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Discussione: Lo zio di Boston.

  1. #1
    paracadute zen
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    Predefinito Lo zio di Boston.

    Attentato Boston. Lo zio degli attentatori era un funzionario Cia


    -Redazione- -6 maggio 2013- Ancora parecchi e inquietanti punti oscuri costellano le ricostruzioni dell'attentato di Boston. Dopo le rivelazioni secondo cui la Fbi starebbe mentendo, o se non altro tacendo molto riguardo le bombe esplose durante la maratona, ecco altre scottanti verità.

    Non solo, infatti, un'esercitazione anti-bombe era stata condotta appena due ore prima della tragedia, nell'esatto luogo in cui poi gli ordigni sono esplosi,e non solo pare che Tamerlan Tsarnaev avesse partecipato in Georgia a un seminario presso un'associazione creata dall Cia, ma ora saltano anche fuori delle parentele dei fratelli musulmani con funzionari dei servizi segreti americani. I due attentatori, infatti, erano i nipoti acquisiti della figlia di un ex alto funzionario della Cia.

    A scoprirlo sono stati tre divesi giornalisti investigativi statunitensi: Alex Jones, Danel Hopsicker e Jack Blood che hanno così portato alla luce nuovi colpi di scena. Ora il dubbio sempre più consolidato è che l'attentato non sia stato organizzato soltanto da due musulmani che volessero esercitare terrore negli Usa, bensì che rispondesse a una logica più ampia, un "inside job", ossia un atto terroristico commesso da settori dell'Amministrazione.

    L'uomo che collega i due attentatori alla Cia, che si configura dunque come trait d'union tra apparati dei servizi segreti e terrorismo, è Graham Fuller. Egli ha lavorato per vent'anni nell'Intelligence, svolgendo attività segreti in Turchia, Libano, Arabia Saudita, Yemen, Afghanistan, e Hong Kong. Nel 1982, inoltre, Fuller divenne alla Cia il "National Intelligence Officer" per Medio Oriente e l'Asia meridionale, mentre, appena quattro anni dopo, ricoprì la carica di vicepresidente presso il National Intelligence Council. Un ruolo, questo, che gli aveva conferito il compito di pianificare le strategie, anche antiterroristiche, di tutti i servizi segreti statunitensi.

    Ombre su quest'uomo erano calate già in passato, quando Sibel Edmonds, la dipendente dell'Fbi che rivelò come il Bureau fosse a conoscenza dell'attentato alle Torri Gemelle prima dell'11 settembre, lo definì "un bandito", il suo "principale persecutore" dopo le sue ammissioni: "Fuller è sempre stato uno di quei personaggi che pur di perseguire il suo scopo sarebbero disposti a vendere la propria madre", dichiarò.

    Come se non bastasse la parentela, seppure di secondo grado, per scatenare qualche dubbio, c'è da precisare che, nel 1995, lo zio degli attentatori, Ruslan Tsarnaev, aveva trasferito la sede del Congresso delle organizzazioni internazionali cecene nel Maryland, utilizzando come indirizzo il 11114 Whisperwood Ln, a Rockville Maryland. Cioè quello della casa di Graham Fuller.



    Attentato Boston. Lo zio degli attentatori era un funzionario Cia | ArticoloTre

    Presto, qualcuno chiami Palluovo.
    Trollhunter delle 2 Sicilie.

  2. #2
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    Predefinito Re: Lo zio di Boston.

    Comunico il nuovo sito ufficiale del terrorismo internazionale

    https://www.cia.gov/index.html

  3. #3
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    Predefinito Re: Lo zio di Boston.

    Citazione Originariamente Scritto da Kroenen Visualizza Messaggio
    Attentato Boston. Lo zio degli attentatori era un funzionario Cia


    -Redazione- -6 maggio 2013- Ancora parecchi e inquietanti punti oscuri costellano le ricostruzioni dell'attentato di Boston. Dopo le rivelazioni secondo cui la Fbi starebbe mentendo, o se non altro tacendo molto riguardo le bombe esplose durante la maratona, ecco altre scottanti verità.

    Non solo, infatti, un'esercitazione anti-bombe era stata condotta appena due ore prima della tragedia, nell'esatto luogo in cui poi gli ordigni sono esplosi,e non solo pare che Tamerlan Tsarnaev avesse partecipato in Georgia a un seminario presso un'associazione creata dall Cia, ma ora saltano anche fuori delle parentele dei fratelli musulmani con funzionari dei servizi segreti americani. I due attentatori, infatti, erano i nipoti acquisiti della figlia di un ex alto funzionario della Cia.

    A scoprirlo sono stati tre divesi giornalisti investigativi statunitensi: Alex Jones, Danel Hopsicker e Jack Blood che hanno così portato alla luce nuovi colpi di scena. Ora il dubbio sempre più consolidato è che l'attentato non sia stato organizzato soltanto da due musulmani che volessero esercitare terrore negli Usa, bensì che rispondesse a una logica più ampia, un "inside job", ossia un atto terroristico commesso da settori dell'Amministrazione.

    L'uomo che collega i due attentatori alla Cia, che si configura dunque come trait d'union tra apparati dei servizi segreti e terrorismo, è Graham Fuller. Egli ha lavorato per vent'anni nell'Intelligence, svolgendo attività segreti in Turchia, Libano, Arabia Saudita, Yemen, Afghanistan, e Hong Kong. Nel 1982, inoltre, Fuller divenne alla Cia il "National Intelligence Officer" per Medio Oriente e l'Asia meridionale, mentre, appena quattro anni dopo, ricoprì la carica di vicepresidente presso il National Intelligence Council. Un ruolo, questo, che gli aveva conferito il compito di pianificare le strategie, anche antiterroristiche, di tutti i servizi segreti statunitensi.

    Ombre su quest'uomo erano calate già in passato, quando Sibel Edmonds, la dipendente dell'Fbi che rivelò come il Bureau fosse a conoscenza dell'attentato alle Torri Gemelle prima dell'11 settembre, lo definì "un bandito", il suo "principale persecutore" dopo le sue ammissioni: "Fuller è sempre stato uno di quei personaggi che pur di perseguire il suo scopo sarebbero disposti a vendere la propria madre", dichiarò.

    Come se non bastasse la parentela, seppure di secondo grado, per scatenare qualche dubbio, c'è da precisare che, nel 1995, lo zio degli attentatori, Ruslan Tsarnaev, aveva trasferito la sede del Congresso delle organizzazioni internazionali cecene nel Maryland, utilizzando come indirizzo il 11114 Whisperwood Ln, a Rockville Maryland. Cioè quello della casa di Graham Fuller.



    Attentato Boston. Lo zio degli attentatori era un funzionario Cia | ArticoloTre

    Presto, qualcuno chiami Palluovo.
    Concetti troppo ostici per lui, rischiamo il danneggiamento permanente della sue rete neuronale.
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  4. #4
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    Predefinito Re: Lo zio di Boston.

    popoff.globalist.it | Bomba Boston/Ex Fbi: Attentatori lavorano per Cia

    «I fratelli Tsarnaev lavorano per la Cia». Lo sostiene l'ex traduttrice dell'Fbi Sibel Edmonds. Secondo la donna che traduceva per conto del Bureau tutte le informazioni provenienti dal Caucaso, fonti interne all'Fbi gli avrebbero confermato i suoi sospetti. «Conosco bene lo zio dei due presunti attentatori di Boston. Graham Fuller è un vero bastardo. E pur di perseguire i suoi progetti o quelli della Cia, per cui è stato alto dirigente, sarebbe disposto ad uccidere la madre, figurarsi qualche cittadino di Boston che nemmeno conosce».

    La Edmonds ha poi spiegato che cosa sta facendo da anni la Cia nel Caucaso: «I gruppi di terroristi ceceni non sono aiutati da noi. Sono i nostri gruppi. Li abbiamo creati noi. Tutto il terrorismo nei Paesi cosiddetti "stan", Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan, Turkmenistan, Dagestan, è roba nostra. In Russia l'America può fare poco. Non può invaderla come può fare altrove. Quindi, che si fa? Si creano cellule terroristiche. Si tratta dei più radicali terroristi islamici».

    «Sapete da chi è stata creata la più potente lobby al mondo pro terroristi ceceni? - ha proseguito - Dall'ex direttore della Cia James Woolsey, da uno dei più ascoltati consiglieri del Dipartimento di Stato Michael Ledeen, dalla mente dell'Amministrazione Bush Richard Perle. Si chiamava Comitato americano per la pace in Cecenia. Poi, dopo che i media sono venuti a sapere chi c'era dietro e perché era stata creata una fondazione del genere, il nome è stato cambiato in un più innocuo Comitato americano per la pace nel Caucaso».

    Così si arriva ai presunto attentatori di Boston: «I due fratelli Tsarnaev sono esattamente le persone che la Cia e l'Fbi cercano. Il loro profilo è perfetto. Sono pochissime le persone, soprattutto in territorio americano, che vengono da quelle parti, che sono musulmani radicali e che sono ben inseriti negli Stati Uniti».

    «L'obiezione che mi viene fatta è perché la Cia dovrebbe compiere una strage a Boston? Ho un paio di idee in proposito, ma finché non le avrò verificati con fatti e prove non le voglio esporre. Sono abituata a raccontare cose vere e non favole», ha concluso la donna.

    Nei giorni scorsi Popoff ha già raccontato del fatto che lo zio dei fratelli Tsarnaev fosse un alto dirigente della Cia con il compito di dirigere proprio l'area del Caucaso e che in seguito aveva diretto le strategie dell'anti terrorismo all'interno degli Stati Uniti. Popoff vi ha anche raccontato di come una squadra di sicurezza (probabilmente dell'esercito privato Craft International) fosse stata presente sul luogo della strage, per di più indossando zaini identici a quello mostrato dall'Fbi come il contenitore che aveva racchiuso una pentola a pressione. Popoff vi ha anche rivelato che un'esercitazione antibomba è stata condotta presso la maratona di Boston, due ore prima della tragedia, nel luogo esatto in cui le vere bombe sono esplose. Ma quando un giornalista ha rivolto una domanda a questo proposito durante la conferenza stampa dell'Fbi, l'agente speciale Richard Deslauriers si è rifiutato di rispondere ed è passato a un'altra domanda. Infine, secondo il quotidiano russo "Izvestia" (24 aprile), Tamerlan Tsarnaev ha partecipato in Georgia a un seminario del Fondo per il Caucaso, un'associazione paravento della Jamestown Foundation, creata dalla Cia. Lì aveva seguito un addestramento per «aumentare l'instabilità in Russia».
    "Non abbiamo l'unione sociale ma solo quella economica e finanziaria. Finchè non capiamo questo, non capiremo perché i populisti hanno tanto successo!". Gabriele Zimmer
    Gratteri: "L'Ue è una prateria per le mafie"

  5. #5
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    Predefinito Re: Lo zio di Boston.

    L'america è una disneyland satanica .
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  6. #6
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    Predefinito Re: Lo zio di Boston.

    CdT.ch - Mondo - "Ibragim è stato ucciso con 7 colpi"

    MOSCA - L'uccisione in Florida di Ibragim Todashev il 22 maggio scorso è una "esecuzione illegale" (vedi Suggeriti). Lo ha detto in una conferenza stampa a Mosca Zaurbek Sadahanov, legale di Abdulbaki Todashev, padre del ventisettenne di origine cecena ucciso da agenti dell'FBI durante un interrogatorio legato all'attentato alla maratona di Boston.

    Il padre del giovane ha mostrato per la prima volta ai giornalisti alcune foto inedite del cadavere del figlio, indicando 7 ferite di arma da fuoco, in gran parte alla schiena e una alla nuca.

    Segno evidente, secondo l'avvocato, che il giovane è stato colpito a tradimento. Il genitore ha inoltre riferito che il figlio aveva ricevuto due mesi fa una Green Card, ossia un permesso nominale di residenza in Usa a tempo illimitato per uno straniero.

    Prima della conferenza stampa, Abdulbaki Todashev ha avuto un colloquio all'ambasciata Usa a Mosca riguardo alla sua richiesta di visto: "Ora il mio primo obiettivo è andare in America per seppellire il corpo di mio figlio (che si trova ancora all'obitorio, ndr), portarlo in patria. L'ambasciata Usa oggi mi ha detto che mi daranno risposta entro domani alle 15".

    "Voglio solo giustizia - ha aggiunto - queste persone, non posso chiamarle diversamente che banditi: devono essere puniti".
    "Non abbiamo l'unione sociale ma solo quella economica e finanziaria. Finchè non capiamo questo, non capiremo perché i populisti hanno tanto successo!". Gabriele Zimmer
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  7. #7
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    Predefinito Re: Lo zio di Boston.

    Citazione Originariamente Scritto da Turriciano Visualizza Messaggio
    popoff.globalist.it | Bomba Boston/Ex Fbi: Attentatori lavorano per Cia

    «I fratelli Tsarnaev lavorano per la Cia». Lo sostiene l'ex traduttrice dell'Fbi Sibel Edmonds. Secondo la donna che traduceva per conto del Bureau tutte le informazioni provenienti dal Caucaso, fonti interne all'Fbi gli avrebbero confermato i suoi sospetti. «Conosco bene lo zio dei due presunti attentatori di Boston. Graham Fuller è un vero bastardo. E pur di perseguire i suoi progetti o quelli della Cia, per cui è stato alto dirigente, sarebbe disposto ad uccidere la madre, figurarsi qualche cittadino di Boston che nemmeno conosce».

    La Edmonds ha poi spiegato che cosa sta facendo da anni la Cia nel Caucaso: «I gruppi di terroristi ceceni non sono aiutati da noi. Sono i nostri gruppi. Li abbiamo creati noi. Tutto il terrorismo nei Paesi cosiddetti "stan", Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan, Turkmenistan, Dagestan, è roba nostra. In Russia l'America può fare poco. Non può invaderla come può fare altrove. Quindi, che si fa? Si creano cellule terroristiche. Si tratta dei più radicali terroristi islamici».

    «Sapete da chi è stata creata la più potente lobby al mondo pro terroristi ceceni? - ha proseguito - Dall'ex direttore della Cia James Woolsey, da uno dei più ascoltati consiglieri del Dipartimento di Stato Michael Ledeen, dalla mente dell'Amministrazione Bush Richard Perle. Si chiamava Comitato americano per la pace in Cecenia. Poi, dopo che i media sono venuti a sapere chi c'era dietro e perché era stata creata una fondazione del genere, il nome è stato cambiato in un più innocuo Comitato americano per la pace nel Caucaso».

    Così si arriva ai presunto attentatori di Boston: «I due fratelli Tsarnaev sono esattamente le persone che la Cia e l'Fbi cercano. Il loro profilo è perfetto. Sono pochissime le persone, soprattutto in territorio americano, che vengono da quelle parti, che sono musulmani radicali e che sono ben inseriti negli Stati Uniti».

    «L'obiezione che mi viene fatta è perché la Cia dovrebbe compiere una strage a Boston? Ho un paio di idee in proposito, ma finché non le avrò verificati con fatti e prove non le voglio esporre. Sono abituata a raccontare cose vere e non favole», ha concluso la donna.

    Nei giorni scorsi Popoff ha già raccontato del fatto che lo zio dei fratelli Tsarnaev fosse un alto dirigente della Cia con il compito di dirigere proprio l'area del Caucaso e che in seguito aveva diretto le strategie dell'anti terrorismo all'interno degli Stati Uniti. Popoff vi ha anche raccontato di come una squadra di sicurezza (probabilmente dell'esercito privato Craft International) fosse stata presente sul luogo della strage, per di più indossando zaini identici a quello mostrato dall'Fbi come il contenitore che aveva racchiuso una pentola a pressione. Popoff vi ha anche rivelato che un'esercitazione antibomba è stata condotta presso la maratona di Boston, due ore prima della tragedia, nel luogo esatto in cui le vere bombe sono esplose. Ma quando un giornalista ha rivolto una domanda a questo proposito durante la conferenza stampa dell'Fbi, l'agente speciale Richard Deslauriers si è rifiutato di rispondere ed è passato a un'altra domanda. Infine, secondo il quotidiano russo "Izvestia" (24 aprile), Tamerlan Tsarnaev ha partecipato in Georgia a un seminario del Fondo per il Caucaso, un'associazione paravento della Jamestown Foundation, creata dalla Cia. Lì aveva seguito un addestramento per «aumentare l'instabilità in Russia».
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    Predefinito Re: Lo zio di Boston.

    Attentato di Boston: morte di due agenti speciali dell'FBI

    Due agenti speciali dell’FBI, Christopher Lorek e Stephen Shaw, sono morti durante un’esercitazione a Virginia Beach, il 20 maggio 2013. I due uomini cercavano di scendere su una corda da un elicottero a una nave. Ma a causa del maltempo, sono caduti in acqua e sono morti per lo shock.

    Christopher Lorek e Stephen Shaw erano gli agenti incaricati dell’attentato a Boston al fianco di Richard Deslauriers. Avevano arrestato i sospettati fratelli Tsarnaev.

    Un giovane studente che era stato accusato ingiustamente, Sunil Tripathi, è già morto in circostanze inspiegabili.
    "Non abbiamo l'unione sociale ma solo quella economica e finanziaria. Finchè non capiamo questo, non capiremo perché i populisti hanno tanto successo!". Gabriele Zimmer
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