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    SENATORE di POL
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    da una rivista dell'ala progressista dell'ebraismo italiano

    " Auto-referenze antisemite

    di Gavriel Segre



    Cos’è l’Antisemitismo ? Fornire una risposta generale a tale domanda è cosa assai sottile.

    Poiché uno degli elementi costitutivi di tale complesso fenomeno è la negazione o minimizzazione del medesimo, non stupisce che un indubbio esempio di Antisemitismo sia fornito dalla voce "Antisemitismo", redatta da Sandro Ortona, contenuta nel primo volume della nuova enciclopedia Utet de "La Biblioteca di Repubblica".

    La stessa esistenza del concetto in analisi (quale singola entità storica) viene negata dall’autore secondo il quale sarebbe più appropriato parlare di una molteplicità di antisemitismi, fenomeni fra loro sostanzialmente differenti, sì che a me viene da pensare che, secondo Sandro Ortona, meglio sarebbe stato privare l’Enciplopedia della voce in questione riservandole un’epurazione analoga ad altri scomodi "anti" quali, in primis, "anticomunismo".

    La pericolosità insita in ogni negazione della intrinseca complessità della Storia(1) conduce anche chi scrive a rifuggire dall’idea di un immutabile Amalek quale categoria concettuale esplicativa applicata in contesti fra loro differenti.

    Ma ciò è cosa assai diversa dal negare che, nelle loro differenti manifestazioni storiche, questi fenomeni mostrino elementi tali di correlazione da legittimare, o meglio da imporre, l’utilizzo di un termine atto a denotarli in modo unitario.

    Un’analoga negazione della complessità storica, comunemente accompagnata da schematismi manichei nella stima dei valore etici in gioco, è, invero, alla base di una particolare fra tali manifestazioni fenomeniche: l’antisemitismo di sinistra, di cui la voce curata da Sandro Ortona diventa espressione organica (anche in senso gramsciano) nel momento in cui non ne fa alcun cenno.

    Nessuna menzione è infatti effettuata dello strutturale antisemitismo contenuto nelle teorizzazioni dei più influenti pensatori socialisti, comunisti e anarchici, quali Proudhon, Fourier, Le Roux, Considerant, Toussenel, Marx, Bakunin, a partire dall’esplicita promozione dei pogrom effettuata da quest’ultimo.

    Nessuna menzione è effettuata della trasversalità politica del fronte anti-dreyfusardo.

    Nessuna menzione è effettuata delle resistenze interne che portarono all’ambiguità della "Dichiarazione di Bruxelles" da parte della Seconda Internazionale con cui, alla richiesta da parte del leader sindacale ebreo new-yorkese Abraham Cohen di approvare una dichiarazione di solidarietà per i lavoratori ebrei minacciati dall’Antisemitismo, si rispose con una mozione di compromesso che condannava "tanto le istituzioni filo-semite quanto quelle anti-semite".

    Nessuna menzione è effettuata della guerra di Stalin contro gli ebrei, il cui specifico carattere anti-semita viene negato con l’argomentazione secondo cui il fatto che furono perseguitati anche i Calmucchi, i Tartari dell’Est ed i Tedeschi del Volga, testimonia la natura politica e non ideologica della persecuzione contro gli ebrei, verso i quali non vi sarebbe dunque stata discriminazione; secondo Sandro Ortona sarebbe stato discriminatorio salvarli?

    Nessuna menzione è effettuata dell’invenzione del "Complotto dei Medici" e della natura esplicitamente anti-ebraica della purga staliniana che ne seguì.

    Nessuna menzione è effettuata dell’antisionismo sovietico, del sistematico odio anti-ebraico veicolato dalla propaganda di Mosca e delle infinite avversità cui andarono incontro gli olim dall’URSS.

    Nessuna menzione è effettuata del vergognoso comportamento tenuto da quasi tutta la Resistenza Polacca in occasione dei combattimenti nei ghetti.

    Nessuna menzione è effettuata sulla coltre di silenzio che la propaganda sovietica impose sulla percentuale fornita dagli ebrei d’Europa ai campi di sterminio nazisti.

    Nessuna menzione è effettuata sulla minimizzazione del ruolo storico delle Leggi Razziali fasciste compiuta anche da storici di matrice marxista.

    Nessuna menzione è effettuata dell’infame lettera che Antonio Gramsci pubblicò sull’Avanti del 14 Marzo 1917 in cui si parla di "un paio di dozzine di semiti (…) che se l’Italia fosse ancora solo italica, cioè fosse ancora solo romana, sarebbero degli schiavi o dei tenitori di bordello nella Suburra".

    Nessuna menzione è effettuata delle nuove forme di antisemitismo generatesi, a seguito del conflitto arabo-sionista, non solo nei Paesi Arabi, ma anche in Europa in forme tali e tante da non poter essere riassunte in breve.

    Nessuna menzione è effettuata del fatto che la seconda edizione italiana del "Mein Kampf" di Adolf Hitler, la prima risalendo al ventennio fascista, è curata per la casa editrice Kaos (adducendo fra le motivazioni "il rifiuto etico intellettuale di ogni tabù"; anche quello di costruire camere a gas ? ) da quello stesso storico di area marxista che in altre sedi avanza l’ipotesi di un coinvolgimento del Mossad nell’attentato alle Twin Towers (Giorgio Galli su Linus n.1 - 442 - genanio 2002) o equipara lo stragismo dei kamikaze palestinesi all’attacco partigiano di via Rasella (Giorgio Galli su Linus n.7 - Luglio 2002 - 460) .

    Di fronte alla gravità di tali rimozioni, di cui qui è stato fornito solamente un campione statisticamente significativo, non v’è migliore antidoto che fornire indicazioni bibliografiche in cui sovrabbondino non già "umanisti italiani del ’68", ma eminenti studiosi delle più prestigiose università d’oltre-oceano quali Bernard Lewis (Professore Emerito di Storia presso la Princeton University o Edmund Silberner, Professore di Economia alla Princeton University ed ora alla Hebrew University of Jerusalem):

    – Leon Poliakov "Storia dell’antisemitismo. Vol.3: da Voltaire a Wagner", La nuova Italia, Firenze,1990

    – Bernard Lewis "Semiti e Antisemiti": Le origini dell’odio arabo per gli ebrei", R.C.S. Libri, Milano, 2003

    – Louis Rapoport "La guerra di Stalin contro gli ebrei. L’antisemitismo sovietico e le sue vittime", R.C.S. Libri, Milano, 2003

    – Guido Fubini "L’antisemitismo dei poveri", La Giuntina, Firenze, 1984

    – Edmund Silberner "Sozialisten und Judenfrage", Berlin, 1962

    Può un ebreo come l’autore di questa voce immolare la verità storica dell’antisemitismo sull’altare del proprio schieramento nell’attuale dialettica politica italiana?

    Gavriel Segre



    (1) ove la nozione di complessità definita scientificamente in modo concettualmente preciso da Charles Bennett, differisce dalla caoticità, ovvero entropia di Kolmogorov-Sinai positiva, ovvero dalla casualità-algoritmica che ne consegue per via del Teorema di Brudno e dalla dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali secondo il Teorema di Pesin.
    "


    Saluti liberali

  2. #72
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    up!

  3. #73
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    dal quotidiano LIBERO di oggi

    Patto antisemita fra nazi, islamici e comunisti

    di GUGLIELMO SASININI

    Nell'ultimo anno sono vertiginosamente aumentati in tutto il vecchio Continente le aggressioni, gli attacchi antisemiti, oltre a diffondersi un rinnovato sentimento antiebraico. La fonte non è di parte, è nientemeno che l'Agenzia per i diritti fondamentali dell'Unione Europea, la quale, dopo aver attentamente "os servato" 9 Paesi comunitari, ha fornito dati incontrovertibili e ha stabilito che l'antisemitismo è in crescita in tutta Europa, tranne che in Gran Bretagna, dove la percentuale di chi si sente più vicino alla causa israeliana è aumentata dal 28 al 31% e in Belgio, dal 27 al 32%. Le aggressioni contro gli ebrei crescono in Danimarca, Olanda, Svezia, Repubblica Ceca, Austria, raggiungendo il picco di oltre 1.600 "episodi" in Germania. Secondo il Viminale i reati a sfondo antisemita commessi in Italia sarebbero 62. INTELLETTUALI Non potendo apertamente dichiararsi antiebrei e antisemiti i raffinati intellettuali europei, che esprimono il loro incondizionato appoggio alla "causa palestinese" e la loro indignazione contro la "lobby ebraica" si sfogano contro Israele, non riconoscendolo come il legittimo Stato degli ebrei, ma definendolo nella loro crassa ignoranza, un'entità artificiosa. Il nuovo vento antisemita ha origini antiche, a partire dalla riproposta del "deicidio", delle teorie di Hitler che ispirandosi alle menzogne dei "Protocolli di Sion" eliminò Dio come centro del mondo per sostituirlo con l'uomo perfetto, ariano. Tesi vecchie, superate? Niente affatto. L'antisemitismo è estremamente attuale. GUERRIERI I nuovi "guerrieri antisemiti" provengono non solo dalle fila delle organizzazioni neonaziste, ma anche da quei movimenti che si riconoscono nelle frange della sinistra più estrema. Il denominare comune sono gli stereotipi antisemiti abbinati con la "soluzione finale" del problema palestinese: la distruzione dell' "entità sionista", cioè lo Stato di Israele. Il che li rende preziosi alleati dei terroristi islamici. Ahmadinejad ringrazia sentitamente questi fans europei, offre contributi, organizza viaggi e corsi di "aggiornamento culturale" a Teheran, Beirut, Damasco. L'ultimo incontro si è svolto il 21-22 gennaio in una discreta località alla periferia della capitale siriana. In cattedra gli uomini del Dipartimento informazioni e propaganda di Teheran, i "professori" della Jihad islamica, di Hamas, di Hezbollah. Tra i componenti della delegazione europea: tedeschi, danesi, olandesi, svedesi, austriaci. La rappresentanza italiana era formata da appartenenti ai movimenti dell'estrema destra neonazista (personaggi convertitesi all'Islam, che dispongono di un secondo passaporto rilasciato da Paesi arabi amici dell'Iran) ma il nucleo più numeroso era quello degli appartenenti alle frange della sinistra estrema. Un'alleanza all'insegna dell' antiamericani smo, antisionismo, appoggio agli "eroici combattenti islamici", cioè i terroristi. «I grandi quotidiani arabi, egiziani, sauditi, palestinesi, siriani», dice Alessandro Ruben, presidente dell'Anti defamation league italiana; «pubblicano ogni giorno editoriali e caricature antisemite che incitano all'odio contro Israele. Ma anche i media europei a volte pubblicano vignette che demonizzano gli ebrei e Israele. Queste raffigurazioni possono diffondere e supportare il convincimento della legittimità degli attacchi antisemiti nonchè delle azioni violente contro gli ebrei e Israele. Anche durante il periodo nazista giravano vignette di questo genere».

    Shalom

 

 
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