“A Trento, i padri conciliari dedicarono ogni cura a che la fede cattolica apparisse più chiara e fosse meglio compresa. Su ispirazione e suggerimento dello Spirito Santo, fu loro somma premura che il sacro deposito della dottrina cristiana non solo fosse custodito ma risplendesse più luminoso all’uomo, affinché l’opera salvifica del Signore fosse diffusa in tutto il mondo e il Vangelo fosse propagato su tutta la terra.
“Ponendosi con certezza in ascolto obbediente del medesimo Spirito, la Santa Chiesa del nostro tempo ribadisce e medita anche oggi la ricchissima dottrina tridentina. Infatti ‘l’ermeneutica della riforma’ che il nostro predecessore Benedetto XVI illustrò nel 2005 alla curia romana si applica al concilio Vaticano non meno che al Tridentino.
Senza dubbio questo tipo di ermeneutica pone in una luce più nitida l’inconfondibile ed eccelsa proprietà della Chiesa che il Signore stesso le conferisce: ‘Essa è un soggetto che nel trascorrere dei secoli cresce e si sviluppa, rimanendo però sempre il medesimo.
Essa è infatti l’unico e identico soggetto del Popolo di Dio in cammino’
Da Roma a Trento, senza passare per Bologna ? Settimo Cielo - Blog - L?Espresso