Dal blog di Cattaneo sulle scienze questo , per me , interessantissimo intervento che vorrei condividere con voi.
Telethon e Stamina, OGM e latte contaminato. Il senso dell?Italia per la scienza ? Made in Italy - Blog - Le Scienze

Questa mattina tutti i quotidiani riportavano i trionfali risultati di una sperimentazione clinica condotta da Luigi Naldini e colleghi all’Istituto San Raffaele Telethon per la terapia genica di Milano. Un successo formidabile, perché ha permesso di curare sei bambini colpiti da due malattie per cui, fino a oggi, non c’era cura: la sindrome di Wiskott-Aldrich e la leucodistrofia metacromatica. Al punto da meritare due articoli su «Science», una delle più prestigiose riviste scientifiche del mondo.

I risultati, frutto di quindici anni di studi, sono formidabili per diverse ragioni. Uno è la singolare combinazione dell’uso di cellule staminali e terapia genica. Quest’ultima, in particolare, segnava il passo da lunghi anni, dopo essere stata la grande promessa di fine XX secolo, e il lavoro di Telethon sembra averne resuscitato e prospettive. Altra ragione di sorpresa è l’uso del virus HIV inattivato per il trasporto dei geni. Ma la cosa più straordinaria è che oggi i sei bambini che soffrivano di queste malattie sono perfettamente sani. Giocano, vanno a scuola, fanno sport.
La leucodistrofia metacromatica è una delle malattie – centocinquanta, né più né meno – che dice di poter curare la Stamina con il metodo messo a punto da Vannoni e soci. Perciò viene spontaneo osservare le differenze nelle due situazioni. A differenza di Stamina, infatti, Telethon ha seguito le procedure standard. Ha eseguito trial clinici sui sei pazienti (altri 12 sono ancora in corso) e ha pubblicato i propri risultati (qui e qui) su una prestigiosa rivista con peer review, ovvero sottoponendoli al vaglio di esperti della comunità scientifica internazionale. Telethon non ha presentato domande di brevetto. E non ha nessuna difficoltà a illustrare le proprie procedure.
Ma di questa storia non avete sentito parlare in una trasmissione di intrattenimento. E Luigi Naldini non parla di se stesso come il salvatore dell’umanità che sfida solitario ed eroico un mondo di biechi sfruttatori della sofferenza. Luigi Naldini è uno scienziato.
Naturalmente Telethon non ha nemmeno portato in piazza manifestazioni di solidarietà, né anziane attrici generose o parlamentari che si stracciano le vesti per i diritti dei cittadini solo quando sentono profumo di consensi. Non ha nemmeno avuto bisogno di un intervento d’urgenza come il decreto Balduzzi, votato dal Senato della Repubblica – nella sua prima formulazione, fortunatamente almeno emendata alla Camera – con 279 voti favorevoli e 0 contrari. E, c’è da scommetterci, non avrà 3 milioni di euro di fondi pubblici per continuare una sperimentazione condotta secondo tutti i crismi della ricerca scientifica o, meglio ancora, per accelerare le sue procedure in modo da poter curare più persone. Stamina sì. Anche se la storia del metodo Stamina raccontata in questo video dell’Associazione nazionale biotecnologi italiani è inquietante.
Le cose non vanno diversamente nell’altro ramo del Parlamento. Ieri la Camera ha approvato con 361 voti a favore e 0 contrari la mozione che impegna il Governo a chiedere la clausola di salvaguardia contro la coltivazione di organismi geneticamente modificati, e in particolare il mais Monsanto Mon810.
Il testo contiene un numero imprecisato di luoghi comuni, uno dei quali è il riferimento allo studio di Gilles-Eric Séralini di cui avevamo parlato tempo fa (pronosticandogli grandi fortune nonostante lasciasse spazio a enormi dubbi). Naturalmente si omette ogni riferimento al fatto che quello studio di Séralini è stato screditato (non per i risultati, ma addirittura per la pressapochezza del setup sperimentale, cioè l’ABC di un lavoro scientifico) da gran parte della comunità scientifica. Né si dice che addirittura l’EFSA lo ha censurato. Ma soprattutto ci si guarda dal ricordare che buona parte degli animali degli allevamenti italiani si ciba di mangimi contenenti soia OGM.
Poi ci sono questioni più sottili. Per esempio mi chiedo perché tutto questo fervore da difensori della patria e dei buoni prodotti italiani non si sia manifestato nemmeno per sbaglio con lo scandalo del latte alle aflatossine. Anzi. Eppure le aflatossine sono sicuramente cancerogene, ma c’è chi invita a “non fare allarmismi inutili”. Pensate se solo una cosa del genere fosse successa con, che so, del latte “geneticamente modificato”. Ci sarebbe stata un’insurrezione popolare, con alla testa i paladini dei cittadini schierati contro l’invasore.
Ci sarebbe anche di peggio, ma basta così. Quello che più inquieta è la presenza di persone di scienza sia alla Camera sia al Senato, che si sono allineate alle decisioni dei rispettivi partiti. Senza porre un’obiezione, senza sollevare un dubbio. A fare la parte del leone, nei dibattiti parlamentari sugli OGM, sono stati gli Scilipoti di turno. E quando ci sono di mezzo questioni che impongono decisioni su basi anche scientifiche il Parlamento sceglie in base a logiche emotive – nel migliore dei casi – o ideologiche, nel peggiore. Così finisce 279 a 0. E 361 a 0. Senza il sussurro di una vocina controcorrente.
Siamo di fronte allo sbando terminale di una classe politica che, anziché prendere decisioni responsabili, si rifugia nella pancia del paese e, avendo perso qualsiasi barlume di autorevolezza e credibilità, si illude almeno di poter conservare un po’ di popolarità assecondando gli umori delle piazze più rumorose. E io, qui, non mi sento rappresentato.