Attacco qui sotto un interessante resoconto della SITE (società italiana di ecologia) reperibile sul sito dell'università di Parma che riassume un po le principali tematiche di tutela dell'ambiente e della ricerca scientifica negli ultimi anni...


"Come reazione ad alcune esagerazioni di taluni movimenti ambientalisti si
va diffondendo la nuova moda di negare l'esistenza di alcuni gravi
problemi ambientali per il nostro pianeta. Si afferma inoltre che le
politiche di conservazione della natura sono di impedimento allo sviluppo
civile ed economico e ostacolano il progresso scientifico. Come scienziati
che hanno a cuore la protezione dell'ambiente al di l di ogni credo
politico vogliamo invece ribadire, senza allarmismi, ma anche senza
ottimismi fideistici, che i problemi che affliggono la nostra Terra sono
davvero ingenti. Purtroppo non possiamo non rilevare che anche alcuni
colleghi scienziati, facendosi paladini di una visione scientifica
parziale e di una tendenza alla semplificazione di problemi
intrinsecamente complessi, tendono ad avvalorare la nuova moda
"negazionista". Essi inoltre ripropongono l'idea che i problemi
dell'umanit, quali la fame e il degrado ambientale, possano essere risolti
dal solo progresso scientifico e tecnologico, anzi dal solo progresso in
alcune specifiche aree scientifiche. Siamo invece convinti che solo un
progresso equilibrato in tutti i settori scientifici e tecnici e solo la
parallela adozione di adeguate politiche sociali ed economiche e di
conservazione della natura potranno portare ad un reale miglioramento
delle condizioni di vita del nostro pianeta.

Pi specificatamente vogliamo fare chiarezza su alcuni temi di attualit
portando, come scienziati, precise osservazioni ad alcune affermazioni che
vengono proposte all'opinione pubblica.

- Riscaldamento globale: secondo taluni non ci sarebbero prove
scientifiche del graduale riscaldamento dell'atmosfera della Terra; i
cambiamenti climatici ci sono sempre stati e l'eventuale riscaldamento non
pu essere imputato all'attivit dell'uomo.
Nei 160.000 anni precedenti il 1850 la concentrazione di biossido di
carbonio in atmosfera sempre rimasta compresa tra 190 e 290 parti per
milione con lente variazioni; dal 1850 ad oggi aumentata continuamente,
passando da 280 a 370 parti per milione. In base alle conoscenze
scientifiche attuali, un aumento di tale portata in un tempo cos breve non
era mai stato registrato prima nella storia della Terra. Non v' dubbio che
tale continua crescita sia dovuta alle emissioni da combustibili fossili e
alla deforestazione. Inoltre esiste da centinaia di migliaia di anni una
correlazione fortissima tra le concentrazioni di biossido di carbonio e la
temperatura media della terra, come scientificamente provato al di l di
ogni dubbio negli ultimi anni. Le previsioni pi recenti, basate sui
modelli di illustri colleghi climatologi, perlopi provenienti da scuole di
fisica, scienziati degni di fede e non fondamentalisti ambientali, sono
che la temperatura della terra aumenter di almeno un grado entro il 2040
se non verranno presi provvedimenti di limitazione delle emissioni.

- Biotecnologie: secondo taluni non si dovrebbero porre limitazioni alla
ricerca biotecnologica che ha un ruolo fondamentale per alleviare i
problemi dell'umanit.
Sotto il termine "biotecnologie" vengono in realt indicati settori
scientifici e tecnologici diversi: dallo sviluppo di nuovi farmaci (a
volte, ma non sempre, basati sull'utilizzo dell'ingegneria genetica), alla
clonazione di organi e organismi, all'introduzione di organismi
geneticamente modificati per scopo agricolo o zootecnico. Ognuna di queste
tecnologie pone problemi diversi dal punto di vista scientifico, etico e
sociale e non si pu quindi parlarne in maniera generica. Per quanto
riguarda l'aspetto di maggiore impatto sull'ambiente, ovvero
l'introduzione di organismi geneticamente modificati (OGM), vogliamo
osservare che, se vero che gli effetti sulla salute umana dell'ingestione
di cibo proveniente da OGM sono stati grandemente esagerati da alcuni
movimenti ambientalisti, anche vero che alcuni scienziati hanno
grandemente esagerato i benefici che possono derivare dall'utilizzo degli
OGM per combattere la fame nel mondo e ne hanno minimizzato i pericoli per
il mantenimento dell'ambiente naturale di cui l'uomo parte. Va infatti
ricordato che attualmente il 70% dell'area coltivata ad OGM destinata a
specie modificate per resistere all'azione degli erbicidi. L'aumento di
produzione agricola dovuto a questi OGM minimo, se non inesistente,
l'unico cosiddetto "vantaggio" essendo la possibilit di utilizzare
indiscriminatamente grandi quantit di erbicida senza danneggiare la specie
coltivata. Ma gli OGM possono anche costituire un pericolo per il
funzionamento degli ecosistemi, poich la loro introduzione del tutto
analoga al rilascio di specie esotiche, una pratica che ha portato nel
recente e lontano passato a qualche beneficio, ma anche a molti danni, di
natura sia biologica che economica. L'introduzione di OGM ha gi
contribuito in alcuni casi al declino di specie e razze naturali e, se
effettuata su larga scala, pu contribuire a una drastica diminuzione della
biodiversit dei nostri ecosistemi. Vogliamo ricordare con forza che a
medio e lungo termine la salute dei nostri figli e dei nostri nipoti
dipende dal mantenimento del funzionamento degli attuali sistemi naturali
che forniscono gratuitamente non solo cibo, legname, fibre tessili,
medicinali, ma anche servizi fondamentali per la nostra sopravvivenza
quali la purificazione naturale di aria e acqua, il riciclo dei sali
nutritivi, la stabilit dei versanti montagnosi, la protezione delle coste
dall'erosione.

- Principio di precauzione: secondo taluni esso viene ingiustamente
invocato per ritardare il progresso scientifico e tecnologico.
Precisiamo che con principio di precauzione intendiamo questo: "quando ci
si propone di introdurre nuove sostanze o nuove tecnologie nell'uso
quotidiano bisogna partire dalla presunzione che esse possano avere un
effetto nocivo sull'uomo; perci, prima di commercializzarle e utilizzarle
su larga scala, bisogna sottoporle ad un'analisi preventiva dei danni e
dei benefici che possono procurare alla salute dell'uomo e dell'ambiente
in cui l'uomo vive". Facciamo notare che il principio di precauzione
normalmente adottato per i nuovi farmaci: solo dopo lunghi anni di
sperimentazione e di analisi dei possibili effetti negativi e dei
comprovati benefici per la salute dell'uomo un nuovo farmaco pu venire
utilizzato e commercializzato. Simili precauzioni vengono ora adottate
anche per i pesticidi. Non razionale pensare che il principio di
precauzione non debba valere anche per altre sostanze con cui l'uomo viene
a contatto o che vengono immesse in natura. Finora invece sostanzialmente
invalso il principio opposto, ovvero si parte dalla presunzione che una
sostanza non sia nociva e la si ritira dal commercio quando ne vengono
comprovati i danni al di l di ogni dubbio. Gli esempi abbondano: basti
citare l'esempio dei clorofluorocarburi, la cui immissione in atmosfera ha
portato all'assottigliamento dello strato di ozono stratosferico
fondamentale per la sopravvivenza degli organismi viventi. Dopo la seconda
guerra mondiale sono stati sintetizzati milioni di nuove molecole, di cui
alcune migliaia sono poi state commercializzate e quindi portate a
contatto con vaste popolazioni di uomini, animali e piante. Solo una
piccolissima percentuale di queste nuove sostanze stata sottoposta ad
analisi tossicologica. Pur senza indulgere a ingiustificati allarmismi,
riteniamo del tutto corretto che questa prassi venga cambiata e resa
simile a quella per i farmaci. Riteniamo inoltre che il principio di
precauzione vada applicato anche agli OGM.

- Nuove infrastrutture: secondo taluni non bisogna assolutamente
ostacolare i tentativi di dotare il Paese di infrastrutture vitali per lo
sviluppo economico e per il miglioramento della qualit della vita della
popolazione.
Il nostro paese ha sicuramente bisogno di investire in infrastrutture. Va
per precisato che i miglioramenti infrastrutturali necessari per lo
sviluppo del paese non sono costituiti solo dalla costruzione di nuove
strade o ponti. L'adeguamento dei finanziamenti alla ricerca scientifica
di base alle percentuali di PIL degli altri Paesi avanzati, la costruzione
di laboratori scientifici per gli studenti, l'apprestamento di efficienti
reti informatiche e di biblioteche, la costruzione di impianti di
depurazione delle acque reflue e di reti di approvvigionamento idrico, il
miglioramento dei servizi tecnici di sorveglianza contro gli incendi e dei
servizi idrogeologici e meteorologici sono anch'essi fondamentali
investimenti infrastrutturali. Secondo noi vale il principio che le
cattedrali nel deserto non servono a nessuno e quindi che gli investimenti
devono essere equilibrati e andare a rafforzare tutti i settori carenti
del nostro paese. Riteniamo inoltre che una nuova infrastruttura debba
soddisfare a tre requisiti: a) non essere fine a se stessa, ma fornire la
soluzione di una ben precisa esigenza pubblica; b) venire valutata in
termini sia di costi e benefici economici che di impatto per la salute
dell'uomo e dell'ambiente; c) non avere alcuna ragionevole alternativa che
abbia minore costo economico e minore impatto sull'ambiente. Le
valutazioni economiche, sanitarie e ambientali vanno condotte da organi
indipendenti da pressioni di parte.

E' importante anche notare come il prepotente emergere negli ultimi
trent'anni di una maggiore coscienza delle problematiche ambientali non
sia andata a scapito del progresso scientifico, ma anzi abbia dato un
enorme impulso al miglioramento tecnologico. Ad esempio i "Clean Air Act
Amendments" introdotti dal parlamento statunitense nel 1990 per migliorare
la qualit dell'aria non hanno affatto portato ai disastri economici
previsti da alcuni critici e sono costati molto meno di quanto predetto
inizialmente dalle industrie. In particolare, per quanto riguarda il
programma sulle precipitazioni acide dovute al biossido di zolfo, uno
studio industriale del 1989 aveva predetto un costo annuale tra 4 e 7
miliardi di dollari, ma le stime pi recenti dell' US Accounting Office
sono di circa due miliardi di dollari. Il costo della riformulazione del
carburante a minore contenuto di benzene era stato valutato dall'industria
petrolifera nel 1993 in circa 16 centesimi di dollaro al gallone, ma nel
1999 tale costo stato valutato essere di solo un centesimo al
gallone. Nel 1990 i portavoce di alcune industrie chimiche avevano
predetto severi problemi economici e sociali se si fosse accelerata la
dismissione dei clorofluorocarburi come refrigeranti. In realt le
industrie chimiche hanno rapidissimamente sviluppato prodotti alternativi
ai clorofluorocarburi. E' confortante osservare come recentemente
l'atteggiamento del mondo delle imprese verso i problemi ambientali sia
cambiato radicalmente. E'sempre maggiore il numero di aziende che adotta
strumenti per la gestione ambientale di impresa come i marchi verdi,
l'analisi del ciclo di vita dei beni di produzione e lo schema EMAS
(management e audit ambientale). Molte imprese hanno infatti scoperto che
l'analisi accurata del ciclo produttivo per contenere i danni ambientali
ha anche consentito loro di riorganizzare in maniera pi razionale
l'azienda, realizzando cos importanti risparmi sui costi di produzione.

Tutti i medici riconoscono che meglio prevenire l'insorgenza delle
malattie con semplici precauzioni piuttosto che curarle con costosi
medicinali quando sono insorte. Siamo convinti che anche per l'ambiente
sia meglio investire nella prevenzione del degrado piuttosto che sperare
nella cura a posteriori, fidando nell'onnipotenza dello sviluppo
scientifico e tecnologico per la soluzione di tutti i guasti provocati
dall'incuria e dalla disattenzione. Siamo perci dell'opinione che i corsi
di studio scientifici, sia quelli tradizionali sia quelli di nuova
istituzione, non debbano ripiegarsi su di un sapere estremamente
specializzato, ma aprirsi all'insegnamento anche di altre discipline
scientifiche e di discipline socio-economiche. Solo cos creeremo degli
scienziati coscienti della realt sociale in cui operano e della loro
influenza sulla salute del nostro ambiente naturale. Siamo convinti che in
questa maniera l'Italia non farebbe altro che continuare la sua grande
tradizione umanistica nel solco di personaggi come Leonardo, che fu grande
scienziato, ingegnere, osservatore della natura e al contempo grande
artista.

Per concludere non possiamo infine non ricordare che la libert di ricerca
scientifica non pu essere assoluta, perch anche la ricerca scientifica e
tecnologica soggetta a limitazioni di ordine morale, come qualsiasi altra
attivit umana. Tra questi limiti etici c' anche quello di non nuocere alla
meravigliosa Natura che ci circonda, formatasi in miliardi di anni di
evoluzione biologica.