Originariamente Scritto da
Silvia
Provo a riassumere sinteticamente la versione ufficiale...
Ekaterinenburg, 16 luglio 1918
Ore 19:00
Jurovskij, il comandante del soviet degli Urali, ordina al corpo di guardia di non intervenire se, nel corso della notte, avesse udito degli spari.
Ore 24:00
Jurovskij ordina di svegliare tutta la famiglia, medico di corte e servitů compresi. Tutti si alzano e si vestono.
Ore 01:00
Undici persone escono dalle proprie camere, al piano superiore della casa. Scendono le scale. Sono calmi, nessun presentimento li turba. Nicola II ha il figlio Alessio tra le braccia.
Tutti entrano in una stanza che si trova nel seminterrato. Alcuni hanno con sé un cuscino, la cameriera ne porta due. Credono di doversi trasferire in un'altra casa.
Ma i revolver sono giŕ stati consegnati da Jurovskij nelle mani di sette lettoni, presenti nella stanza. In tutto sono stati distribuiti undici revolver.
Il comandante ordina di restare in fila. Poi dice ai Romanov che il comitato esecutivo degli Urali aveva deciso di fucilarli.
Nicola guarda la sua famiglia.
Il comandante ordina alla squadra di prepararsi.
Grida, parole sconnesse: il tempo di capire.
Viene aperto il fuoco, il tutto dura due o tre minuti. Nicola viene ucciso per primo dallo stesso comandante. Muoiono subito la zarina Alessandra Fedorovna, la figlia Maria, il cameriere, il cuoco, la dama di compagnia.
Il dottor Boklin, il piccolo Alessio, Tatiana, Olga e Anastasia sono ancora vive.
Vengono finite a colpi di baionetta. Quando tentano di trafiggere una delle ragazze, la baionetta non riesce a perforare il corpetto: č pieno di diamanti cuciti all’interno. La procedura dura altri venti minuti.
Poi cominciano a portare fuori i cadaveri e li sistemano su un autocarro traballante, coperti con teli: il sangue non deve colare.
Ore 03:00
Una miniera abbandonata. Qui spogliano completamente Tatiana, Olga e Anastasia. Scuciono i diamanti dai corpetti.
Chi si azzarderŕ a rubare verrŕ fucilato all’istante.
Ore 05:00
Albeggia.
I corpi devono essere eliminati.
Tagliati a pezzi.
Acido solforico.
Benzina: i corpi vengono dati alle fiamme.
Sono le 07:00 del 17 luglio 1918.
Mosca, giugno 1989
Viene reso pubblico il ritrovamento dei corpi dei Romanov, da oltre settant’anni sepolti in un gelido bosco nei pressi di Ekaterinburg, in una fossa comune. Vengono riesumati nel 1991. Nove scheletri: quattro appartenenti alla servitů dei Romanov, cinque a membri della famiglia imperiale. All'appello mancano due corpi. Spariti nel nulla.
Verranno ritrovati anni dopo, vicino a Ekaterinburg, e definitivamente identificati, i corpi di Alessio e della granduchessa Maria.