Nelle altre scuole di Trento dibattiti sulla guerra in Iraq. E a Rovereto ci sarà una manifestazione in piazza per la pace
Uova e pomodori contro il Tambosi
L'autogestione negata scatena la protesta di duecento studenti

di Elisabetta Brunelli

TRENTO. L'assalto è durato due ore: uova e pomodori contro le porte e la facciata dell'istituto Tambosi di Trento. Nel mirino il preside Giorgio Manuali che aveva negato l'autogestione dopo una fiacca assemblea degli alunni. Una rivolta condotta da duecento studenti che hanno pure tentato, tra gli schiamazzi, di sigillare le porte d'ingresso con lo scotch. Manuali non ha chiamato le forze dell'ordine. E a Rovereto scuole in autogestione da oggi.
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TRENTO. Lancio di uova e di pomodori. Così ieri mattina duecento ragazzi hanno manifestato il proprio dissenso per la mancata autogestione al Tambosi. La protesta è durata un paio d'ore. Poi è iniziato il lavoro dei bidelli. La protesta era attesa. La voce girava da alcuni giorni. Anche i rappresentanti d'istituto ne avevano sentito parlare, ma loro non c'entrano. E ci tengono a dirlo.
Lancio di uova, pomodori, fischi e schiamazzi. Una scena, quella che si è vista ieri mattina al Tambosi, sicuramente inedita ma che dopo le polemiche dei giorni scorsi qualcuno aveva incominciato ad intuire. E così ieri un gruppo di circa duecento ragazzi ha manifestato il proprio dissenso per la mancata autogestione al Tambosi. Ha espresso la propria delusione e la propria contrarietà prendendosela con il dirigente, "colpevole" - a loro dire - di non aver dato l'autorizzazione.
Ieri mattina tanti studenti si sono raccolti all'ingresso principale ostruendo in parte l'accesso al parcheggio agli insegnanti che arrivavano con le loro auto. Al suono del campanello circa duecento ragazzi non sono entrati a scuola. Sono rimasti lì. E, a partire dalla prima ora di lezione, hanno incominciato a gridare «autogestione, autogestione» e a lanciare uova, pomodori e qualche palla di neve contro la porta a vetri dell'ingresso. Il preside era lì, all'interno dell'istituto. Ogni volta che i ragazzi lo vedevano al di là del vetro - racconta chi ha assistito - partiva un'ondata di slogan e di lanci d'uova. A dire che il bersaglio era proprio lui. I ragazzi, a un certo punto, hanno iniziato a bloccare le maniglie della porta d'ingresso con il nastro adesivo da pacchi. Il dirigente Giorgio Manuali è, quindi, intervenuto ricordando ai ragazzi che non potevano impedire di entrare e di uscire. I ragazzi sono andati avanti ad avvolgere di scotch le maniglie. E Manuali è nuovamente intervenuto. Con fermezza.
Quello che può essere indicato come una sorta di «assedio» è durato dalle 8.15 fino quasi alle 10, quando i ragazzi piano piano se ne sono andati. Terminato l'«assalto», si sono potuti verificare i danni. Sul «campo» si sono contate tantissime uova. Solo a fine mattinata è tornata la calma al Tambosi. Sconforto e rabbia fra i bidelli per una pulizia assolutamente fuori programma e che li ha tenuti impegnati fino alle 13. Ore passate a lavare vetri, muri e scale raccogliendo i gusci, i tuorli e gli albumi scagliati contro l'ingresso, per togliere le tracce appiccicaticce lasciate dallo scotch avvolto intorno alle maniglie. E anche per ripulire alcune auto parcheggiate "investite" dal lancio.


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