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Donald
Dante e Verga? Basta. Mi son de Trieste - Corriere della Sera
Dopo questo articolo , dove l'intellettuale Magris corre in soccorso del potere centralista , si può supporre che dal prossimo autunno avrà porte spalancate alla RAI , dove lo chiameranno sempre , dato il suo valore dimostrato nella causa della patria unita.
Però , e c'è sempre un però.
Per i pochi che non lo sapessero , Magris è di Trieste.
Se c'è una città in italia che ci ha rimesso di suo , dai traffici internazionali all'assistenzialismo , dalla vivacità culturale (vedi Yoyce ecc.) appunto alla "mula de Parenzo" , da centro di attrazione di Popoli a luogo di emigrazione , da città , in sintesi , ai livelli massimi a luogo di provincia , popolato da vecchi e in piena decadenza , bene , quella città è proprio la Trieste di Magris , con il suo passare dall'impero Asburgico all'italia.
Tanti ci hanno rimesso , con l'uificazione , si pensi a Napoli o Venezia , ma nessuno ci ha rimesso come Trieste.
Magris , in questo suo articola non fa altro che sviolinare verso i centralisti e i cultori della lingua nazionale unificante , e lo fa con toni irrisori.
Così appunto , non cita Yoyce , cita Giacinto Gallina , autore minore , guardandosi bene dal citare Goldoni o Ruzzante.
L'ennesima edizione dell'intellettuale suonatore del piffero , per citare Vittorini , che rinnega la sua origine e il suo background , irridendo un contesto , e qui torno a Trieste , che all'inizio del secolo e fino al 1918 , fu una delle aree di maggiore brillantezza economica , sociale ma soprattuto culturale del mondo di allora.
E che dopo la fine della prima guerra mondiale non ha conosciuto che disgrazie , decadenza e declino.
Ma forse Magris , pensandoci bene , non è un rappresentante di quella famosa Trieste Mitteleuropea , ma della Trieste italiozica , città di vecchi e assistita , di oggi.
E allora , in quest'ottica , tutto è più chiaro e ogni cosa ha un senso...:sofico: