Wiesenthal sapeva tutto. E’ bugiardo o criminale! Elan Steinberg, guerra “civile” ebraica, dura e dolorosa
Posted on 14 ottobre 2012 by WaA359 Guerra tra i ” cacciatori ” di nazisti
” Wiesenthal sapeva tutto. e’ bugiardo o criminale “
gia’ nel 1989 Roma era stata avvisata: ” sappiamo dov’ e’ il vice di Kappler”. polemiche sull’ arresto dell’ ex SS Erich Priebke

“Wiesenthal sapeva tutto E’ bugiardo o criminale“

GUERRA TRA I “CACCIATORI”

Da Los Angeles l’ ultima rivelazione Priebke scopri’ il duce al Gran Sasso

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“Ci sono due possibilita’ : o Wiesenthal e’ un bugiardo, cioe’ uno che ancora una volta cerca di attribuirsi meriti altrui, come gia‘ accaduto in passato. Oppure si e’ comportato in modo criminale. Non so quale delle due versioni preferisco, e come ebreo entrambe mi feriscono profondamente. Ma per amore della verita’ non posso tacere. Si’ , siamo di fronte a un nuovo capitolo del . chiamiamolo cosi’ . mistero Wiesenthal”.

Elan Steinberg, direttore del Congresso mondiale ebraico di New York, non si fa sfuggire l’ occasione. Per lui l’ arresto di Erich Priebke rappresenta la definitiva sentenza di condanna per Simon Wiesenthal, ex amico trasformatosi dal 1986 in avversario, l’ uomo che “tutto il mondo si ostina a considerare un mito vivente, ma che ha fatto piu’ del male che del bene alla causa“. E una guerra dura e dolorosa, che spacca in due il mondo ebraico e le sue istituzioni internazionali piu’ rappresentative: da una parte il vecchio Simon Wiesenthal (a sinistra: nella foto1) con il suo archivio di Vienna; dall’ altra il Congresso mondiale di New York, ricco, potente e stimato. In mezzo, con un filo di imbarazzo, il Centro Simon Wiesenthal di Los Angeles (e relative filiali in Europa), guidato dal rabbino Hier. Lo scontro, a suon di documenti e di libri, si e’ gia’ consumato sul caso Waldheim (per il Congresso, Wiesenthal sapeva che l’ ex segretario generale dell’ Onu era un criminale di guerra ma tacque) e anche sul caso Eichmann (Wiesenthal si attribuisce il merito della sua cattura, il Congresso mondiale ha prove che lo contraddicono). Ora la faida s’ e’ trasferita al caso Priebke. “Wiesenthal afferma di aver saputo sin dal 1989 dell’ esistenza a Bariloche dell’ ufficiale nazista . accusa Steinberg ., ma se e’ vero perche’ non ha detto nulla? Perche’ non ha denunciato pubblicamente il fatto?

Lui fa sempre cosi’ : ruba meriti altrui.

E questa e’ la spiegazione piu’ benevola”. Si’ , perche’ ce n’ e’ una maliziosa. Cioe’ che Wiesenthal sapeva di questo e di molti altri casi, ma preferiva tacere. Eli Rosenbaum, alto funzionario dell’ ufficio del governo USA che caccia i criminali di guerra, ha dedicato sei anni di ricerche e un libro ai silenzi di Wiesenthal su Waldheim. Lo stesso Reinhardt Kopf, camerata e vicino di casa di Priebke a Bariloche, nel ‘ 92 diceva: “Non temo Simon Wiesenthal: lui sa tutto di noi ma agli altri dice che siamo morti. Invece il Centro Wiesenthal di Los Angeles ci da’ la caccia davvero“. E continua a trovare nuovi documenti. Gli ultimi dimostrano che Priebke non fu un ufficiale qualunque e che gioco’ un ruolo decisivo in uno dei piu’ importanti episodi della guerra. Himmler in persona gli diede l’ incarico di localizzare Mussolini, tenuto nascosto al Gran Sasso. Priebke ci riusci’ e seguendo le sue istruzioni il duce venne liberato dal colonnello Otto Skorzeny il 12 settembre 1943. Kappler decoro’ Priebke con una medaglia: la croce di ferro di seconda classe. Resta un interrogativo: perche’ la presenza degli ultimi criminali nazisti e’ rimasta cosi’ a lungo segreta? Steinberg lo spiega cosi’ : “Solo nel 1993 l’ Argentina, su nostra pressione, ha aperto gli archivi sui nazisti. Prima i militari non l’ avevano permesso”. Eli Rosenbaum aggiunge: “Dagli anni Cinquanta ai Settanta nessuno diede la caccia ai nazisti. Wiesenthal? Non ha mai fatto un lavoro sistematico, preferisce rilasciare interviste”. Colpevoli sono pero’ anche i governi. “Durante la Guerra fredda molti criminali, come Waldheim, erano protetti da Mosca, e l’ Occidente non poteva toccarli”, dice Steinberg. E il 3 agosto ‘ 89, Serge e Beate Klarsfeld (i francesi che rintracciarono in Bolivia Klaus Barbie) scrissero al ministro della Giustizia italiano Vassalli: “Siamo sulle tracce di Priebke”. Nessuno rispose loro.

Orizio Riccardo

Pagina 12
(12 maggio 1994) – Corriere della Sera

Fonte: " Wiesenthal sapeva tutto. e' bugiardo o criminale "

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