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  1. #531
    Apologia cattolica
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    Predefinito Re: Le eresie cristiane non cattoliche e i loro errori teologici( thread di sola lett

    Istituto Mater Boni Consilii
    L'Istituto Mater Boni Consilii è un'associazione costituita da preti, fratelli laici, suore e fedeli, fondato a Torino nel 1985. I vertici Vaticani ritengono essere tale istituto un movimento scismatico, pertanto al di fuori della comunione con il papa di Roma. Dal canto suo, l'istituto, non riconosce piena autorità agli attuali vertici del Vaticano e gli riconosce una legittimità esclusivamente formale, non anche sostanziale. Ciò perché tale istituto segue la posizione teologica del domenicano mons. Guerard Des Lauriers, nota come Tesi di Cassiciacum.
    · Tale tesi afferma che Paolo VI e i suoi successori, accettando e proclamando tesi dottrinarie contrarie al magistero della Chiesa stessa, benché canonicamente eletti al Pontificato, non abbiano la piena l'Autorità pontificia, in quanto avrebbero accettato l'elezione, ma con la riserva mentale di non volerne anche assumere le responsabilità. La Tesi di Cassiciacum suggerisce un metodo per uscire da una simile situazione, le cosiddette "Ammonizioni canoniche". In concreto, un vescovo residenziale, quindi dotato di reale giurisdizione, non un vescovo emerito o meramente titolare, secondo una procedura descritta da San Roberto Bellarmino, fa presente all'eletto del Conclave che delle tesi da lui sostenute sono eresie. Se l'eletto ritratta, quanto meno implicitamente, tali eresie, l'accettazione del Pontificato diventa piena e si perfeziona. In caso contrario, si decade anche dalla semplice elezione ed il vescovo che aveva dato corso alle ammonizioni, è moralmente autorizzato ad indire un Concilio che dovrà eleggere il nuovo pontefice.
    · La Sede Apostolica, pertanto, viene ritenuta materialmente occupata, ma sostanzialmente vacante almeno dal 7 dicembre 1965 (in concomitanza con l'approvazione, da parte del Concilio Vaticano II, del documento " Dignitatis Humanae", con il quale, approvando una tesi condannata dal Magistero precedente - il diritto in foro esterno alla Libertà religiosa - è divenuta esplicita la rottura con la Tradizione).
    · Pertanto tutte le azioni magisteriali successive, compresa l'approvazione dei testi che istituiscono il nuovo rito (Novus Ordo Missae), i sacramenti confezionati e amministrati secondo tale liturgia, la canonizzazione dei santi, etc. sono da considerarsi quanto meno dubbi. L'attribuzione della tesi a mons. Guerard Des Lauriers è da alcuni ritenuta dubbia.[senza fonte]
    · Non accettano le riforme liturgiche di Pio XII sebbene lo ritengano papa autentico. Il motivo fondamentale di tale scelta, sembra legato, più che alle critiche di carattere estetico-filologico che vennero mosse a suo tempo a tali testi, alla figura di chi ne fu l'estensore materiale, Annibale Bugnini, autore anche dei testi del Novus Ordo.
    · Uno dei componenti dell'Istituto è vescovo: Geert Jan Stuer, consacrato a Verrua Savoia nel 2002 dallo statunitense Robert Fidelis McKenna.
    · Alcuni dei sacerdoti dell'Istituto sono stati ordinati da Monsignor Lefebvre; altre ordinazioni risalgono invece alla "linea Thuc", del noto arcivescovo vietnamita Pierre Martin Ngô Đình Thục.
    · Domenica 27 settembre 2009 mons. Geert Jan Stuer ha ordinato sacerdote un giovane seminarista mozambicano.
    · Singolare l'iniziativa intrapresa dai membri dell'Istituto per il XX Settembre: manifestazione con bandiere in corteo, deposizione di una corona d'alloro e fiori al monumento ai caduti pontifici del Cimitero Monumentale di Roma (Verano) e denuncia alle autorità cittadine circa lo stato di abbandono in cui versano i sepolcri del Generale Hermann Kanzler (che curò la difesa dell'Urbe) e familiari.
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  2. #532
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    Predefinito Re: Le eresie cristiane non cattoliche e i loro errori teologici( thread di sola lett

    Bolla «Cum ex Apostolatus Officio» e sedevacantismo
    L’obiezione mossa dai sedevancantisti è di duplice segno: da un lato si riconosce alla Bolla valore di Diritto Divino, vista l’Autorità palesemente impegnata da parte del Pontefice autore del documento (cosa che salverebbe, pertanto, la Bolla da un qualunque successivo intervento abrogativo tacito o espresso che sia) e, dall’altro, si individuano alcune disposizioni del medesimo menzionato Codice (secondo quanto sostenuto qui):

    «Esso, al contrario, la riproduce integralmente al can. 188 § 4, che testualmente recita: “Ogni ufficio rimane vacante per tacita rinuncia “ipso facto” e senza alcuna dichiarazione se: § 4 il chierico pubblicamente si sia allontanato dalla fede cattolica”. Ora, è indubitabile che anche il Papa ricada nella categoria dei chierici perché il can. 108 § 3, definendo tale categoria, espressamente lo ricomprende. Questo richiamo è già sufficiente a stabilire la piena e totale validità e attualità della Bolla, anche perché il precedente can. 6, a sproposito invocato per sostenere la tesi contraria, al par. 4 espressamente stabilisce: “in dubio num aliquod canonum praescriptum cum veteri jure discrepet, a veteri jure non est recedendum”». (Nel caso sorga un dubbio su qualche canone qui prescritto con il preesistente diritto, non si discosti dal precedente diritto); la Bolla di Paolo IV faceva parte del “Corpus Juris Canonici”, che avallerebbe una sopravvivenza della sanzione prevista da Paolo IV.

    Chi scrive si sente di condividere la sopravvivenza della Bolla di Paolo IV, per gli argomenti surriportati e soprattutto per il tenore letterale del documento pontificio, che sembrerebbe voler impegnare appieno l’infallibilità.

    Tuttavia!

    Le conclusioni alle quali giungono i sedevancatisti non sono diretta conseguenza delle premesse; pretendono infatti di provare troppo, fino a perdersi nell’incongruenza. Esse, pertanto, sono da rifiutare, perché non logicamente discendenti dai presupposti dai quali pretendono di derivare.

    Esaminiamo il testo della Bolla.

    In essa, due sono i passaggi salienti ai nostri fini: il primo concerne la nomina a Papa di un soggetto, precedentemente reo di eresia; leggiamo:

    «lo stesso Romano Pontefice, che prima della sua promozione a cardinale od alla sua elevazione a Romano Pontefice, avesse deviato dalla fede cattolica o fosse caduto in qualche eresia (o fosse incorso in uno scisma o abbia questo suscitato), sia nulla, non valida e senza alcun valore, la sua promozione od elevazione, anche se avvenuta con la concordanza e l’unanime consenso di tutti i cardinali».

    L’altro «momento» di interesse è quello del Papa «eretico», ossia che possa incappare in una eresia. Vi è scritto: «che lo stesso Romano Pontefice, il quale agisce in terra quale Vicario di Dio e di Nostro Signore Gesù Cristo ed ha avuto piena potestà su tutti i popoli ed i regni, e tutti giudica senza che da nessuno possa essere giudicato, qualora sia riconosciuto deviato dalla fede possa essere redarguito».
    Cosa provano questi due passi?

    In primo luogo, affinché il Pontefice possa decadere dalla nomina, o meglio, affinché la stessa possa ritenersi «nulla», è necessario che egli sia stato, prima della elezione, tacciato come eretico (cioè formalmente incriminato e giudicato come tale). Ora, a tal fine, per la certezza del diritto e della sua applicabilità, è necessario che vi sia una pronuncia solenne da parte degli organi competenti: l’ex Sant’Uffizio (o l’attuale Congregazione per la Fede), e non basta una semplice indagine sul merito dell’ortodossia di alcuni testi (la messa all’indice) ritenuti nocivi e/o pericolosi, fino a quando questo provvedimento non comporti l’immediata ed incontestabile accusa di eresia.

    È indubbio che nessuno dei Papi nominati successivamente al Concilio Vaticano II sia stato de iure accusato formalmente di eresia. Dal che se ne deduce l’assoluta inapplicabilità della sanzione sopra menzionata, a meno che non si voglia pretendere di arrogarsi l’autorità canonica di dichiarare eretica una persona, senza averne ufficiale «mandato» da Dio. I «sedevacantisti totali» sembrano voler ignorare questo «piccolo» particolare, che però inficia tutto il loro costrutto. Reputano che sia sufficiente la oggettiva devianza dalla Fede, senza soffermarsi sul fatto che tale oggettività, per essere tale, necessiti di essere formalmente riconosciuta da chi di dovere.

    Questo, unito al fatto che il secondo passaggio riportato preveda espressamente l’ipotesi di una eresia Papale depone a favore della validità canonica delle elezioni post CVII, al contrario di quanto sarebbe lecito supporre.

    Posto infatti che nessuno dei Papi eletti dal Concilio in poi si stato, prima della elezione, ritenuto formalmente eretico, rimane da vedere se abbia potuto incappare in una eresia, il che è tutto da dimostrare, e anche in questo caso, mancano elementi inoppugnabili sulla eresia dei papi conciliari
    Che conseguenza se ne trae? Che il Papa possa essere, in linea teorica, addirittura un potenziale corruttore della Fede e non un suo difensore: ma Dio lascerà sempre abbastanza luce ai singoli fedeli per comprendere bene quali siano i capisaldi della verità immutabile e, nello stesso tempo, assicurerà la sopravvivenza del Papato e quindi della Chiesa Cattolica.

    Nel caso infatti di sedevacantismo totale e perfino nell’ipotesi di sedevacantismo formale, ciò che viene meno è proprio il Papato (e anche i Vescovi) e questo perché, non riconoscendo la validità canonica delle riforme liturgiche dei sacramenti, il conferimento dello stesso ordine sacerdotale ed episcopale sarebbe inficiato di nullità, da cui deriverebbe inevitabilmente l’interruzione della successione apostolica e quindi la cessazione della Chiesa in quanto tale; cosa che è palesemente contro l’insegnamento e la promessa di Gesù.

    Invito, pertanto, ogni tipo di sedevacantista a ritornare sui suoi passi, per evitare inutili sprechi di energie all’attacco di tradizionalismi vari. Concentriamoci sulla sequela a Cristo, sulla fedeltà alla Chiesa e al suo Magistero perenne.
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  3. #533
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    Predefinito Re: Le eresie cristiane non cattoliche e i loro errori teologici( thread di sola lett

    Ancora sulle tesi dei sedevacantisti:

    Monsignor Fellay vescovo nominato invalidamente, riguardo la canonizzazione dei due Papa Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II riprende le solite accuse al CVII, dice Fellay
    Bisogna dunque concludere, costretti dall’evidenza dei fatti, che il Concilio ha favorito in maniera inconcepibile la diffusione degli errori liberali » 1.

    II - Una concezione ecumenica della Chiesa.

    L’espressione « subsistit in » (Lumen gentium, 8) significa che ci sarebbe una presenza e un’azione della Chiesa di Cristo all’interno delle comunità cristiane separate, distinte da una sussistenza della Chiesa di Cristo nella Chiesa cattolica. Presa in questo senso tale espressione nega l’identità stretta tra la Chiesa di Cristo e la Chiesa cattolica, sempre insegnata fino a quel momento, specialmente da Pio XII, a due riprese, in Mystici corporis 2e in Humani generis 3. La Chiesa di Cristo è presente e agente come tale, vale a dire come l’unica arca di salvezza, solamente là dove è il Vicario di Cristo. Il Corpo mistico di cui questi è il capo visibile è strettamente identico alla Chiesa Cattolica Romana.

    La stessa dichiarazione (LG 8) riconosce quindi la presenza di « elementi salvifici » all’interno delle comunità cristiane non-cattoliche. Il decreto sull’ecumenismo rincara la dose affermando che « lo Spirito di Cristo infatti non ricusa di servirsi di esse come di strumenti di salvezza, la cui forza deriva dalla stessa pienezza della grazia e della verità, che è stata affidata alla Chiesa cattolica » (UR 3).

    Tali affermazioni non sono conciliabili con il dogma « fuori dalla Chiesa non c’è salvezza », riaffermato dalla Lettera del Sant’Uffizio dell’8 agosto 1949. Una comunità separata non può disporsi all’azione di Dio, poiché la sua separazione è una resistenza allo Spirito Santo. Le verità e i sacramenti che eventualmente vi si conservano non possono produrre un effetto salutare, se non in opposizione ai principi erronei che fondano l’esistenza di queste comunità e che causano la loro separazione dal Corpo mistico della Chiesa cattolica, il cui capo visibile è il vicario di Cristo.

    La dichiarazione Nostra Aetate afferma che le religioni non cristiane spesso « riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini », anche se questi devono trovare nel Cristo « la pienezza della vita religiosa » e « considera con un sincero rispetto quelle maniere d’agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine » (NA, 2). Una simile affermazione cade sotto lo stesso rimprovero della precedente. Considerati nell’eresia o nello scisma, i sacramenti, le verità di fede parziali e la Scrittura sono in uno stato di separazione dal Corpo mistico. Questa è la ragione per cui la setta che li utilizza non può realizzare, in quanto tale, la mediazione ecclesiale, né contribuire alla salvezza poiché privata della grazia soprannaturale. Lo stesso si deve dire delle maniere di pensare, vivere e agire, così come si praticano nelle religioni non cristiane.

    Questi testi del concilio favoriscono di per se la concezione latitudinarista della Chiesa, condannata da Pio XI in Mortalium animos, così come l’indifferentismo religioso ugualmente condannato da tutti i papi, da Pio IX a Pio XII 4. Tutte le iniziative ispirate dal dialogo ecumenico e interreligioso, di cui la riunione di Assisi del 1986 rimane l’esempio più visibile, non sono che la realizzazione pratica, « un’illustrazione visibile, una lezione dei fatti, una catechesi a tutti intelligibile » (Giovanni Paolo II) di questi insegnamenti conciliari. Ma esse esprimono anche l’indifferentismo denunciato da Pio XI condannando la speranza secondo la quale « non debba riuscire troppo difficile che, malgrado singole divergenze in materia di religione i popoli si accordino fraternamente un giorno nella professione di alcune dottrine, accolte come base comune di vita spirituale. […] Aderendo ai fautori di tali teorie e tentativi ci si allontana del tutto dalla religione rivelata da Dio » 5.

    Questo il secondo testo, il primo ricorda solo che il CVII è di fatto eretico

    Ora ricordo che c’è differenza tra i semi di Verità e la Verità, i semi di verità sono alcune dottrine compatibili con il cattolicesimo e mandati comunque dallo Spirito Santo, ma non sono la Verità completa, la Chiesa infatti mai ha rinunciato a essere la Verità, ancora oggi si sostine che fuori dalla Chiesa non c’è salvezza. Passiamo al terzo


    III - Una concezione collegiale e democratica della Chiesa.

    1. Dopo aver scosso l’unità della Chiesa nella sua fede, i testi del Concilio l’hanno scossa anche nel suo governo e nella sua struttura gerarchica. L’espressione « subjectum quoque » (LG 22) vuol significare che il collegio dei vescovi, unito al Papa come al suo capo, è anch’esso, oltre al Papa da solo, il soggetto abituale e permanente del potere supremo e universale di giurisdizione nella Chiesa. Questa è la porta aperta a una diminuzione del potere del Sommo Pontefice ed anche alla possibilità di rimetterlo in discussione, con il rischio di mettere in pericolo l’unità della Chiesa.

    L’idea di un doppio soggetto permanente del primato è effettivamente contraria all’insegnamento e alla pratica del magistero della Chiesa, in particolar modo alla costituzione Pastor aeternus del Concilio Vaticano I (DS 3055) e all’enciclica Satis cognitum di Leone XIII. Infatti solo il Papa possiede in maniera abituale e costante il potere supremo, che comunica solamente nelle circostanze straordinarie ai concili, qualora lo giudichi opportuno.

    2. L’espressione « sacerdozio comune » proprio dei battezzati, distinto dal « sacerdozio ministeriale » (LG 10) non precisa che solo il secondo debba intendersi nel senso vero e proprio del termine, mentre il primo si intende solo in senso mistico e spirituale.

    Questa distinzione veniva affermata chiaramente da Pio XII nel suo Discorso del 2 novembre 1954. Essa è assente dai testi del Concilio e apre la porta a un orientamento democratico della Chiesa, condannato da Pio VI nella Bolla Auctorem fidei (DS 2602). La tendenza a far partecipare il popolo all’esercizio del potere si ritrova nel moltiplicarsi di organismi di tutti i tipi, come prevede il nuovo diritto canonico (canone 129 § 2). Si perdere così di vista la distinzione tra clero e laici, nonostante sia di diritto divino.

    Questo è il terzo

    Bisogna sapere che è sempre stato che i vescovi riuniti, soprattutto in un concilio insieme al Papa, hanno una autorità importante nella chiesa, ma mai è stato messo in dubbio che il Papa è un primo tra eguali, questa tipologia di riunione è l’unica dove i vescovi hanno grande autorità insieme al Papa e questo lo è in verità sempre stato, Fellay fa invece lo gnorri. Come non è vero che con il riconoscimento del sacerdozio battesimale, che ricordiamo è addirittura biblico, si neghi la distinzione con il sacerdozio ministeriale. Andiamo avanti


    IV - Dei falsi diritti naturali e dell’uomo.

    La dichiarazione Dignitatis humanae afferma l’esistenza di un falso diritto naturale dell’uomo in materia religiosa. Finora, la Tradizione della Chiesa è stata unanime nel riconoscere ai non cattolici il diritto naturale di non essere costretti dai poteri civili ad aderire all’unica vera religione (di intenzione al foro interno e di esercizio al foro esterno) e legittimava tutt’al più in alcune circostanze, una certa tolleranza nell’esercizio delle false religioni, al foro esterno pubblico. Il Vaticano II riconosce in più ad ogni uomo il diritto naturale di non essere impedito dai poteri civili, di esercitare in foro esterno pubblico una religione falsa e pretende riconoscere come un diritto civile tale diritto naturale di esenzione da ogni costrizione da parte delle autorità sociali. I soli limiti giuridici di questo diritto saranno quelli dell’ordine puramente civile e profano della società. Il Concilio impone così ai governi civili l’obbligo di non fare più discriminazioni per motivi religiosi e di stabilire l’uguaglianza giuridica tra la vera e le false religioni.

    Questa nuova dottrina sociale è in opposizione con gli insegnamenti di Gregorio XVI in Mirari Vos e di Pio IX in Quanta cura. Essa si fonda su una falsa concezione della dignità umana, puramente ontologica e nient’affatto morale. Di conseguenza, la costituzione Gaudium et spes insegna il principio dell’autonomia del temporale (GS 36), cioè la negazione della regalità sociale di Cristo, tuttavia insegnata da Pio XI in Quas primas, e per finire apre la porta all’indipendenza della società temporale rispetto ai comandamenti di Dio.

    Questo è il quarto.

    Ebbene DH riconosce in primis ciò che è sempre stato stabilito, ovvero l’impossibilità di obbligare gli esseri umani a credere, è vero che apre a una maggiore tolleranza, ma questo è in vista dei tempi moderni e comunque non è superiore a ciò che è da sempre stato stabilito, detto francamente poi è giunto il momento di sfidare gli altri credi che arroccarsi, siamo la vera fede non dobbiamo avere paura. È giusto quindi la critica dei tradizionalisti, ma è ingiustifica per irmanere separati dalla chiesa in quanto non è dottrina definitiva. Continuiamo


    V – La protestantizzazione della Messa.

    Il nuovo rito della Messa, « si allontana in maniera impressionante, sia nel suo insieme come nei particolari » 6 dalla definizione cattolica della Messa, come essa risulta dagli insegnamenti del concilio di Trento. Con le sue omissioni e i suoi equivoci, il nuovo rito di Paolo VI attenua l’identificazione della Messa con il Sacrificio della Croce, al punto che la Messa appare molto meno come sacrificio che come suo semplice memoriale. Questo rito riformato occulta anche il ruolo del sacerdote a vantaggio dell’azione della comunità dei fedeli. Esso diminuisce gravemente l’espressione del fine propiziatorio del Sacrificio della Messa, vale a dire l’espiazione e la riparazione del peccato.

    Tali anomalie proibiscono di considerare tale rito come legittimo. Nell’interrogatorio del 11-12 gennaio 1979, la Congregazione per la Dottrina della Fede poneva questa domanda: « Sostenete che un fedele cattolico possa pensare e affermare che un rito sacramentale, in particolare quello della messa, approvato e promulgato dal Sovrano Pontefice, possa essere non conforme alla fede cattolica o favens haeresim ? ». Mons. Lefebvre rispose : « Questo rito in sé stesso non professa la fede cattolica in maniera chiara come l’antico Ordo Missae et pertanto può favorire l’eresia. Non so a chi attribuirlo né se il papa ne sia responsabile. Ciò che stupisce è che un Ordo Missae di sapore protestante e quindi favens haeresim abbia potuto essere diffuso dalla curia romana »7. Queste gravi anomalie ci proibiscono di considerare tale rito come legittimo, di celebrarlo e di consigliare di assistervi o di parteciparvi positivamente.

    Questo è il quinto

    Bene forse è l’accusa più ridicola che ci possa essere, ora èchiaro che il precedente rito è sicuramente più solenne ed è vero che il rito odierno tende a volte a essere in salsa protestante, ma questo non significa sminuire il rito. È assulutamente soggettivo che il rito della messa odierno sminuisca il rito. Ancora

    VI – Il nuovo Codice, espressione delle novità conciliari.

    A dire dello stesso Giovanni Paolo II, il nuovo Codice di Diritto Canonico del 1983 rappresenta « un grande sforzo di tradurre in linguaggio canonistico » 8 gli insegnamenti del Concilio Vaticano II, compresi soprattutto i punti gravemente erronei segnalati fin’ora. « Fra gli elementi che caratterizzano l'immagine vera e genuina della Chiesa », spiega ancora Giovanni Paolo II, « dobbiamo mettere in rilievo soprattutto questi: la dottrina, secondo la quale la Chiesa viene presentata come il popolo di Dio e l'autorità gerarchica viene proposta come servizio; la dottrina per cui la Chiesa è vista come “comunione”, e che, quindi, determina le relazioni che devono intercorrere fra le chiese particolari e quella universale, e fra la collegialità e il primato; la dottrina, inoltre, per la quale tutti i membri del popolo di Dio, nel modo proprio a ciascuno, sono partecipi del triplice ufficio di Cristo: sacerdotale, profetico e regale. A questa dottrina si riconnette anche quella che riguarda i doveri e i diritti dei fedeli, e particolarmente dei laici; e, finalmente, l'impegno che la Chiesa deve porre nell'ecumenismo ».

    Questo nuovo diritto accentua la falsa dimensione ecumenista della Chiesa, permettendo di ricevere i sacramenti della Penitenza, dell’Eucarestia e dell’Estrema Unzione da ministri non cattolici (canone 844) e favorisce l’ospitalità ecumenica autorizzando i ministri cattolici a dare il sacramento dell’Eucarestia a dei non cattolici. Il canone 336 riprende e accentua l’idea di un doppio soggetto permanente del primato. I canoni 204 § 1, 208, 212 § 3, 216 e 225 accentuano l’equivoco del sacerdozio comune e l’idea correlativa del Popolo di Dio. Infine, in questo nuovo Codice si delinea una definizione erronea del matrimonio, dove non appare più l’oggetto preciso del contratto matrimoniale né la gerarchia fra i suoi fini. Lungi dal favorire la famiglia cattolica, queste novità aprono una breccia nella morale matrimoniale.

    Questo è il sesto

    Fellay anche qui fa lo gnorri dimenticando che la comunione ai non cattolici, ma comunque cristiani è straordinaria e data comunque a chi crede alla presenza reale di Cristo. Né si capisce in che modo per esempio il matrimonio abbia meno importanza o comunque che non stabilisca i ruoli genitoriali. A mio avviso siamo al delirio di onnipotenza


    VII – Una nuova concezione del magistero

    1. La costituzione Dei Verbum, mancando di precisione, afferma che « la Chiesa nel corso dei secoli tende incessantemente alla pienezza della verità divina, finché in essa vengano a compimento le parole di Dio » (DV 8). Questa imprecisione apre la porta all’errore della Tradizione vivente ed evolutiva, condannata da San Pio X nell’Enciclica Pascendi e nel Giuramento Antimodernista. Infatti la Chiesa non può « tendere verso la pienezza della verità divina » se non nell’ottica di formularne un’espressione più precisa, non nel senso che i dogmi proposti dalla Chiesa vedrebbero attribuirsi « un senso diverso da quello che la Chiesa ha inteso e intende ancora » (Dei Filius, DS 3043).

    2. Il Discorso di Benedetto XVI del 22 dicembre 2005 tenta di giustificare questa concezione evolutiva di una Tradizione vivente e di assolvere di fatto anche il Concilio da una qualunque rottura con la Tradizione della Chiesa. Il Vaticano II ha voluto una « nuova definizione del rapporto tra la fede della Chiesa e certi elementi essenziali del pensiero moderno » e per fare questo i suoi insegnamenti hanno « rivisto o anche corretto alcune decisioni storiche, ma in questa apparente discontinuità ha invece mantenuto ed approfondito la sua intima natura e la sua vera identità », quella « dell’unico soggetto-Chiesa, che il Signore ci ha donato; è un soggetto che cresce nel tempo e si sviluppa, rimanendo però sempre lo stesso, unico soggetto del Popolo di Dio in cammino ». Questa spiegazione suppone che l’unità della fede della Chiesa riposi non più su un oggetto (perché vi è discontinuità, almeno sui punti segnalati fin qui, tra il Vaticano II e la Tradizione), ma su un soggetto, nel senso che l’atto di fede si definisce molto più in funzione delle persone credenti che delle verità credute. Questo atto diventa principalmente l’espressione di una coscienza collettiva e non più l’adesione ferma dell’intelligenza al deposito delle verità rivelate da Dio.

    Eppure Pio XII in Humani generis insegna che il magistero è la « regola prossima e universale di verità in materia di fede e di costumi », verità oggettiva del deposito della fede, consegnato nella Sacra Scrittura e nella Tradizione divina che ne sono le fonti. La costituzione Dei Filius del Concilio Vaticano I insegna anche che questo deposito non è « una invenzione filosofica da perfezionare», ma è stato « consegnato alla Sposa di Cristo come divino deposito perché lo custodisca fedelmente e lo insegni con magistero infallibile » (DS 3020).

    Questo è il settimo

    Qui invece Fellay fail bugiardo, in nessun caso il papa Emerito ha riconosciuto una rottura con la tradizione del passato né la giustifica, tutt’altro il CVII deve essere vistoin una interpretazione di continuità, che volente o meno c’è e quando sembra che non c’è comunque non è superiore o pari di quella precedente. Quindi anche in questo caso non si giustifica minimamente la separazione tra la FSSPX e Roma, ma anzi si raccontano immani bugie per giustificare la propria separazione. Il CVII è appunto un concilio pastorale nel senso di accettazione di quei valori moderni non in contrasto con il cattolicesimo, cui tuttavia i levrebiani esagerano nel condannare.


    Che dire signori?
    Ultima modifica di Haxel; 26-04-14 alle 10:17
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  4. #534
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    Predefinito Re: Le eresie cristiane non cattoliche e i loro errori teologici( thread di sola lett

    I CONCLAVISTI
    i conclavisti sono quei cattolici che si sono separati dalla Chiesa cattolica, fondando le loro chiese o gruppi separati, nominando un loro pontefice, alcune di queste chiesa, sono già state nominate, elencheremo però i loro antipapi. I conclavisti sono una corrente sedevacantista
    Antipapi della Chiesa Palmariana: Gregorio XVII ( 1978-2005); Pietro II ( 2005-2011); Greogorio XVIII ( 2011- )
    Antipapi della Chiesa Cattolica Apostolica Rimanente: sede a Lujan( argentina): Leone XIV ( 2006-2007); Innocenzo XIV ( 2007) dimessosi pochi mesi dopo
    Antipapi della Chiesa Rinnovata di Cristo: sede in Lorena e in Quebec: Clemente XV ( 1950-1974), la sua dottrina consiste nella mariolatria, nell'apertura al sacerdozio per le donne, al titolo onorifico ai defunti a riferimenti sugli alieni, chi guiderebbe la Chiesa è ora il collegio sacerdotale, ma vi sono di fatto numerosi scissioni, fondò la Chiesa del Magnificant; Greogorio XVII ( 1968- ) fondò la Chiesa degli Apostoli dell'Amore Infinito in continuità con la Chiesa Rinnovata, e che accetta il sacerdozio femminile e ha già annunciato il successore dell'attuale antipapa, una donna che prenderà il nome di Greogoria
    Antipapi della Vera Chiesa Cattolica: Montana ( USA): Pio XIII ( 1998-2009)
    Antipapi dell'Ordine Missionario della Salvezza delle Anime: Chieti: Valeriano I ( 1990-1995) rinunciò al titolo
    Antipapi della Santa Chiesa al Cuore Divino di Gesù: Gavinana ( Pistoia): Emanuele I ( 1973-1984) tale Chiesa ha modificato la liturgia, abolito dei testi e assume posizioni apocalittiche
    Antipapi del Lavoro Mariano d'Espiazione: Colonia: Pietro II, non si dichiara Papa, ma prevede che lo sarà, è accusato di abusi e violenza sessuale, la sua comunità conclavista è una delle più numerose
    Antipapi della Congragazione di Maria Regina Immacolata: Stato dell'Idaho: Adriano VI ( 1984- )
    Antipapi del gruppo Cattolici Sempre Uguali: Pietro II ( 1995- ) uno dei pochi a vantare una consacrazione a vescovo
    vari Antipapi: Gregorio XIX (2001- ) a New York; Michele I ( 1990- ) laico, nominato Papa da altri laici in Kansas; Pietro II ( 1980- ) ex parroco anglicano della Pennyslavia; Pietro II ( 1998- ) Germania; Pietro II ( 1984- ) Belgio; Pietro II ( 1985- ) Bruxelles; Lino II ( 1994-) Assisi, tentò di insiedarsi in San Giovanni in Laterano la sua consacrazione a vescovo è dubbia; Jean ( 1975- ) ebbe molti guai giudiziari; Pio XIV ( 1998-2002) rinunciò al titolo la suaconsacrazione a vescovo è dubbia; Innocenzo XIV ( 1989- ) papa a sua detta, da un patto segreto con il cardinale Siri; Fratello X, non si dichiara ancora papa, ma prevede che lo sarà; Pietro Atanasio II ( 1984- ) forse vive in Canada o Belgio; Benedetto XXV; Benedetto XL della linea di Avignone; Giuseppe I vive a Lucerna in Svizzera
    Antipapi della Legione di Maria della missione ecclesiastica africana: non hanno nomi particolari, ma solo il nome di battesimo: Papa J.T.B. Ahitler ( 1963-1998), Papa P.M.L.J.C. Adera ( 1998-2004), Papa R.T. Otieno ( 2004- ) credono che Gesù sia venuto sulla terra già altre volte, credono che la Madonna sia apparsa a loro
    Antipapi della Chiesa di Trinacria e Patriarca d'Oriente: Alessandro IX ( 2005- ) riconosce il Papa ( quello vero) come solo vescovo di Roma
    Ultima modifica di Haxel; 26-04-14 alle 10:11
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  5. #535
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    Predefinito Re: Le eresie cristiane non cattoliche e i loro errori teologici( thread di sola lett

    i secolaristi
    alcune considerazioni da parte dei secolaristi, che considerano il cattolicesimo la vera confessione cristiana eretica, questi errori li riscontriamo tra i progressisti e i cristiani indipendenti, ma anche tra i ristorazionisti e i valdesi
    Elencherò di volta in volta alcune delle eresie che la nostra "amata" Chiesa Cattolica ha compiuto nel corso degli anni. Tale istituzione ha avuto, come obiettivo principale della sua storia, quello di travisare completamente il messaggio di Gesù e farlo diventare lo statuto di una multinazionale del reciclaggio, con tanto di amministatore delegato e contabili. I riferimenti storici sono tratti integralmente dal sito cristianesimo.it.


    in grassetto le repliche

    375
    - Mentre i primi cristiani veneravano solo Dio (Gesù stesso rifiutò di essere considerato oggetto di Culto) in quet'anno la Chiesa introdusse il culto dei MORTI, dei SANTI e degli ANGELI, per compiacere le tendenze pagane del popolo.

    -Gesù rifiutò invece la corona, in più si dimentica che sempre a Giovanni, Gesù disse chi è, ovvero Dio, e lui è il Verbo fatto carne, e il verbo è Dio, oltretutto i santi e gli angeli non sono oggetti di adorazione, bensì di venerazione( che è diverso) e di intercessione-


    431 - Il Concilio di Efeso, sulla base di forti pressioni popolari che "reclamavano" per l'assenza di "divinità femminili" nel Cristianesimo, proclamò MARIA "Madre di Dio". Tale rassicurante e superstiziosa venerazione colmava il "vuoto" lasciato dalle varie Dee della religione pagana. Maria prese dunque il posto, nella devozione popolare, di Diana, Iside, Artemide, e varie altre dee.

    -anche se fosse, ciò non toglie che Maria ebbe una adorazione già tra i primi cristiani, e il suo culto fu riconosciuto, quindi questa critica è poco influente, senza contare che la Madonna non è una Dea, ma è appunto la Madre di Dio, come gli stessi Vangeli ne parlano-

    593 - Il vescovo di Roma Gregorio Magno "inventa" il PURGATORIO. Questa leggenda permetterà alla Chiesa, per molti secoli, fino a tutt'oggi, di "vendere" suffragi, indulgenze, "promozioni" in paradiso, per inculcare nella mentalità della gente che il potere della chiesa arriva fino... all'aldilà!

    -errore: si dà la possibilità alle anime imperfette di giungere a Dio, e quella del Purgatorio non è una leggenda, come accenno qui "Se l'opera di qualcuno che ha costruito sopra rimarrà, egli ne riceverà ricompensa; se l'opera di qualcuno invece sarà consumata dal fuoco, ne avrà danno, però si salverà, ma come attraverso il fuoco » (1 Corinzi 3,11-15
    “Ci hai fatto passare per il fuoco e l’acqua, ma poi ci hai dato sollievo” (Sal 66)
    Lc 12 43-48 “Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l’aspetta e in un’ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.”
    -
    Ultima modifica di Haxel; 26-04-14 alle 10:11
    (Gv 3, 20-21)
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  6. #536
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    Predefinito Re: Le eresie cristiane non cattoliche e i loro errori teologici( thread di sola lett

    610 - Per la prima volta un vescovo di Roma viene chiamato "papa". L'idea fu dell'imperatore Foca, che prese il potere facendo assassinare il suo predecessore. Per tale atto criminale, il vescovo Ciriaco di Costantinopoli lo scomunicò, ma Foca, per ritorsione, proclamò "papa" (ossia capo di tutti i vescovi) il vescovo di Roma, ossia Gregorio I, il quale, bontà sua, rifiutò un simile titolo, fedele alla tradizione episcopale della chiesa cristiana dell'epoca. Tuttavia, il vescovo di Roma successivo, cioè Bonifacio III, accettò di avvalersi del titolo di "papa". Il Cristianesimo antico era nettamente contrario a capi spirituali, l'Autorità era esercitata più o meno democraticamente per mezzo di CONCILI. Ma il messaggio originale di Gesù era ben più radicale: "Ma voi non vi fate chiamare 'Maestro'; perché uno solo è il vostro Maestro, e voi siete tutti fratelli. Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra Guida, il Cristo…" Matteo 23:8-10

    -si dimentica però che Gesù diede il compito a San Pietro di pasciare le sue pecorelle e di fondare la chiesa, che nel Concilio di Nicea si fondò le varie autorità, anche d'onore tra i principali patriarchi, cui in cima troviamo il Papa-

    788 - La chiesa cattolica adotta ufficialmente l'adorazione della croce, delle immagini e delle reliquie dei santi. Ovviamente si tratta di pratiche superstiziose, adatte a sottomettere psicologicamente il popolo e a mantenerlo in una suggestionabile ignoranza. I primi cristiani, proprio come gli ebrei, consideravano IDOLATRIA ogni pratica di questo tipo. Poiché il secondo dei famosi DIECI COMANDAMENTI di Mosè proibiva il culto delle immagini, e ciò poteva turbare i sinceri devoti, la chiesa MODIFICO' addirittura la lista dei dieci comandamenti, CENSURANDO il secondo e dividendo i 2 l'ultimo.

    -se si conoscesse un pò di storia e anche le sacre scritture si capirebbe del tremendo errore di queste parole, il simbolo di una croce, ovvero XP sovrapposta è da sempre esistito, poi molti altri simboli sono utilizzati già in periodo pelocristiano, quindi tutto questo è un errore storico prima che teologico madornale-

    A tutt'oggi, anche nelle Bibbie cattoliche, la lista dei comandamenti è riportata fedelmente, mentre il CATECHISMO cattolico continua ad alterare la lista. Una contraddizione EVIDENTE che non suscita particolare scandalo solo perché la stragrande maggioranza dei cattolici sono pressoché indifferenti nei confronti delle questioni spirituali.

    -vediamo-
    (Gv 3, 20-21)
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  7. #537
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    Predefinito Re: Le eresie cristiane non cattoliche e i loro errori teologici( thread di sola lett

    I "VERI" 10 COMANDAMENTI DELLA BIBBIA

    Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d'Egitto, in schiavitù:
    1. Non avrai altri dèi all'infuori di me.
    2. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai.
    3. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
    4. Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te.
    5. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
    6. Non uccidere.
    7. Non commettere adulterio.
    8. Non rubare.
    9. Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
    10. Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.

    Si noti anche la SOSTITUZIONE, operata dalla chiesa, del comandamento "non commettere adulterio" diventato nel Catechismo cattolico "non fornicare" oppure "non commettere atti impuri".

    -i secolaristi dimenticano che con la legge nuova si arriva a "portare compimento" come dice Cristo, se si leggesse bene il Vangelo si capirebbe che alcune leggi Gesù stesso le adatta, non per niente c'è la tradizione che sebbene facciamo capo alla legge antica la legge nuova di Cristo la supera, e la Chiesa essendo il continuatore della Parola di Cristo non fa che adempiere al suo dovere-
    (Gv 3, 20-21)
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  8. #538
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    Predefinito Re: Le eresie cristiane non cattoliche e i loro errori teologici( thread di sola lett

    995 - Giovanni 14° introduce la "canonizzazione dei santi". Nel Nuovo Testamento il termine "santi" si riferisce a TUTTI I MEMBRI della comunità. Paolo conclude le sue lettere con la tipica espressione "un saluto a tutti i santi". Si potrebbero fare molti altri esempi. L'idea che essere "santo" sia una condizione pressoché IRRAGGIUNGIBILE per le persone comuni ha una precisa funzione POLITICA in quanto avvalora l'idea di una società GERARCHICA, dove i poveri, i semplici e gli umili possono soltanto sottomettersi ai "potenti" (sia del Cielo che della... Terra!) ed invocare la loro MISERICORDIA piuttosto che reclamare GIUSTIZIA!

    - i santi sono quelle persone che portano esempio ai fedeli per le loro virtù e la loro fedeltà a Cristo, poi Paolo su questa frase continua così "... insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo". quindi direi proprio che separa i Santi dagli altri fedeli, tuttavia la comunione dei santi c'è perchè ogni fedele è votato alla santità-(1Cor 1,2b)

    1079 - papa Gregorio 7° introduce il CELIBATO DEI PRETI.
    Nel Nuovo Testamento si dice l'esatto contrario, ovvero secondo Paolo il "vescovo" DEVE avere famiglia, in quanto:
    "...bisogna che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. Sappia dirigere bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignità, perché se uno non sa dirigere la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio?" (1a Epistola a Timoteo, cap. 3)

    -è vero che il celibato non dovrebbe essere obbligatorio ma che sia eretico no, infatti Gesù disse " chi ama i propri familiari più di me, non è degno di me" e ancora Gesù esorta ad "abbandonare tutto per la sua croce"-

    1090 - Viene introdotto il ROSARIO. Ciò costituisce l'ennesimo capovolgimento dell'insegnamento di Gesù, che disse:
    "... E nel pregare non usate inutili dicerie come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per la moltitudine delle loro parole.... Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, e serratone l'uscio fai orazione al Padre tuo che è nel segreto....." (Matteo 6-8)

    -in realtà questo passo non vieta assolutamente l'uso del rosaio o altro ancora, ma bensì parla di "inutili dicerie" che non è la stessa cosa di utilizzare un oggetto sacro, il Rosario è nato per ricordarsi a recitare le preghiere, a ricordarsi degli eventi che riguardarono Cristo nei Vangeli, ed è il simbolo delle stelle che circonda Maria come è ricordata nell'Apocalisse, a meditare, a restare saldo nella fede cattolica( non a caso molti eretici lo condannano), in più il rosario può essere giustificato con questo passo Giacomo 5:16, visto che si chiede semplicemente a Maria di pregare per noi " molto può la preghiera del giusto fatta con insistenza-
    (Gv 3, 20-21)
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  9. #539
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    Predefinito Re: Le eresie cristiane non cattoliche e i loro errori teologici( thread di sola lett

    1184 - Il Concilio di Verona istituisce l'INQUISIZIONE per gli eretici. Di tutte le invenzioni della chiesa cattolica, questa è quella più immensamente lontana sia dallo spirito e dalla lettera del vangelo sia da ogni minimo spirito umanitario.

    l'Inquisizione è stata istituita per difendere la fede cattolica, oggi storicamente sappiano che non era così terribile come spesso viene raffigurata

    1190 - Inizia la "vendita di indulgenze". Che il denaro possa far acquisire MERITI SPIRITUALI, oltre ad essere un concetto del tutto OPPOSTO allo spirito del Cristianesimo primitivo, rappresenta una notevole degenerazione MORALE sia per la chiesa che per la gente comune.

    la vendita delle indulgenze non era in realtà praticata in ogni dove, nè legittimizzata, venne approvata localmente, sopratutto in zone come la Germania e altre, non divenne comunque più un metodo utilizzabile

    1215 - Papa Innocenzo 3° proclama il "dogma" della TRANSUSTANZAZIONE. Ovvero, il pane dell'eucarestia (in seguito ostia) cessa di essere un semplice SIMBOLO della COMUNIONE per diventare "vero corpo e vero sangue" di Gesù.
    Dopo aver RINNEGATO in mille modi lo SPIRITO dell'insegnamento di Gesù, fondato sull'amore, sull'interiorità e sulla libertà, ora la chiesa riduce il povero Nazareno a una piccola particella farinacea da far mangiare ai fedeli!
    Una aberrante cerimonia pagana, un "pasto sacro" sanguinario e cannibalesco!
    Anche in questo la chiesa ha sapientemente manipolato la psicologia dei fedeli: se i PRETI hanno il POTERE di TRASFORMARE particelle di pane nel "VERO" corpo (e sangue) di Gesù, evidentemente occorre SOTTOMETTERSI A LORO CON TIMORE!

    "chi mangerà della mia carne e berrà del mio sangue, avrà la vita eterna" dice Gesù, da sempre l'Eucarestia è considerato un sacramento dove il pane e vino diventano corpo e sangue di Cristo, tanto è vero che le prime denuncie testimoniano come " i cristiani si riuniscono cibando “carne divina”( quella di Cristo), quindi oltre a essere una accusa ridicola, è sbagliata storicamente
    (Gv 3, 20-21)
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  10. #540
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    Predefinito Re: Le eresie cristiane non cattoliche e i loro errori teologici( thread di sola lett

    1215 - Nello stesso anno in cui fu introdotta la "transustanzazione", Innocenzo 3° rese OBBLIGATORIA la cosiddetta "confessione auricolare" ovvero quella fatta all'orecchio del prete.
    I primi cristiani offrivano solo a Dio il loro pentimento, nella loro interiorità.

    in realtà le prime confessioni erano pubbliche divennero private anche per consentire la privacy, è così aberrante?

    1229 - La chiesa cattolica, ormai abissalmente lontana dal Cristianesimo delle origini, per prudenza e per evitare contestazioni, decide di mettere LA BIBBIA (ivi compresi i Vangeli) nell'indice dei LIBRI PROIBITI.
    Un fedele che avesse "osato" leggere il Vangelo, rischiava dunque la PENA DI MORTE come sospetto ERETICO!

    veramente sarebbe ridicolo se si mette la Bibbia nell'indice dei Libri Proibiti, questa dichiarazione mostra tutta la perfetta conoscenza di chi critica, in realtà leggere il Vangelo non era proibito, era proibito fare interpretazioni personali eretiche

    1311 - Il battesimo per aspersione dei fanciulli viene reso legale dal Concilio di Ravenna. I primi cristiani battezzavano solo gli adulti, in quanto il battesimo rappresentava un semplice rito simbolico di rinascita, adatto a sottolineare l'"iniziazione" dei convertiti.
    Gesù non invitava le persone a compiere riti religiosi, ma a cambiare vita, a scoprire il Regno di Dio nel proprio cuore, non nelle cerimonie o nelle formalità.

    è vero che il battesimo inizialmente si faceva da adulti, ma che il battesimo fosse un semplice rito di rinascita non era vero, con il battesimo oltre alla conversione si lavava il peccato originale, anche qui oltre a essere un errore madornale teologico è prima di tutto storico " chi non verrà battezzato con acqua e Spirito non entrerà nel Regno dei Cieli", direi che questa frase spieghi molto
    (Gv 3, 20-21)
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