"Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me" (Immanuel Kant)
Bene.
Trattavasi di una particolare situazione.
Il rischio della moglie di rimanere incinta avrebbe dovuto essere scongiurato perché la anestesia praticata durante la seconda gravidanza (due parti cesarei) aveva condotto quest'ultima ad un arresto cardiaco.
Fu ripresa per le "penne" dopo le convulsioni.
I preti di S. Eugenio lo sapevano. Si comportarono da Talebani.
Il marito fu condannato nel segreto del confessionale. Gli fu negata l'assoluzione.
Ultima modifica di Edmond Dantés; 06-03-12 alle 18:49
"Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me" (Immanuel Kant)
Comprendo le gravi circostanze, ma avrebbe dovuto astenersi dal fare sesso con propria moglie.
Se ha confessato tale peccato dicendosi pentito di quel gesto, allora hanno sbagliato a non assolverlo.
Se invece non ha mostrato alcuna forma di pentimento, allora hanno fatto bene a negargli l'assoluzione.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
_Non rinnegare e non restaurare__
Difendi la nazione come nei tempi passati, in modo moderno:" fotti lo Stato antifascista! "(Giò)
L'invidia ha due bocche; con una sputa miele , con l'altra sputa veleno e fiele
_Non rinnegare e non restaurare__
Difendi la nazione come nei tempi passati, in modo moderno:" fotti lo Stato antifascista! "(Giò)
L'invidia ha due bocche; con una sputa miele , con l'altra sputa veleno e fiele
_Non rinnegare e non restaurare__
Difendi la nazione come nei tempi passati, in modo moderno:" fotti lo Stato antifascista! "(Giò)
L'invidia ha due bocche; con una sputa miele , con l'altra sputa veleno e fiele
Ada, la prima finalità del matrimonio è la procreazione. Il comandamento divino afferma perentoriamente: "Crescete e moltiplicatevi". In merito, l'Enciclica di Paolo VI Humanae Vitae, che fa parte del Magistero ordinario infallibile laddove enuncia dottrine che sono patrimonio da sempre della morale cattolica, insegna: A questo insegnamento della chiesa sulla morale coniugale, si obietta oggi, come osservavamo sopra (n. 3), che è prerogativa dell’intelligenza umana dominare le energie offerte dalla natura irrazionale e orientarle verso un fine conforme al bene dell’uomo. Ora, alcuni si chiedono: nel caso presente, non è forse razionale, in circostanze così complesse, ricorrere al controllo artificiale delle nascite, se con ciò si ottiene l’armonia e la quiete della famiglia e migliori condizioni per l’educazione dei figli già nati? A questo quesito occorre rispondere con chiarezza: la chiesa è la prima a elogiare e a raccomandare l’intervento dell’intelligenza in un’opera che così da vicino associa la creatura ragionevole al suo creatore, ma afferma che ciò si deve fare nel rispetto dell’ordine da Dio stabilito. Se dunque per distanziare le nascite esistono seri motivi, derivanti dalle condizioni fisiche o psicologiche dei coniugi, o da circostanze esteriori, la chiesa insegna essere allora lecito tener conto dei ritmi naturali immanenti alle funzioni generative per l’uso del matrimonio nei soli periodi infecondi e così regolare la natalità senza offendere minimamente i principi morali che abbiamo ora ricordato. La chiesa è coerente con se stessa, sia quando ritiene lecito il ricorso ai periodi infecondi, sia quando condanna come sempre illecito l’uso dei mezzi direttamente contrari alla fecondazione, anche se ispirato da ragioni che possano apparire oneste e gravi. Infatti, i due casi differiscono completamente tra di loro: nel primo caso i coniugi usufruiscono legittimamente di una disposizione naturale; nell’altro caso essi impediscono lo svolgimento dei processi naturali. È vero che, nell’uno e nell’altro caso, i coniugi concordano con mutuo e certo consenso di evitare la prole per ragioni plausibili, cercando la sicurezza che essa non verrà; ma è altresì vero che soltanto nel primo caso essi sanno rinunciare all’uso del matrimonio nei periodi fecondi quando, per giusti motivi, la procreazione non è desiderabile, usandone, poi, nei periodi agenesiaci a manifestazione di affetto e a salvaguardia della mutua fedeltà. Così facendo essi danno prova di amore veramente e integralmente onesto.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Credo che quell'uomo abbia già dato a N.S. ciò che N.S. si aspettava da lui quanto a prole.
La legge è fatta perché gli uomini obbediscano ai precetti non perché siano privati delle gioie assicurate anche dall'Altissimo perché siano felici anche quaggiù.
La legge deve adattarsi al caso.
Dunque astenersi dal fare sesso con la propria moglie potrebbe contravvenire un altro precetto secondo me importante tanto quanto.
Ultima modifica di Edmond Dantés; 06-03-12 alle 19:00
"Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me" (Immanuel Kant)