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Discussione: Siena esoterica

  1. #21
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    Predefinito Re: Siena esoterica

    Massimo Centini

    L'ALCHIMISTA DEL DUOMO DI SIENA





    «Che cosa ci fa un mago in chiesa?». Questa è una domanda che in molti si pongono guardando il pavimento del duomo di Siena in cui è raffigurato Ermete Trismegisto. Certamente si tratta di un'insolita collocazione per un personaggio considerato il mitico fondatore dell'occultismo, conoscitore dell'esoterismo e abile nell'operare all'interno del meccanismo dell'ermetismo. L'opera, una tarsia marmorea realizzata intorno al 1482 da Giovanni di Stefano, occupa il primo riquadro del pavimento della navata centrale: al centro dell'immagine si trova la figura di Ermete accompagnata da una scritta che precisa: «Contemporaneus Moyse». Nel riquadro sono anche raffigurati due personaggi che pongono a Trismegisto un libro aperto in cui è riprodotta la seguente scritta: «Sappiate che le lettere e le leggi agli egiziani (diede)». «Suscipite O Licteras Et Leges Egiptii», si tratta di un riferimento alla definizione degli Egizi data da Cicerone: «leges et litteras». Il maestro appoggia la mano destra su una targa sulla quale è scritto: «Dio creatore di tutti con sé fece un dio visibile e lo fece per primo e da solo, con il quale si dilettò e lo amò come proprio figlio che è chiamato santo verbo».

    Marsilio Ficino (1433-1499), traduttore del Corpus Hermeticum, attribuito a Trismegisto, aveva proposto nel De Christiana religione (1472) di identificare Mosè con Ermete. Nella rappresentazione senese, la mano sinistra di Trismegisto poggia su una lastra su cui è riportato un brano del Pimander, contenente la profezia di Ermete sul Figlio di Dio. Forse anche per questa dimostrazione di Conoscenza il Padre della Chiesa Lattanzio lo definì «perfettamente dotato di ogni sapere» e sant'Agostino puntualizzò: «Dice di Dìo molte cose seguendo la Verità».

    Secondo la tradizione Ermete "Trismegisto (Tre volte grandissimo) era lo scriba degli dèi (per alcune fonti del dio egizio Thot) e depositario dei più grandi segreti legati alla conoscenza occulta, alla magia, all'esoterismo e forse all'alchimia. Nella sostanza un personaggio colmo di mistero ma anche di fascino, che viene spesso citato nei testi magici; la sua fortuna in Occidente è frutto della riscoperta degli scritti dell'antichità che, in particolare a partire dal xv secolo, fu sostenuta dagli intellettuali e dai filosofi.

    Ritornando alla raffigurazione presente a Siena, dobbiamo sottolineare che Ermete risulta In una posizione di prestigio rispetto alle altre due figure di cui non abbiamo modo di definire l'identità. È possibile che non sia affatto casuale il fatto che nell'insieme i personaggi siano tre: potrebbe trattarsi infatti di un riferimento alla triplice grandezza di Trismegito, indicata da Ficino e rimasta un segno emblematico nella tradizione esoterica. Errmete era sacerdote, filosofo e legislatore: per tale sua tripla valenza era considerato tre volte grande. [...]

    Anche se un tempo si è cercato di vedere nella presenza di Trismegisto all'interno del duomo senese una chiara traccia della stretta relazione esistente tra l'alchimia e la religione, in realtà il filosofo considerato il fondatore dell'esoterismo si trova all'interno di un luogo sacro perché espressione di una sacralità "altra", pagana, ma orientata alla celebrazione della spiritualità come strumento di ascesi mistica. [...] Con il lavoro di Ermete Trismegisto, e il fondamentale contributo di Marsilio Ficino, la grande eredità del pensiero magico-astrologico dell'antichità e del Medioevo si innestava senza attriti nel vasto e organizzato progetto platonico ed ermetico umanistico. II linguaggio di Ermete Trismegisto - a cui sono stati attribuiti numerosi scritti del II e III secolo, che è obiettivamente difficile riconoscere senza incertezze vista la difficoltà di stabilire addirittura l'identificazione storica dell'autore - propone un forte legame con l'esoterismo, che spesso rende difficile un approccio preciso e razionale, in quanto magmatico universo dialettico in cui è facile perdersi.

    In genere i testi attribuiti ad Ermete risultano un amalgama dominato da un forte sincretismo, in cui dottrine aristoteliche, stoiche e pitagoriche, convivono con l'orfismo e la cultura zoroastriana. Nel progetto ermetico al vertice della realtà è Dio, che però risulta in continua mutazione, assumendo di volta in volta caratteristiche diverse: Padre, creatore, figlio, bene. In genere Ermete è riconosciuto anche come il "Maestro del segreto": una figura rinvenibile all'interno del tracciato esoterico di molte religioni. Accomunato anche al Thot egizio, Trismegisto è ricordato per la criptica Tabula smaragdina (Tavola di smeraldo): autenticomonumento all'ermetismo, ancora oggi considetaro dagli studiosi della Scienza Sacra come l'esperienza più vivida della Conoscenza fatta a parola ed espressa con linguaggio accessibile solo agli iniziati.

    Secondo la tradizione medievale la Tabula smaragdina, incisa da Ermete su una lastra di smeraldo con la punta di un diamante, fu rinvenuta da un soldato di Alessandro Magno all'interno della piramide di Giza. Ma, come è evidente, siamo ben lungi dalla possibilità di diradare le nebbie che ancora avvolgono questo interessante documento della cultura ermetica. Gli enigmi che circondano Ermete Trismegisto riemergono ogni qualvolta osserviamo quell'insolito pavimento del duomo di Siena sul quale il tre volte grande ci ricorda di essere contemporaneo di Mosè e portatore della sapienza degli Egiziani che, attraverso scritti misteriosi come il suo autore, è in parte giunta fino a noi. Forse non riusciremo mai a penetrare il significato della i]Tabula smaragdina[/i], così come saranno per noi sempre un enigma le circonvoluzioni letterario-esoteriche del Corpus hermeticum; di certo ogni olta che osserviamo quell'insolito personaggio ben in vista in un tempio cristiano non possiamo fare a meno di arrenderci all'evidenza: il mistero è ovunque. È parte integrante della nostra cultura e con il suo linguaggio fatto di simboli e di segni non svelati penetra nel nostro quotidiano, avvolgendoci con le sue domande senza risposta. Perché, come ben sapeva Ermete Trismegisto, «ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una»...


    Massimo Centini, Misteri d'Italia (Newton Compton editori, pag. 142 e seg.)

  2. #22
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    Predefinito Re: Siena esoterica

    Il misterioso Bosco Isabella, giardino esoterico

    Un giardino romantico in provincia di Siena che racchiude in sé un percorso iniziatico-esoterico


    La piramide

    Giulia Mattioli

    A pochi passi dalle mura del borgo di Radicofani, in provincia di Siena, si trova un giardino, oggi parco pubblico, sul quale aleggia un’ombra di mistero: si tratta del Bosco Isabella, un luogo dalle forti energie, tanto che viene definito un Giardino Romantico-Esoterico. Basti pensare che al suo interno sorge una piramide a base triangolare, elemento simbolico che si lega strettamente alla massoneria.

    Aderiva infatti alla loggia massonica Odoardo Lucchini, colui al quale si deve la realizzazione del parco: ex garibaldino, divenuto poi senatore, sul finire del 1800 decise di mettere in pratica la sua passione per i giardini all’inglese facendo realizzare il Bosco Isabella (intitolato alla moglie). Odoardo volle che il giardino prendesse forma senza danneggiare la natura in alcun modo, esigendo che i sentieri, i muretti a secco, i ponticelli, venissero costruiti nel massimo rispetto dell’ambiente ed in armonia con esso, utilizzando materiale del luogo, sfruttando i dislivelli naturali, sottolineando le peculiarità e la conformazione del terreno.

    Si trovano nel parco i resti di una costruzione molto antica, presumibilmente un luogo di culto etrusco (ma è possibile sia addirittura anteriore), delle mura poligonali rinvenute agli inizi del 1900; vi sono anche i resti di un fortino senese, la cui funzione era monitorare la Via Francigena appena sottostante, che andò distrutto durante un assedio nel 1555. Il giardino si caratterizza per la diversità di alberi che vi si trovano, le cui specie prevalenti sono Sequoie del nord America, Tassi, Cedri del Libano, Pini Europei, Cipressi, Tigli, Castagni, Olmi, Aceri, Agrifogli, Ciliegi selvatici, Pioppi, Ippocastani, Cerri, Allori, Acacie. Ma è sicuramente la Piramide in pietra a base triangolare costruita nel centro del Bosco Isabella a rendere l’atmosfera carica di mistero.

    Come accennato la famiglia Lucchini aderiva alla massoneria, e difatti il giardino è strutturato in modo da evocare un tempio massonico, una sorta di percorso iniziatico-esoterico. Oltre alla Piramide, uno dei simboli più famosi dell’associazione, si trovano qui anche una giara interrata, evocazione delle abluzioni nel tempio di Salomone, due grandi massi all’inizio del vialetto che porta alla Piramide, come le colonne del tempio salomonico, una siepe a forma di cerchio che simboleggia l’occhio della Provvidenza; anche gli elementi naturali - alberi, arbusti - sono spesso disposti a gruppi di 3, numero simbolico. Un giardino all’inglese dalle evocazioni esoteriche, acquistato dal Comune di Radicofani e oggi visitabile in quanto parco naturale: una meta perfetta per una gita fuori porta dalle connotazioni magiche.

    https://www.mitiemisteri.it/luoghi-e...bosco-isabella
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  3. #23
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    Predefinito Re: Siena esoterica

    COME IN CIELO, COSÌ IN TERRA: LE MERAVIGLIE DEL PAVIMENTO DEL DUOMO SI AMMIRANO IN TOTALE SICUREZZA




    Da lunedì 17 agosto fino al 7 ottobre si potrà ammirare, in totale sicurezza, il magnifico pavimento marmoreo del Duomo di Siena. L'Opera della Metropolitana infatti scopre il bellissimo frutto di cinquecento anni di espressione artistica con le sue straordinarie tarsie. Per tutti visitatori sarà un cammino "sicuro" che permetterà di godere le meraviglie contenute all'interno della Cattedrale, "Tra i servizi offerti saranno inoltre disponibili visite guidate durante le quali professionisti del settore, in varie lingue, condurranno i visitatori alla scoperta di questo straordinario capolavoro", fa sapere l'Opera della Metrpolitana che ha promosso la scopertura.

    L'itinerario completo OpaSiPass consente, oltre la visita del Pavimento in Cattedrale, quella al Museo dell'Opera in cui si potranno ammirare, nella Sala delle Statue, i mosaici e le tarsie originali di Antonio Federighi con le Sette età dell'Uomo. Nella Sala dei Cartoni, il cui ingresso fiancheggia la magnifica Maestà di Duccio, è visibile la celebre pianta del Pavimento del Duomo delineata da Giovanni Paciarelli nel 1884, che permette di avere un quadro d'insieme delle tarsie e del percorso che, dall'ingresso, conduce fino all'altar maggiore.




    Si tratta del pavimento "più bello…, grande e magnifico", che mai fosse stato fatto, secondo la definizione del Vasari. È il risultato di un complesso programma iconografico realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all'Ottocento. I cartoni preparatori per le cinquantasei tarsie furono disegnati da importanti artisti, fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Antonio Federighi, Giovanni di Stefano, Domenico Beccafumi e il Pinturicchio.

    Le tecniche utilizzate per trasferire l’idea dei vari artisti sul pavimento sono quella del commesso marmoreo e del graffito. Si iniziò in modo semplice, per poi raggiungere gradatamente una perfezione sorprendente: le prime tarsie furono tratteggiate sopra lastre di marmo bianco con solchi eseguiti con lo scalpello e il trapano, riempiti di stucco nero. Questa tecnica è chiamata “graffito”. Poi si aggiunsero marmi colorati (il broccatello giallo, il grigio della Montagnola, il verde di Crevole ecc.) accostati come in una tarsia lignea: è questa la tecnica chiamata "commesso marmoreo".

  4. #24
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    Predefinito Re: Siena esoterica

    LA PLANIMETRIA DEL PAVIMENTO







    * 01 Giovanni di Stefano, Ermete Trismegisto

    * 02 Leopoldo Maccari, Lupa che allatta Romolo e Remo,

    * 03 Neroccio di Bartolomeo, Sibilla Ellespontica

    * 04 Giovanni di Stefano, Sibilla Cumana

    * 05 Pinturicchio, Allegoria del Monte della Sapienza

    * 06 Domenico Beccafumi e Alessandro Franchi, Storie di Elia e Acab

    * 07 Matteo di Giovanni, Strage degli Innocenti

    * 08 Domenico Beccafumi, Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia

    * 09 Domenico Beccafumi, Storie di Mosè sul monte Sinai


    https://operaduomo.siena.it/it/luoghi/pavimento/

  5. #25
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    Predefinito Re: Siena esoterica

    ANCHE QUEST'ANNO IL DUOMO SCOPRE IL SUO PAVIMENTO




    Anche quest'anno, dal 26 giugno al 31 luglio e dal 18 agosto al 17 ottobre 2021, la Cattedrale di Siena scopre il suo magnifico pavimento a commesso marmoreo, frutto di cinquecento anni di espressione artistica, un viaggio simbolico alla ricerca dei più alti valori dello spirito umano: come in cielo, così in terra.

    Il pavimento è il risultato di un complesso programma iconografico realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento, tarsia dopo tarsia, oltre cinquanta in tutto, i cui cartoni preparatori furono disegnati da artisti, quasi tutti “senesi”, fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che dal pittore umbro Pinturicchio, autore del celebre riquadro con il Monte della Sapienza, raffigurazione simbolica della via verso la Virtù come raggiungimento della serenità interiore, “un sentiero sicuro anche fra le onde” (Sap. 14,3). Un “cammino sicuro” anche per i visitatori che potranno ammirare il pavimento nel rispetto dei protocolli di sicurezza, grazie anche all’app gratuita The right distance e all’installazione della membrana CULTURE, pellicola protettiva con proprietà antivirali ed antibatteriche con un’efficacia certificata di 3 anni.

    Il prezioso tappeto di marmi policromi è straordinario, unico, non solo per la tecnica utilizzata, ma anche per il messaggio delle figurazioni, un invito costante alla sapienza, a partire dalle navate con i protagonisti del mondo antico, scarmigliate sibille e autorevoli filosofi, fino ai soggetti biblici sotto la cupola, nel presbiterio e nel transetto.





    L'articolo completo – La Gazzetta di Siena

 

 
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