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Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
    the dark knight's return
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    Predefinito Domani son 19 anni che è morto l'ultimo dei veri signori del mondo del calcio



    Paolo Mantovani

    due vie a lui dedicate, una a genova e una a Roma. Ci manchi Presidente.

    Ricordo ancora quel giorno, ero molto piccolo (avevo 7 anni) ma l'atmosfera spettrale di Genova in quel maledetto giorno la porterò sempre dentro di me.
    Mio padre arrivò in casa e disse "E' morto Paolo", si per noi tifosi lui rimarrà sempre Paolo, il Presidente che finito in una coda raggiunse la presentazione della sua squadra sullo scooter di un tifoso. Ricordo che inquadrarono l'esterno di quel reparto sopra il Pronto Soccorso dell?Ospedale Duchessa di Galliera nel quartiere di Carignano, reparto dove anni dopo salvarono il cuore di mia nonna. All'epoca non avevo ancora conosciuto la morte, ricordo il funerale e tantissime persone di mia conoscenza che piangevano, tifosi di tutte le squadre accorsi ad onorare la memoria di un grande uomo, i miei idoli che portavano la bara nelle sue spalle (ricordo ancora bene Vialli, Mancini, Pagliuca e Lombardo in lacrime). Era un altro calcio, era un calcio dove una provinciale vinceva uno scudetto e si giocava la la finale della Coppa dei Campioni con il Barcelona.
    La domenica dopo mio padre mi accompagnò allo stadio, era un Sampdoria-Roma, dal settore ospiti si alza uno striscione "ONORE ALL'ULTIMO VERO PRESIDENTE" e tutto lo stadio intona "Mantovani alè Mantovani alèèèè Mantovani alèèèèè" penso che sia stato il primo brivido d'emozione della mia vita. L'allora capo degli ultras fa ruggire Marassi al grido di "Paolo Paolo Paolo", la gente piangeva, eravamo rimasti orfani. I giiocatori entrarono in campo col nuovo Presidente, il figlio Enrico.Mancini era in lacrime. Fu la prima volta che ricordo nella quale non vidi vincere la Sampdoria (si pareggiò). Le immagini delle trasmissioni sportive erano commoventi, un'immagine di Mantovani sovrapposta allo stadio che lo osannava.

    Voglio ricordare qui, assieme a voi, l'ultimo grande signore del calcio italiano.

    Ciao Paolo ci manchi

    Luca
    Ultras Tito Cucchiaroni Paolo Mantovani
    "Cecchi ...Paone ha dichiarato che ci sono due gay in squadra. Prandelli mi ha detto che mi facevate questa domanda. Se ci sono dei froci i problemi sono loro, io spero non ce ne siano".
    Antonio Cassano 99

  2. #2
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    Predefinito Re: Domani son 19 anni che è morto l'ultimo dei veri signori del mondo del calcio

    Fortunatamente ha lasciato dei figli che da veri genoani, hanno smantellato tutto. :hihi:
    "Insomma se è in gamba, ti porta l'aereo così basso.. ehehehe...
    Lei dovrebbe vederlo, è uno spettacolo: un gigante come il B-52.... BHOOAAAMMM!!!!.. con i gas di scarico t'arrostisce le oche vive!!"

  3. #3
    the dark knight's return
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    Predefinito Re: Domani son 19 anni che è morto l'ultimo dei veri signori del mondo del calcio

    ESCLUSIVA SN - Ganz su Paolo Mantovani: "Mi disse: "Tu vai, tanto ti verrò a riprendere"
    12.10.2012 20.42 di Diego Anelli per sampdorianews.net articolo letto 437 volte
    © foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

    Si avvicina il giorno del 19° anniversario della scomparsa di Paolo Mantovani. Sampdorianews.net, oltre all'iniziativa "Con te, 19 anni dopo, per sempre, ci manchi Paolo" nella quale i tifosi blucerchiati possono inviare i propri messaggi in ricordo del Presidente all'indirizzo redazione@sampdorianews.net , ha avuto il piacere di contattare in esclusiva Maurizio Ganz, cresciuto nella Sampdoria di Paolo Mantovani:

    RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: Sampdoria News - Sampdoria News: notizie blucerchiate, risultati e classifiche, rassegna stampa e molto altro ancora.

    “Fui scelto dalla Samp nell’ormai lontano 1983, il Presidente della Sampdoria era ovviamente Paolo Mantovani, di lui ho un grande ricordo che mi porterò dentro per tutta la vita. Stravedeva per me come giocatore, ha sempre parlato bene di me, per come giocavo, segnavo, ha sempre dichiarato affetto nei miei confronti. A casa conservo ancora oggi i giornali con gli articoli nei quali dichiarava di divertirsi nel vedermi giocare, che ero un bomber vero, stravedeva per me, le sue erano parole vere. Era un grande uomo.

    Tuttora ho un bel rapporto con la famiglia Mantovani, ogni tanto vedo e sento Francesca. Ricorderò per sempre la frase del Presidente quando fui ceduto definitivamente al Brescia nell’annata 1990-91, mi disse: “Tu vai, tanto ti verrò a riprendere”, una frase dalla quale emerse tutto il suo amore nei miei confronti, avrei sperato tornare alla Samp, ma non ci fu più la possibilità.

    Sarei voluto rimanere, anche se davanti avevo Vialli e Mancini, qualche dirigente o qualcun altro, non so chi, decise la mia partenza, ancora oggi non conosco il motivo, ma il mio sogno sarebbe stato giocare in serie A con la Sampdoria, con la quale raccolsi una ventina di presenze. Quando mi dissero che avrei dovuto partire fu un duro colpo per me, ricordo che Borea si mise a piangere per l’amarezza, c’era anche Arnuzzo.

    Paolo Mantovani era un papà per noi giocatori, dirigenti, tutti coloro che lavoravano in società e credo anche per tutti i tifosi blucerchiati, è stato il Presidente più importante. Si contraddistingueva dai colleghi per bontà, pacatezza, positività, amore, passione, era innamorato dei propri giocatori, un qualcosa che manca ora a tanti presidenti. Nei momenti belli era felice, in quelli più difficili era sempre attento, aveva sempre una parola gentile, positiva”.

    ESCLUSIVA SN - Ganz su Paolo Mantovani: "Mi disse: "Tu vai, tanto ti verrò a riprendere" - Sampdoria - TUTTO MERCATO WEB
    "Cecchi ...Paone ha dichiarato che ci sono due gay in squadra. Prandelli mi ha detto che mi facevate questa domanda. Se ci sono dei froci i problemi sono loro, io spero non ce ne siano".
    Antonio Cassano 99

  4. #4
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    Predefinito Re: Domani son 19 anni che è morto l'ultimo dei veri signori del mondo del calcio

    Citazione Originariamente Scritto da Juv Visualizza Messaggio
    Fortunatamente ha lasciato dei figli che da veri genoani, hanno smantellato tutto. :hihi:
    Francesca è malata di Samp. Lo è anche Enrico (frequentatore del club degli Ultras)...sbagliò una stagione però è un doriano vero.
    "Cecchi ...Paone ha dichiarato che ci sono due gay in squadra. Prandelli mi ha detto che mi facevate questa domanda. Se ci sono dei froci i problemi sono loro, io spero non ce ne siano".
    Antonio Cassano 99

  5. #5
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    Predefinito Re: Domani son 19 anni che è morto l'ultimo dei veri signori del mondo del calcio

    ESCLUSIVA SN - Bertarelli ricorda Paolo Mantovani: "Eravamo i suoi figli calciatori"
    Indimenticato attaccante blucerchiato. Opinionista di lusso per Sampdorianews.net.
    11.10.2012 22.24 di Mauro Bertarelli per sampdorianews.net articolo letto 574 volte
    © foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

    Ero e sono tuttora molto legato a tutta la famiglia Mantovani, da Enrico a Filippo e soprattutto Francesca, che mi ha fatto da madrina cinque mesi fa partendo direttamente da Genova, per questa famiglia nutro un profondo affetto e una vera amicizia.

    Alla Samp arrivai nel ’92, l’anno dopo il Presidente si ammalò. Ricordo ancora oggi il momento della firma del contratto, ho in mente quella scena , fin da subito rimasi colpito dalla sua tranquillità, non lo conoscevo di persona, ma tutti me ne avevano parlato benissimo. A quei tempi venivo dall’Ancona, mi comprò la Juventus e arrivai subito alla Samp, andai a parlare del contratto con lui in sede, ebbi subito modo di conoscere la persona Paolo Mantovani, nel mondo calcistico non ci sono più persone come lui, senza voler togliere nulla a nessuno, era unico.

    Noi non eravamo soltanto suoi giocatori, ma suoi figli, eravamo una grande famiglia. In quell’incontro ho avuto l’occasione di poter conoscere determinate sfumature, è come se le toccasi adesso con mano, mi resi conto della persona che mi trovavo di fronte, l’incontro durò un’ora, ma in cinque minuti trovammo l’accordo, il resto per i particolari. Ho avuto la fortuna di conoscere il personaggio, la sensibilità dell’uomo nei confronti di questioni personali.

    Soprattutto nell’attuale calcio moderno gli interessi prevalgono sull’aspetto umano, mentre a quei tempi con Paolo Mantovani, al di là dell’aspetto economico, per noi contava il rapporto affettivo, eravamo i suoi figli calciatori, i suoi figli dopo quelli veri. Ha lasciato un vuoto molto importante, ricordo ancora oggi il giorno del funerale al quale partecipò una marea di gente, non erano presenti soltanto tifosi della Sampdoria, ma tifosi di molte squadre e anche molti del Genoa, perché tutti avevano capito, al di là dell’antagonismo legato al derby, il personaggio e la qualità nel dimostrare rispetto nei confronti di tutti, che alla fine paga sempre. Quella grandissima partecipazione fu l’emblema del suo modo di essere, quel funerale fermò la città.

    Paolo Mantovani, al di là dei risultati ottenuti nel mondo del calcio, è riuscito a contraddistinguersi sotto il profilo umano, ancora oggi mi emoziono nel parlare del Presidente e della sua famiglia.

    RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: Sampdoria News - Sampdoria News: notizie blucerchiate, risultati e classifiche, rassegna stampa e molto altro ancora.

    ESCLUSIVA SN - Bertarelli ricorda Paolo Mantovani: "Eravamo i suoi figli calciatori" - Sampdoria - TUTTO MERCATO WEB
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    Predefinito Re: Domani son 19 anni che è morto l'ultimo dei veri signori del mondo del calcio

    ESCLUSIVA SN - Capitano Luca Pellegrini ricorda Paolo Mantovani: "Sono convinto che una persona come lui sia irripetibile"
    13.10.2012 15.22 di Diego Anelli per sampdorianews.net articolo letto 171 volte
    © foto di Federico De Luca

    Mancano ormai poche ore al 19° anniversario della scomparsa di Paolo Mantovani. Sampdorianews.net, oltre all'iniziativa "Con te, 19 anni dopo, per sempre, ci manchi Paolo" nella quale i tifosi blucerchiati possono inviare i propri messaggi in ricordo del Presidente all'indirizzo redazione@sampdorianews.net , ha avuto il piacere di contattare in esclusiva Luca Pellegrini, capitano della Sampdoria scudettata di Paolo Mantovani:

    RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: Sampdoria News - Sampdoria News: notizie blucerchiate, risultati e classifiche, rassegna stampa e molto altro ancora.

    “Sono convinto che una persona come lui sia irripetibile nella storia, nell’economia, per il modo di gestire la società, erano altri tempi è vero, però eravamo una grande famiglia, nella quale lui aveva quattro figli ufficiali e noi giocatori come quelli ufficiosi. Era una cosa reale che evidenziava la qualità della sua persona sia nel bacchettare, sia nell’insegnare, una persona di raffinata ed irripetibile elevatura.

    Per la mia timidezza, la mia riservatezza, il non voler invadere la privacy degli altri, la discrezione del sottoscritto, ci sono state più occasioni tra noi nel primo anno via da Genova quando ero a Verona che gli 11 anni trascorsi insieme, un fatto legato al mio carattere, solo negli ultimi anni sono diventato meno orso, ora ogni tanto quando sono in tv mi devono portare via il microfono sennò andrei avanti a parlare chissà per quanto.

    È un qualcosa che mi rammarica, avrei dovuto costruire di più il rapporto con lui, invece forse lo vivevo in modo troppo serio e professionale come un rapporto di lavoro tra datore e dipendente, nell’anno di Verona è aumentato il feeling nella comunicazione. Era una persona che si contraddistingueva dai suoi colleghi per il modo in cui curava il rapporto, il feeling con noi giocatori, per l’affetto che nutriva nei nostri confronti, talvolta usando anche poche parole, ma parole dette più da padre che da presidente. A quei tempi tutti eravamo giovani, siamo cresciuti con lui.

    Una cosa molto carina per la quale lui annuì fa riferimento alla conquista matematica dello scudetto a Genova, noi rientravamo nel tunnel attendendo l’uscita dei pochi tifosi che invasero il “Ferraris”. Mentre tutti quanti si complimentavano a vicenda, mi avvicinai al Presidente e gli dissi “Chi l’avrebbe mai detto 11 anni fa che avremmo vinto lo scudetto?”, lui mi guardò e annuì. Nel 1980 la Sampdoria era abituata a fare un anno in B e 2 anni in A o viceversa, un’altalena, un sali e scendi. Quel risultato fu il frutto della programmazione cercata e voluta dal Presidente e dalla sua abilità di farsi circondare da persone di valore.

    La mia fascia da capitano? Fosse dipeso da lui probabilmente sarebbe arrivato un input diverso, considerando il suo feeling con alcuni miei ex compagni. Il sottoscritto ricevette tale riconoscimento da Boskov, il quale, al suo arrivo, chiese chi era il giocatore più anziano, con più presenze alla Samp, avevo già fatto il vice e qualche volta indossata la fascia con Bersellini in panchina quando il capitano era Scanziani. Fu un incarico nato quasi per caso, ma penso di essermelo guadagnato, non l’ho mai indossata per scelta personale, ma perché mi è sempre stato chiesto.

    L’ho indossata nelle rappresentative giovanili, nell’Under 21, alla Sampdoria, al Verona, al Ravenna, non l’ho avuta a Torino essendo stato soltanto 6 mesi, ma credo sia stato sempre premiato il mio modo di essere, di ragionare, veniva quasi per default che il capitano fosse Luca. Non fu mai né un mio capriccio, né una mia richiesta, ma un tributo attribuitomi dagli altri, come a scuola fin dalla prima elementare venivo scelto come capo classe.

    ESCLUSIVA SN - Capitano Luca Pellegrini ricorda Paolo Mantovani: "Sono convinto che una persona come lui sia irripetibile" - Sampdoria - TUTTO MERCATO WEB
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    Predefinito Re: Domani son 19 anni che è morto l'ultimo dei veri signori del mondo del calcio

    Paolo, il paradiso blucerchiato
    14.10.2012 00.00 di Diego Anelli per sampdorianews.net articolo letto 43 volte
    © foto di Gerolamo Calcagno/FDL71

    19 anni dopo, con te, per sempre, come se il tempo non fosse mai passato.

    I tuoi insegnamenti sono stati ricevuti e tramandati a figli e nipoti,

    noi Sampdoriani siamo diventati unici grazie alle tue parole, ai tuoi gesti,

    al tuo modo gentile, pacato, appassionato, unico, Sampdoriano.

    Non ce lo siamo mai dimenticati e mai potremmo farlo,

    perché i tuoi insegnamenti fanno parte del nostro Dna.

    Abbiamo cantato e canteremo sempre, soprattutto nelle occasioni più tristi,

    dopo una finale di Coppa Italia persa ai rigori,

    dopo una qualificazione in Champions sfuggita per una manciata di secondi,

    al triplice fischio finale che decretò la retrocessione in serie B.

    In queste occasioni quando in tanti getterebbero la spugna,

    in tanti abbandonerebbero la nave in mezzo alla tempesta,

    in tantissimi dimostrerebbero di essere semplici simpatizzanti e non veri tifosi.

    Noi Sampdoriani invece c’eravamo, ci siamo e sempre ci saremo.

    Nel mio piccolo me lo sono ripromesso durante la goleada subita a Nocera,

    ero sugli spalti e faticavo a riconoscere la mia Sampdoria,

    persa, smarrita, senza punti di riferimento, ma i colori in campo non erano

    mai cambiati e meritavano il massimo sostegno sull’orlo di una crisi apparentemente senza fine.

    Quel giorno la Sampdoria venne umiliata in campo, ma fui comunque fiero di

    essere presente, di essere al suo fianco. Ad un certo punto guardai verso il cielo

    e ti pensai, per capire cosa avresti pensato, cosa potevi consigliarci.

    Cantare, essere orgogliosi dei propri colori e crescere dalle sconfitte.

    Tutti insieme abbiamo creduto di tornare a casa e ci siamo riusciti.

    A Varese la Sampdoria ha regalato a chi non l’ha mai abbandonata

    un’emozione unica, indescrivibile, una liberazione dopo una sofferenza incredibile.

    Come sempre, anche sotto la fitta pioggia e un freddo fuori stagione, dall’alto

    hai guidato, consigliato la tua amata, hai sofferto e gioito assieme a noi.

    Grazie Presidente, Grazie Paolo, Grazie Vero Cuore Sampdoriano.

    Paolo, il paradiso blucerchiato - Sampdoria - TUTTO MERCATO WEB
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    Predefinito Re: Domani son 19 anni che è morto l'ultimo dei veri signori del mondo del calcio



    << L'unica cosa di cui non sono pentito, nella mia vita, è di essere diventato presidente della Sampdoria >>

 

 

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