Presidenza del Consiglio dei Ministri
Cittadine e cittadini,
amiche e amici del forum, ho appena riferito dinanzi al Capo dello Stato chiedendo l'autorizzazione a presentarmi al Senato per ottenere il voto di fiducia nei confronti di un governo varato dopo lunghe trattative e discussioni con le varie anime politiche dell'arco parlamentare.
Confesso che ritenevo questa fase un'esperienza più semplice, nonostante già immaginavo l'onere che derivava da un simile incarico in un momento così complesso per la nostra Comunità: ho invece trovato più resistenze di quelle che immaginavo e sono stato costretto ad abbandonare l'idea di formare un Governo di Unità Nazionale che potesse abbracciare tutte le forze di Transatlantico in favore di un'ipotesi differente, non coincidente con il mio proposito iniziale ma che non per questo non può ottenere ampi consensi.
La squadra che ho presentato al Presidente della Repubblica è la seguente:
Presidente del Consiglio dei Ministri: on. Sen. Francpolitik
Vice Presidente del Consiglio dei Ministri: on. Sen. Manfr
- Ministro degli Affari Esteri: on. Sen. Manfr
- Ministro della Giustizia: on. Sen. Laico
- Ministro delle Riforme: on. Sen. Benjamin Linus con delega all'Agricoltura e alle Politiche Forestali
- Ministro dello Sviluppo Economico: on. Sen. Daniele, con delega alle infrastrutture e ai trasporti
- Ministro dell'Economia e delle Finanze: dott. Iluvatar85
- Ministro dell'Interno: on. Sen. Cabraizinho
- Ministro dell'Ambiente: dott.ssa Malandrina con delega alle Pari Opportunità e all'Innovazione Tecnologica
- Ministro dei Beni e Attività Culturali: dott. Danny
- Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali: on. Sen. SteCompagno
- Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca: on. Sen. Haxel con delega allo Sport e alle Politiche Giovanili
- Ministro della Difesa: dott. Italianista
- Ministro della Coesione Territoriale: on. Sen. Gdem88 con delega ai rapporti con gli Enti
Nel chiamare al mio fianco queste validissime persone ho tenuto conto di due parametri: la competenza nel campo di appartenenza, che per molti è ampiamente riconosciuta da tutte le forze in gioco, e la passione nei temi propri del dicastero assegnato, sulla quale sono pronto a mettere la mano sul fuoco. Non sempre i due criteri sono andati a braccetto, ma non credo che a questa Comunità serva solo un governo di professori, quanto è fondamentale la partecipazione che questi metteranno nel proprio lavoro.
Il programma di governo, che vuole lasciare ampio margine di manovra al Senato, è chiaro e suddiviso in tre semplici punti da snocciolare nell'arco della legislatura:
- Riforma Ludica, da attuare sin da subito, con l'introduzione di una piattaforma economico - sociale direttamente influenzabile dalle scelte fatte dall'esecutivo e dal Senato, atta a garantire l'ingresso di nuovi giocatori e il progressivo scardinamento del nostro sistema politico da quello italiano.
- Riforma Costituzionale, esprimendo, il più possibile in maniera super partes, una linea che punti alla sburocratizzazione dell'apparato giuridico e alla cancellazione di ogni bug, con l'introduzione graduale e ragionata, attraverso la creazione di una cabina di regia tra il governo e la Commissione Affari Costituzionali, di testi condivisi da portare in votazione con celerità, che garantiscano di avere una Carta ringiovanita e semplificata, con regole semplici e senza ampio margine di interpretazione.
- Politica interna, basata interamente sull'esperienza dei singoli responsabili dei dicasteri, che coadiuverebbero il Senato in ogni discussione mettendo a disposizione la loro passione e le loro competenze nelle materie di pertinenza, tenendo una semplice massima come faro: la diminuzione della pressione fiscale generale, con una redistribuzione che sgravi in particolar modo lavoratori, imprese e famiglie dall'attuale onere massiccio, agendo con durezza contro lobby e centri di monopolio in direzione di una società più equa e di un'ascensore sociale più dinamico.
Tengo a precisare che i profili di larga parte dei miei collaboratori sono stati scelti tenendo presente l'ultimo proposito che presenterò al Senato per ottenere la fiducia: ogni qual volta il Parlamento si dovesse trovare a discutere di argomenti di politica reale, i colleghi troverebbero un responsabile del Dicastero di competenza pronto ad approfondire con dedizione e professionalità il dibattito, portando auspicabilmente all'approvazione di documenti condivisi e ragionati che possano fungere, in questo periodo di transizione da un modello di gioco ad un altro, da linea di indirizzo per la politica reale.
A quanti dovessero dare etichette affrettate a questo esecutivo, vorrei ricordare che è il massimo che sono riuscito a fare in termini di ampliamento della partecipazione, dato che i veti sono stati numerosi.
Questa è l'ultima chance per evitare un governo del Presidente: mi metto a disposizione di tutti voi per venire il più incontro possibile a tutti, trovando la convergenza più ampia da parte delle forze politiche della Comunità.
Quanti volessero possono procedere con le domande o con i commenti, in seguito come promesso sarà offerto il banchetto dai finanziatori occulti della Fondazione Caos.