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egge Cabraizinho n.24 del Senato - Regolamentazione della Prostituzione
Premessa:
Attualmente in Italia la prostituzione non è regolamentata. Questo però non vuol dire che questo fenomeno non sia diffuso nel territorio italiano: migliaia di donne attualmente si prostituiscono ogni anno e pian piano si è formato un mercato clandestino molto pericoloso poiché le prostitute spesso sono vittime di abusi e violenza da parte di persone con precedenti penali che rappresentano i capi dell’organizzazione territoriale. Si è formato quindi un vero e proprio “mercato della prostituzione”. Per evitare questa situazione pericolosa che coinvolge anche cittadini e cittadine stranieri, la presente legge propone di legalizzare la prostituzione (come è già avvenuto con ottimi risultati in Olanda e in Germania, ad esempio) per garantire sicurezza alle prostitute e ai clienti oltre ai cittadini del territorio che vivono più sicuri.
Articolo1: Prestazione di servizi sessuali remunerati
L'attività di prestazione di servizi sessuali remunerati tra persone maggiorenni consenzienti è disciplinata dalla presente legge.
Articolo 2: Attività di prestazione dei servizi sessuali remunerati
1. La prestazione di servizi sessuali remunerati può essere svolta in forma autonoma, dipendente o associata da cittadini italiani o stranieri muniti di regolare permesso di soggiorno, di età superiore ai 18 anni.
2. I contratti che prevedono la prestazione di servizi sessuali remunerati sono pienamente compatibili con l'articolo 1343 del Codice Civile.
3. La stipula dei contratti di cui al comma 2 deve essere accompagnata da una dichiarazione di consenso scritto.
4. L'esercizio della prostituzione è consentito solo sulla base di controlli sanitari periodici ed obbligatori.
5. La fruizione delle prestazioni sessuali è consentita solo a persone maggiorenni e comporta l'utilizzo del preservativo.
6. Le imprese, individuali o collettive, operanti nel settore della prostituzione sono tenute ad osservare la legislazione vigente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Il mancato rispetto della normativa e degli obblighi igienico-sanitari delle prostitute è punito con la revoca della licenza.
7. Qualora una prostituta fosse messa incinta da un cliente ignoto o che non intende riconoscere il nascituro, lo Stato provvederà ad aiutare economicamente la donna."
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Articolo 3: Postriboli
I tenutari predispongono aree attrezzate nelle quali l'attività di prestazione di servizi sessuali remunerati si svolga in condizioni di sicurezza e riservatezza. Tali aree non possono essere collocate in prossimità di luoghi di culto, asili e scuole. Gli standard sanitari e di sicurezza di dette aree saranno periodicamente controllate dalle autorità competenti ed eventuali effrazioni saranno sanzionate secondo le normative vigenti.
Articolo 4: Reati
1. E' punito con una pena di reclusione da 1 a 3 mesi l'esercizio della prostituzione in luoghi pubblici. Alle medesime pene soggiace chi in luoghi pubblici o aperti al pubblico si avvale delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione o le contratta.
2. E' punito con la reclusione fino a 12 anni chi costringe con la violenza le donne a prostituirsi mettendo in piedi una vera e propria tratta degli schiavi
3. E' punito con una pena raddoppiata rispetto a quella prevista al comma precedente chiunque coinvolga nell'attività della fornitura di servizi sessuali una persona permanentemente o temporaneamente incapace di intendere e di volere.
4. La prostituzione minorile é punita con una pena di reclusione tra i 10 e i 30 anni.
Articolo 5: Pagamento dei tributi
E’ fatto obbligo per le prostitute il pagamento dell’IVA con aliquota ordinaria del 20% per tutte le prestazioni sessuali remunerate. Qualora non si adoperi all’emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale come previsto dalla legge, sono previste sanzioni dai 1.000 ai 10.000 euro.
Articolo 6
Le imprese, individuali o collettive, operanti nel campo della prostituzione sono tenute al rispetto del Testo Unico sulla Privacy. I registri dei clienti e l'identità degli stessi può essere consultata solo dall'autorità giudiziaria. La divulgazione di nomi e dati dei clienti da parte di imprese o dipendenti operanti nel campo della prostituzione è punita con una una pena da 1000 a 10000€, sei mesi di reclusione e la perdita della licenza ad operare nel settore.
Ogni prostituta ha diritto, qualora cessi la sua professione, di non risultare come tale in nessun archivio o elenco pubblico, al fine di preservarne le possibilità di trovare altri impieghi.
E' diritto delle prostitute o ex-prostitute difendersi qualora qualcuno usi la loro professione o ex-professione a scopo diffamatorio. Tale reato è punito dal 500 ai 20000€ di multa.
Articolo 7
Al fine di favorire l'imprenditorialità e l'autonomia delle lavoratrici o lavoratori del ramo della prostituzione lo Stato favorirà con agevolazioni fiscali, incentivi e supporto tecnico la formazione di Cooperative di Lavoro di prostitute.
Articolo 8
Il 5% delle entrate fiscali annue provenienti dal settore della prostituzione viene dirottato ad un fondo di solidarietà gestito dal Ministero del Lavoro e dal Ministero della Salute il cui scopo è il sostegno per quelle prostitute che hanno contratto malattie veneree croniche (AIDS, Epatite, etc) durante il loro lavoro.
Il Presidente promulga.
Cabraizinho