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    Predefinito Romanov, omicidio rituale?


    La versione ufficiale dell'omicidio dell'ultimo Tsar Nicola II e della sua famiglia dice che fu una sparatoria. Ma alcuni investigatori e studiosi non hanno mai creduto a questa versione, sostenendo che non si trattň di una fucilazione, ma di un vero e proprio assassinio rituale.

    Cosa accadde realmente quella mattina del 17 Luglio 1918?

    Segni particolari: "macchina da espansione razziale euro-siberiana" (Giň91)

  2. #2
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    Predefinito Re: Romanov, omicidio rituale?

    Numerose stranezze e vari aspetti oscuri circondano la strage dei Romanov... e il tentativo di cancellare letteralmente i corpi non aiuta a far chiarezza..

    Penso tuttavia che l'ipotesi dell'omicidio rituale, per quanto suggestiva, non sia particolarmente attendibile, anche perché gli indizi su cui č fondata mi sembrano molto labili. A volte la realtŕ č solo squallida e triste... e nient'altro.
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  3. #3
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    Predefinito Re: Romanov, omicidio rituale?

    Provo a riassumere sinteticamente la versione ufficiale...


    Ekaterinenburg, 16 luglio 1918

    Ore 19:00
    Jurovskij, il comandante del soviet degli Urali, ordina al corpo di guardia di non intervenire se, nel corso della notte, avesse udito degli spari.

    Ore 24:00
    Jurovskij ordina di svegliare tutta la famiglia, medico di corte e servitů compresi. Tutti si alzano e si vestono.

    Ore 01:00
    Undici persone escono dalle proprie camere, al piano superiore della casa. Scendono le scale. Sono calmi, nessun presentimento li turba. Nicola II ha il figlio Alessio tra le braccia.
    Tutti entrano in una stanza che si trova nel seminterrato. Alcuni hanno con sé un cuscino, la cameriera ne porta due. Credono di doversi trasferire in un'altra casa.
    Ma i revolver sono giŕ stati consegnati da Jurovskij nelle mani di sette lettoni, presenti nella stanza. In tutto sono stati distribuiti undici revolver.
    Il comandante ordina di restare in fila. Poi dice ai Romanov che il comitato esecutivo degli Urali aveva deciso di fucilarli.
    Nicola guarda la sua famiglia.
    Il comandante ordina alla squadra di prepararsi.
    Grida, parole sconnesse: il tempo di capire.
    Viene aperto il fuoco, il tutto dura due o tre minuti. Nicola viene ucciso per primo dallo stesso comandante. Muoiono subito la zarina Alessandra Fedorovna, la figlia Maria, il cameriere, il cuoco, la dama di compagnia.
    Il dottor Boklin, il piccolo Alessio, Tatiana, Olga e Anastasia sono ancora vive.
    Vengono finite a colpi di baionetta. Quando tentano di trafiggere una delle ragazze, la baionetta non riesce a perforare il corpetto: č pieno di diamanti cuciti all’interno. La procedura dura altri venti minuti.
    Poi cominciano a portare fuori i cadaveri e li sistemano su un autocarro traballante, coperti con teli: il sangue non deve colare.

    Ore 03:00
    Una miniera abbandonata. Qui spogliano completamente Tatiana, Olga e Anastasia. Scuciono i diamanti dai corpetti.
    Chi si azzarderŕ a rubare verrŕ fucilato all’istante.

    Ore 05:00
    Albeggia.
    I corpi devono essere eliminati.
    Tagliati a pezzi.
    Acido solforico.
    Benzina: i corpi vengono dati alle fiamme.
    Sono le 07:00 del 17 luglio 1918.

    Mosca, giugno 1989

    Viene reso pubblico il ritrovamento dei corpi dei Romanov, da oltre settant’anni sepolti in un gelido bosco nei pressi di Ekaterinburg, in una fossa comune. Vengono riesumati nel 1991. Nove scheletri: quattro appartenenti alla servitů dei Romanov, cinque a membri della famiglia imperiale. All'appello mancano due corpi. Spariti nel nulla.

    Verranno ritrovati anni dopo, vicino a Ekaterinburg, e definitivamente identificati, i corpi di Alessio e della granduchessa Maria.
    Ultima modifica di Silvia; 21-02-13 alle 01:21

  4. #4
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    Predefinito Re: Romanov, omicidio rituale?

    Citazione Originariamente Scritto da Silvia Visualizza Messaggio
    Provo a riassumere sinteticamente la versione ufficiale...


    Ekaterinenburg, 16 luglio 1918

    Ore 19:00
    Jurovskij, il comandante del soviet degli Urali, ordina al corpo di guardia di non intervenire se, nel corso della notte, avesse udito degli spari.

    Ore 24:00
    Jurovskij ordina di svegliare tutta la famiglia, medico di corte e servitů compresi. Tutti si alzano e si vestono.

    Ore 01:00
    Undici persone escono dalle proprie camere, al piano superiore della casa. Scendono le scale. Sono calmi, nessun presentimento li turba. Nicola II ha il figlio Alessio tra le braccia.
    Tutti entrano in una stanza che si trova nel seminterrato. Alcuni hanno con sé un cuscino, la cameriera ne porta due. Credono di doversi trasferire in un'altra casa.
    Ma i revolver sono giŕ stati consegnati da Jurovskij nelle mani di sette lettoni, presenti nella stanza. In tutto sono stati distribuiti undici revolver.
    Il comandante ordina di restare in fila. Poi dice ai Romanov che il comitato esecutivo degli Urali aveva deciso di fucilarli.
    Nicola guarda la sua famiglia.
    Il comandante ordina alla squadra di prepararsi.
    Grida, parole sconnesse: il tempo di capire.
    Viene aperto il fuoco, il tutto dura due o tre minuti. Nicola viene ucciso per primo dallo stesso comandante. Muoiono subito la zarina Alessandra Fedorovna, la figlia Maria, il cameriere, il cuoco, la dama di compagnia.
    Il dottor Boklin, il piccolo Alessio, Tatiana, Olga e Anastasia sono ancora vive.
    Vengono finite a colpi di baionetta. Quando tentano di trafiggere una delle ragazze, la baionetta non riesce a perforare il corpetto: č pieno di diamanti cuciti all’interno. La procedura dura altri venti minuti.
    Poi cominciano a portare fuori i cadaveri e li sistemano su un autocarro traballante, coperti con teli: il sangue non deve colare.

    Ore 03:00
    Una miniera abbandonata. Qui spogliano completamente Tatiana, Olga e Anastasia. Scuciono i diamanti dai corpetti.
    Chi si azzarderŕ a rubare verrŕ fucilato all’istante.

    Ore 05:00
    Albeggia.
    I corpi devono essere eliminati.
    Tagliati a pezzi.
    Acido solforico.
    Benzina: i corpi vengono dati alle fiamme.
    Sono le 07:00 del 17 luglio 1918.

    Mosca, giugno 1989

    Viene reso pubblico il ritrovamento dei corpi dei Romanov, da oltre settant’anni sepolti in un gelido bosco nei pressi di Ekaterinburg, in una fossa comune. Vengono riesumati nel 1991. Nove scheletri: quattro appartenenti alla servitů dei Romanov, cinque a membri della famiglia imperiale. All'appello mancano due corpi. Spariti nel nulla.

    Verranno ritrovati anni dopo, vicino a Ekaterinburg, e definitivamente identificati, i corpi di Alessio e della granduchessa Maria.
    Appunto, fu un crimine - certo vile e meschino - pianificato con freddezza e per motivi pratici e politici.

    Vero č che gli ebrei russi non erano quel che si dice ammiratori dello Zar (che, a sua volta, li detestava) e sostennero il bolscevismo delle origini. Ma, a parte il fatto che bisognerebbe stimare obiettivamente la loro influenza effettiva, penso che ciň avvenne piů per la speranza di ottenere vantaggi che per celebrare rituali di sangue.
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  5. #5
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    Predefinito Re: Romanov, omicidio rituale?

    Comunque, ogni tanto se ne parla... L'articolo č vecchiotto, ma suppongo che questi fermenti siano ancora piů o meno gli stessi...

    NUOVI RAZZISMI Il patriarca torna sull' ipotesi di un " complotto giudaico massonico " contro Nicola II. E trova orecchie attente fra i nazionalisti

    Lo zar vittima degli ebrei? La Chiesa ortodossa riapre il caso

    MOSCA - Se il tema dei rapporti con l'ebraismo e, soprattutto, delle responsabilita' per l'antisemitismo e' caldo per la chiesa cattolica, esso e' addirittura rovente per quella ortodossa russa. Roma ha ammesso le sue colpe, Mosca non ammette nemmeno l'ipotesi che la chiesa possa avere una qualche responsabilita'. Non solo, ma con la scusa di chiarire una volta per tutte la questione dell'assassinio della famiglia imperiale, finisce per dar credito a una delle piu' strabilianti teorie fabbricate dai professionisti dell'antisemitismo di questo secolo: che quello dello Zar Nicola II e di tutta la sua famiglia sia stato un assassinio rituale ebraico compiuto al fine di propiziare il sovvertimento dello stato russo. Per essere ancora piu' chiari: un complotto "giudaico massonico" che sarebbe stato alla base dell'intera rivoluzione bolscevica. L'ipotesi viene formulata solo in forma interrogativa e "a fin di bene". Cioe' la chiesa del patriarca Alessio II non sostiene che la teoria dell'assassinio rituale sia esatta: in una richiesta formulata ufficialmente al governo russo la chiesa chiede che la commissione incaricata di esaminare i resti della famiglia imperiale recentemente riesumati e di indagare gli eventi che portarono al massacro, si pronunci sull'assassinio rituale. Questo al fine di sgombrare il terreno da un mito, quello appunto dei sacrifici umani commessi dagli ebrei. La chiesa ha gia' enunciato la falsita' di queste teorie, ma, come minimo, non ha la forza morale di risolvere, da sola, la questione della morte dello zar. Effettivamente la ripresa dell'antisemitismo e' un fenomeno reale, e non solo all'interno della destra clericale ortodossa. Circolano nuovamente libri che ripropongono il ritornello della "congiura ebraica" contro la grande Madre Russia. E anche le teorie di scrittori nazionalisti come Solgenitsin, che insistono sulla tesi della Russia sfruttata, maltrattata e colonizzata dall'Occidente, finiscono per portare acqua al mulino degli antisemiti. In un libro uscito l'anno scorso si parla delle scritte e dei segni misteriosi che sarebbero stati trovati nella casa dove la famiglia imperiale venne massacrata. Decodificati e tradotti dai soliti esperti di occultismo, fornirebbero due messaggi: "In questa notte Baldassarre (uno dei Re Magi, ndr) e' stato ucciso dai suoi servi" e "Qui, secondo gli ordini di forze occulte, lo Zar e' stato sacrificato per la distruzione dello stato. Di questo tutte le nazioni siano informate". D'altra parte, non erano ebrei quasi tutti i leader rivoluzionari e gli esecutori dello zar? Yurovskij, che comando' il massacro, Sverdlov, che ne riferi' a Lenin, il quale, a sua volta aveva un po' di sangue ebraico nelle vene. Poi Trotzkij, Kaganovich, Kamenev, Zinoviev. Ritorna l'antisemitismo, che in Russia e' sempre stato di casa. La parola pogrom e' russa, e vuol dire massacro, distruzione. Fu usata la prima volta nel 1881, quando lo zar Alessandro II venne assassinato da terroristi rivoluzionari. Il governo penso' bene di far sfogare la rabbia popolare sugli ebrei, fin dal Medioevo sospettati di sacrificare bambini e adulti, soprattutto in occasione della pasqua ebraica (Pesach). Miti particolarmente diffusi e incoraggiati dalle autorita' proprio all'inizio del secolo, con la pubblicazione in Russia nel 1905 del "protocollo dei Savi di Sion", un noto falso storico fabbricato per accreditare le credenze sugli ebrei. I successivi pogrom del 1906, dopo la prima fallita rivoluzione, e del 1917 in Ucraina (centinaia di migliaia di morti) furono tutti organizzati dalle autorita' zariste. Ma anche la Russia sovietica ha fatto di tutto per cavalcare l'atavico antisemitismo autoctono. Gia' nel 1928 il Piccolo Padre diede vita a una regione Autonoma degli Ebrei che ancora oggi sopravvive come entita' della Federazione Russa. Nel '53 solo la morte del Piccolo Padre salvo' gli ebrei dall'equivalente sovietico di un pogrom di massa. Tutto infatti era pronto per il grande processo contro i "medici assassini" (15, tutti ebrei), accusati di tramare per eliminare la leadership del Cremlino. A ruota sarebbe venuta la deportazione nei lager dei pochi ebrei ancora non toccati dalle grandi purghe degli anni Trenta. Morto Stalin l'antisemitismo e' sopravvissuto, di pari passo con il tradizionale passaporto sovietico che ancora oggi indica obbligatoriamente la nazionalita' di ogni cittadino: russo, ceceno, ebreo, eccetera. I nuovi passaporti russi, senza falce, martello e nazionalita', circolano da poche settimane, ma hanno gia' suscitato proteste. E non perche' siano stati tolti la falce, il martello e la scritta CCCP.*

    Dragosei Fabrizio
    (8 dicembre 1997) - Corriere della Sera

    Lo zar vittima degli ebrei? La Chiesa ortodossa riapre il caso
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  6. #6
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    Predefinito Re: Romanov, omicidio rituale?

    Molto interessante questo articolo, comunque, sia dal punto di vista storico, che da quello teologico, la possibilitŕ che si sia trattato di un omicidio rituale, non č da escludere.

  7. #7
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    Predefinito Re: Romanov, omicidio rituale?

    Anche Maurizio Blondet, nel suo libro I fanatici dell'apocalisse, ipotizza la matrice rituale del massacro dei Romanov, associando l'avvenimento anche al contesto vissuto nella Russia dei primi anni del XX secolo, periodo in cui si assistette alla diffusione dei Protocolli dei Savi di Sion e all'ascesa del bolscevismo
    Segni particolari: "macchina da espansione razziale euro-siberiana" (Giň91)

  8. #8
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    Predefinito Re: Romanov, omicidio rituale?

    Riguardo ai supposti "lettoni" che avrebbero eseguito il massacro, in realtŕ si trattava di ebrei, non di lettoni. Aggiungo che il Terrore Rosso" bolscevico era detto dalla gente "Terrore Ebraico".
    Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrŕ guardare dentro di te. (F. Nietzsche)

  9. #9
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    Predefinito Re: Romanov, omicidio rituale?

    Citazione Originariamente Scritto da donerdarko Visualizza Messaggio
    Anche Maurizio Blondet, nel suo libro I fanatici dell'apocalisse, ipotizza la matrice rituale del massacro dei Romanov
    Ah beh, allora...
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  10. #10
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    Predefinito Re: Romanov, omicidio rituale?

    Citazione Originariamente Scritto da ULTIMA LEGIONE Visualizza Messaggio
    Riguardo ai supposti "lettoni" che avrebbero eseguito il massacro, in realtŕ si trattava di ebrei, non di lettoni. Aggiungo che il Terrore Rosso" bolscevico era detto dalla gente "Terrore Ebraico".
    Certamente gli intellettuali ebrei marxisti si schierarono con i bolscevichi (che pure dal marxismo si discostavano alquanto).
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

 

 
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