La credibilità del ciclismo è compromessa da tempo, ma ciò non ha impedito che la carovana del Giro d’Italia fosse travolta dallo sconcerto per la notizia che nella tarda serata di ieri rischia di condizionare la corsa rosa: la maglia rosa Garzelli, della Mapei, è risultato non negativo al controllo antidoping della gara di lunedì 13 maggio.
L’atleta italiano continua per il momento la corsa in attesa delle controanalisi che confermeranno certamente il responso dei primi controlli effettuati, ma quello che dovrebbe fermarsi è tutto il ciclismo. Fino a qualche anno fa questo sport trasmetteva la passione, la fatica, la forza, la costanza degli atleti; oggi è il risultato di strane e complesse alchimie, simbolo di boccette e flaconcini, iniezioni e integratori di dubbia provenienza. Non vogliamo condannare Garzelli, anzi questa vicenda mostra elementi di grande ambiguità per il tipo di prodotto usato per “doparsi”, abbastanza improbabile per la “spinta” che può offrire e per il fatto che non è più in vendita da diverso tempo, ma vorremmo vedere una presa di coscienza dell’intero movimento, la consapevolezza che le ricette prodotte dai medici, spesso al limite dei regolamenti, a volte oltre, sono contro lo sport ed alla lunga porteranno alla completa disaffezione dei tifosi e di tutti i sostenitori, e di conseguenza delle televisioni e degli sponsor. Un prezzo troppo alto, anche per chi vede solo il suo tornaconto personale.
Sarò forse un ingenuo, ma credo necessario azzerare tutto quanto compiuto in questi anni e favorire assemblee plenarie dove medici sportivi, dirigenti, atleti, esponenti politici, federazioni, possano finalmente incontrarsi e discutere una volta per tutte su quello che è concesso (e dovrebbe essere molto poco) e quello che è vietato, senza limiti o concessioni parziali. Non è obbligatorio vedere atleti costretti a scalare otto montagne in una settimana, se poi per superare la fatica questi debbano far ricorso a sostanze non regolamentari e falsanti, ma è ben più importante arrivare ad offrire uno sport che sia nuovamente pulito.