Signori giudici.
Prima di tutto faccio notare una cosa.
Costituzione italiana.
Art. 64.
Ciascuna Camera adotta il proprio regolamento a maggioranza assoluta dei suoi componenti.
Le sedute sono pubbliche: tuttavia ciascuna delle due Camere e il Parlamento a Camere riunite possono deliberare di adunarsi in seduta segreta.
Le deliberazioni di ciascuna Camera e del Parlamento non sono valide se non è presente la maggioranza dei loro componenti, e se non sono adottate a maggioranza dei presenti, salvo che la Costituzione prescriva una maggioranza speciale.
I membri del Governo, anche se non fanno parte delle Camere, hanno diritto, e se richiesti obbligo, di assistere alle sedute. Devono essere sentiti ogni volta che lo richiedono.
Costituzione Pirriana.
Art. 11
Le deliberazioni del Senato non sono ritenute valide se non è presente la maggioranza dei loro componenti e se non sono adottate a maggioranza dei presenti, salvo che la Costituzione prescriva una maggioranza speciale. I membri del Governo, anche se non fanno parte del Senato, hanno diritto, e, se richiesti, obbligo di partecipare alle sedute.
Questo per farvi capire da dove è stata presa pari pari da noi costituenti l' attuale formula.
Il motivo di tale scelta va ricercato nel fatto che noi costituenti desideravamo trovare un giusto equilibrio tra permettere al Senato di deliberare con facilità anche quando vari Senatori fossero mancati all' appello con la nostra ferma volontà di conferire un alto valore democratico ad ogni decisione approvata dal Senato.. in quanto non volevamo che una legge dello nazione fosse approvata con solo 2-3 voti favorevoli.
La legge in questione non lascia nessun dubbio ad interpretazioni.
Il testo è chiaro e lapidario, ed è stato scritto da costituzionalisti un paio di milioni di volte più esperti di noi.
Il testo è lo stesso che la costituzione prevede per il Senato Italiano e nel Senato Italiano si è sempre votato sempre considerando gli astenuti come presenti e che quindi alzano il quorum per ottenere una maggioranza.
Come primo Presidente del Senato di PIR ho sempre seguito questa regola in ogni votazione.. e ora rivolere rimettere in discussione questa consuetudine metterebbe a rischio decine e decine di passate votazioni che andrebbero tutte rivagliate una a una.