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  1. #1801
    mutualista in saor
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Citazione Originariamente Scritto da lanzichenecco Visualizza Messaggio
    I venetofoni in tre regioni italiane pomo?
    Se a bresciani e bergamaschi gli dai del venetofono non credo che siano molto d'accordo.
    Mica parlavo di bresciani e bergamaschi... Le tre regioni sono Veneto, FVG (Grado e Marano, Trieste, la Bisiacaria, ed alcune zone del pordenonese) e Trentino (la zona di Rovereto, il Primiero e gran parte della Valsugana).

    Citazione Originariamente Scritto da lanzichenecco Visualizza Messaggio
    Mi sembra che anche i ladini abbiano creato uno standard, affidandosi allo stesso esperto che aveva fatto il lavoro con i romanci.
    Da quel che ricordo è un lavoro in corso. Comunque al momento non è usato perché ogni valle usa il suo nei documenti ufficiali.
    Tra l'altro non so nemmeno se la tutela sia solo per i fortunati che vivono in Trentino e Sud Tirolo, o anche per gli ampezzani... Perché l'altra cosa assurda della normativa italica sulle minoranze linguistiche è la territorialità, mi pare per esempio che le minoranze germanofone del Tirolo siano tutelate mentre le altre no. Idem con patate per i francofoni fuori dalla Val d'Aosta.

    Altra cosa da dire sulla legge attuale è la disparità di trattamento tra le stesse tutelate. Alcuni hanno diritto anche ai documenti in doppia lingua (tedesco, francese e sloveno... anche se per lo sloveno dipende dal comune, so di alcune zone dove non possono farla, mentre nel comune poco distante si), altri solo a poterlo parlare nei pubblici uffici.

    Citazione Originariamente Scritto da lanzichenecco Visualizza Messaggio
    :d
    A volte ho il sospetto che potresti anche essere uno di quelli che, sui commenti alle news del gazzettino, si diverte a trollare parlando di Eugania

  2. #1802
    birra al popolo
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Citazione Originariamente Scritto da pomo-pèro Visualizza Messaggio
    Mica parlavo di bresciani e bergamaschi... Le tre regioni sono Veneto, FVG (Grado e Marano, Trieste, la Bisiacaria, ed alcune zone del pordenonese) e Trentino (la zona di Rovereto, il Primiero e gran parte della Valsugana).


    Da quel che ricordo è un lavoro in corso. Comunque al momento non è usato perché ogni valle usa il suo nei documenti ufficiali.
    Tra l'altro non so nemmeno se la tutela sia solo per i fortunati che vivono in Trentino e Sud Tirolo, o anche per gli ampezzani... Perché l'altra cosa assurda della normativa italica sulle minoranze linguistiche è la territorialità, mi pare per esempio che le minoranze germanofone del Tirolo siano tutelate mentre le altre no. Idem con patate per i francofoni fuori dalla Val d'Aosta.

    Altra cosa da dire sulla legge attuale è la disparità di trattamento tra le stesse tutelate. Alcuni hanno diritto anche ai documenti in doppia lingua (tedesco, francese e sloveno... anche se per lo sloveno dipende dal comune, so di alcune zone dove non possono farla, mentre nel comune poco distante si), altri solo a poterlo parlare nei pubblici uffici.


    A volte ho il sospetto che potresti anche essere uno di quelli che, sui commenti alle news del gazzettino, si diverte a trollare parlando di Eugania
    Tu non sei come quei venetisti che quando parlano di Venetia pensano alla Serenissima e ci mettono dentro Lombardia orientale, Friuli e magari Istria e Dalmazia...
    La tua visione è interessante perché includi quelli che secondo te sono etnicamente veneti.
    C'è continuità territoriale tenendo conto delle località da te indicate?
    Perché il pordenonese che per te è veneto potrebbe essere quello limitrofo alla Regione Veneto, ma Grado e Marano sono unite sulla costa portando fino a Trieste?
    Comunque se a Marano scrivono nei cartelli che nel comune si parla il veneto, in Trentino penso che non siano altrettanto sensibili e che magari preferirebbero il Tirolo.
    Per quanto riguarda il Bellunese mi sembra che ci sia una normativa regionale, se ricordo bene, che elenca tutti i comuni che si sono dichiarati ladini.
    Cosa osteggiata dai veri ladini che sono sull'Ampezzano, che vedono annacquata la loro identità.
    Non so però che tutele abbiano, certamente non quelle dei connazionali in Trentino e Sud Tirolo.
    Varda che i venessiani no i cunsa la salata co l'ojo, ma co l'ogio. Staghe distante!

  3. #1803
    mutualista in saor
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Citazione Originariamente Scritto da lanzichenecco Visualizza Messaggio
    Tu non sei come quei venetisti che quando parlano di Venetia pensano alla Serenissima e ci mettono dentro Lombardia orientale, Friuli e magari Istria e Dalmazia...
    Guarda che parlavo di lingua, non di ipotetico stato.
    A livello di ipotetico stato ho sempre escluso i trentini, che da tirolesi quali sono sarebbe giusto restassero nel Tirolo. Il Veneto inteso come regione attuale non mi entusiasma più di tanto perché ha dei pezzi in meno e dei pezzi in più (Cortina, ma anche la Transpadana Ferrarese). IMHO dovrebbero essere le varie città + contado a deliberare se far parte o meno come entità federale di questo stato (ognuno con le sue tassazioni e la sua autonomia). Chi vuole si aggrega. Personalmente non andrei oltre l'Adda perché il baricentro dello stato si sposterebbe ad ovest, con conseguente spostamento delle direttrici più verso Francia e Svizzera, mentre a noi interesserebbe più l'Austria e l'oriente... senza contare poi che l'ingresso di una città grossa come Milano sarebbe destabilizzante negli equilibri interni. Ma è ovvio che essendo l'aggregato su base volontaria sarebbe difficile dire di no a delle città solo perché son fuori dall'area ideale.
    Ad ogni modo mentre per quanto riguarda la Lombardia "veneta" non mi straccerei le vesti se decidesse di non partecipare (optando per altri aggregati extra-italiani), per il Friuli mi dispiacerebbe un sacco. Perché la lingua è diversa, ma per il resto siamo compatibilissimi. Alla fine la Venetia è da secoli Veneto+Friuli, non è un discorso solo di Serenissima.

    C'è continuità territoriale tenendo conto delle località da te indicate?
    Perché il pordenonese che per te è veneto potrebbe essere quello limitrofo alla Regione Veneto, ma Grado e Marano sono unite sulla costa portando fino a Trieste?
    Praticamente tutta la costa del FVG è venetofona, mentre alcune zone del Veneto al confine sono friulanofone.

    Comunque se a Marano scrivono nei cartelli che nel comune si parla il veneto, in Trentino penso che non siano altrettanto sensibili e che magari preferirebbero il Tirolo.
    Linguisticamente sono ben consci di essere venetofoni (a parte rari casi di gente che si spaccia per quasi ladina), culturalmente però sono tirolesi. Tra l'altro credo che gli schutzen trentini vengano più che altro da quelle zone più che dalla parte ovest.

    Per quanto riguarda il Bellunese mi sembra che ci sia una normativa regionale, se ricordo bene, che elenca tutti i comuni che si sono dichiarati ladini.
    Cosa osteggiata dai veri ladini che sono sull'Ampezzano, che vedono annacquata la loro identità.
    Non so però che tutele abbiano, certamente non quelle dei connazionali in Trentino e Sud Tirolo.
    Le vallate veramente ladine dentro i confini della regione Veneto sono 2. Il resto è zona di transizione tra veneto e ladino (e friulano carnico aggiungerei).

    Varda che i venessiani no i cunsa la salata co l'ojo, ma co l'ogio. Staghe distante!

    Che poi la dicotomia j - gi è una delle cose più facili da risolvere e scrivere con una grafia unificata... basta che tutti scrivano J, poi sta ai veneziani pronunciare "gi" invece di "j"...

  4. #1804
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Risorga la Serenissima
    di Alessandro Zerbinato
    Ieri sera 19 settembre l’avvocato Gianfranco Amato presidente dell’associazione “Giuristi per la Vita” ha raccolto oltre mille persone a Conegliano per quella che è ormai una delle tante tappe in tutta la penisola italica a sensibilizzare la popolazione contro l’ideologia gender che si cerca surrettiziamente di inserire nell’impianto legislativo dell’ente statuale italiano.
    Il movimento contro il gender riuscì a riunire giugno un milione di persone in piazza San Giovanni per manifestare contro i DDL Scalfarotto e Cirinnà che vorrebbero non solo equiparare le unioni omosessuali al matrimonio ma anche mettere il bavaglio a chi non è d’accordo varando leggi liberticide contro la libertà d’espressione derubricando il dissenso ad omofobia e razzismo
    Il DDL Cirinnà invece apre di fatto all’utero in affitto ed all’indottrinamento al gender nelle scuole fin dalla più tenera età.
    In questo panorama di resa dell’occidente ad una ideologia autodistruttiva non stupisce che anche persone come l’avvocato Amato lontane dagli ideali dell’indipendentismo auspichino invece un Veneto indipendente.
    In una intervista a margine del convegno l’avvocato ha espresso senza mezzi termini il suo auspicio al ritorno della Serenissima come strumento di legislazione idonea ad evitare leggi come quella in esame.
    La ringraziamo avvocato per il suo lavoro e la sua sensibilità.
    Risorga la Serenissima | Vivere Veneto



    Piantar pai
    di Alberto Veneziano
    Semo tante isole, semo un arcipelago. Semo nea fase arcipelago come nea Venetia lagunare del quinto secolo. L’era evidente anca nea disposision in sala dei partecipanti all’Arengo de Sitadea, un par canton, grupi e grupeti.
    El rafronto co la Venetia prima de Venesia però ne aiuta, ne sugerise la strada. Cosa fasevei i abitanti de Rivo Alto e de Olivolo prima che ghe fose Venesia? I piantava pai, i portava tera. Par slargarse, ovio par aver spasio par se stesi ma intanto i se avisinava ai dirimpettai.
    Eco cosa che dovemo far, ognun partindo da la so isoleta, piantar pai, slargar el cerchio, ma quando che slargando e slargando rivemo visini a staltri, che anca lori i se slarga, no stemo tirarse piere!
    No stemo ciaparsea parchè qualchedun, parchè l’à lavorà de pì, parchè l’à piantà pì pai e el se à slargà de pì, no stemo sercar de ridimensionar la so parte a tuti i costi, se un l’è pì bravo no ghe n’è gnente de strano nel riconoscerlo, demose da far a piantar pai co pì convinsion, invese.
    Nea Venetia dei primi secoli qualche isola la se à “rinsechì”, la è stata smanteada piera par piera e trasportada da naltra parte e l’è restà na ciesa solitaria. Copiemo, rifemo la nostra Venetia fata da persone co la stesa tecnica, no ocore tanti piani e tanti progetti. Piantar pai, a tuta manetta.
    Piantar pai | Vivere Veneto


  5. #1805
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Il Futuro, il Presente, la Tradizione
    di Giorgio Burin
    La battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) è stata un evento di rilevanza epocale per tutta Europa. Per secoli il mondo occidentale cristiano ha combattuto per fermare o rallentare l’espansionismo mussulmano. Fatti d’arme comparabili per importanza con Lepanto sono la battaglia di Poitiers che ha fermato nel 732 l’invasione araba della Francia e il fallito assedio di Vienna nel 1683 da parte degli ottomani. Senza queste date la storia d’Europa sarebbe stata diversa, magari non peggiore, ma non certamente questa.
    Ma Lepanto nella fattispecie, non è solo passato, è anche presente. E’ l’emblema della storia Veneta negata dalla cultura ufficiale italiana. Di Lepanto si sa poco, si impara niente a scuola, non è celebrata ne ricordata in Italia.
    Quando se ne parla, proprio perché è impossibile farne a meno, quasi mai ci si sofferma sul fatto che più di metà della flotta era veneziana. Invitiamo a titolo di esempio a vedere questo film, e osservare quanto sia glissato il tema Veneto nella narrazione !



    Quasi per caso si dice che furono le rivoluzionarie Galeazze Veneziane, progenitrici delle navi da guerra moderne, le prime navi con i cannoni sui lati, a determinare l’esito dello scontro. Mai si dice che l’artiglieria Veneziana era all’epoca la più tecnologicamente avanzata al mondo. Si dice che l’alleanza era fatta dal Papa, Spagna, Genova e Venezia, ma non ci si sofferma sulla percentuale di navi messe in campo da ciascuno. Ricordare Lepanto con rigore storico vorrebbe dire affermare l’esistenza e la grandezza di una cultura che vogliono a tutti i costi disperdere e far dimenticare.
    Da alcuni anni l’Associazione Raixe Venete organizza un evento per celebrare l’anniversario della Battaglia di Lepanto. Quest’anno l’appuntamento è fissato a Venezia il 18 ottobre. Partecipare a questa manifestazione ha un valore enorme per chiunque si consideri Veneto non perché è nato nella regione italiana Veneto, ma perché si sente depositario dei Valori, non solo militari, ma anche religiosi, civili, tecnologici, organizzativi che a Lepanto si sono espressi e che fanno parte del DNA delle nostre genti.
    E’ bello osservare che l’organizzazione dell’evento di Commemorazione della battaglia coinvolga molte associazioni, a vario titolo, lavorando unite per una causa comune. La collaborazione tra Veneti, purtroppo non eccellente nel passato anche prossimo, sta diventando sempre più diffusa e spontanea, garanzia di un futuro indipendente e felice. In questo senso questa manifestazione vuole segnare il percorso per il Futuro.
    Il Futuro, il Presente, la Tradizione | Vivere Veneto

    Il Veneto come la Catalogna? Manifestazione a Venezia
    Redazione
    Indipendentisti veneti oggi idealmente vicini alla Catalogna, impegnata nelle elezioni regionali che questa volta potrebbero assumere un carattere particolare, dal sapore secessionista. In 350 infatti, hanno oggi manifestato a Venezia per sostenere i catalani, dicendo a sé stessi forse… oggi la Catalogna e magari domani il Veneto. Sul Canal Grande si sono viste bandiere dell’indipendentismo veneto affianco a quelle stellate a strisce giallorosse della Catalogna. La manifestazione si è svolta tra piazzale Roma e la stazione di Santa Lucia.
    “Un messaggio di solidarietà al popolo catalano – ha sottolineato Antonio Guadagnini, consigliere regionale del gruppo Indipendenza Noi Veneto – a riprova della bontà della mozione, votata dalla maggioranza in Consiglio regionale, martedì scorso, in cui abbiamo approvato il sostegno pieno al percorso indipendentista catalano. Oggi tocca alla Catalogna e domani toccherà al Veneto andare alle urne non solo per eleggere i propri rappresentanti regionali, ma per eleggere una maggioranza che vuole l’autodeterminazione del popolo secondo il diritto internazionale e che le costituzioni, spagnola e italiana, non permetterebbero”.
    “Il fatto che i catalani siano andati a votare in massa – prosegue Guadagnini -, è un buon segnale per il movimento indipendentista trasversale ai partiti guidato dal presidente uscente Artur Mas, che confida nella vittoria per applicare il programma che porterà Barcellona all’indipendenza dalla Spagna nel 2017 in modo pacifico. Con la nostra partecipazione alla grande manifestazione di Barcellona di inizio settembre avevamo capito il grado di maturità rispetto all’autodeterminazione e all’indipendenza del popolo catalano. Da noi invece c’è ancora strada da fare, ma sono convinto che il referendum per l’indipendenza del Veneto sia sempre più vicino”.
    Il Veneto come la Catalogna? Manifestazione a Venezia


    Catalogna, (stra)vincono gli indipendentisti: siete più contenti o preoccupati?
    Catalogna, (stra)vincono gli indipendentisti: siete più contenti o preoccupati? - Sondaggi - Libero Quotidiano


    Vorreste che la vostra Regione si separasse dall'Italia
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  6. #1806
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  7. #1807
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  8. #1808
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Educazione nazionalista italiana
    Cerimonie rituali tricolorite nella scuola pubblica
    di Massimo Tomasutti
    La lezione kantiana – nessun essere umano può mai essere considerato come “uno strumento ma sempre come il fine”-, credo che esca soccombenete di fronte alla logica di questa nuova cultura educativa che si è esemplificata, al plesso scolastico Stefanini di Mestre come in molti altri istituti scolastici nazionali, attraverso alzabandiera collettivi con tanto di inno nazionale. Il problema sta nel capire fino a che punto, in manifestazioni rituali come queste, il simbolismo istituzionale sia “fisiologico” e quando, invece, prefiguri una sorta di vera e propria “malattia” nazionalista.
    La costruzione simbolica e culturale, che è stata così proiettata sulle fisiologie mentali degli alunni, forma non solo un contesto, ma soprattutto un sistema talmente interconnesso di significati da cui non è possibile eliminarne neanche uno senza che venga messo in discussione tutto. Ed è questo il pericolo insito in questo tipo di rituali collettivi che non si riesce ad evitare.
    Il contatto con il “sacro” istituzionale trascendente, che proprio perchè è un contato potente, diviene, in questo modo, una sorta di “tabù” che fa si che il rapporto istituzione scolastica-alunni renda quegli alunni potenzialmente critici su determinati valori storici e culturali nazionali degli “impuri”.
    Tutti i rituali di questo tipo, tanto più deprecabili se esercitati in luoghi che dovrebbero essere massimamente deputati all’esercizio del pensiero critico, hanno la loro motivazione a livello dell’inconsapevole e dell’implicito culturale; elementi antropologici che vengono sempre coercitivamente interiorizzati quando sia presente un “contesto” di questo tipo.
    Prodromi inquietanti, dunque, di una nuova e forzata “educazione nazionalista”?
    Educazione nazionalista italiana | Vivere Veneto



    Napoleone massimo trionfatore nel tempo della gloria
    di Giustina Renier
    Nella serata di martedi 06 ottobre alla prestigiosa Scuola Grande di San Rocco della nostra amata Venezia si terrà una serata musicale in onore di un noto personaggio storico, di cui tutti i cittadini Veneziani hanno ancora memoria.
    In occasione del bicentenario della battaglia di Waterloo verrà ricordata la tanto discussa figura di Napoleone Bonaparte.
    Ammetto che la mia prima reazione è stata di stupore in seguito alla vista della locandina dell’evento, quindi mi ha pervaso un sentimento di rabbia e stupore che infine è approdato alla tristezza.
    Basti ricordare che la Scuola Grande di San Rocco è un esempio di magnificenza nell’ arte in tutto il mondo, decorata dal Tintoretto e dai suoi allievi. Tale simbolo della Serenissima Repubblica rappresenta per Venezia quello che per Roma è la Cappella Sistina.
    Dobbiamo tutti ricordare che fu spogliata e depredata dei suoi oggetti sacri proprio da Napoleone nel 1807. In occasione dell’anniversario è quindi necessario ricordare tale personaggio in questo luogo a noi caro e da lui saccheggiato?
    Ritornando alle mie riflessioni:
    Stupore: perché una serata di musica dedicata a Napoleone ?
    Rabbia: perché onorare il Bonaparte che fu un tiranno e un predatore per Venezia ?Tristezza: perché non ricordare la nostra storia e voler invece a tutti i costi far dimenticare dei fatti realmente accaduti ?
    Sicuramente saranno quesiti che molti di noi si porranno, amerei davvero ricevere delle risposte.
    Proprio quest’ anno cade il bicentenario della nascita di Antonio Buzzolla, compositore Veneziano a cui è dedicato il conservatorio di musica di Adria (RO), all’epoca definito lo Schubert della laguna, a mio avviso una serata musicale a lui dedicata sarebbe stata più opportuna. Non sembra peraltro che niente del genere sia in programma.
    da Redazione di Vivere Veneto
    Aggiungiamo due considerazioni al testo, peraltro già esaustivo.
    Il concerto è eseguito dalla Orchestra San Marco di Pordenone, un gruppo prestigioso che porta il nome del nostro Santo Patrono. Lo stesso Patrono la cui effige fu fatta martellare da Napoleone in ogni possibile angolo delle Venezie.
    Confidiamo che a questa iniziativa, totalmente inopportuna a nostro parere, non sia dato un avvallo ufficiale con la presenza di qualche politico rappresentante dei Veneti.
    Fra due settimane esatte, è previsto un evento celebrativo, a Venezia, della Vittoria di Lepanto. Ecco, se qualche politico ha tempo e voglia, gli suggeriamo, tra le due scelte, di presenziare alla commemorazione di Lepanto, anziché di Napoleone. Farà più bella figura con i suoi elettori.
    Napoleone massimo trionfatore nel tempo della gloria | Vivere Veneto

  9. #1809
    mutualista in saor
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Giusto giusto per lo scadere della legislatura... così poi non si fa, diranno che non glielo hanno fatto fare, e diventerà il tema per la campagna elettorale successiva: altri 5 anni di carega garantiti.

  10. #1810
    birra al popolo
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Anni fa mi ricordo che Busato diceva che per il 2010 il Veneto sarebbe stato indipendente, adesso Guadagnini parla di referendum entro il 2020.
    Poi ci sarà qualcuno che sposterà la data al 2030...

 

 
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