Originariamente Scritto da
codino
Beh, allora vi rispondo in maniera un po' più articolata...
in primis vorei dire che nel mio essere tendenzialmente CONTRARIO al fatto che la donna lavori nella società non c'entra assolutamente nulla il discorso della infedeltà... se una donna vuole essere infedele trova tantissime occasioni anche al supermercato, palestra, scuola etc etc...
il discorso è tutt'altro, ovvero:
partendo dall'indispensabile ipotesi che il marito guadagni a sufficienza per far vivere decorosamente (senza inutili lussi, ma senza privarsi di nulla) la propria famiglia composta da moglie ed un certo numero di figli (ipotesi che mi sembra anche abbastanza indispensabile per chi voglia dirsi "conservatore"),
perchè mai la donna dovrebbe lavorare fuori casa?
come potrebbe accettarsi che la donna ritenga di doversi "realizzare" o "appagare" al di fuori della famiglia, lavorando per far arricchire altre persone, piuttosto che di doversi realizzare nel suo strategico (per l'intera società) ruolo di madre/educatrice e di moglie?
a che pro fare dei figli per doverli poi far educare da baby-sitters/tate/corsi-vari/nonni/televisione?
questo per me il nocciolo della questione, nient'affatto l'adulterio...
e scommetto che Langone è d'accordo con me!!!