Marino non ha pietà per un morto, che non può più fare niente, ammesso abbia fatto qualcosa di diverso da ciò che un qualsiasi soldato fa in guerra, ma ha pietà da elargire a piene mani (a spese dei cittadini e dei Romani of course) verso i vivissimi immigrati che, invitati, e scacciati dalle regioni del nord grazie a Maroni, Cota e Zaia, andranno ad ammucchiarsi al lerciume, ormai irrecuperabile, della Capitale.