Proposta di legge per il ricalcolo degli emolumenti parlamentari.
Tutti si scandalizzano per gli stipendi e le pensioni parlamentari, che recentemente sono stati modificati e ritoccati leggermente al ribasso.
Una idea germogliata leggendo interventi qua e la’ su questo e su altri forum potrebbe essere adottata come spunto per una legge del senato.
Si tratta di una formula radicale basata sull’idea di un gettone di presenza fisso come base e di alcuni incrementi variabili in base all’andamento economico del paese e alle entrate dello Stato, sino ad un tetto massimo corrispondente ai due terzi della retribuzione attuale.
Esempio numerico per esemplificare quanto da me ideato (Ringrazio Midil per alcuni spunti)
Al parlamentare (Senatore o Deputato che esso sia) viene assegnato un compenso mensile di massimo tremila euri fissi, a lui solamente destinati.
A questo compenso viene aggiunto una variabile legata come si e’ detto all’andamento economico del Paese.
Se il paese e’ in recessione, nessuna variabile viene concessa, ovviamente, si rimane con il compenso base.
Ove ci sia crescita sino ad un 2% il compenso aumenta di 500 euro, sino ad un 5% si attesta a 4.000 Euro mensili, se supera il 5% si arriva ad un compenso fisso di 5.000 Euro al mese.
Per quanto riguarda la variabile legata alle entrate dello Stato invece:
Esempio pratico:
Un parlamentare riceve un premio durante l’anno X pari a un decimilionesimo delle entrate dello Stato nell’anno in esame. Se lo Stato ha incassato 500 Miliardi di Euro riceverebbe cosi’ un premio di circa 4.000 euro netti mensili con cui dovrebbe pagare le sue spese politiche generali, presentando mese per mese le ricevute di quanto versato o gestito.
In caso di calo delle entrate nel corso della Legislatura il premio si riduce del 10% per ogni punto percentuale perso, sino a scomparire nel caso di una riduzione delle entrate pari a dieci punti percentuali.
In tal caso viene sostituito da un contributo fisso pari al 50% del Compenso come parlamentare.
Un premio viene concesso anche in caso di aumento dell’avanzo primario, sempre sulla base di un decimilionesimo della massa dei risparmi ottenuti.