La verità sulla bimba incinta di nove anni in Brasile
Una verità scomoda. Molto diversa da quella raccontata ufficialmente in questi giorni. E' la storia della bambina di 9 anni messa incinta in Brasile dal patrigno e che poi, a furor di popolo, ha abortito. Leggete questa verità, scritta da Alberto R.S. Monteiro, uno dei massimi esperti americani di America Latina La scorsa settimana è stata scoperta una gravidanza di gemelli in una bambina di 9 anni nel nordeste brasiliano. Il fatto è accaduto mercoledì 25 febbraio 2009 nella piccola Alagoinha, città di 14mila abitanti nell’interno dello Stato di de Pernambuco. La bambina era già di 4 mesi. Il padre sarebbe il patrigno, un ragazzo di 23 anni che viveva con la mamma della bambina. Il padre biologico della bambina, che attualmente pure vive in Alagoinha, si era separato dalla madre da circa tre anni. Il patrigno è stato arrestato lo stesso mercoledì sera e la popolazione della città ha perfino tentato di linciarlo.La madre era contro l’aborto. Il padre radicalmente contro l’aborto. Contro tutta la migliore medicina, i funzionari dell’ospedale hanno fatto credere ai genitori che la bambina sarebbe morta se la gravidanza fosse portata a termine. Questo semplicemente non è vero. In Brasile ogni anno ci sono 30.000 gestazioni di minori di 14 anni e non c’è alcun caso registrato di morte causata dalla gravidanza quando è offerto un accompagnamento pre-natale e si permette il parto per mezzo del cesareo. Il modo in cui si è mentito ai genitori per far sì che acconsentissero all’aborto è motivo di vergogna per qualunque servizio sanitario. Il padre della bambina, al quale fu impedito di parlare con i medici, quando capì che i funzionari dell’ospedale stavano mentendo, chiese l’aiuto di un servizio di appoggio giuridico per impedire l’aborto, appoggio giuridico garantito dalla legge brasiliana poiché è un reato fare un aborto contro la volontà dei genitori, soprattutto quando non c’è alcun rischio di morte. I medici dell’ospedale, però, per garantire che l’aborto fosse realizzato lo stesso contro la volontà del padre, permisero il trasferimento della bambina per una struttura che mantenne il segreto della sua presenza fino alla realizzazione dell’aborto. Il governo brasiliano e i mezzi di comunicazione, trattando i responsabili di questi fatti come eroi, si stanno adesso approfittando dell’accaduto per promuovere un’agenda di passi verso la completa legalizzazione dell’aborto. Quello che è successo viene divulgato ampiamente in modo da nascondere i veri fatti che sono avvenuti con un gigantesco spettacolo mediatico nel quale la gente viene indotta a credere che la gravidanza di una minorenne significa la sua morte fisica.Quello che è stato divulgato è quello che la stampa ha voluto che il pubblico sapesse. Le persone direttamente coinvolte nel caso hanno esposto ai giornalisti che li hanno cercati tutti i dettagli di ciò che viene raccontato nel presente testo, ma nulla è stato pubblicato. Le persone hanno il diritto di sapere la verità, e di comprendere quanto la gente e le stesse vittime stanno venendo manipolate in funzione di interessi internazionali con i quali il governo del presidente Lula è connivente.[...]Quello che è successo questa settimana a Recife non è il primo caso del genere. Ci sono gruppi che ricevono finanziamenti miliardari di Fondazioni internazionali perché questi eventi vengano sfruttati al massimo. Tocca a coloro che difendono la dignità umana, diventarne consapevoli e prendere posizione per perché non si ripetano avvenimenti vergognosi come questi, dove le persone semplici sono ingannate, dove i fatti sono nascosti e le informazioni manipolate, e un intero popolo è preso in giro con l’unico scopo di produrre cambiamenti profondi nell’opinione pubblica in funzione dei progetti di organismi internazionali. [
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