Non mi imbattevo in una storia così frammentata dai tempi delle Mille e una Notte.
Ma almeno le storie di Sheherazade erano al massimo concentriche, prima o poi arrivavi a quella che iniziava e finiva e si riprendeva il filo delle precedenti.
In Cloud Atlas ci vuole una bella concentrazione per seguire le sei o sette storie che il montaggio mescola, spesso anche con pochi fotogrammi alla volta e pure con qualche flash back e forward all'interno delle storie; vanno dall'avventura conradiana nei mari del Sud, alla visione distopica del futuro in una megalopoli asiatica, attraversando un thriller anni '70, un noir vittoriano e una farsa alla Mel Brooks.
La Sheherazade che inizia e conclude il film è Tom Hanks vestito da Gandalf e che racconta la storia "cornice", un fantasy mescolato alla fantascienza in un futuro ancor più lontano.
Considerato che qualcuno, come lo stesso Tom Hanks, compare anche in più di una storia, la confusione è assicurata se non si sta attentissimi.
Altrimenti si può guardare il film con lo sguardo ingenuo dei bambini che sfogliano i libri illustrati prima di imparare a leggere; e "guardare le figure" senza preoccuparsi troppo di capire o seguire le intricate trame e le profondità filosofiche di Tykwer e dei sorelli Wachowski: non è forse quello che volevano gli autori, ma potrebbe anche essere il modo migliore per gustarsi il film.