Il caso del Veneto rappresenta la prova suprema per la credibilità del Popolo della Libertà. Chi sarà candidato come governatore alle elezioni regionali di marzo 2010? I leghisti, forti di percentuali massicce in tutto il settentrione, e in particolare proprio nel Veneto (28,4% alle ultime Europee, contro un mediocre 29,3% del PDL), pretendono di imporsi con i nomi del ministro dell'Agricoltura Zaia o del sindaco di Verona Tosi. Il PDL, incredibilmente in stallo, non sa più che pesci pigliare. Lo stesso Berlusconi, che dovrebbe privilegiare i suoi uomini, tituba a concedere l'imprimatur finale in favore di Galan, presente a Palazzo Ferro-Fini da ben 15 anni, a riprova del buongoverno e degli ottimi risultati raggiunti, sempre apprezzati dai cittadini.

Non c'è da stupirsi se i pidiellini del Veneto si sentono traditi dai vertici nazionali, pronti a consegnare l'intera regione alla Lega Nord, in una sorta di indecorso scambio per il mantenimento dell'alleanza. Galan, ad ogni buon conto, ha già annunciato che si riproporrà, anche senza il via libera del Cavaliere, in nome della dignità del partito e della libertà dei veneti da manovre sporche e candidature calate dall'alto. Il Carroccio, da parte sua, mette la bandierina verde su Venezia, come se i giochi fossero già finiti, senza possibilità di appello. Non contenti della presa del Piemonte con Cota, rivendicano un'altra importantissima regione del Nord.

Di fronte a queste richieste, il PDL vacilla e si dimostra debole, completamente succube di Bossi. Ora, è certamente necessario ricomporre l'alleanza, per evitare clamorosi successi della sinistra in una regione "azzurra" sin dalla fondazione di Forza Italia. Tuttavia, non è assolutamente possibile cedere ai ricatti, anche perchè alle Europee, come ricordato all'inizio, il PDL ha sopravanzato la Lega, seppur di un soffio. Il PDL pertanto ha l'incontestabile diritto di esprimere la candidatura del prossimo governatore. Se non sarà Galan, che in fin dei conti rischia quasi di "ammuffire" a Venezia, si proporrà un altro esponente di rilievo del PDL regionale.

Berlusconi e il PDL nazionale non possono perdere la sfida del Veneto. Le conseguenze per il partito sarebbero devastanti, con un Nord in mano leghista, un Centro ben ancorato a sinistra, e un Sud tentato da percorsi autonomi dal centrodestra romano. La riconferma di Galan (o di un altro "campione" veneto del PDL) è pertanto indispensabile sotto ogni punto di vista. Zaia può continuare a fare il Ministro, e Tosi il sindaco di Verona. In fondo, si stanno comportanto egregiamente nei rispettivi ruoli.

Il PDL è alla prova: chi sarà candidato in Veneto? Una sola risposta è possibile, Giancarlo Galan