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Discussione: Prima il Nord!

  1. #931
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    Predefinito Re: Prima il Nord!

    Citazione Originariamente Scritto da Eridano Visualizza Messaggio
    E’ MORTO FORMENTINI – Ciao Marco, uomo della svolta del Nord. Le foto della campagna elettorale 1993
    2 GENNAIO 20212 GENNAIO 2021 POLITICA LETTURA 14 MIN


    https://www.lanuovapadania.it/politi...ettorale-1993/

    r.i.p.

  2. #932
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    Predefinito Re: Prima il Nord!

    All'appello manca il n. 1.
    Peccato.

  3. #933
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    Predefinito Re: Prima il Nord!

    No è che per caso quello di Bergamo avesse una qualche intenzione di creare qualcosa di serio per il Nord?
    Non sarebbe nulla di nuovo, solo uno da aggiungere alla lista.

  4. #934
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    Predefinito Re: Prima il Nord!

    Parrebbe di no.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  5. #935
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  6. #936
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    Predefinito Re: Prima il Nord!

    https://www.maurizioblondet.it/la-di...roma-e-milano/

    La differenza tra Roma e Milano.

    Maurizio Blondet
    30 Marzo 2021

    Fra Roma e Milano c’è una differenza fondamentale. Gli stipendioni dei ricchi di Stato. Certi, sicuri, chi li prende non ha nessun’ansia che vengano a mancare, e tutti – tutti – sul versante altissimo: mica stipendietti da bidelli, no: da uscieri delle Camere da 7 mila euro al mese ai giornalisti RAI che come minimo prendono 80 mila all’anno e massimo 300 mila; direttori generali col personale strapagato; ministre con la terza media e 15 mila al mese, più auto e corte di adulatori da 100 mila annui del ministero che le spiegano cosa deve fare; Banca d’Italia dove anche gli uscieri sono gratificati con stipendi che, a Milano, non vedono se non gli amministratori delegati, negli anni buoni; Corte costituzionale; centrale della diplomazia mega-stipendiata. Quanti saranno? Secondo me un milione, su una popolazione di nemmeno 3 milioni. Una densità di ricchi di Stato senza pari rispetto alle capitali straniere, se si pensa che un dirigente Rai – e sono decine – è pagato quanto il presidente USA.






    Ma no, quelli sono gli aumenti di stipendio!
    Questa densità di stipendioni pubblici dati senza corrispettivo di prestazioni obbligatorie, senza doveri, crea un indotto, che a Milano nemmeno ci si immagina: spettacoli, teatri e “cultura” mantenuta dalle sovvenzioni garantite per la vicinanza al potere, dove si producono gratis i figli e nipoti dei ricchi di stato, i figli di papà de figli di papà di terza e quarta generazione, non hanno bisogno di spaccarsi in due per guadagnarsi e attrarre un pubblico in concorrenza, sul libero mercato; ai loro spettacoli ed eventi arrivano intenerite le mamme ricche di stato, figlie a loro volta di antichi ricchi di stato.. Per i giornalisti e i politici in pensione ci sono anche le comparsate tv nei “talk show”, le Rutelli e le Palombelli , gli Scanzi, coi Casini e coi Mughini, 400 euro a botta, in aggiunta alla mega pensione.

    E non basta: se Corrado Guzzanti mette in scena il cameriere filippino, è perché questa è una figura fissa nelle case, ville, attici e terrazzi dei ricchi di stato romani e romaneschi. Ovviamente lui stesso, il filippino stipendiato molto bene, come un maggiordomo. Ebbene: una figura che a Milano pochi capirebbero, perché non ne abbiamo mai visto uno.






    A Milano, i ricchi di stato sono qualche centinaio di magistrati, una dozzina di dirigenti della Regione; questore e prefetto nemmeno si possono chiamare ricchi di stato, per il loro stipendio (soltanto buono) devono lavorare, non hanno l’agio e il tempo libero della casta romanesca che si vive protetta dalla sua stessa numerosità:, che nelle e feste e negli eventi incontrano solo loro pari ricconi di stato, coi loro problemi di ricchi di Stato: quante donne Letta deve inserire nella direzione PD? Dove passi le vacanze durante il lockdown estivo? Hanno fatto rincarare gli affitti di tutte le ville per vacanze disponibili della costiera romana-campan-toscana, essendosele accaparrate tutte; e con la stanza o l’appartamentino indipendente per il cameriere filippino.

    Un genere sui generis. Che dirige la politica dell’emergenza senza fretta, guadagnando sugli appalti da “pandemia” che sono senza gara, una pacchia come banchi monoposto che salvano dal contagio , che gestisce le zone rosse e gialle senza angoscia, che se la canta e se la suona ( li sentiamo in tv: sono sempre e soltanto loro ad apparire nei talkshows) in attesa di continuare “i dibattiti” a Capalbio nei ricevimenti serali nei giardini, fra i camerieri in livrea.

    Uno dei loro temi è ovviamente: come portar via la Lombardia al centro-destra da sempre? Governata per fortuna da un governatore subnormale clinico?



    Perché tanto la Lombardia si governa da sé provate a farlo in Sicilia. Tutti i media a diffamare “il modello lombardo” di sanità. E siccome alla minima apertura si è visto che la Lombardia economica, con il guizzo disperato di un cavallo da soma ferito, torna a produrre ed esportare, Speranza e il suo servo filippino Draghi e i ricchi di stato romaneschi la stroncano con chiusure più feroci, c con lockdown senza pari rispetto alle altre regioni improduttive: perché è ovvio, è l’autonomia economica della Lombardia a portare l’autonomia politica temuta e odiata; solo quando la Lombardia diverrà, come il Lazio e la Campania, dipendente dai redditi di sopravvivenza di stato, senza più alcuna autonomia economica, allora sta diventando “contendibile”. I ricchi di stato nella loro densità romanesca, sicuri, protetti, non percepiscono che alla fine fine i loro stipendioni, i servi filippini, le loro ville a Capalbio, dipendono dalle esportazioni lombardo-venete . Non lo capiscono proprio. Hanno la loro dottrina economia da ricchi di stato, non si sentono responsabili – e ancor meno vicini moralmente, solidali con le angosce del Nord sotto lokdown. La classe subalterna con cui entrano in contatto è il rider che gli porta il pranzo o la cena, la donna delle pulizie che aiuta il filippino, la quale dice alla signò che suo marito, pizzaiolo o operaio a Cinecittà, non trova lavoro… che possano esistere operai e ingegneri di industrie, non ne hanno la minima nozione. I poveri per loro sono i pizzaioli. Al loro dolore si sentono partecipi, e si danno da fare telefonando al ministro o al caro amico di Bankitalia: non ci sarebbe un posticino per il marito della mia serva?
    .
    A Milano, chi non lavora non mangia, e un terzo della popolazione non lavora da un anno. Per fortuna sono così cretini che obbediscono ai ricchi di stato: mascherine, distanziamento, così ci lasciano aprire… Per fortuna, loro, il milanese non fa politica. Non capisce di politica. E’ un’espressione geografica.

    .
    Ultima modifica di Eridano; 31-03-21 alle 23:00

  7. #937
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    Predefinito Re: Prima il Nord!

    Sabato 5 giugno a Sabbioneta “Tavolo autonomista e federalista”
    7 MAGGIO 2021 CULTURA LETTURA 1 MIN

    di Roberto Gremmo – Sabato 5 giugno si terrà a Sabbioneta in provincia di Mantova un primo “Tavolo autonomista e federalista” convocato da Gian Antonio Bevilacqua della “Rete 22 ottobre per l’autonomia” e da Luca Bona di “Alpi” per discutere delle prospettive di collaborazione attiva fra i numerosi movimenti anticentralisti del Nord. I lavori saranno coordinati dall’ex ministro Pagliarini.L’iniziativa parte con molte speranze, ma anche con grande difficoltà, perché con la manovriera doppiezza la Lega per Salvini non ha mai smesso di gabellarsi ancora, benché arbitrariamente, come forza politica “nordista”. Il giornalista Padellaro ha scritto ieri sul “Fatto quotidiano” che “il costante arretramento leghista non può essere accettato nell’indifferenza dai vertici e dalla base soprattutto in un Partito strutturato su base federale nel quale il segretario e’ un primus inter pares che resta tale finché porta valore aggiunto in termini di consenso”. Ma va la’.Il Partito verticista del Capitano non ha dibattito interno e nessuno si permette di batter ciglio, anche quando il grande condottiero s’imbarca in imprese pubblicitarie francamente ridicole. Per quanti ne so, hanno mosso delle coraggiose critiche alla deriva italianista solo l’ex ministro Castelli in un convegno organizzato dalla “Fara” dov’ero anch’io fra i relatori, con il direttore di questo quotidiano come moderatore, e il vecchio combattente Leoni, col suo sito “Federalismo si’. Speriamo che i congressisti di Sabbioneta riescano a dialogare anche con loro.

    https://www.lanuovapadania.it/cultur...e-federalista/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  8. #938
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    Predefinito Re: Prima il Nord!

    Scozia e Catalogna chiedono i referendum per l’indipendenza. In Italia i “papeetisti” pensano ad altri quesiti
    9 MAGGIO 20219 MAGGIO 2021 OPINIONI LETTURA 2 MIN

    di Roberto Gremmo – Nella vecchia Europa dei Popoli e’ sempre l’ora dei referendum. Lo chiedono da tempo per l’indipendenza i catalani, lo vogliono con lo stesso obiettivo e battendo i pugni gli Scozzesi. Solo da noi, notizia fresca di giornata, i militanti papeetisti verranno messi alla frusta a raccogliere firme per un referendum del tutto inutile, che probabilmente non si farà mai in un’Italia refrattaria alla democrazia e che si occupa non di identità dei Popoli ma di nebulose questioni di giustizia, argomento di stretto interesse solo per cavillosi azzeccagarbugli o timorosi aspiranti martiri per ridere che temono prima o poi gli effetti d’una strumentale applicazione della legge Severino.

    Nell’ormai lontano 1973 quando pubblicavo “Informazione Catalana” i miei amici esiliati a Perpignan ci invidiavano perché noi militanti alpino-padani eravamo molto avanti nella lotta per l’autonomia e la libertà. Poi le cose sono pian piano peggiorate, ma non voglio insistere troppo sul perché. Le ragioni del riflusso nordista le spiegano benissimo il libro “Padania separatista” dell’associazione Oneto e le accurate analisi del professor Gabriele Maestri nel suo sito “Sistemi elettorali”.

    La deriva nazionalista del “Capitano” sembra oggi perdere slancio e consensi, ma non pare avere una effettiva alternativa politica nordista. E gli stessi referendum per l’autonomia, vittoriosi in Veneto e Lombardia, hanno riguardato materie secondarie e marginali, non essenziali, come invece sono la questione del riparto fiscale (noi volevano i nove decimi delle tasse in Regione), della scuola o dei posti pubblici (chiedevamo fossero riservati a gente del posto) o dell’ambiente (opere pubbliche decise dalle comunità locali). Per di più, nessuna consultazione referendaria si e’ mai svolta in Piemonte o in Liguria, dove nessuno l’ha chiesta.

    Oggi si gettano energie preziose in propagandistici Referendum che non cambieranno d’un millesimo la situazione di totale subalternità dei nostri Popoli all’egemonia meridionale. Indubbiamente, si sente la mancanza d’una forza politica che obblighi i politici di Roma a confrontarsi con i veri problemi della nostra gente, quasi sempre assenti dalle agende dei partiti attuali. Qualcosa per fortuna si sta muovendo. Speriamo con buon esito. A viso aperto e senza mettere la testa sotto la sabbia.

    https://www.lanuovapadania.it/opinio...altri-quesiti/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  9. #939
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  10. #940
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    Predefinito Re: Prima il Nord!


 

 
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