La Lista Repubblicana, a seguito del risultato delle elezioni, non può che prendere atto di una situazione che mette in seria discussione la governabilità della simulazione. I motivi sono evidenti: alla sconfitta parlamentare della coalizione di centrosinistra, si accompagna un centrodestra che nella sua configurazione attuale è lontano dalla maggioranza e che se vuole accedere al Governo dovrà prima sanare le palesi contraddizioni interne.
Tuttavia, il partito è concorde nel ritenere imprescindibile un percorso di riforme costituzionali che non può esser in alcun modo ostacolato da una situazione di incertezza governativa. Le vicende dell'ultima legislatura hanno evidenziato come la Costituzione - pur se basata su un impianto generale ben costruito e che la LR difenderà con vigore - sia ampiamente perfettibile.
In particolar modo, la Lista ritiene prioritaria una riforma della legge elettorale basata su un autentico principio di rappresentanza che non sovrastimi partiti di ridotte dimensioni. Ritiene altresì doverosa la riduzione del numero dei Senatori eletti, una certa estensione delle attribuzioni presidenziali che passi per la scelta di un tema di discussione, una riforma della Corte Costituzionale: la strada delle Riforme non può essere ostacolata dalla rissosità interpartitica.
Negli ultimi mesi, la Lista Repubblicana stata più volte identificata come "il partito della conservazione" da coloro i quali sotto le insegne di un rinnovato Presidenzialismo hanno vestito impropriamente i panni dei rinnovatori. Innanzi a queste provocazioni, il partito intende raccogliere il guanto di sfida lanciato dalle destre, e vuole anzi rilanciare proponendo il sen. Candido alla Presidenza del Senato. Agli osservatori più attenti non sfuggirà che i rapporti tra il partito ed il senatore in questione non sono sempre stati ottimali, ma Candido in questo momento rappresenta il volto forse più "genuino" della tendenza rinnovatrice, essendo per i suoi trascorsi figura di garanzia tanto per il centrodestra quando per il centrosinistra, a differenza di quei personaggi che per la propria storia politica hanno una spiccata caratterizzazione di parte e - come verificato nei mesi scorsi - non offrono sufficienti garanzie di imparzialità.
Per tali motivi nella riunione appena conclusa la Lista Repubblicana ha deciso all'unanimità dei presenti che farà confluire i voti dei propri eletti sulla sua persona, operando per una rapida elezione della Presidenza del Senato.