Dai Quaderni
Sarei un ben piccolo e limitato Iddio Creatore se non avessi creato che la Terra come mondo abitato! Con un palpito del mio volere ho suscitato mondi e mondi dal nulla e li ho proiettati, pulviscolo luminoso, nell’immensità del firmamento.
La Terra, di cui siete tanto orgogliosi e feroci, non è che uno dei pulviscoli rotanti nell’infinito e non il più grande. Certo però è il più corrotto. Vite e vite pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene e la perfezione di Dio vi apparirà quando potrete vedere, con la vista intellettuale dello spirito congiunto a Dio, le meraviglie di quei mondi. 22.8.43
Quanti misteri ha ancora l’Universo per voi! Siete immersi nel mistero. Mistero di Dio. Mistero dei perché di Dio. Mistero delle leggi cosmiche. Mistero di rapporti fra questo vostro pianeta e gli altri mondi. 28.8.43
Non v'è bisogno di poderose opere di scienza per giungere a credere. Il più bel libro è l’universo che ho creato dal nulla e senza aiuto di uomo. Sappiate leggere in esso il nome di Dio e guardando l’immensità del firmamento, cominciate a capire l’immensità mia, guardando il moto degli astri, cominciate a capire la mia potenza.
Atomi di polvere sul granello rotante negli spazi che chiamate Terra – un pulviscolo portato dal soffio di Dio e che passa veloce presso altri infiniti pulviscoli ad esso simili – non vi sentite stritolare la vostra superbia se contemplate il firmamento oltre il quali Io sono? Effimere che durate lo spazio di un attimo d’eternità, non cominciate a comprendere la mia Eternità la cui durata è baratro senza fondo in cui sprofondano i millenni e sono pulsazioni del mio ardore? 23.11.43
Quando il Creatore creò la Terra, la trasse dal nulla adunando i gas dell’etere, già creato e divenuto il firmamento, in una massa che rotando si solidificò come valanga meteorica che sempre più cresceva intorno a un nucleo primitivo. (…)
La Terra, formandosi così nella sua corsa di proiettile nebulare che si solidifica traversando gli spazi, dovette per forza rapire ad essi, emanazioni ed elementi provenienti da altre fonti, i quali e le quali, sono rimaste chiuse in essa sotto forma di fuochi vulcanici, zolfi, acque e minerali diversi, i quali affiorano alla superficie testimoniando la loro esistenza e i misteri, che con tutta la vostra scienza, non riuscite a spiegare con esatta verità, della Terra, pianeta creato dal nulla da Dio, Padre mio.11.12.43
Pensate che Dio, dal nulla ha fatto l’Universo, e da millenni lancia i pianeti negli spazi e ne regola il percorso, pensate che contiene le acque sui lidi e senza barriere d’argini, pensate che dal fango ha fatto quell’organismo che voi siete, pensate che in esso organismo un seme e poche gocce di sangue che si mescolano, creano un nuovo uomo, il quale nel formarsi è in rapporto con fasi astrali, lontane migliaia di chilometri, ma che pure non sono assenti nell'opera di formazione di un essere, così come regolano, coi loro eteri e i loro sorgere e tramontare sui vostri cieli, il germinare delle biade ed il fiorire degli alberi; pensate che nel suo potere sapiente ha dotato i fiori dotati di organi atti a fecondare altri fiori ai quali fanno da pronubi i venti e gli insetti. Pensate che non vi è nulla che non sia stato creato da Dio, così perfettamente creato, dal sole al protozoo, e che voi a tale perfezione non potete nulla aggiungere. Pensate che la sua sapienza ha ordinato, dal sole al protozoo, tutte le leggi per vivere, e convincetevi che nulla è impossibile a Dio, il quale può disporre a suo agio di tutte le forze del cosmo, aumentarle, arrestarle, renderle più veloci, sol che il suo Pensiero lo pensi. 31.12.43
Si legge nella Genesi che Dio fece l’Uomo dominatore su tutto quanto era sulla Terra, ossia su tutto meno che su Dio e i suoi angelici ministri. 5.3.44
Dio Creatore è illimitato nel suo potere. Dio Creatore è perfetto nel suo creare. Dio Creatore è previdente nel suo operare.
Non ha fatto unicamente stelle per il cielo (………)
Non ha fatto unicamente le erbe del prato (………)
Non ha fatto unicamente i placidi ruminanti (……..)
E tutte queste specie ubbidiscono alla ragione per cui furono fatte, all’ordine che venne dato loro. 31.5.44
Dal Libro di AZARIA
Il Padre si manifesta la prima volta nella Creazione. Immensa Epifania della Potenza che ha, dal nulla, fatto tutto, perché il Tutto può fare dal nulla le cose, mentre il nulla, il non essere, non può da sé formarsi né formare.
Creare, è, quando dal nulla si ottiene questo tutto che vi circonda, questo firmamento coi suoi pianeti, questi mari con le loro acque, questa terra con le piante e gli animali che l’abitano, questi uomini sorti dalla polvere prima, da Dio trasformata in uomo, questo creato uomo che viene non solo vivificato di vita limitata, ma di vita eterna con lo spirito, non solo munito d’istinto ma di intelletto. Questo è creare. E il Creatore si è manifestato nel creare. Az 150 - 9-6-46
La creazione attende di conoscere i figli di Dio per distinguerli dai figli del peccato. Quando lo conoscerà? Quando, il tempo essendo finito, saranno passati nella grande rassegna tutti gli uomini e separati, secondo giustizia, i figli di Dio dai figli del peccato.
Per ora è un lavoro continuo, incessante, per giungere a questa rivelazione. Ogni creatura lo deve compiere in se stessa e l’unione di tutte le creature e la conoscenza del lavoro di ognuno, darà la rivelazione dei figli di Dio da distinguersi da quelli che non vollero esserlo.
Quando tutte le vite saranno riunite nella risurrezione finale, si comporrà il gran quadro della storia dell’umanità, di questo lato della creazione, il più eletto, e, per essere il più eletto, il più insidiato dall’Avversario che nei progenitori assoggettò tutta l’umanità alla vanità, con la permissione di Dio, per provare i suoi figli e poterli premiare con moltiplicati meriti per la loro santità, conseguita con sforzo proprio e non con dono gratuito di Dio. Az.203 - 7.7.46
Nel Creato, gli elementi che erano confusi nel caos, ubbidirono ordinandosi. (..) “Dio creò il cielo e la terra e la terra era informe e vuota,e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso, e lo Spirito di Dio si librava sulle acque e Dio disse: “sia fatta la luce”. Aria, acqua, fuoco e luce erano dunque fatti, ma non erano separati e ordinati. Dio comandò loro di separarsi e di ordinarsi, secondo la legge che Egli dava loro, ed essi ubbidirono e ubbidiscono da migliaia di anni, facendo il giorno e la notte, i mari e le terre, e lavorando, il fuoco, nelle vene del globo, a preparare i minerali dei quali l’uomo necessita.
Ubbidienza nel Creato: Dio dopo aver fatto il cielo, ossia gli strati dell’atmosfera, li sparse d’astri comandando loro di seguire una certa via immutabile, e gli astri ubbidirono. Dio dopo aver fatto la Terra,ossia dopo aver reso compatta e ordinata la materia, prima sparsa e confusa di polvere e di acque, creò le piante e gli animali della Terra e delle acque, e comandò loro di fruttificare e moltiplicare, ed animali e piante, ubbidirono.
Poi venne l’uomo, la creatura-re del creato, e Dio diede all’uomo comando di ubbidienza. E l’ubbidienza dell’uomo avrebbe mantenuto la Terra allo stato di un Paradiso terrestre, nel quale la morte, fame, guerre, sventure, malattie, fatiche, sarebbero state ignorate; un giocondo soggiorno di pace e amore nell’amicizia di Dio sarebbe stata la vita dell’uomo sino al suo passaggio alla Dimora celeste. Az.377 - 5.1.47
Dalla Epistola ai Romani
"Lo Spirito di Dio si librava sulle acque” è detto, ed è una delle prime parole della meravigliosa storia della Creazione.
Già era Dio. Sempre Egli fu. E per il suo Essere potè creare dal nulla il tutto; dal disordine, l’ordine; dall’incompleto, più, dall’informe, il completo, formato con legge di sapienza potentissima. Dal caos sorse l’Universo. Dai vapori carichi di molecole confuse, dall'anarchia degli elementi “creò il cielo e la terra” e subito il suo Spirito “si librò sulle acque”.
E a mano a mano che le successive opere della Creazione si compivano, “lo Spirito del Signore” si librava su di esse con le sue leggi e provvidenze, successive opere e sempre più potenti. Dal caos che si separa e ordina per famiglie – parti solide con parti solide per formare il globo del pianeta Terra, parti umide con parti umide, per formare successivamente i mari, i laghi, fiumi, ruscelli – alla luce, la prima delle cose non solo ordinate con elementi già esistenti nel caos, ma creata, con potere proprio, dal nulla.
Perché la luce non era, “le tenebre coprivano la faccia dell'abisso”, ossia del caos nel quale confusamente si urtavano masse di vapori, carichi di umidità, di gas, di molecole. E Dio creò la luce. La sua luce. Egli concesse al mondo, che sorgeva dal nulla per suo volere, l’attributo, uno degli attributi suoi: la luce.
Dio è Luce ed è il Padre della Luce e delle luci. E alla terra, sua prima creatura, concede e dona la luce. Rm 82 - 2.2.48
Non ci fu autogenesi, e non ci fu evoluzione; ma ci fu la Creazione voluta dal Creatore. La ragione, di cui siete tanto orgogliosi, dovrebbe farvi persuasi che dal nulla non si forma la cosa iniziale, e dalla cosa unica e iniziale, non può venire il tutto.
Solo Dio può ordinare il caos e popolarlo d’innumeri creature che formano il Creato. E questo potentissimo Creatore non ha avuto limitazioni nel suo creare, che fu molteplice, né nel creare creature già perfette, ognuna perfetta secondo il fine per il quale è stata creata.
E’ stolto pensare che Dio abbia creato, volendo darsi un Creato, cose informi, attendendo di essere da esse glorificato quando le singole creature, e tutte le creature, avessero raggiunto, con successive evoluzioni, la perfezione della loro natura perché fossero atte al fine naturale o soprannaturale per il quale sono state create. (…)
L’uomo attuale non è il risultato di un’evoluzione ascendentale, ma il doloroso risultato di un’evoluzione discendentale, perché la colpa di Adamo ha per sempre leso la perfezione fisico-morale-spirituale dell’uomo originale. (…)
L’uomo non è il risultato di un’evoluzione, così come il Creato non è il prodotto di un’autogenesi. Per avere un’evoluzione occorre avere sempre una prima sorgente creativa. E pensare di avere avuto dall’autogenesi di ‘una sola’ cellula le infinite specie, è un assurdo impossibile. ( … )
E questo potentissimo Creatore non ha avuto limitazioni nel suo creare, che fu molteplice, né nel creare creature già perfette, ognuna perfetta secondo il fine per il quale è stata creata. Rm.21.5.48
Il sesto giorno fu fatto l’uomo, nel quale sono in sintesi rappresentati e tre regni del creato sensibile e, in meravigliosa verità, la sua creazione da Dio per l’anima spirituale infusa da Dio nella materia dell’uomo. L’uomo: vero anello di congiunzione fra Terra e Cielo, vero punto d’unione fra il mondo spirituale e quello materiale, l’essere, in cui lo spirito anima la materia, non solo per la vita limitata mortale ma, per la vita immortale dopo la finale risurrezione.
L’uomo: la creatura in cui splende e dimora lo Spirito Creatore.
L’uomo: la meraviglia della potenza di Dio che infonde il suo soffio, parte di Se stesso Infinito, nella polvere, elevandola alla potenza di uomo e dona a esso la Grazia che eleva la potenza dell’uomo animale, alla potenza della vita e condizione di creatura soprannaturale, di figlio di Dio per partecipazione di natura. La fa capace di mettersi in diretta relazione con Dio, disponendola a comprendere l’Incomprensibile, rendendole possibile e lecito amare Colui che sovrasta talmente ogni altro essere che, senza un suo divino dono, non potrebbe l’uomo, per capacità e per venerabondo rispetto, anche soltanto desiderare d’amare. ( … )
Il sesto giorno fu dunque creato l’uomo, completo, perfetto in ogni sua parte materiale e spirituale, fatto secondo il Pensiero di Dio, secondo l’ordine (il fine) per cui era stato creato: amare e servire il suo Signore durante la vita umana, conoscerlo nella sua Verità e quindi godere di Lui, per sempre, nell’altra. Rm.28.5.48