Più il tempo passa, meno siamo intelligenti. E’ quanto sostiene una ricerca dell’università di Stanford. Lo studio, pubblicato sulla rivista Trends in Genetics, sostiene che la nostra intelligenza sia diminuita con il passare dei secoli, rispetto ai nostri antenati, gli uomini primitivi. Il fulcro dello studio risiederebbe nella componente evoluzionista. I nostri “avi” dovevano sopravvivere, quindi inventavano di continuo modi per costruire rifugi o reperire il cibo. Con il passare degli anni e con il miglioramento delle condizioni di vita, l’era civilizzata non richiede più menti brillanti per portare avanti la specie, così il livello intellettivo ha avuto un lento declino. La ricerca evidenzia come le capacita’ spaziali erano questione di vita o di morte per i nostri antenati. Dopo la diffusione dell’agricoltura, quando i nostri avi cominciarono a vivere in comunità agricole dense, la necessita’ di mantenere in forma i geni legati all’intelligenza comincio’ a venire meno. Inoltre, la mutazione di uno tra i 2 mila e i 5 mila geni connessi all’intelligenza potrebbe ridurre la nostra capacità mentale ed emotiva.
Intelligenza umana in declino a causa della civiltà - C.M.I.