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    Predefinito Dio non c'è, o forse sì. Dawkins ha dei dubbi

    Dio non c'è, o forse sì. Dawkins ha dei dubbi

    di Marco Respinti28-02-2012



    La fede di Richard Dawkins, riporta il Daily Mail, scricchiola, e la sua sicurezza "religiosa" nella non esistenza di Dio vacilla. Insomma, il suo ateismo granitico - e in più di un caso becero - non è più quello di una volta. Oggi il famoso divulgatore scientifico, amato dai rotocalchi e dalle trasmissioni tivù per lo stile irriverente e sbarazzino nel giurare e spergiurare che le fedi sono tutte una menzogna plurimillenaria, dice di non essere affatto sicuro che Dio non esista. Nemmeno del contrario, certo, ma tant’è che Dawkins l’outing lo ha fatto in pubblico, dibattendo nientemeno che con l’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, ossia il capo della Chiesa anglicana, e la cosa suona davvero insolita.

    Capiamoci. Dawkins è noto in tutto il mondo, e da tempo, con il nomignolo di "rottweiler di Darwin". Classe 1941, etologo e biologo, dopo essere stato docente all’Università di Oxford con il titolo, pomposetto e molto intenzionale, di "Professore per la comprensione pubblica della scienza", oggi è docente emerito al New College del medesimo ateneo inglese. La sua carriera è un crescendo di materialismo e di evoluzionismo, coltivati nella ferrea convinzione che Charles Darwin (1809-1882) abbia insegnato al mondo tutto ciò che davvero c’è da sapere della vita sulla Terra, che insomma di Dio non c’è più bisogno perché il naturalista vittoriano lo ha bellamente soppiantato e che tutto quanto Darwin non poté capire allora lo fanno egregiamente i suoi successori e continuatori seguendone ligi i dettami.

    Libri come Il gene egoista, del 1976 (trad. it. Mondadori, Milano 1992), e L’orologiaio cieco, del 1986 (Rizzoli, Milano 1989), più i molti documentari di cui Dawkins è artefice e protagonista, hanno fatto più di qualsiasi altro mezzo, nella civiltà dell’immagine, per convincerci che la fede va bene al massimo per le sacrestie, e che però quando si parla di scienza bisogna farsi seri. Politicamente di sinistra (Laburista in gioventù e poi elettore dei Liberali Democratici britannici), Dawkins è uno di quelli che alla bisogna interviene su tutto e che su tutto ha un’ascoltata opinione da proferire. Un Piergiorgio Odifreddi d’Oltremanica, per intenderci.

    Grande sostenitore del cosiddetto "Great Ape Project" ("Progetto Grandi Scimmie Antropomorfe", che mira a ottenere dall’ONU una "Dichiarazione dei Diritti delle Grandi Scimmie" che estenda ai cosiddetti primati i diritti dell’uomo perché in fin dei conti sono affari di famiglia), in un saggio degli anni 1990, Virus della mente - raccolto poi nell’antologia Il cappellano del diavolo (trad. it., Cortina, Milano 2003) -, e ancora nella seconda parte del documentario The Roots of All Evil?, trasmesso da Channel 4 nel gennaio 2006, Dawkins ha quadrato il cerchio della propria filosofia: la fede è una malattia mentale, ed è la causa di ogni male terrestre. Esattamente come per iscritto e ampiamente "documenta" nel best-seller L’illusione di Dio (trad. it., Mondadori, 2006), un centone neoilluminista di cose varie ed eterogenee, messe in fila alla buona per corroborare con una certa goffaggine una tesi risibile.

    Ora, Dawkins non è affatto nuovo a mezze frasi sibilline che dicono tutto e niente su Dio e dintorni, ma come l’abbia sempre pensata sul punto lo mostrano bene quelle sue plateali discese in campo - ben più, cioè, di qualche centinaio di pagine di cui la maggior parte del pubblico leggerà soprattutto le sintesi dei media - quali per esempio l’Atheist Bus Campaign, dell’ottobre 2008. Lanciata dalla giornalista Ariane Sherine, del progressista The Gaurdian, e gestita dalla Bristish Humanist Association, una sorta di UAAR locale (humanist, infatti, in casi così, si traduce rotondamente con "laicista"), la campagna constava di un autobus preso in affitto per girare le strade di Londra con una enorme insegna pubblicitaria sul fianco: «Probabilmente Dio non esiste. Adesso smettila di preoccuparti e goditi la vita». Quel «probabilmente» che compare pure in quello slogan (molti si sono chiesti cosa sarebbe successo se il bus avesse fatto scala a Teheran o a Riad…) è infatti solo l’understatement retorico con cui Dawkins e gente come lui mantengono almeno un po’ di buona educazione, niente altro. Perché frasi come quella consegnata all’intervistatore Thomas A. Bass nel libro Reinventing the Future: Conversations with the World’s Leading Scientists (Addison-Wesley, Boston 1994), e cioè: «Sono un ateo piuttosto militante, nutrito da una buona dose di ostilità aperta vero la religione», lasciano davvero poco spazio all’immaginazione.

    I suoi dubbi di oggi non sono dunque una novità. Lo è invece - e se ci si permette una novità grande - il fatto che Dawkins quei dubbi forse di sempre scelga di proferirli a fianco dell’arcivescovo Williams. Un’occasione simile per azzannare l’avversario, insomma, il "rottweiler di Darwin" è la prima volta che se la lascia sfuggire. E di questo Dio - il quale non ha mai perso la speranza in Dawkins benché Dawkins l’abbia persa in Lui - saprà fare uso.

    La Bussola Quotidiana quotidiano cattolico di opinione online: Dio non c'è o forse sì. Dawkins ha dei dubbi

    Da incorniciare davvero la frase che chiude l'articolo
    “Pray as thougheverything depended on God. Work as though everything depended on you.”

  2. #2
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    Predefinito Re: Dio non c'è, o forse sì. Dawkins ha dei dubbi

    Fa piacere che vi interessiate così spesso al terribile Dawkins, il problema è che lo fate attraverso le fonti sbagliate.

    L'autore dell'articolo sopra probabilmente non ha nemmeno letto l'articolo che ha linkato (mi riferisco al link presente nell'originale, dal Daily Mail: Career atheist Richard Dawkins admits he is in fact agnostic | Mail Online)

    Nell'articolo in inglese si leggono le parole di Dawkins:
    "He said: 'On a scale of seven, where one means I know he exists, and seven I know he doesn't, I call myself a six.'
    Professor Dawkins went on to say he believed was a '6.9', stating: 'That doesn't mean I'm absolutely confident, that I absolutely know, because I don't.'


    che è semplicemente quello che ha sempre sostenuto. Infatti ne "L'illusione di Dio" (che Marco Respinti cita a sproposito, evidentemente senza averlo letto) Dawkins scriveva ben 6 anni fa:



    Prendiamo quindi sul serio l'idea di uno spettro di probabilità, e collochiamo su di esso i giudizi umani circa l'esistenza di Dio, tra i due estremi opposti di certezza. Lo spettro è continuo, ma può essere rappresentato con le seguenti sette posizioni.

    1 - Teista forte. 100% di probabilità di Dio. Nelle parole di C. G. Jung, "io non credo, io so".

    2 - Probabilità molto alta ma non 100%. Un teista di fatto. "Non posso saperlo per certo, ma credo fermamente in Dio e vivo la mia vita nell'assunzione che lui esista".

    3 - Più del 50% ma non molto alta. Tecnicamente agnostico ma propende verso il teismo."sono molto incerto, ma tendo a credere in Dio".

    4 - Esattamente 50%. Completamente agnostico ed imparziale. "L'esistenza e l'inesistenza di Dio sono esattamente equiprobabili".

    5 - Meno del 50% ma non molto bassa. Tecnicamente agnostico ma incline all'ateismo. "Non so se Dio esista ma tendono ad essere scettico."

    6 - Probabilità molto bassa, ma vicina allo zero. un ateo di fatto."non posso saperlo per certo ma credo che Dio sia molto improbabile, e vivo la mia vita nell'assunzione che lui non esista."

    7 - Ateo forte. "So che non esiste nessun Dio, con la stessa convinzione con cui Jung sa che ce n'è uno".


    Sarei sorpreso di incontrare molte persone nella categoria 7, ma la includo per simmetria con la categoria 1, che è molto ben popolata. È nella natura stessa della fede che uno sia capace, come Jung, di avere una credenza senza una ragione adeguata per farlo (Jung credeva anche che alcuni libri sul suo scaffale esplodessero spontaneamente con un sonoro bang). Gli atei non hanno fede; e la ragione da sola non può condurre nessuno alla totale convinzione che qualcosa non esista. Per questo motivo la categoria 7 è in pratica molto più vuota del suo corrispettivo, la categoria 1, che ha molti abitanti devoti. Io mi considero nella categoria 6, ma tendo verso la 7 -- sono agnostico ma solo nel senso in cui sono agnostico sull'esistenza delle fate del giardino.




    Sono le stesse identiche parole che ha ripetuto all'arcivescovo Williams. La stessa scala da 1 a 7 e lo stesso suo collocamento (ora è 6,9 prima lo chiamava 7 "meno meno" o 7--)

    Che cosa abbia spinto Marco Respinti a scrivere un articolo del genere lo sa solo il suo dio.
    Ultima modifica di Ludwig Feuerbach; 29-02-12 alle 05:23

  3. #3
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    Predefinito Re: Dio non c'è, o forse sì. Dawkins ha dei dubbi

    Citazione Originariamente Scritto da Ludwig Feuerbach Visualizza Messaggio
    Che cosa abbia spinto Marco Respinti a scrivere un articolo del genere lo sa solo il suo dio.
    ... O forse lo sapresti anche tu, se l'avessi DAVVERO letto:
    I suoi dubbi di oggi non sono dunque una novità. Lo è invece - e se ci si permette una novità grande - il fatto che Dawkins quei dubbi forse di sempre scelga di proferirli a fianco dell’arcivescovo Williams. Un’occasione simile per azzannare l’avversario, insomma, il "rottweiler di Darwin" è la prima volta che se la lascia sfuggire. E di questo Dio - il quale non ha mai perso la speranza in Dawkins benché Dawkins l’abbia persa in Lui - saprà fare uso.
    Il buon Respinti, insomma, fa notare come, almeno in questa occasione, Dawkins abbia cambiato non tanto il merito, ma l'atteggiamento, visto e considerato che solitamente non si lasciava sfuggire occasione di scontro furioso.
    Chissà, forse hanno giocato un ruolo anche le spinose critiche ed i malumori cui va incontro spesso il modo di fare del suddetto come puoi leggere anche qui.
    Ultima modifica di UgoDePayens; 29-02-12 alle 10:44
    “Pray as thougheverything depended on God. Work as though everything depended on you.”

  4. #4
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    Predefinito Re: Dio non c'è, o forse sì. Dawkins ha dei dubbi

    Citazione Originariamente Scritto da UgoDePayens Visualizza Messaggio
    ... O forse lo sapresti anche tu, se l'avessi DAVVERO letto:


    Il buon Respinti, insomma, fa notare come, almeno in questa occasione, Dawkins abbia cambiato non tanto il merito, ma l'atteggiamento, visto e considerato che solitamente non si lasciava sfuggire occasione di scontro furioso.
    Chissà, forse hanno giocato un ruolo anche le spinose critiche ed i malumori cui va incontro spesso il modo di fare del suddetto come puoi leggere anche qui.
    Rimane il fatto che tali 'dubbi' li ha sempre manifestati e che se sia sempre stato criticato.

    Io non mi ricordo che Dawkins abbia mai usato le parole che 'Dio non esiste' ma abbia sempre parlato di plausibilità della sua inesistenza (il 6.9 della scala).
    Ovviamente mi posso sbagliare e mi potrai indicare quando e come abbia pronunciato tali affermazioni.

    Ha sempre ricevuto critiche ma per quello che so l'unica cosa che è cambiata nel suo atteggiamento in tutti questi anni è nelle prospettive di una profonda secolarizzazione della società conseguente ad una dimnuzione della religiosità della popolazione.
    Ora è più pessimista di prima (che dipenda dall'età o da considerazione realistiche non so).

  5. #5
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    Predefinito Re: Dio non c'è, o forse sì. Dawkins ha dei dubbi

    Citazione Originariamente Scritto da UgoDePayens Visualizza Messaggio
    ... O forse lo sapresti anche tu, se l'avessi DAVVERO letto:


    Il buon Respinti, insomma, fa notare come, almeno in questa occasione, Dawkins abbia cambiato non tanto il merito, ma l'atteggiamento, visto e considerato che solitamente non si lasciava sfuggire occasione di scontro furioso.
    Chissà, forse hanno giocato un ruolo anche le spinose critiche ed i malumori cui va incontro spesso il modo di fare del suddetto come puoi leggere anche qui.
    L'articolo l'ho letto eccome mio caro, e nella sua interezza. L'articolo inizia con (ti evidenzio le parti più interessanti):
    "La fede di Richard Dawkins, riporta il Daily Mail, scricchiola, e la sua sicurezza "religiosa" nella non esistenza di Dio vacilla. Insomma, il suo ateismo granitico - e in più di un caso becero - non è più quello di una volta."

    "La fede scricchiola" "la sua sicurezza nella non esistenza di dio vacilla" "il suo ateismo non è più quello di una volta"

    Queste sono le tesi dell'articolo (da qui il titolo pomposo). Ora mi spieghi come si conciliano queste affermazioni con "i suoi dubbi di oggi non sono una novità", quando abbiamo appurato che sono le stesse parole che ha sempre usato?

    E quanto al suo atteggiamento: posto che non conosco il dibattito in questione nei dettagli, che cosa vi aspettavate (tu e il sig. Respinti), che azzannasse alla gola l'arcivescovo? In altre occasioni ho visto dibattiti del tutto civili con i prelati, mi fai degli esempi di "scontri furiosi" a cui fai riferimento?

  6. #6
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    Predefinito Re: Dio non c'è, o forse sì. Dawkins ha dei dubbi

    fossi Dio gli piazzerei una bella fata nel giardino
    gene normanno

  7. #7
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    Predefinito Re: Dio non c'è, o forse sì. Dawkins ha dei dubbi

    Citazione Originariamente Scritto da Aganto Visualizza Messaggio
    fossi Dio gli piazzerei una bella fata nel giardino
    Per fargli dispetto , visto che la bella 'fata' probabilmente la preferirebbe a letto.

  8. #8
    ...
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    Predefinito Re: Dio non c'è, o forse sì. Dawkins ha dei dubbi

    Citazione Originariamente Scritto da Darwin Visualizza Messaggio
    Per fargli dispetto , visto che la bella 'fata' probabilmente la preferirebbe a letto.
    D'altronde i mariti atei non sono obbligati a farsi troppi problemi anche dal punto di vista del tradimento coniugale.
    Ultima modifica di Cuordy; 29-02-12 alle 19:42
    "Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson


    "Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.

  9. #9
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    Predefinito Re: Dio non c'è, o forse sì. Dawkins ha dei dubbi

    Citazione Originariamente Scritto da Cuordileone Visualizza Messaggio
    D'altronde i mariti atei non sono obbligati a farsi troppi problemi anche dal punto di vista del tradimento coniugale.
    Il concetto di fedeltà non è solo dei credenti e legato solamente al concetto di peccato.
    Sarebbe interessante fare una statistica della clientela delle prostitute stratificata per credenza.

    Ho l'impressione che sarebbero molto interessanti , visto che il tradimento coniugale è legato molto anche all'insoddisfazione sessuale legata al concetto di sesso in funzione solamente riproduttiva.

    Edit della moderazione - manca la fonte.
    Ultima modifica di Cuordy; 29-02-12 alle 20:02

  10. #10
    ...
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    Predefinito Re: Dio non c'è, o forse sì. Dawkins ha dei dubbi

    Citazione Originariamente Scritto da Darwin Visualizza Messaggio
    Il concetto di fedeltà non è solo dei credenti e legato solamente al concetto di peccato.
    Sarebbe interessante fare una statistica della clientela delle prostitute stratificata per credenza.

    Ho l'impressione che sarebbero molto interessanti , visto che il tradimento coniugale è legato molto anche all'insoddisfazione sessuale legata al concetto di sesso in funzione solamente riproduttiva.

    Edit della moderazione - manca la fonte.
    Oh, l'haimdetto tu che Dawkins preferirebbe tradire la moglie, piuttosto che "limitarsi a guardare", mica io...
    Ultima modifica di Cuordy; 29-02-12 alle 20:04
    "Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson


    "Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.

 

 
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