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Discussione: Mare "nostrum" altrui.

  1. #1
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    Predefinito Mare "nostrum" altrui.

    https://www.maurizioblondet.it/la-ma...hiede-leuropa/

    La Marina italiana disciplinerà Erdogan? (Ce lo chiede l’Europa)
    Maurizio Blondet 30 Novembre 2019 48 commenti

    The Italian Minister of Defense declared during a speech in the Parliament that Italy, in coordination with France, will need to increase its military commitment for the defense and stability of Eastmed, with particular attention to Cyprus. Let’s see..

    “Il ministro italiano della Difesa ha dichiarato durante un’audizione in Parlamento che l’Italia, in coordinazione con la Francia, dovrà aumentar il suo impegno militare per la difesa e stabilità del Mediterraneo orientale, con particolare attenzione a Cipro. Vediamo…”

    https://mobile.twitter.com/MarcoFlor...47297403936769



    Così un tweet di Marco Florian, datato il 29 novembre. Chi è Florian? E’ il responsabile alla cooperazione internazionale e infrastrutture alla Camera di Commercio italiana a Tessalonica.

    Un tweet seguente, datato 30:

    “Il Ministro degli Esteri greco @nikosDendias intima all’Ambasciatore libico di consegnare entro 5 giorni il testo stabilito con Ankara, relativo alla definizione di una Zona Economica Esclusiva (ZEE) comune. In caso contrario l’Ambasciatore sarà espulso”.

    Di che si parla? Dei mega-giacimenti di gas scoperti a sud di Cipro, che anche l’ENI sta coltivando (anche per conto del Cairo) e a cui la Turchia di Erdogan si oppone anche con l’intimidazione navale.

    Appare che Ankara e il ”governo” libico di Al Serraj (il nostro “amico”) hanno stabilito fra loro una ZEE, una vasta striscia “ che inizia sulla linea Kas-Marmaris (cioè nella zona di Kastelorizo) e si estende a sud di Creta con un cuneo che attraversa il confine della ZEE Grecia-Cipro-Egitto. Questo “cuneo” isola di fatto la ZEE greca da qualsiasi contatto con le zone limitrofe di Cipro ed Egitto.


    La ZEE turco-libica. A Sud di Cipro, le aree di sfruttamento dei mega-giacimenti. “L’accordo libico-turco era stato incoraggiato, anche da un volume scritto dal vice ammiraglio della Marina turca Cihat Yaycı come clava per azzoppare l’accordo tra Egitto, Grecia e Cipro sul dossier energetico. (https://formiche.net/2019/11/gas-ank...e-isola-atene/)
    Peggio: la ZEE turco-libica “ignora qualcosa di palesemente ovvio, ovvero che tra questi due paesi vi è la grande massa geografica di Creta, di conseguenza un simile tentativo rasenta l’assurdo”, come ha protestato il ministro ellenico Dendias. Atene ha levato la sua protestato il suo buon diritto, insieme a Cipro, presso la UE. E la UE – la UE della signora Von der Leyen – ha imposto sanzioni alla Turchia, con una lista di “persone fisiche e giuridiche” che ne saranno colpite.



    Dunque la nostra Marina, insieme a quella francese, andrà a garantire i diritti di Grecia e Cipro contro la Turchia, sanzionata per la sua violazione dei (futuri) giacimenti altrui.

    Gli interessi russi in gioco
    Sono giacimenti enormi. Nelle descrizioni di Florian, “ il giacimento egiziano di ENI: Zohr, della capacità di 850 Bcm (miliardi di m3 di gas). Per intendersi, equivale a circa 12 anni di consumi italiani(!). […] Zohr vale circa 100 miliardi di €. Il 5,5% del PIL Italiano”.

    Ma in più, di recente, “In Libia sono stati trovati due giacimenti super giganti, al confine fra le ZEE libica e greca. Questi due giacimenti, che chiamiamo Reef1 e Reef2, sono rispettivamente 10x Zohr e 8x Zohr. Questi due giacimenti, una volta confermate definitivamente le loro riserve, farebbero della Libia il concorrente del Qatar a livello globale, sotto casa nostra, nel Mare Nostrum….[..] Valgono quanto tutte le altre riserve di Eastmed insieme. Cioè si raddoppia la capacità di Eastmed, che a questo punto varrebbero 450 anni di consumi di gas italiani, 1100 anni di consumi di gas turco, il 200% del PIL italiano”.


    I supergiacimenti Reef 1 e Ree2 indicati da Florian
    Ma soprattutto, come ben sottolinea Florian, queste scoperte cambiano i dati strategici e geopolitici:

    “Dal punto di vista russo – scrive – significherebbe la catastrofe di Gazprom e Rosneft e della strategia della diplomazia del gas. Per l’Europa vorrebbe dire la totale indipendenza energetica da tutti, con riserve sotto casa. A quel punto EU ed USA controllerebbero il mercato mondiale del gas, ponendo la pietra tombale sulla strategia cinese di PetroYuan (e di conseguenza crollerebbe l’importanza della Via della Seta che al PetroYuan è collegata)”.

    E la Turchia? “Per la Turchia la totale marginalizzazione e la fine di ogni sogno neo ottomano o la necessità di una guerra totale che Ankara dovrebbe combattere non avendone i mezzi”.

    Ah no? Giova sperare…

    Qualunque lettore capisce da sé le conseguenze: la nostra valorosa Marina (che nei suoi comandi vive se stessa come una crocerossina soccorri-clandestini, più che come una forza militare) è richiesta dalla UE di unirsi a quella francese per ridurre a disciplina la Turchia di Erdogan, i cui interessi e avidità sui campi di gas convergono potentemente con gli interessi della Russia a scongiurare “la catastrofe di Gazprom” e la perdita della clientela europea. Qui c’è un casus belli di prima grandezza e un ottimo motivo per cui Mosca – che come sappiamo qualche armamento e capacità militare da fornire ad Erdogan lo ha.

    Situazione aggravata ovviamente dall’avventurismo da cane pazzo di Erdogan – che ha in vista del vertice NATO ha appena insultato Macron, formalmente alleato, dicendogli che la “morte cerebrale” era la sua.

    Abbiamo noi – ha il nostro governo (solidissimo e rappresentativo quanto vediamo) la coscienza e la volontà di assumere questo atteggiamento verso la Russia e verso Erdogan, che lo ritiene ostile? Ed ha già minacciato la nave-piattaforma dell’ENI?

    Anche Florian riconosce che in questa operazione non possono partecipare solo due paesi, che occorre un impegno della UE, almeno del nucleo. Vediamo: la Germania, col suo milione e mezzo di “cittadini” turchi?

    Quanto ai turchi, riporto i commenti che alcuni lettori turchi hanno postato sotto i tweet di Florian.



    mehmed

    @Akdeniz_Basra

    Nov 29

    Replying to

    @MarcoFlorianMED

    Are you planning to open fire on NATO ships? Let’s all commit suicide together because Greece wants it. This understanding cannot make any gains in the region. The old hegemonic years are over. The sooner you get used to it, the better it will be for you.



    Azdan az,çoktan çok gider. Bekliyoruz 100 yıl oldu biz TÜRKLER savaşmayalı, savaş TÜRKÜN DÜĞÜNÜDÜR….

    Translated from Turkish by

    More or less, more and more. We have been waiting for 100 years, we Turks should not fight, war is the wedding of the Turk …

    “Aspettiamo da 100 anni, noi turchi non dovremmo combattere? La guerra sono le nozze del Turco.


    “Vi aspettiamo”
    https://mobile.twitter.com/TUA_Space...63450209685504
    https://twitter.com/TUA_Spacex/statu...63450209685504



    Leggetele e capitele, col traduttore automatico. Sembra che la cosa aizzi nei turchi molto più entusiasmo bellico della guerricciola che con Erdogan stano conducendo nel Nord della Siria contro i curdi. Fare la guerra ai cristiani, è meglio che farla a musulmani.

    La Libia, l’avevamo presa noi italiani all’impero ottomano nel 1911, ed ora eccoli alleati. Avventarsi contro i greci è una voglia che hanno da sempre, ma è acutissima dal 1974, quando i turchi occuparono militarmente il Nord dell’isola di Cipro, abitato dalla minoranza turca, creando una “repubblica” che non è riconosciuta da nessun altro, se non da Ankara .

    I post di Marco Florian :

    https://mobile.twitter.com/MarcoFlorianMED

    Photoreportage | Le manovre turche sulla Zee libica ed i rischi per l?Italia



    Noi ricordiamo le profezie di padre Paisios , per notare con quanta precisione si stia disponendo lo scenario dal padre “visto” nel ’95, e che allora sembrava tanto incredibile. Se ha ragione lui, però, “i turchi hanno i biscotti dei morti nella cintura”.

    Le cartine dell'originale sono molto chiare.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  2. #2
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    Predefinito Re: Mare "nostrum" altrui.

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    https://www.maurizioblondet.it/la-ma...hiede-leuropa/

    La Marina italiana disciplinerà Erdogan? (Ce lo chiede l’Europa)
    Maurizio Blondet 30 Novembre 2019 48 commenti

    The Italian Minister of Defense declared during a speech in the Parliament that Italy, in coordination with France, will need to increase its military commitment for the defense and stability of Eastmed, with particular attention to Cyprus. Let’s see..

    “Il ministro italiano della Difesa ha dichiarato durante un’audizione in Parlamento che l’Italia, in coordinazione con la Francia, dovrà aumentar il suo impegno militare per la difesa e stabilità del Mediterraneo orientale, con particolare attenzione a Cipro. Vediamo…”

    https://mobile.twitter.com/MarcoFlor...47297403936769



    Così un tweet di Marco Florian, datato il 29 novembre. Chi è Florian? E’ il responsabile alla cooperazione internazionale e infrastrutture alla Camera di Commercio italiana a Tessalonica.

    Un tweet seguente, datato 30:

    “Il Ministro degli Esteri greco @nikosDendias intima all’Ambasciatore libico di consegnare entro 5 giorni il testo stabilito con Ankara, relativo alla definizione di una Zona Economica Esclusiva (ZEE) comune. In caso contrario l’Ambasciatore sarà espulso”.

    Di che si parla? Dei mega-giacimenti di gas scoperti a sud di Cipro, che anche l’ENI sta coltivando (anche per conto del Cairo) e a cui la Turchia di Erdogan si oppone anche con l’intimidazione navale.

    Appare che Ankara e il ”governo” libico di Al Serraj (il nostro “amico”) hanno stabilito fra loro una ZEE, una vasta striscia “ che inizia sulla linea Kas-Marmaris (cioè nella zona di Kastelorizo) e si estende a sud di Creta con un cuneo che attraversa il confine della ZEE Grecia-Cipro-Egitto. Questo “cuneo” isola di fatto la ZEE greca da qualsiasi contatto con le zone limitrofe di Cipro ed Egitto.


    La ZEE turco-libica. A Sud di Cipro, le aree di sfruttamento dei mega-giacimenti. “L’accordo libico-turco era stato incoraggiato, anche da un volume scritto dal vice ammiraglio della Marina turca Cihat Yaycı come clava per azzoppare l’accordo tra Egitto, Grecia e Cipro sul dossier energetico. (https://formiche.net/2019/11/gas-ank...e-isola-atene/)
    Peggio: la ZEE turco-libica “ignora qualcosa di palesemente ovvio, ovvero che tra questi due paesi vi è la grande massa geografica di Creta, di conseguenza un simile tentativo rasenta l’assurdo”, come ha protestato il ministro ellenico Dendias. Atene ha levato la sua protestato il suo buon diritto, insieme a Cipro, presso la UE. E la UE – la UE della signora Von der Leyen – ha imposto sanzioni alla Turchia, con una lista di “persone fisiche e giuridiche” che ne saranno colpite.



    Dunque la nostra Marina, insieme a quella francese, andrà a garantire i diritti di Grecia e Cipro contro la Turchia, sanzionata per la sua violazione dei (futuri) giacimenti altrui.

    Gli interessi russi in gioco
    Sono giacimenti enormi. Nelle descrizioni di Florian, “ il giacimento egiziano di ENI: Zohr, della capacità di 850 Bcm (miliardi di m3 di gas). Per intendersi, equivale a circa 12 anni di consumi italiani(!). […] Zohr vale circa 100 miliardi di €. Il 5,5% del PIL Italiano”.

    Ma in più, di recente, “In Libia sono stati trovati due giacimenti super giganti, al confine fra le ZEE libica e greca. Questi due giacimenti, che chiamiamo Reef1 e Reef2, sono rispettivamente 10x Zohr e 8x Zohr. Questi due giacimenti, una volta confermate definitivamente le loro riserve, farebbero della Libia il concorrente del Qatar a livello globale, sotto casa nostra, nel Mare Nostrum….[..] Valgono quanto tutte le altre riserve di Eastmed insieme. Cioè si raddoppia la capacità di Eastmed, che a questo punto varrebbero 450 anni di consumi di gas italiani, 1100 anni di consumi di gas turco, il 200% del PIL italiano”.


    I supergiacimenti Reef 1 e Ree2 indicati da Florian
    Ma soprattutto, come ben sottolinea Florian, queste scoperte cambiano i dati strategici e geopolitici:

    “Dal punto di vista russo – scrive – significherebbe la catastrofe di Gazprom e Rosneft e della strategia della diplomazia del gas. Per l’Europa vorrebbe dire la totale indipendenza energetica da tutti, con riserve sotto casa. A quel punto EU ed USA controllerebbero il mercato mondiale del gas, ponendo la pietra tombale sulla strategia cinese di PetroYuan (e di conseguenza crollerebbe l’importanza della Via della Seta che al PetroYuan è collegata)”.

    E la Turchia? “Per la Turchia la totale marginalizzazione e la fine di ogni sogno neo ottomano o la necessità di una guerra totale che Ankara dovrebbe combattere non avendone i mezzi”.

    Ah no? Giova sperare…

    Qualunque lettore capisce da sé le conseguenze: la nostra valorosa Marina (che nei suoi comandi vive se stessa come una crocerossina soccorri-clandestini, più che come una forza militare) è richiesta dalla UE di unirsi a quella francese per ridurre a disciplina la Turchia di Erdogan, i cui interessi e avidità sui campi di gas convergono potentemente con gli interessi della Russia a scongiurare “la catastrofe di Gazprom” e la perdita della clientela europea. Qui c’è un casus belli di prima grandezza e un ottimo motivo per cui Mosca – che come sappiamo qualche armamento e capacità militare da fornire ad Erdogan lo ha.

    Situazione aggravata ovviamente dall’avventurismo da cane pazzo di Erdogan – che ha in vista del vertice NATO ha appena insultato Macron, formalmente alleato, dicendogli che la “morte cerebrale” era la sua.

    Abbiamo noi – ha il nostro governo (solidissimo e rappresentativo quanto vediamo) la coscienza e la volontà di assumere questo atteggiamento verso la Russia e verso Erdogan, che lo ritiene ostile? Ed ha già minacciato la nave-piattaforma dell’ENI?

    Anche Florian riconosce che in questa operazione non possono partecipare solo due paesi, che occorre un impegno della UE, almeno del nucleo. Vediamo: la Germania, col suo milione e mezzo di “cittadini” turchi?

    Quanto ai turchi, riporto i commenti che alcuni lettori turchi hanno postato sotto i tweet di Florian.



    mehmed

    @Akdeniz_Basra

    Nov 29

    Replying to

    @MarcoFlorianMED

    Are you planning to open fire on NATO ships? Let’s all commit suicide together because Greece wants it. This understanding cannot make any gains in the region. The old hegemonic years are over. The sooner you get used to it, the better it will be for you.



    Azdan az,çoktan çok gider. Bekliyoruz 100 yıl oldu biz TÜRKLER savaşmayalı, savaş TÜRKÜN DÜĞÜNÜDÜR….

    Translated from Turkish by

    More or less, more and more. We have been waiting for 100 years, we Turks should not fight, war is the wedding of the Turk …

    “Aspettiamo da 100 anni, noi turchi non dovremmo combattere? La guerra sono le nozze del Turco.


    “Vi aspettiamo”
    https://mobile.twitter.com/TUA_Space...63450209685504
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    Leggetele e capitele, col traduttore automatico. Sembra che la cosa aizzi nei turchi molto più entusiasmo bellico della guerricciola che con Erdogan stano conducendo nel Nord della Siria contro i curdi. Fare la guerra ai cristiani, è meglio che farla a musulmani.

    La Libia, l’avevamo presa noi italiani all’impero ottomano nel 1911, ed ora eccoli alleati. Avventarsi contro i greci è una voglia che hanno da sempre, ma è acutissima dal 1974, quando i turchi occuparono militarmente il Nord dell’isola di Cipro, abitato dalla minoranza turca, creando una “repubblica” che non è riconosciuta da nessun altro, se non da Ankara .

    I post di Marco Florian :

    https://mobile.twitter.com/MarcoFlorianMED

    Photoreportage | Le manovre turche sulla Zee libica ed i rischi per l?Italia



    Noi ricordiamo le profezie di padre Paisios , per notare con quanta precisione si stia disponendo lo scenario dal padre “visto” nel ’95, e che allora sembrava tanto incredibile. Se ha ragione lui, però, “i turchi hanno i biscotti dei morti nella cintura”.

    Le cartine dell'originale sono molto chiare.
    Cipro va deturchizzata.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #3
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    Predefinito Re: Mare "nostrum" altrui.

    Citazione Originariamente Scritto da Eridano Visualizza Messaggio
    Cipro va deturchizzata.
    Come l'Europa tutta .
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  4. #4
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    Predefinito Re: Mare "nostrum" altrui.

    https://www.maurizioblondet.it/erdo-...-mediterraneo/

    ERDO STA DANDO FUOCO AL GAS DEL MEDITERRANEO
    Maurizio Blondet 8 Dicembre 2019 27 commenti

    “Una esercitazione militare congiunta israelo-cipriota ha avuto luogo la settimana scorsa a Cipro, con la partecipazione della forza aerea e unità di commandos. Il capo dello stato maggiore israeliano generale Aviv Kochavi ha visitato il capo della guardia nazionale”: così il comunicato dell’ambasciatore israeliano a Cipro, Sammy Revel


    Si sono addestrati “nelle zone rocciose”
    https://twitter.com/SammyRevel/statu...30738389274624

    Evidentemente, la piccola debole Cipro e la Grecia hanno trovato un difensore di peso di fronte alle provocazioni di Erdogan contro i giacimenti subacquei di gas – divisi in varie zone di sfruttamento “legale” fra Cipro, Israele (il gas sarebbe diGaza…) Libano, e Libia. Giacimenti immensi che stanno creando l’area di crisi più pericolosa del Mediterraneo orientale. Ankara ha spesso dichiarato di non riconoscere gli accordi stilati fra Egitto, Israele e Libano, ed ha minacciato i mezzi navali di prospezione che stanno operando nelle zone, su mandato dell’Egitto l’ENI, con le sue navi da guerra. Chiaramente vuole partecipare al bottino, in nome della minoranza turco-cipriota separatista, che è la sola a riconoscere.

    Ora, l’accordo di Erdogan con Al Sarrai il capo del governo di unione nazionale (riconosciuto internazionalmente, anche se non controlla che l’8% del territorio libico ) che ha delimitato la ZEE (zona di sfruttamento esclusivo, il 27 novembre, ha creato al protesta di Atene e di Egitto (sembra che la zona libico-turca) passi sulle loro, e anche del maresciallo Haftar che ha fatto appello addirittura al Consiglio di Sicurezza Onu perché intervenga contro le violazioni di Al Sarraj ed Erdogan.

    Richiesta paradossale da un personaggio che non è apparentemente riconosciuto internazionalmente (anche se dietro Haftar c’è la Russia e, mezzo di nascosto, la Francia ; senza dimenticare che Haftar ha vissuto metà della sua vita in Usa presso il quartier generale della Cia.

    Ma il punto è che la ZEE che Erdogan s’è inventato con Al Sarraj penetra nelle acque greche e cipriote, in violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS) che favorisce le zone cipriote e greche; convenzione che la Turchia è stata l’unica a non firmare. Quando manda le sue navi a minacciare le zone degli sfruttamenti greci e ciprioti, Erdogan dice di farlo in base al diritto internazionale: di cui ha un’idea personale, essendo la Convenzione UCLOS appunto il diritto internazionale. Con lo stesso diritto Erdogan ha occupato la striscia della Siria settentrionale (con il placet americano). Sono sottigliezze del diritto ottomano a cui dovremo abituarci.


    Il ministro turco Cavusoglu a Roma per il MEd 19 https://www.corriere.it/esteri/19_di...5b33ebd7.shtml
    Perché infatti, il mese scorso nell’area del Mediterraneo orientale la Turchia ha condotto esercitazioni aeronavali congiunte –tenetevi forte – con il Pakistan, durante le quali il Pakistan ha violato più volte lo spazio aereo e marittimo greco e cipriota e ha molestato le navi mercantili cipriote. Anche Islamabad vuole la sua zona di sfruttamento di gas e petrolio nell’ex Mare Nostrum? Per il momento non ha avanzato questa pretesa, si limita ad appoggiare con le maniere forti le pretese dell’amico turco.

    Erdogan semplicemente mostra di avere anche alleati ”grossi” , non solo il piccolo Al Serraj; come terzo alleato, a favore della Turchia s’è schierato il Qatar, terzo produttore mondiale di gas dopo Russia e Iran, notoriamente provvisto di miliardi (anche se dalle ultime il Qatar sta facendo marcia indietro…) . Va anche contato il fatto che per Sarraj stanno i Fratelli Musulmani , la setta armata onnipresente in ogni paese islamico.

    Una delle ragioni per cui dalla parte avversa, quella del Cairo e di Haftar, si è schierata Ryad, insieme ad Abu Dhabi. Quindi oggettivamente alleati a Grecia e Cipro, ed ora da quel che si vede, a Israele. Gecia e Cipro hanno l’appoggio della UE sulla questione..

    Ed ecco che il generale Haftar ha detto apertamente che vuole relazioni strette con Israele, rompendo un tabù fra i musulmani: cosa che gli ha aperto lo spiraglio nelle porte della legittimità internazionale che continua a sfuggirgli.

    Del resto di recente la diplomazia USA ha chiesto ad Haftar di mettere fine alle operazioni militari contro il nemico Al Serraj, con la motivazione che agevolava la penetrazione russa in Libia. Haftar ha rifiutato, spiegando che gli americani si sbagliano di grosso, mettendo in chiaro che la Libia (da loro destabilizzata) è l’arena in cui si regolono i conti le potenze regionali, Egitto e Ryad e Emirati contro la Turchia, il Qatar e Fratelli musulmani. Ed ha ovviamente ragione. Come ultimo tocco, Saif Gheddaf, il secondo figlio del defunto colonnello, ha annunciato di essersi schierato – con le sue alleanze tribali – con Haftar.

    Insomma Al Sarraj sembra sempre meno sostenuto, e forse ha scelto con Erdogan l’alleato sbagliato. E forse è Erdogan che ha scelto gli alleati sbagliati. Per una volta, sia gli americani sia i russi hanno condannato le aggressioni e le provocazioni turche nel Mediterraneo orientale, come “inutili” e provocatorie. La diplomazia americana si è schierata con Atene.

    Manca qualcosa al pantano attorno ai giacimenti marini oggetto di tutte le brame? Ovviamente il Libano, le cui zone sono valutate a 11 miliardi di metri cubi di gas, che ha firmato contratti con Total, ENI e Novatek (Russia) di provvedere alla prospezione delle sue zone. Di cui una (n.9) è in acque contestate da Tel Aviv.

    Orbene Sayed H. Nasrallah ,il capo di Hezbollah, ha dichiarato il 16 febbraio scorso: “Siamo in grado di danneggiare le piatteforme di estrazione israeliane, se lo decide l’Alto Consiglio di Difesa del Libano”. In seguito a ciò, Israele ha annunciato di aver messo a punto un suo sistema concepito per contrare ogni missile hezbollah sulle piattaforme, che ha chiamato “Fionda di Davide”.
    Secondo Marco Florian, della camera di commercio italiana a Tessalonica, Ankara sta ricalcando un piano segreto, scoperto dai servizi greci nel ’96, elaborato dall’Accademia Militare turca, chiamato EGAYDAAK, acronimo di “Egemenligi Anlasmalarla Yunanistan’a Devredilmemis Ada Adacιkve Kayalιklar” che significherebbe ““Isole, isolette e scogli, la cui sovranità non è stata trasferita alla Grecia”, insomma rivendicazioni su isole elleniche mai lasciate nell’anima ottomana

    https://twitter.com/MarcoFlorianMED/...890176/photo/1


    Le zone rivendicate dal piano segreto turco (mappa da Marco Florian). “Quando sentirete parlare delle 6 miglia”, disse il monaco Paisios..
    A lui dobbiamo l’ultima informazione: la fregata italiana Martinengo è attraccata al porto di Larnaka (Cipro), nel quadro del progetto di mostrare u po’ di muscoli a favore di Grecia e Cipro, dopo che il nostro ministro degli Esteri Di Maio ha incontrati il pari grado turco Cavusoglu al quale ha sottolineato “l’importanza di un dialogo franco e costruttivo”…


    La fregata Martinengo. A Cipro.


    https://twitter.com/MarcoFlorianMED/...431745/photo/1
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

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