Polo in tilt, Giovanazzi con Forza Italia chiede la testa di Taverna

e.p.

TRENTO. «Diciamo pure che l'uscita di Malossini non ci ha dato una mano», commentava ieri pomeriggio un consigliere del Polo, in Consiglio provinciale, di fronte all'ormai certa approvazione della legge sull'Apt. E già: è bastato che Malossini dicesse che la riforma l'aveva inventata lui ed ecco che il centrodestra si è sgretolato, An e Centro da una parte, Forza Italia, Giovanazzi e Lega Nord dall'altra. Nemici e amici di Malossini. Due opposizioni al prezzo di una.
Giovanazzi, che teoricamente sarebbe ancora del Centro, ce l'aveva tantissimo con Taverna e Valduga, rei di aver voluto cambiare una legge buona, aperta ai privati, «solo per poter dire che non era più la legge di Malossini». Adesso Forza Italia chiederà la testa di Taverna come garante delle minoranze: «Lui non garantisce più nessuno», sbotta Giovanazzi.
Anche nelle file della maggioranza ammettono che, alla fine, Malossini ha dato involontariamente una mano. «Eh sì, quell'uscita si è ritorta contro le opposizioni», annuisce l'assessore Benedetti. Lui alla fine porta a casa una riforma a metà, ma comunque una riforma: «Sbaglia chi dice che è stata stravolta la legge - dice l'assessore al turismo -: se si guarda bene, è più o meno la stessa che era all'inizio. I privati entreranno nelle Apt d'ambito. E le categorie saranno coinvolte nel consiglio d'amministrazione dell'Apt provinciale».