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  1. #1
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    Predefinito una obiezione alla tesi di Cassiciacum

    Buongiorno a tutti,
    io avrei un’obiezione alla cosiddetta tesi di Cassiciacum, cui proprio non riesco, per quanto ci pensi, a trovare risposta, e che mi sembra sia un argomento di importanza capitale per chiunque si dichiari cattolico.
    L’obiezione è facilmente riassumibile.
    Se siamo cattolici è per “conoscere e servire Dio e per goderlo nell’altra in Paradiso”, come dice – cito a braccio – il catechismo di San Pio X.
    Ebbene, l’obiezione è: l’accettazione della tesi di Cassiciacum e necessaria alla mia salvezza eterna?
    O in altre parole: se non accetto la tesi di Cassiciacum mi danno?
    Non parlo del quidam de populo che non ha mai minimamente sentito nominare la tesi, ma io, che posso dire di conoscere la tesi, e che a ragion veduta non la accetto.
    Non la accetto, perché non trovo ragioni per farlo.
    Su cosa mi dovrei basare per accettare la tesi: sull’autorità di don Ricossa o su quella di don Nitoglia?
    E allora, se la risposta è che sono libero di non accettarla, non è necessaria alla mia salvezza eterna, dunque la lotta per la tesi di Cassisiacum sarebbe una lotta condotta per difendere un’opinione personale non necessaria alla salvezza eterna.
    Con questo non intendo entrare nel merito della tesi, ma solamente dire che non vedo sufficienti motivi per aderirvi.
    La lotta contro il neomodernismo vaticanosecondista è altra cosa dalla tesi: infatti aderire coscientemente alle tesi neomoderniste può portare con buona probabilità alla perdita della fede e alla conseguente dannazione eterna.
    Ma la lotta alla setta neomodernista può essere compiuta da altra posizioni, quelle della Fraternità San Pio X, che non vedo perché dovrebbero cadere davanti agli argomenti dei sacerdoti dell’IMBC.
    La Fraternità, infatti, non impone, come invece fa l’IMBC nessuna tesi da ricevere come verità rivelata, a differenza di come fa l’IMBC.
    La Fraternità, davanti alla constatazione dell’allontanamento della gerarchia dalla Tradizione Cattolica continua semplicemente a fare ciò che la Chiesa ha sempre fatto.
    Se qualcuno può cercare di controbattere a questa obiezione gliene sarei grato, non avendo mai trovato qualcuno di rispondere seriamente a queste mie riflessioni.
    Viva Cristo Re!

    Quidam de populo

  2. #2
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    Predefinito

    Caro quidamdepopulo,

    innanzitutto bentrovato in politicaonline e nel forum "tradizione cattolica".
    Non mi pare che l'Istituto "Mater boni consilii" consideri la Tesi come parte del "Depositum fidei", nè che consideri la Tesi conditio sine qua per la salvezza (sarebbe una sciocchezza e una follia).
    La tua mi sembra una notevole forzatura interpretativa che contrasta con la realtà dei fatti della vita stessa dell'Istituto. la Tesi è inoltre affidata infatti al libero confronto teologico in corso, ai dibattiti sull'infallibilità pointificia, alle dispute sulla teologia dell'elezione papale e dell'accettazione dell'elezione e sul valore che possono avere le leggi ecclesiastiche in questo periodo "straordinario".
    Certo L'Istituto ritiene che la Tesi possa essere la soluzione definitiva all'attuale problema dell'Autorità e ritiene quantomeno erronee le attuali posizioni sedepleniste.
    Dire però che il peso della Tesi si riduca all'autorevolezza dei suoi sostenitori italiani ne misconosce la storia e l'essenza: c'è chi sostiene, e anche io sono tra questi, che la Tesi sia il più grande dono che la Scuola di Teologia Romana ci abbia fatto in questo periodo di crisi nella Chiesa, che abbia solida fondamenta nella tradizione teologica cattolica, che abbia, oltre una forte evidenza metafisica, anche una nutrita tradizione alle spalle, corroborata e non sminuita dalla Proclamazione del Vaticano ("primo").
    A detta di alcuni, ed io sono tra questi, in un momento come questo la Tesi, formulata da Monsignor Des Lauriers e approfondita da Monsignor Sanborn, pone al riparo da derive pericolose, autocefalie antiromane, sindrome da "petite eglise", antinfallibilismo di ritorno (attendo la negazione del Primato su qualche numero futuro di "si si no no"), fughe in avanti apparizionistiche, tran-tran quotidiano senza "papa" e senza "vescovi" e via dicendo...
    C'è la tendenza ormai diffusa nel mondo della Fraternità ad azzerare e a burlarsi talvolta di tutto quello che non sia verità di fede divina e di tutto quello che non sia testificato da una fantomatica "tradizione" che appare e scompare (a comando) come una sagoma in un gioco d'ombre.
    Salvarsi è fondamentale ( ma quello è possibile a chiunque sia in buona fede, persino ad un pagano) ma bisognerebbe anche (ove possibile) testimoniare integralmente la fede cattolica che è un insieme di verità di vario tipo (vedi il thread "punti fermi") ma tutte innestate l'una sull'altra, come in un organismo vivente che non può essere mutilat,o secondo il proprio arbitrio ed il proprio interesse.
    Monsignor Lefebvre, da questo punto di vista, con il suo ostentato prassismo e volontarismo spesso acritico, non ha reso un buon servizio alla Chiesa e alla Verità.

    MI fa piacere comunque discutere con te di questo argomento: vedo che sai di che si parla.

    un saluto cordiale

    Guelfo Nero

  3. #3
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    Predefinito

    Questa risposta non fa altro che confermare la mia “tesi”: la TdC non è elemento necessario alla salvezza e, dunque, non è certamente utile e sensato in momenti di così grande confusione dividere le forze degli oppositori al neomodernismo, barricandosi nelle trincee dei sostenitori o degli oppositori alla TdC (che, come sosteniamo entrambi, non è necessaria alla salvezza).
    Le forza dovrebbero – a mio modesto, forse erroneo – parere, essere unite contro il nemico comune: il neomodernismo. Esso, sì, con le sue tesi può condurre alla perdita della fede e alla dannazione eterna.

  4. #4
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    Predefinito

    CARO QUIDAMDEPOPULO,

    NESSUNO PIù DI ME APPREZZA CHI COMBATTA IL NEO-MODERNISMO IN TUTTE LE SUE FORME, FUORI E DENTRO PARROCCHIE ED EPISCòPI OCCUPATI E NESSUNO PIù DI ME SAREBBE FELICE DI VEDERE SEMPRE PIù UNITE LE FORZE CHE CONTRASTANO LA SOVVERSIONE LITURGICA, TEOLOGICA, PASTORALE OGGI IN ATTO.
    I FRUTTI, PURTROPPO, LI VEDIAMO OVUNQUE, ANCHE IN POLITICAONLINE.
    LA MIA CRITICA NON è AL BENE CHE HA FATTO E FA LA FRATERNITà MA ALLA SCORRETTA SOLUZIONE DEL PROBLEMA DELL'AUTORITà CHE ESSA DA.
    QUESTA CATTIVA SOLUZIONE GETTA UNA SPIACEVOLISSIMA OMBRA E A MIO MODESTO AVVISO NE INFICIA FORTEMENTE L'AZIONE.
    è PUR LECITO AUSPICARE UN CAMBIAMENTO DI ROTTA ALL'INTERNO DELLA FRATERNITà? PENSO DI SI.
    LA TESI PONE MOLTE DOMANDE CUI NON VENGONO DATE RISPOSTE ADEGUATE, SPESSO VENGONO DATE RISPOSTE CHE SCARDINANO GRAVEMENTE UN RETTO CONCETTO DI ECCLESIOLOGIA CATTOLICA: SI POTRà RIMARCARLO?
    OPPURE TUTTI DOBBIAMO ADEGUARCI AD ECONE?
    QUESTE DIFFERENZE SONO NEI FATTI. COLORO CHE SI OPPONGONO AL "VATICANO II" SI DIVIDONO IN DUE GROSSI TRONCONI: QUESTE DIFFERENZE NON SONO DETTATE DA DEI PERSONALISMI MA COINVOLGONO COMPLESSE E DELICATE QUESTIONI TEOLOGICHE.
    IN NOME DI QUALE UNITà QUESTE NOTEVOLI DIVERSITà POSSONO ESSERE SUPERATE?
    COME HAI VISTO, ANCH'IO SONO CONVINTO CHE LA TESI NON FACCIA (ANCORA) PARTE DEL DEPOSITO DELLA FEDE MA SONO CERTO ALTRESì CHE CHI NON RICORRE AL SUO NOCCIOLO TEOLOGICO, INCAPPI COME MINIMO IN ERRORI SIA TEOLOGICI CHE PRATICO-DISCIPLINARI NOTEVOLI, ISTILLI FALSE CONVINZIONI AI FEDELI, CREI UN "MENS SCISMATICA" QUANTO MAI PERICOLOSA.
    QUESTO LO SCRIVO SENZA VOLONTà DI FAR POLEMICA.
    SPERIAMO E PREGHIAMO COMUNQUE CHE IL FRONTE "ANTI-VATICANO II" SI COMPATTI E SIA SEMPRE PIù UNITO.

    UN CARO SALUTO

    GUELFO NERO

  5. #5
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    Mi permetto di aggiungere alle illuminanti parole di guelfo nero che la recente volgare stroncatura del libro di don Nitoglia sull'esoterismo da parte di Neri Capponi su "Controrivoluzione" dimostra da quale parte vengano le animosità personali. Né mi pare che sapere se Wojtyla sia papa o no rientri tra le questioni marginali come pur vorrebbe la Fraternità. L'importante è essere uniti? Lo dice anche Giovanni Paolo II facendo firmare le dichiarazioni congiunte con gli eretici e convocando le kermesse delle religioni unite. "Uniti sì, ma nella comune rovina" risponde lo stesso "sì sì no no" con le parole di Pio XII. Anche poco fa un amico non cristiano ma ferocemente antiislamico mi ha detto la stessa cosa: non dividiamoci sulle quisquilie. Quisquilie? Ma si sta discutendo dell'essenziale. Domenica sul banchetto di Lanzago c'era (un caso?) un dépliant con la nuova formula del Rosario, comprendenti i wojtyliani "misteri della luce". Ho provato una stretta al cuore.

  6. #6
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    CARISSIMO PROFESSORE,

    QUESTA POLITICA DEL DOPPIO BINARIO A VOLTE MOSTRA DEGLI ECCESSI INAUDITI. UNO TRA TUTTI: NELLO STESSO ANNO IN CUI GIOVANNI PAOLO II PROCLAMAVA I "MEA CULPA" DELLA CHIESA E SI RECAVA AL MURO DEL PIANTO, LA FRATERNITà SI RECAVA FESTANTE A LUCRARE L'"INDULGENZA" DURANTE IL "GIUBILEO" (NULLO) DEL 2000.
    MAI IN VITA MIA HO VISTO UN GESTO PIù INSENSATO E COSì PRIVO DI "SENSUS FIDEI" COME QUELLO DELL'8-9 AGOSTO 2000: è STATA UNA FOLLIA INDIMENTICABILE CHE DA SOLA HA COMPLETAMENTE OSCURATO CIò CHE DI ANTIMODERNISTICO PUò AVER DETTO E FATTO LA FRATERNITà IN QUELL'ANNO.
    IL TUTTO RACCONTATO IN UN TONO TRIONFALISTICO DA LASCIARE INTERDETTI. NE ESCE IL RITRATTO DI UN GRUPPO DI FEDELI PROTESTATARI E UN PO' IRREQUIETI, L'ESTREMA DESTRA DEL PARLAMENTO WOJTYLIANO, MA IN FONDO SIMPATICAMENTE MINORITARI,
    SI, HANNO QUALCHE FISSA DI TROPPO, LA TALARE, IL LATINO, NON GLI VA L'ECUMENISMO, SONO UN PO' TROPPO CONSERVATORI MA IN FONDO: C'è POSTO PER TUTTI, NO?
    IN FONDO, QUALCHE SCRANNO PER QUESTI FEDELI NELL'AMPIO E CAPIENTE PARLAMENTO, NATO DOPO GLI "STATI GENERALI" DEL 1965, LO SI POTRà PUR TROVARE: BASTA FIRMARE UNA SPECIE DI PATTO D'ADESIONE (RICONOSCIMENTO DELLA VALIDITà DEL "VATICANO II" E DELLA "NUOVA MESSA", DELLA LEGITTIMITà DEL "nUOVO CODICE") E POI L'INGRESSO è CONSENTITO "ALLA LUCE DELLA TRADIZIONE".
    AVANTI, AVANTI, PURCHè OVVIAMENTE SI DICA CHE GIOVANNI PAOLO II è IL PAPA.
    EPPURE NON TUTTA LA FRATERNITà è COSì: CI SONO ANCHE SACERDOTI E FEDELI CHE SENTONO LO STRAZIO DI QUESTA, CHIAMIAMOLA, "DOPPIA APPARTENENZA".
    SPERIAMO DI CUORE CHE SI ORIENTINO PER IL MEGLIO VERSO POSIZIONI DI MAGGIOR NITORE TEOLOGICO, COME GIà ALTRI CHE LI HANNO PRECEDUTI.

    UN CARO SALUTO

    GUELFO NERO

    P.S.: MI SPIACE PER LA DUREZZA DELLE MIE PAROLE CHE SPERO NON FERISCANO TROPPO I LETTORI LEFEBVRIANI

  7. #7
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    Caro Guelfo, le tue parole nei confronti dei fedeli della Fraternità sono piene di carità.
    Un predicatore medievale non avrebbe saputo esternare di meglio.
    Saluti
    Bellarmino

    P.S.
    Fermo restando che la tesi non sia un dogma ma al contempo sia la risposta più convincente alla grave crisi attuale, desidererei porre una domanda al nostro simpatico e cortese Quidamdepopulo:
    come pensa di restare cattolico e non incorrere nella gravità del peccato scismatico, disubbidendo al papa ed ai vescovi attuali?
    Grazie e cordialità
    Bellarmino

  8. #8
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    "Siamo già così pochi e ci facciamo pure la guerra fra noi."

    Franco Damiani, nel thread «Violentissima stroncatura "tradizionalista" del libro di don Nitoglia sull'esoterismo ( 1 2 )»

  9. #9
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    Caro Bellarmino, sono tempi straordinari ognuno si salva come meglio crede. Come sostengo sin dal principio. Io non ho mai detto che la tesi non sia sensata, logica, ha i suoi fondamenti. Ho sempre detto che non convince me. È un'opinione. Come quella della fraternità. Quando un pontefice che sia tale anche formalmente - per dirla con il linguaggio dell'IMBC - e cattolico - per dirla con il linguaggio della Fraternità - proclamerà che la TdC è da credersi, io la accetterò sicuramente senza riserve. Non prima però. O almeno non per adesso. Per adesso seguo un'altra via che non penso porti alla perdizione.

    Quidamdepopulo

  10. #10
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    Originally posted by Quidamdepopulo
    Caro Bellarmino, sono tempi straordinari ognuno si salva come meglio crede. Come sostengo sin dal principio. Io non ho mai detto che la tesi non sia sensata, logica, ha i suoi fondamenti. Ho sempre detto che non convince me. È un'opinione. Come quella della fraternità. Quando un pontefice che sia tale anche formalmente - per dirla con il linguaggio dell'IMBC - e cattolico - per dirla con il linguaggio della Fraternità - proclamerà che la TdC è da credersi, io la accetterò sicuramente senza riserve. Non prima però. O almeno non per adesso. Per adesso seguo un'altra via che non penso porti alla perdizione.

    Quidamdepopulo
    E qual è, di grazia?

 

 
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