Questo in risposta al forum di ciarlateneria che invita a non supportare questo gruppo di ricerca:
Ovviamente i frequentatori del forum di ciarlateneria sono invitati a partecipare e a discutere l'utilita' della ricerca scientifica.Comunicato stampa - I gruppi diretti da Alessandro Vannucchi, all’Università di Firenze, e da Mario Cazzola, all’Università di Pavia, hanno fatto una scoperta molto importante per i pazienti affetti da malattie mieloproliferative. Insieme a ricercatori dell’Università di Cambridge e dell’Accademia delle Scienze di Vienna, Vannucchi e Cazzola hanno identificato una mutazione nel gene della calreticulina (CALR) nella maggior parte dei pazienti affetti da due malattie del sangue, la trombocitemia e la mielofibrosi, che risultavano negative alla già nota e più comune mutazione del gene JAK2.AIRC: Identificata una nuova mutazione genica in tumori del sangue - Le Scienze
Milano, 10 dicembre 2013 - Le neoplasie mieloproliferative croniche sono una famiglia di tumori del sangue che originano dalla cellula staminale del midollo osseo e comprendono malattie diverse quali la policitemia vera, la trombocitemia essenziale e la mielofibrosi primaria. Sono forme relativamente frequenti, le quali incidono negativamente sulla qualità della vita e possono causarne un accorciamento, particolarmente nella mielofibrosi.
Da tre anni è attivo in Italia un gruppo di ricerca, denominato AGIMM (AIRC-Gruppo Italiano Malattie Mieloproliferative Croniche; AGIMM. Home) comprendente sette unità cliniche e di laboratorio, che è finanziato con un progetto AIRC “5 per mille”. AGIMM ha lo scopo di identificare nuovi meccanismi molecolari responsabili di questi tumori del sangue per migliorarne la comprensione, rendere più facile la diagnosi, migliorare la definizione della prognosi e sviluppare terapie innovative.
I risultati dell’ultima scoperta sono pubblicati congiuntamente sul sito della prestigiosa rivista New England Journal of Medicine il 10 dicembre, in coincidenza con la presentazione dei dati al Congresso Annuale della Società Americana di Ematologia (ASH), a New Orleans.
La scoperta ha immediate ricadute per i pazienti, oltre ad aprire nuovi orizzonti per la comprensione dei meccanismi con i quali il gene CALR mutato determina un tumore mieloproliferativo. Il primo risultato, già da oggi trasferibile nella pratica clinica, è il miglioramento della possibilità di effettuare una diagnosi più precisa per i pazienti nei quali è assente la mutazione di JAK2. Una maggiore precisione della diagnosi potrà poi tradursi anche in una previsione più accurata della prognosi e in una scelta più avveduta delle terapie più adatte. Infine la proteina CALR mutata potrebbe rappresentare un nuovo bersaglio terapeutico per farmaci molecolari: questo obiettivo richiederà ovviamente più tempo, ma i ricercatori AIRC sono già al lavoro.
Nessuno verra' accusato di essere un troll e nessuna discussione verra' chiusa.