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Discussione: Almanacco musicale

  1. #1
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    Predefinito Almanacco musicale

    Che dite di creare un almanacco musicale social?
    Ogni giorno se qualcun* di voi conosce un evento da ricordare in campo musicale, di qualsiasi genere o tipo, può postarlo qui.
    E' una cosa che reputo carina!

    Inizio io, come al solito

    Il 3 dicembre 1948 nasce John Michael Osbourne, noto come Ozzy Osbourne cantante, compositore e attore britannico, divenuto famoso prima con i Black Sabbath e poi con una carriera solista di grande successo, tanto da essere riconosciuto da tanti come "il padrino dell'heavy metal". Per la sua musica e per il suo carisma sul palco, Ozzy è considerato un innovatore del genere. Il cantante è anche noto per i suoi atteggiamenti trasgressivi, i quali hanno spesso suscitato le polemiche di gruppi religiosi e conservatori e per i suoi eccessi, che lo hanno spesso esposto a problemi con la legge. Nel corso della sua carriera si è guadagnato vari soprannomi; i più noti sono "The Madman" (Il Pazzo), "The Godfather of Heavy Metal" (Il Padrino dell'Heavy Metal), "The Prince of Darkness" (Il Principe delle Tenebre) oppure "The Oz".
    (fonte: Radio Rock)


  2. #2
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    Predefinito Re: Almanacco musicale

    3 dicembre 1969
    I Rolling Stones registrano Brown Sugar ai Muscle Shoals Studios di Sheffield in Alabama.


  3. #3
    Supermod Viola
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    Predefinito Re: Almanacco musicale

    Always è una famosa canzone dei Bon Jovi, scritta da Jon Bon Jovi. Fu estratta come singolo di debutto del primo greatest hits del gruppo,Cross Road, nel settembre del 1994. È una delle due tracce inedite del disco, l'altra è Someday I'll Be Saturday Night. Si tratta della hit di maggior successo in termini di vendite nella storia della band, con 1.5 milioni di copie mosse negli Stati Uniti, dove arrivò a piazzarsi alla posizione #4 della Billboard Hot 100 e ottenne un disco di platino. Inoltre, risultò essere il singolo più venduto dell'anno in Inghilterra, dove rimane ancora oggi la hit di maggior successo di sempre dei Bon Jovi, anche se non riuscì mai a raggiungere la vetta in classifica, arrivando massimo in seconda posizione. In totale, ha venduto circa 4 milioni di copie in tutto il mondo.
    È considerata una delle canzoni d'amore più belle e di successo di sempre.
    Always era stata originariamente scritta e pensata per essere la colonna sonora del film Triplo gioco. Nel primo verso della canzone, infatti, si sente una chiara allusione al titolo originale della pellicola (Romeo is bleeding). Tuttavia, dopo aver visto il film, la band lo criticò duramente, e decise di non prestare il brano ai produttori[1]. Successivamente, Jon Bon Jovi quasi si dimenticò della canzone, lasciandola sul suo scaffale, fino a quando un amico non gli consigliò di inserirla tra gli inediti della prevista raccolta Cross Road.

    Always (Bon Jovi) - Wikipedia

    Se non hai il coraggio di mordere, non ringhiare.

  4. #4
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    Predefinito Re: Almanacco musicale

    Oddio. La lacrimuccia.
    Mi fai piangere.
    Questa la piazziamo arbitrariamente noi per il 3 dicembre :P

  5. #5
    Supermod Viola
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    Predefinito Re: Almanacco musicale

    Citazione Originariamente Scritto da PiccolaIena Visualizza Messaggio
    Oddio. La lacrimuccia.
    Mi fai piangere.
    Questa la piazziamo arbitrariamente noi per il 3 dicembre :P
    ci sto!
    Se non hai il coraggio di mordere, non ringhiare.

  6. #6
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    Predefinito Re: Almanacco musicale

    Oggi ricorre il ventennale della morte del grande Frank Zappa.
    Vari materiali per ricordare il genio della chitarra, che per molti versi fu ispiratore di Hendrix e per lui un vero e proprio maestro, potete trovarli qui.
    Frank Zappa - XL Repubblica

    god bless you, Frank.

  7. #7
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    Predefinito Re: Almanacco musicale

    « Se la mia poesia cerca di arrivare a qualcosa, è liberare la gente dai modi limitati in cui vede e sente. » (Jim Morrison)
    L'8 dicembre 1943 nasce James Douglas "Jim" Morrison è stato un cantautore e poeta statunitense. Leader carismatico e frontman della band statunitense The Doors, fu uno dei più importanti esponenti della rivoluzione culturale degli anni Sessanta, nonché uno dei più grandi cantanti rock della storia. Impetuoso "profeta della libertà" e poeta maledetto, è ricordato come una delle figure di maggior potere seduttivo nella storia della musica e uno dei massimi simboli dell'inquietudine giovanile. Era soprannominato il Re Lucertola e venne paragonato a Dioniso, divinità del delirio e della liberazione dei sensi. A 27 anni morirà a Parigi in circostanze mai del tutto chiarite - e anche per questo, secondo alcuni fans, non è affatto morto!
    fonte: Radio Rock

    Ciao Re Lucertola, ovunque tu sia, io ti ricordo così

  8. #8
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    Predefinito Re: Almanacco musicale

    l'8 dicembre del 2004 l'ex chitarrista dei Pantera Dimebag Darrell veniva assassinato da uno squilibrato durante un concerto live che stava tenendo a Columbus

  9. #9
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    Predefinito Re: Almanacco musicale

    John Lennon fu assassinato l'8 dicembre (1980) che curiosa coincidenza
    slava kokaini

  10. #10
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    Predefinito Re: Almanacco musicale

    "Posso riposare sui miei allori. Ho creato abbastanza casini nella mia vita e ci convivrò e vedrò come qualcun altro li gestisce. Ma poi c'è quella parola - pensione. Non posso andare in pensione finché non schiatto"

    70 anni per l'immenso Keith Richards, e per festeggiare vi linko la recensione della sua splendida autobiografia 'Life'.

    Fatti i conti, Keith Richards è uno dei più grandi autori di musica rock mai apparsi su questo pianeta. Un canzoniere spartito col “gemello di barlume” Mick Jagger, spirito affine assieme al quale ha definito un modo di esprimere che non si limitava ai riff e al profondissimo scazzo dei testi, ma inevitabilmente riverberava in uno stile di vita sempre in bilico tra esaltazione e catastrofe. L’uomo Keith Richards – prima della musica – è rock. E lo è (stato) forse in modo irripetibile. Lo guardi oggi – nel notevole Shine A Light di Scorsese, ad esempio – e scorgi un bucaniere entusiasta, fosco e generoso, arcigno e gigione, uno ancora capace di stupirsi e commuoversi di e per quello che gli capita di fare sul palco.

    Leggendo queste memorie si matura tra le altre cose l’impressione di un’epoca irrimediabilmente tramontata, che costituiva sostrato necessario, conditio sine qua non affinché potessero sbocciare certe (formidabili) situazioni. Una su tutte: i Rolling Stones non sarebbero esistiti così come sono esistiti senza un periodo di gestazione ossessiva che li vide, ancora imberbi e inguaribilmente squattrinati, spendere giorni e notti metabolizzando dischi blues in un appartamento infame, tentando di catturarne e replicarne la magia. Un ritiro monacale-maniacale a base di freddo, fame, sporcizia ed incommensurabile amore per gli idoli della Chess, da cui uscirono in un certo senso già forgiati, pronti a dire la loro come mai era stato detto. E’ questa la parte del libro che più ho amato, la più illuminante, forse. Il resto è aneddotica tragica, buffa, piratesca, squallida, appassionata, entusiastica, bieca e – credeteci – romantica. Che ribadisce i contorni d’un personaggio umano troppo umano nella sua adorabile scelleratezza.
    E nella sua genialità, vedi le pagine riguardanti la “scoperta” delle famose accordature aperte e ancor più quelle che ti spiegano il suono pazzesco di Jumpin’ Jack Flash e Sympathy For The Devil. Il contrasto tra mistero e sfacciataggine, dove il non detto cova grumi di senso tra le righe (e le note), è un alone che pervade tutta la narrazione: quasi sette decadi a precipizio per oltre 500 pagine che avrebbero potuto essere di più, molte di più, se solo Richards avesse voluto (o potuto) ricordare più a fondo. Se possono lasciarti frustrato le poche parole spese a proposito di dischi come minimo epocali (Let It Bleed e Sticky Fingers, ad esempio), in compenso la galleria di persone e personaggi (amori e spacciatori, figli e manager, Muddy Waters e Chuck Berry, Tom Waits e John Lennon…) e la disinvoltura con cui si discetta di rapporti travagliati (con la compagna Anita Pallenberg, con Brian Jones, con Jagger) e scomode mitologie (dalla barretta di Mars al ricambio totale di sangue passando per una sniffata di ceneri paterne, coltelli lanciati tra i piedi dei produttori e la fantomatica caduta da una palma), compongono una carrellata ubriacante, ai limiti del verosimile ma plausibilmente vera.
    Come dire: fan degli Stones o generico appassionato rock, hai avuto quel che desideravi. Compreso il sospetto che questo anziano ragazzo, posseduto e (tra)sfigurato dal rock’n'roll, sia infine diventato proprio quello che ha sempre voluto essere. Carne e spirito. Vita.
    Keith Richards ? Life | Recensione | SENTIREASCOLTARE

 

 
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