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Discussione: Torino esoterica

  1. #1
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    Predefinito Torino esoterica

    Dal sito http://www.geocities.com/Area51/Dime...6/homepage.htm

    TAURASIA - Il Luogo

    Una città non nasce mai per caso. Anche se alle origini più lontane c’è soltanto un agglomerato di poche capanne, col progredire della civiltà, man mano che l’insediamento si espande per l’arrivo di nuovi abitanti, si tiene sempre conto di un fatto fondamentale nella vita umana, un fattore importante quanto vita stessa: quello magico-religioso. Non appena il villaggio assume proporzioni di una certa importanza, si pensa immediatamente a fortificarlo con la creazione di mura di cinta e torri di vedetta. Per queste ultime si scelgono orientamenti strategici tali da poter dominare il nemico, Per le porte di accesso invece si sceglie una posizione propizia, rivolta ad astri benevoli ed ai punti cardinali da cui questi si alzano e tramontano.

    Questa è una norma adottata generalmente in tutto il mondo e in tutti i tempi. Tihauanaco, sede di una civiltà antichissima e pressoché sconosciuta, conserva ancora due enormi monumenti: la “puerta del Sol” e quella dedicata alla Luna, i due ingressi alla città ormai scomparsa. Roma, com’è noto, nacque da un quadrato magico tracciato con l’aratro. Il punto fu scelto secondo gli auspici tratti dal volo degli uccelli. Paestum, che fu città ricca e fiorente fu tracciata con ingressi a mare, a monte ed in corrispondenza del sorgere e tramontare del sole .

    Anche l’antico tracciato romano di Torino apriva le quattro porte d’accesso sui quattro punti cardinali, e la via principale era stata disegnata in modo tale da seguire la linea ascendente del Sole, la medesima che ritroveremo più avanti esaminando l’oroscopo della città.

    I TRIANGOLI MAGICI

    La tradizione esoterica più antica vuole Torino inserita in un triangolo della magia che ha gli altri vertici in Praga e Lione. Questo per quanto concerne la magia “bianca” cioè benefica. Ben altro triangolo vede Torino come una delle basi d’appoggio, ed è quello del satanismo i cui lati, salendo verso Nord toccano Londra e, prolungandosi oltre l’Atlantico, si congiungono a San Francisco negli Stati Uniti.

    I DUE FIUMI

    Un altro presupposto altamente magico è dovuto dalla confluenza fra due fiumi: il Po e la Dora, che formano come un “anello d’acque lucenti” attorno alla città. E’ proprio dall’acqua che Torino ha tratto le sue origini industriali, trasformando in energia meccanica il flusso dei canali che hanno dato vita a centinaia di officinette. Oggi i canali sono stati tutti coperti perché considerati “sconci”: abbiamo indubbiamente dimenticato quanto sono serviti.

    “Il Po rappresenta il Sole” ci dice un operatore del magico cittadino. “La Dora invece è la Luna”. Dall’unione feconda di questi due astri nasce una città regale: Torino. Allo stesso modo il Po simboleggia il sacro Nilo e Iside sua sposa è la Dora. Alla confluenza i due fiumi tracciano sul suolo le linee di base di una piramide; aggiungendone una ipotetica, sopraelevata in altezza, abbiamo come vertice la collina di Superga. In questo punto sorge il sole, e sempre qui, dai loro sepolcri sotto la Basilica, i Re di casa Savoia vegliano sulla città dove hanno per secoli regnato.

    Il Po nasce da una sorgente pura, dai ghiacciai del Monviso, e come una grande artena vitale solca la città risparmiato dai grandi inquinamenti. La Dora invece lambisce i grandi complessi industriali e l’ospedale per malattie infettive (Amedeo di Savoia). In essa vengono convogliati gli scarichi delle industrie che il fiume raccoglie portandoli via, come se fossero i mestrui della città. Confluisce nel Po, scaricandovi il suo fardello d’acque non più chiare, fuori Torino, quasi a voler preservare la città da queste lordure .

    “Dove è stalo costruito il Castello Medioevale?”, continua l’esoterista. “Naturalrnente sulle sponde del fiume regale, mentre invece la Dora, femmina, scorre silenziosamente sfiorando il cimitero”.

    Tratto da "Torino Città Magica" di Giuditta Dembech

  2. #2
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    Dal sito http://www.geocities.com/Area51/Dim...26/homepage.htm

    TAURASIA - La Lotta


    Ogni città ha il suo cuore, un cuore vivo che batte, facilmente individuabile con la zona o l'edificio che ha vissuto più intensamente le fasi storiche della nascita e della crescita della città stessa. Quindi sarà molto facile, ad esempio, identificare il cuore di Milano con il suo Duomo, il Colosseo per Roma, la bellissima Piazza dei Miracoli per Pisa e così via ...

    Torino però è una città toccata dalla magia. una città beneficata dalla magia. Torino ha due cuori contrariamente alle altre città che ne possiedono uno solo.

    Generalmente le altre città possiedono un cuore storico: Torino ne ha due, entrambi magici: uno bianco ed uno nero.


    IL CUORE BIANCO

    Il cuore "bianco" batte nella zona attorno a Piazza Castello, anzi. esattamente nell'area compresa tra la Piazzetta Reale e i giardini Reali, accentrandosi in modo particolare attorno alla fontana dei Tritoni. Cosa gli conferisce il carisma della magia? Si tratta di fattori imponderabili. Innanzitutto la vicinanza delle Grotte Alchemiche: sono punti di potere eccezionali, che sorgono all'incrocio di linee telluriche, particolarissime per importanza ed energia. In secondo luogo c'è la vicinanza altrettanto importante della Sindone, altro potente talismano magico.

    Il discorso sulla Sindone, visto sotto questo aspetto, potrebbe diventare scottante: va però ricordato che il contesto magico non entra in contraddizione con quello religioso, anzi! Molto spesso religione e magia camminano sottobraccio, e nel caso specifico della Sindone, religione scienza e magia si fondono perfettamente.

    E c'è un terzo presupposto, fondamentale nella storia occulta della città, di cui pochissimi sono a conoscenza. Circa nel 93 d.C., Apollonio di Tyana, grande mago ed iniziato, contemporaneo del Cristo, compì molti viaggi in Europa, lasciando in alcuni luoghi dei talismani che, al momento giusto, sarebbero entrati in attività irradiando tutt'intorno col loro immenso potere.

    Uno di questi fu sepolto nella rupe di Cracovia in Polonia e divenne attivo nel 1935. Un altro dovrebbe trovarsi nella nostra città. Dove? Quale posto sarebbe più opportuno della terza Grotta Alchemica? Inaccessibile, inespugnabile, protetta, segretissima eppure luogo reale, non frutto di fantasia.

    Ma in cosa consisterebbe questo misterioso talismano? Ci rifacciamo testualmente alle parole di Chodkiewicz:

    "Uno dei 'miracoli' di Apollonio fu l'arte occulta di preparare talismani, cioè di imprigionare negli oggetti delle influenze spirituali che avevano il potere di agire indipendentemente dal tempo e dallo spazio.

    Filostrato riferisce che l'iniziato pose di questi in alcuni luoghi, durante i suoi viaggi, probabilmente in santuari già carichi di correnti magnetiche. Questi talismani erano perciò oggetti sacri, generalmente gioielli o pietre preziose, depositati in luoghi appropriati e destinati a produrre un dato effetto nel futuro .. .

    Cadreno, storico dell'undicesimo secolo, ci tramandò la relazione del grande Anastasio, vescovo di Antiochia: "A tutt'oggi i talismani depositati da Apollonio in determinati luoghi sono attivi: gli uni impediscono danni pericolosi agli uomini, altri trattengono lo straripamento dei fiumi in piena, altri annullano forze dannose all'uomo". (da K. Chodkiewicz: Il centro occulto di Cracovia, N.d.R.)

    A proposito del Talismano conservato a Cracovia, così scrive Arundale:

    Esiste a Cracovia un Centro Spirituale fondato 2000 anni fa da Apollonio di Tyana. É una specie di geyser da cui scorrono continuamente fiumi di forze spirituali, non importa se usate o meno. Questo fa sì che ancor oggi la città sia un centro spirituale che diventerà in avvenire il centro di queste forze per tutta l'Europa centrale. Vi si sente una fortissima atmosfera spirituale, qualcosa come un turbine di correnti invisibili e un'aura magnetica così potente che, se non è ricevuta, propriamente adattata e tramutata in energia creativa, tende piuttosto a paralizzarsi che non ad incitare allo sforzo creativo". (da G. Arundale, Rivista Teosofica, N.d.R.)

    E queste parole potrebbero mirabilmente adattarsi alla nostra città. E' la prima volta che se ne parla così apertamente, ma era ormai tempo che queste notizie venissero divulgate, anche se ciò che si può scrivere non è che una piccola parte. Ma tempo verrà ... Il ruolo della Polonia in Europa e nel mondo si è già reso evidente. Proprio da Cracovia giunge l'attuale Pontefice.

    Apollonio scelse quasi sempre grotte per occultare i suoi talismani, proprio perché la conformazione stessa della grotta tende a conservare e poi ridistribuire le energie. Nella grotta di Lourdes vi è un talismano che ancora oggi irradia la sua forza benefica, confortando e guarendo nel corpo chi è in armonia con le sue alte vibrazioni astrali. In quest'epoca si sta attivando il talismano profondamente sepolto nelle sabbie di Kano in Nigeria ...

    Ma passiamo ora alle dolenti note, al lato oscuro della medaglia.


    IL CUORE NERO

    Esiste anche il cuore "nero" della città, il centro di una magia che certamente non viene mai esercitata per aiutare l'evoluzione dell'uomo: la magia nera.

    Il cuore nero di Torino batte in Piazza Statuto, e questo secondo una tradizione antica e ben conosciuta a livello iniziatico.

    In epoca romana la città terminava alla Porta Segusina (l'attuale Porta Susa) c da qui partiva la Via delle Gallie.

    I Romani consideravano molto infausta la posizione ad occidente per motivi strettamente esoterici.

    Ad occidente il sole tramonta, qui termina la luce del giorno ed inizia la tenebra della notte. E' il confine tra il dominio del Bene e quello del Male.

    Un luogo poco felice, ma comunque non eliminabile dalla geografia della città. E qui, all'occidente geografico facevano coincidere l'occidente della vita: la "vallis occidanum" da cui prese nome l'attuale Valdocco, era soprattutto un luogo di uccisione e di sepoltura.

    Fuori dalla Porta Segusina venivano giustiziati i condannati e tumulati i defunti. Durante i lavori di scavo per il Sottopassaggio della ferrovia Milano-Nord vennero riportate alla luce numerose tombe. Si pensa che la necropoli si estenda sotto il corso Francia, Principe Eugenio, le vie Cibrario e San Donato. Il luogo dell'esecuzione capitale restò invariato, durante i secoli successivi. Il patibolo continuò a funzionare ininterrottamente in Piazza Statuto Furono i francesi a spostarlo di due o trecento metri, dove attualmente c'è l'incrocio fra Corso Regina Margherita e via Cigna. I vecchi torinesi lo chiamano ancora " 'l rondò dla forca", perché forca o ghigliottina si alternarono secondo le usanze dell'epoca fino al secolo scorso. Se i luoghi hanno quella strana ed inquietante capacità di ricordare, di conservare le emozioni violente, soprattutto quelle cruente, questa zona ne è quanto mai permeata.

    Così si esprime sul fenomeno un'autorità in materia: C.W. Leabeater:

    "E' possibile che ci sia come un attaccamento magnetico, o affinità fra ogni particella di materia e la registrazione della sua storia; affinità che agisce da conduttore fra la registrazione e le facoltà di chi può leggerla". (da C.W. Leabeater: Chiaroveggenza, N.d.R.)

    Un luogo maledetto, dunque, una "valle della morte" di cui fruitori della magia nera sono perfettamente a conoscenza.

    Una coincidenza strana ha voluto che da sotto all'aiuola centrale di Piazza Statuto si acceda alla sala di comando dell'intero sistema di fogna nera della città ... Ogni cosa a suo posto, dunque.

    Giuditta Dembech

  3. #3
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    Grazie Tomas per queste righe...
    Da torinese e da appassionato dell'esoterismo iniziatico contro quello fittizio e "democratico" ti dico che i libri della Dembech non sono poi così veritieri...io ho letto Torino Città magica I e II , i Misteri del Musinè (una montagna in val di Susa) e Meditare è facile. E' una scrittrice dalle tendenze new-age e contraddistinta da un modo di ricerca troppo "ingenuo"...
    Che a Torino ci siano luoghi dove si percepisce un qualche tipo d'energia ( non farei la distinzione buona-cattiva ) è vero...
    Che monumenti come la Gran Madre o i Dioscuuri siano a tratti
    simbolici di qualcosa che non riusciamo a vedere e che qualcuno ha messo lì per un motivo ben preciso,può anch'esso essere vero...
    I libri della Dembech rappresentano secondo me il livello propedeutico alla scoperta dell'esoterismo urbano,ma non dovrebbero essere presi come Vangelo del mistero a Torino...
    Ti ringrazio per l'attenzione, Tomas e rimango disponibile per ogni tipo di informazione che ti possa dare...
    Ciao.

    Helios/antimes(88)

  4. #4
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    Grazie a te per il contributo, caro antimes(88)...

    Se, eventualmente, disponi di altre notizie "ghiotte" sull'argomento (cioè tratte da fonti diverse da quelle del sito linkato...) e volessi postarle, sarò ben felice di apprendere...

    Un salutone.

  5. #5
    taurinense-anarchico nero
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    Originally posted by Tomás de Torquemada
    Grazie a te per il contributo, caro antimes(88)...

    Se, eventualmente, disponi di altre notizie "ghiotte" sull'argomento (cioè tratte da fonti diverse da quelle del sito linkato...) e volessi postarle, sarò ben felice di apprendere...

    Un salutone.
    Beh,io ho i libri della Dembech e poi altri libri su Torino e sul Piemonte...una di queste sere ne trarrò alcuni spunti..gustosi!
    Ciao!

  6. #6
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    Originally posted by antimes(88)


    Beh,io ho i libri della Dembech e poi altri libri su Torino e sul Piemonte...una di queste sere ne trarrò alcuni spunti..gustosi!
    Ciao!
    Ti ringrazio...

    Salutoni.

  7. #7
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    Sarei interessato anche io, e molto.

    A Torino e zone limitrofe (proprio in fondo a Corso Francia...) ho passato un anno della mia vita. Da questa bella città, però, ho sempre ricavato delle sensazioni strane. Non so perché ciò avvenisse, tanto più che allora ero del tutto all'oscuro di discorsi "esoterici" (non che adesso sia un erudito, intendiamoci).

    Tutto questo solo per spiegare l'origine del mio interesse per Torino, Monte Musiné ecc.

    Cordiali saluti

  8. #8
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    Dal sito: http://www.popobawa.it/itinerari/


    Il Mistero della Fontana Angelica

    Può sembrare un caso, ma in realtà tutto quanto si respira di magico nella città di Torino è dovuto a simboli esoterici nascosti, tramandati nei secoli da architetti e scultori.
    Uno degli esempi più sintomatici è rappresentato dalla Fontana Angelica di Piazza Solferino, dove - per i pochi iniziati - esiste tutta una tradizione legata alla massoneria. Storicamente la fontana era stata richiesta al Comune dal Grand’Ufficiale Pietro Bajnotti a ricordo dei propri genitori, e avrebbe dovuto essere collocata di fronte al Duomo. In chiave esoterica la scelta di spostarla dove si trova oggi fu sbagliata, perché la fontana ha perso l’orientamento verso Est.

    La Fontana Angelica è composta da quattro gruppi di statue appoggiati a basi di granito: ai lati ci sono due gruppi femminili, la Primavera e l'Estate; al centro in posizione più alta si trovano due figure maschili che versano acqua da un otre, l'Autunno e l'Inverno. La Primavera è seduta su un mantello di fiori e con una mano accarezza un bimbo che lancia nell'aria uno stormo di rondini; alle loro spalle c'è un altro bambino che solleva il mantello dove è seduta la donna. L'Estate è sul lato destro appoggiata a fasci di spighe e vicino ha un bimbo che sorregge una ghirlanda piena di mele, pere ed uva. L'Autunno, giovane, è appoggiato alla chiglia di una nave e nasconde in una mano una rosa un po' appassita; la figura è avvolta da una ghirlanda di melograni e sull'altro lato vi è un bambino che gioca con ananas, banane e pannocchie. L'Inverno è una figura barbuta e corrucciata, appoggiata ad un ceppo di quercia dai rami spogli e nodosi; la sua mano afferra l'otre a forma di ariete, poggiato ad un'aquila con una sola ala aperta. Sul lato posteriore si trova un bimbo sorridente con i capelli disposti a raggiera; un altro bimbo gli offre un grosso pesce, mentre un terzo gioca con una ghirlanda di pigne.
    Molti hanno provato a rivisitarla in chiave esoterica e vi hanno riscontrato i seguenti elementi magici: L'Inverno insieme con l'Autunno, rappresenta i giganti Boaz e Jaquim, i due sostenitori delle colonne d'Ercole, i guardiani della soglia che immette nell'eternita'. Boaz è anche il termine con il quale si definisce il primo grado di iniziazione compiuto dal neofita per ascendere ai 33 gradini delle logge massoniche. Jaquim rappresenta la perfezione, la luce, la conoscenza, mentre Boaz le tenebre e l'ignoranza. La conoscenza è simboleggiata dall'acqua che i due personaggi versano dagli otri, mentre questi ultimi sono due simboli astrologici: l'acquario è l'età verso cui si avvicina l'umanità, e l'ariete il segno sotto il quale si trova l'Italia.
    Le due figure maschili rappresentano anche Osiride, la più antica divinità egizia, le figure femminili rappresentano Iside, sua sposa e sorella. Ma le due donne simboleggiano anche i due aspetti dell'amore, quello sacro (Primavera) e quello profano (Estate), e anche la Virtù contrapposta al Vizio.

    Sembra che la Fontana Angelica nasconda un altro segreto legato alla disposizione dei blocchi di granito; guardando la fontana con attenzione si nota che fra le due figure maschili sono divise da un varco rettangolare.Il varco in questione rappresenterebbe la soglia invalicabile per i profani oltre la quale si entra in una dimensione sconosciuta, per accedere al di là delle colonne d'Ercole. E' l'ingresso alla Caverna Luminosa in cui sono custoditi i misteri alchemici che regolano tutto il mondo.


  9. #9
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    Predefinito Qualcosa sulle Grotte Alchemiche...

    Per secoli, l'umanità ha inseguito un sogno: fabbricare in laboratorio l'oro, il più prezioso fra i metalli e, in tempi relativamente più recenti (nel XIV secolo), produrre farmaci in cui la perfezione dei metalli nobili si unisse alle dinamiche vitali, come il famoso elisir di lunga vita. Indispensabile per la riuscita degli esperimenti era l'impiego di uno speciale elemento catalizzatore, la pietra filosofale, che i testi descrivono come una gemma luminosissima, disponibile però anche polverizzata (polvere di proiezione) o in soluzione (elisir di lunga vita). Secondo la tradizione, il suo possesso sarebbe il migliore dei medicamenti, una sorta di miracolosa panacea contro ogni male fisico e spirituale e potrebbe perfino infondere l'immortalità.
    A Torino i presupposti per la creazione di tale inestimabile tesoro sarebbero stati presenti in natura: si tratterebbe di energie libere all'interno di profonde grotte (le Grotte Alchemiche) che, a quanto si racconta, si trovano proprio sotto il centro storico della città.
    All'incrocio di importanti linee telluriche e geomantiche, le Grotte Alchemiche sarebbero eccezionali luoghi di potere, una specie di catalizzatore di energia in grado di materializzare idee e pensieri, anche a livello inconscio.
    Nel sottosuolo di Torino, esisterebbero tre grotte, a cui si accederebbe da sei differenti punti (la cripta della SS. Annunziata e i sotterranei di Palazzo Madama sarebbero due di questi), tre dei quali non condurrebbero da alcuna parte e servirebbero solo a depistare eventuali curiosi…

    * Nella prima grotta si prenderebbe possesso della conoscenza che porta al dominio sulla materia.

    * Nella seconda si potrebbe accedere soltanto avendo acquisito i poteri della prima. Da qui si spazierebbe nell'intero universo. Sarebbe il punto di congiunzione di diverse realtà e forme di vita più evolute.

    * La terza grotta potrebbe essere fatale. Rappresenterebbe la soglia della decisione... la decisione di varcarne o meno l'ingresso. Una volta dentro si avrebbe la conoscenza di ciò che sarebbe occorso per poter tornare indietro.

    I Savoia conoscevano bene i misteri della loro città e accoglievano alla loro corte maghi e alchimisti celebri. Lo stesso Emanuele Filiberto aveva un laboratorio alchemico nei sotterranei di Palazzo Madama, da cui si narra avesse accesso alle Grotte, meta di personaggi del calibro di Nostradamus, Paracelso, Cagliostro e il Conte di Saint Germain. Secondo gli studiosi di esoterismo, le Grotte Alchemiche esisterebbero ancora oggi e si estenderebbero sotto l'attuale città di Torino, dove ingressi ben nascosti e passaggi segreti ne consentirebbero tuttora l'accesso.
    Le uniche altre grotte alchemiche esistenti in Europa si trovano nelle due città che, insieme a Torino, compongono il triangolo magico: Praga e Lione.

    Come dire: la tradizione magica si muove sempre secondo schemi precisi, senza lasciare nulla al caso e all'improvvisazione…

  10. #10
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    Ringrazio la sempre più deliziosa Silvia per gli affascinanti contributi...

 

 
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