Tutte nazioni alleate con la germania fino al giorno prima.
Il caso italiano è unico.
E va trattato come tale.
Perché secondo i tuoi schemi politici , De Gaulle sarebbe stato un fascistone (autoritario, nazionalista, militarista, ecc.) mentre in Francia ha agito diversamente.
Preferisco di no.
Ultima modifica di Zaccanasta; 23-07-13 alle 18:27
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Il vizio insito nel capitalismo è la ineguale distribuzione della ricchezza. La virtù insita nel socialismo è la uguale distribuzione della miseria.
come può testimoniare gio la mia posizione su via rasella e sulle ardeatine è chiara e sempre quella. nessun giramento di frittata.
un governo di una città che si appoggia per l'ordine pubblico ai caruso e ai koch direi che si commenta da solo (e per la cronaca addirittura i fascisti arrivarono ad incarcerare lo stesso koch amichetto dei tedeschi non appena questi se ne volarono da roma.... giusto per capirsi
ho forse criticato la legittimità del cd diritto di rappresaglia? non credo. al limite critico il punto riguardante gli avvisi. e con le mie ragioni, oltretutto giuridicamente valideOvvero dopo che la legge ti è stato dimostrato non essere stata applicata nel caso Priebke (valore giuridico di un'affermazione) hai portato la cosa su un argomento costituito da opinioni che possono essere però differenti dalla tua (valore morale della cosa).
esistono dei giudici e delle sentenze. punto.Ora però ne consegue che tenere una persona imprigionata perché "stava coi cattivi" non è applicazione del diritto, della legge o della giustizia, a meno che non si usino come criteri pseudogiuridici valori come "diritto del vincitore" "legge del taglione" "giustizia sommaria"
Ultima modifica di pedro; 23-07-13 alle 18:28
Perché l'unico tipo di rapporto che riusciva a concepire era di tipo feudale. Non aveva la minima idea di cosa fosse il cameratismo al quale anelava l'anima. (E. M. Forster)
Sulla rappresaglia non sembra ci siano molti dubbi riguardo la "liceità", seppure sembri anche troppo ingenuo porsi quesiti di questo genere...dall'onnipresente "Wikipedia";
Alla notizia dell'attentato, il generale Kurt Mälzer comandante della piazza di Roma, accorso sul posto, parlò stravolto di una rappresaglia molto grave e dello stesso parere fu inizialmente Hitler.
Successivamente vari ragionamenti condussero a quantizzare la rappresaglia, e la decisione del comando nazista fu la conta di 10 ostaggi fucilati per ogni tedesco ucciso. La fucilazione di 10 ostaggi per ogni tedesco ucciso fu ordinata personalmente da Adolf Hitler, dopo aver vagheggiato apocalittiche proporzioni di 50 ad 1[senza fonte], la distruzione dell'intero quartiere (che comprende il Quirinale) e la deportazione da Roma di 1000 uomini per ogni tedesco ucciso. La convenzione dell'Aia del 1907 proibisce la rappresaglia,[7] mentre la Convenzione di Ginevra del 1929, relativa al Trattamento dei prigionieri di guerra, fa esplicito divieto di atti di rappresaglia nei confronti dei prigionieri di guerra nell'Articolo 2.[8] Dal punto di vista internazionale l'argomento rappresaglia era contemplato nei codici di diritto bellico nazionali, in cui si faceva riferimento ai criteri della proporzionalità rispetto all'entità dell'offesa subita, della selezione degli ostaggi (non indiscriminata) e della salvaguardia delle popolazioni civili. Alcuni di questi aspetti furono violati: nella selezione degli ostaggi, poiché si procedette alla fucilazione anche di personale sanitario, infermi e malati ed inoltre poiché non risulta che sia stata eseguita da parte tedesca alcuna seria indagine per appurare l'identità dei responsabili dell'attacco, né si attesero le 24 ore di consuetudine affinché gli stessi si consegnassero spontaneamente, condizioni necessarie per la legittimità dell'azione di rappresaglia. Com'è noto, infatti, non venne neppure affisso il consueto bando nelle pubbliche piazze, limitando l'affissione, secondo la testimonianza dell'ambasciatore Roberto Caracciolo, ai soli uffici tedeschi.[9] La notizia della strage e l'idea della rappresaglia contro la popolazione romana non vennero rese pubbliche. Non fu mai pubblicato nessun editto, col quale invitare i patrioti a consegnarsi ai nazisti. La prima notizia, riportata dal quotidiano "Il Messaggero" a mezzogiorno del 25 marzo, si concludeva con la terribile frase "Quest'ordine è già stato eseguito"[10]. Lo stesso Maresciallo Kesselring confermò che non fu mai emesso alcun avviso o richiesta di consegnarsi ai partigiani nel corso della sua deposizione al processo contro i generali Maeltzer e Von Mackensen come criminali di guerra[11].
Nella scelta delle vittime, furono privilegiati criteri di connessione con la resistenza militare monarchica e con i partigiani, e di appartenenza alla religione ebraica, e se in un primo tempo si tese ad escludere persone rastrellate al momento e/o detenuti comuni, successivamente, per raggiungere il numero di vittime volute, un certo numero di ostaggi fu poi costituito da reclusi condannati (o in attesa di processo) per delitti di natura non politica. Costoro furono prelevati, insieme a militari, membri attivi della resistenza e ad altri antifascisti, dal carcere romano di Regina Coeli, dove erano tenuti prigionieri.[12] La strage iniziò infatti nemmeno 23 ore dopo l'agguato partigiano.
Dalle salme identificate (322 su 335) si ricava che circa 39 erano ufficiali, sottufficiali e soldati appartenenti alle formazioni clandestine della Resistenza militare, circa 52 erano gli aderenti alle formazioni del Partito d'Azione e di Giustizia e Libertà, circa 68 a Bandiera Rossa, un'organizzazione comunista trockijsta non legata al CLN, e circa 75 erano di religione ebraica. Altri, fino a raggiungere il numero previsto, furono detenuti comuni. Quindi circa metà dei giustiziati furono partigiani detenuti; di questi, cinquanta furono individuati e consegnati ai nazisti dal questore fascista Pietro Caruso, dietro minaccia da parte tedesca di procedere con un rastrellamento arbitrario del quartiere di Piazza Barberini.[12] Non mancarono tuttavia tra gli uccisi i rastrellati a caso e gli arrestati a seguito di delazioni dell'ultim'ora.
Ultima modifica di turbociclo; 23-07-13 alle 18:30
C'est le temps que tu as perdu pour ta rose qui fait ta rose si importante
>CUT NIENTE FLAME - Defender
Ultima modifica di Defender; 23-07-13 alle 19:44
Perché l'unico tipo di rapporto che riusciva a concepire era di tipo feudale. Non aveva la minima idea di cosa fosse il cameratismo al quale anelava l'anima. (E. M. Forster)