Eh sì, hanno un cuore, i computer.
E batte a un ritmo che nemmeno ce lo possiamo immaginare; ma il computer, di solito, non muore perché smette di battere il cuore, ma solo perché non batte abbastanza in fretta per tenere il ritmo che gli richiediamo.
C'è chi , allora, lo butta via e chi come me - non senza morbosità - gli strappa il cuore per conservarlo sotto vetro, come di faceva col cuore dei Santi medievali che finiva nel reliquiario.
Così, nel tempo ho costruito una babelica ziggurat con le colonne dorate dei pin dei microprocessori:


con una vista dall'alto potrebbe essere possibile (ad un vero esperto di autopsia di PC) riconoscerne le caratteristiche e risalire al nome e all'età del processore in pensione.


Quando guardo queste vecchie CPU, per ognuna di esse mi sovvien la morta stagione e il suon di lei, dal gracchiante bip del 6502 dell'Apple ][ di trenta anni fa, al Dolby Surround 6+1 pilotato dal Pentium 4 andato in pensione solo da un paio di anni.
Il prossimo alla pensione sarà un Intel(R) Core(TM)2 Quad CPU @ 2.40GHz, che al momento sopravvive all'obsolescenza facendo funzionare il server Linux che raccoglie e distribuisce in famiglia film e musica.
Ma già sto guatando, da vero serial killer, il cimitero degli elefanti degli ormai innumerevoli telefonini che si accumulano nei cassetti di casa.
Che abbiano anch'essi un cuore?