Il lavoro della Commissione è iniziato con una revisione della letteratura scientifica e dei rapporti disponibili. (...)
Numerosi rapporti scientificamente autorevoli descrivono casi ben studiati nei quali l’estrazione e/o l’iniezione di fluidi in campi petroliferi o geotermici è stata
associata al verificarsi di terremoti, a volte anche di magnitudo maggiore di 5. (...)
La sismicità
indotta e, ancor più, quella innescata da operazioni di estrazione ed iniezione sono fenomeni complessi e variabili da caso a caso, e la correlazione con i parametri di processo è ben lontana dall’essere compresa appieno (...)
Ricerche recenti sulla diffusione dello sforzo suggeriscono che la faglia attivata potrebbe trovarsi anche a qualche decina di kilometri di distanza e a qualche kilometro più in profondità del punto di iniezione o estrazione, e che l’attivazione possa avvenire anche diversi anni dopo l’inizio dell’attività antropica; (...)
- La maggiore profondità focale di alcuni terremoti rispetto all’attività di estrazione associata è stata interpretata come una evidenza diretta del fatto che l’estrazione o l’iniezione di grandi volumi di fluidi può indurre deformazioni e sismicità a scala crostale; (...)
- L’esame di tutta la letteratura esistente mostra che la discriminazione tra la sismicità indotta o innescata e quella naturale è un problema difficile, e attualmente non sono disponibili soluzioni affidabili da poter essere utilizzate in pratica. (...)
Partendo da questo stato delle conoscenze, la Commissione ha cercato di stabilire l’eventuale nesso esistente tra le operazioni di iniezioni/estrazione e stoccaggio di fluidi e l’attività sismica nell’area dell’Emilia Romagna colpita dalla crisi sismica del maggio-giugno 2012.