Disegno di Legge Haxel per la tutela e il rilancio dell'industria italiana
Premessa:
è necessario oggi più che mai incentivare la nostra produzione nazionale, contro la concorrenza estera, per noi le vie da seguire non l'attuazione di alcune politiche di tipo protezionistico non tariffario, una migliore correlazione dei vari settori industriali e di ricerca, favorire la Green Economy, migliorare l'assunsione lavorativa.
con questa legge puntiamo al raggiungimento di questi risultati.
Dispositivo
art.1) correlare: la manifattura con la ricerca sviluppo e progettazione
Le imprese possono essere messe in condizione di incorporare e tradurre in attività di mercato le numerose conoscenze disponibili nelle università e nella ricerca valorizzando le tantissime competenze e creatività disponibili nel mondo giovanile ad alta qualificazione, oggi fuori dal mercato del lavoro
art. 2) rivalutazione delle grandi e piccole medie imprese nazionali.
Il termine valutazione va inteso come una pubblicità sulla produzione delle nostre imprese e favorire il consumo interno. in poche parole bisogna che le imprese possano:
- attuare scelte di politiche stabili e di lungo periodo in quanto le risorse da destinare alle politiche
industriali non debbono avere natura episodica;
- identificare le priorità su cui indirizzare investimenti e risorse imprenditoriali;
- incentivare lo sviluppo di una rete di collaborazione fra imprese di piccole
dimensioni, poco propense a crescere, ma potenzialmente aggregabili in cluster tecnologici
con partecipazione di imprese manifatturiere e terziarie;
- utilizzare manager pubblici( o esperti del settore) come elemento di coordinamento, il che implica
l’assunzione di chiare responsabilità nell’individuazione delle linee strategiche e nella
realizzazione dei progetti;
- favorire la condivisione fra pubblico e privato del rischio implicito in scelte imprenditoriali orientate
a definire nuovi mercati e quindi spostate su un orizzonte di medio-lungo periodo.
Deve essere rivalutato il ruolo delle grandi imprese a controllo pubblico, che presidiano settori strategici del nostro apparato produttivo e con le quali competiamo con altri big player mondiali. Lo stesso varrà per le piccole e medie
art. 3) correlare il rapporto tra manifattura e servizi avanzati
La politica industriale deve puntare su una forte integrazione tra filiere manifatturiere e settori dei servizi per l’industria (per l’organizzazione della produzione, per il supporto finanziario, per l’organizzazione della presenza sui mercati, ecc.)
art. 4) correlare export e internazionalizzazione
La definizione di strategie industriali internazionali è una questione nazionale. Temi quali la programmazione economica, la questione energetica, i cambiamenti climatici, i flussi migratori rendono insufficienti le politiche nazionali. Occorre una politica europea per le infrastrutture, specialmente nella ricerca e puntare alla nascita di soggetti di dimensione europea, per competere con Cina e Usa.
art. 5)prodotti tecnologici che richiedono un notevole “know-how”
identificare quindi le conoscenze e le abilità operative necessarie per svolgere una determinata attività lavorativa
art. 6) Prorogati gli ecobonus incentivi alle auto elettriche arrivano i project bond.
Serviranno ad accelerare la realizzazione di infrastrutture e godranno di un regime fiscale privilegiato: vengono tassati al 12,5%, come i titoli di Stato, invece del normale 20%. Il nuovo strumento punta ad attrarre capitali privati internazionali e fondi sovrani per il finanziamento e la realizzazione delle opere. Nelle prossime settimane il ministero dello Sviluppo definirà le modalità di garanzia di questo nuovo strumento da parte del sistema finanziario, delle fondazioni e dei fondi privati. Il provvedimento consente inoltre alle società non quotate, anche Pmi, di raccogliere capitali sul mercato con l'emissione di cambiali finanziarie a breve e obbligazioni a medio-lungo termine.
art. 7) Parte l'agenda digitale; maggiore trasparenza nelle spese della Pubblica amministrazione
Riorganizzati i fondi e le agevolazioni alle imprese che fanno innovazione. E si da il via all'agenda digitale che dovrà portare più innovazione nella Pubblica amministrazione. Maggiore trasparenza: tutte le spese (e incentivi) superiori a 1.000 euro dovranno essere pubblicate sui siti Internet di ministeri e amministrazioni locali.
art. 8) Bonus da 3.000 a 5.000 euro per l'auto elettrica
Arriva con una serie di facilitazioni che sbloccano e facilitano l'installazione delle colonnine di ricarica, indispensabili per favorire lo sviluppo del trasporto a basse emissioni di Co2. Si introducono incentivi da 3.000 a 5.000 euro per chi acquista un auto elettrica rottamando la propria vecchia auto di categoria analoga. Saranno inoltre omologate le auto che da benzina o diesel diventeranno elettriche montando un kit specifico.
art. 9) Riorganizzati i fondi più innovazione
Razionalizzazione dei Fondi e delle agevolazioni alle imprese. Il fondo speciale rotativo sull'innovazione tecnologica (ex FIT) ora si chiamerà Fondo per la crescita sostenibile e concentrerà i suoi interventi sulla promozione di progetti di ricerca, il rilancio di aree in crisi e la promozione della presenza internazionale delle imprese e l'attrazione di investimenti dall'estero. Abrogate 43 vecchie norme di agevolazione alle imprese con il recupero di circa 650 milioni nel 2012, più altri 200 milioni negli anni successivi. Disponibili le risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI), istituito presso Cassa Depositi e Prestiti, stimabili in circa 1,2 miliardi.
art. 10) Defiscalizzazione per accelerare i progetti
Le defiscalizzazioni già previste per le società di project financing e limitate ad alcune tipologie di progetti sono estese a tutte le infrastrutture realizzate in partenariato pubblico-privati, a parziale o totale copertura del contributo pubblico a fondo perduto. Diventa obbligatoria la Conferenza dei servizi preliminare per la finanza di progetto. Sono in arrivo 70 milioni per i porti che godranno d'ora in poi di autonomia finanziaria.
art. 11) Sconto fiscale alle aziende che assumono cervelli
Nelle stime potrebbe favorire oltre 4 mila nuove assunzioni di alto livello ogni anno, contribuendo a evitare la fuga dei migliori cervelli. Infatti lo Stato concede alle aziende che assumono laureati in materie scientifiche (specializzati o con master) un credito d'imposta pari al 35% delle spese calcolate sul costo aziendale, con un vincolo di trattenere il personale assunto per almeno 3 anni. La copertura è di 50 milioni l'anno. Sullo stesso fronte, sono previsti finanziamenti agevolati, tramite il fondo Kyoto, per soggetti che operano nel campo della green economy e generano nuova occupazione giovanile a tempo indeterminato.
art. 12) nuova politica sul protezionismo non tariffario
Maggiori incentivi alla produzione nazionale interna: le misure volte a favorire il ricollocamento professionale dei lavoratori interessati da interventi di riconversione e riqualificazione industriale saranno elaborate dal Governo, e dai privati interessati. I Progetti andranno adottati mediante la stipula di accordi di programma, che andranno a disciplinare gli interventi agevolativi, l'attività integrata e coordinata di amministrazioni centrali, regioni, enti locali e dei soggetti pubblici e privati, le modalità di esecuzione degli interventi e la verifica dello stato di attuazione e del rispetto delle condizioni fissate.Azioni antidumping; regolamentazioni tecniche, amministrative e normative a tutela della salute e del consumatore, dell'ambiente e della sicurezza nazionale; crediti all'export e finanziamenti agevolati legati all'acquisto dei beni nazionali
rapporti banche-impresa
13) Al fine di impedire la chiusura di aziende in attivo o con commesse di grandi importi in prospettiva per crediti in pendenza presso le banche la presente legge prevede una proroga dei termini di pagamento dei crediti alle banche lmitata alle imprese che presentino i requisiti specificati in questo articolo
14) Viene abolita l'Imposta sulla casa sugli edifici usati con funzione di lavoro da un'impresa
nuovo progetto università
15) rafforzare il legame tra piccoli progetti in start up e le università sul modello del polo tecnologico di Vecchiano, sostenuto dall'Università per le questioni scientifiche e da un piccolo pool di investitori privati ed istituzionali.
L'obiettivo è di concentrare l'intervento pubblico e/o privato su poche grandi aree di crisi industriale di rilevanza nazionale, superando l'attuale frammentazione degli interventi e delle risorse. Secondo la definizione data dalla norma, sono situazioni di crisi industriale complessa, quelle che, a seguito di istanza delle regioni interessate, riguardano specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale derivante da una crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull'indotto oppure una grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione nel territorio.
I Progetti di riconversione e riqualificazione industriale saranno diretti a promuovere investimenti produttivi anche a carattere innovativo, la riqualificazione delle aree interessate, la formazione del capitale umano, la riconversione di aree industriali dismesse, il recupero ambientale e l'efficientamento energetico dei siti e la realizzazione di infrastrutture strettamente funzionali agli interventi.