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Discussione: I megaliti

  1. #51
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    Predefinito Re: I megaliti

    STORIA RISCRITTA? LA CULTURA MEGALITICA EUROPEA SI È DIFFUSA NEL 4.500 AC DA UN UNICO POPOLO





    Le celebri costruzioni megalitiche europee hanno tutte un'origine comune, legata alla tradizione di una singola comunità di cacciatori-raccoglitori ubicata nella Francia nordoccidentale. A questo popolo, infatti, si deve la costruzione dei primi megaliti attorno al 4.500 avanti Cristo, e grazie alla rapida espansione delle capacità e delle tecnologie marinaresche, nel giro di 200-300 anni ne sorsero altri lungo le coste affacciate sul Mediterraneo e sull'Atlantico. Nei secoli e millenni successivi altre “ondate creative” diffusero la cultura megalitica in molti altri luoghi, ma tutto ebbe inizio dall'inventiva di un'antica società della Bretagna.

    A riscrivere la storia della cultura megalitica è stata la ricercatrice Bettina Schulz Paulsson del Dipartimento di Studi Storici presso l'Università di Goteborg, Svezia. La scienziata è giunta alle proprie conclusioni grazie a un approfondito studio statistico condotto sulle analisi al radiocarbonio di oltre 2.400 siti europei, tra megalitici, non megalitici e altri costruiti nella stessa epoca. Incrociando tutti i dati è emerso che i primi dolmen – un tipo di megalito costituito da pietre verticali sormontate da lastroni orizzontali – furono costruiti attorno alla metà del V millennio avanti Cristo proprio in Bretagna. Sotto la spinta delle floride rotte marittime si diffusero rapidamente lungo le coste di Corsica, Sardegna, Francia sudoccidentale, Gran Bretagna, Spagna e via discorrendo. Tra il 4000 e il 3500 avanti Cristo ci fu una seconda ondata che fece diffondere ulteriormente dolmen, menhir, cerchi di pietra e cromlech (insieme di menhir come Stonehenge), mentre l'ultimo processo di espansione, che portò la cultura megalitica fino in Puglia e Sicilia, risale tra il 2500 e il 1200 avanti Cristo.

    Le analisi della dottoressa Schulz Paulsson smentiscono le due teorie più accreditate sulla diffusione della cultura megalitica. La prima vedeva la nascita di questi siti legata alla diffusione di una religione proveniente dall'Oriente; tutti i siti megaliti sono infatti rivolti verso Est e Sud-Est, dove sorge il Sole. A partire dagli anni '70 del secolo scorso, tuttavia, grazie alle prime analisi al radiocarbonio gli archeologi hanno iniziato a pensare a una nascita “spontanea” della cultura megalitica nei vari Paesi. Adesso sappiamo che tutto originò in Bretagna, grazie a un unico, creativo popolo, che ne esportò la tradizione grazie ad abilità marinaresche molto più approfondite di quelle ipotizzate per l'epoca. Non a caso la Schulz Paulsson suggerisce che le barche in grado di trasportare gruppi di persone furono costruite 2mila anni prima di quanto creduto fino ad oggi. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica PNAS.



  2. #52
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    Predefinito Re: I megaliti

    SPETTACOLARE “STONEHENGE SPAGNOLA" EMERGE DAL FIUME TAGO A CAUSA DELLA SICCITÀ




    Sulle rive del fiume Tago, il corso d’acqua più lungo della Penisola iberica che si sviluppa per oltre 1000 chilometri tra la Spagna e il Portogallo, è stata individuata un’incredibile Stonehenge risalente a circa 4 mila anni fa. La scoperta, fatta da uno dei satelliti della Nasa (l’Image Land Imager di Landsat 8), è stata possibile grazie al periodo di siccità che ha colpito la regione nel periodo estivo.

    Secondo gli archeologi, la "Stonehenge spagnola" ha caratteristiche del tutto simili alla più celebre Stonehenge inglese, situata nello Wiltshire. Le immagini, acquisite rispettivamente il 24 luglio del 2013 e il 25 luglio del 2019, mostrano un cerchio composto da oltre 140 rocce posizionate sia in orizzontale che in verticale. Il monumento è stato ribattezzato "tesoro di Guadalperal"

    Gli esperti non hanno ben chiara la natura della struttura, ma è probabile che anticamente sarebbe stata utilizzata, oltre che come luogo di sepoltura, anche come "osservatorio celeste", proprio come lo Stonehenge inglese, presentando però minori dimensioni rispetto a quest’ultimo. Su di uno dei menhir situati all’entrata del monumento sono scolpiti inoltre una serie di simboli, fra cui un serpente, probabilmente rappresentati al fine di proteggere il sacro monumento.

    La presenza della "Stonehenge spagnola" era già nota dagli anni ’20. A scoprirla, per primo, fu infatti l’archeologo tedesco Hugo Obermaier, che ne rivelò l’esatta posizione in una serie di pubblicazioni soltanto negli anni ’60. Nello stesso periodo il dittatore Francisco Franco ordinò il riempimento del bacino idrico di Valdecañas, condannando all’oblio il monumento.

    L’Associazione Culturale Radici di Peraleda ha proposto lo spostamento del dolmen in una posizione più sicura. Non tutti i ricercatori che stanno attualmente studiando la Stonehenge spagnola sono concordi nello spostare i suoi resti, perché preferirebbero studiare il monumento nel luogo in cui è stato costruito, riuscendo magari a trovare anche altri preziosi reperti nelle vicinanze.



  3. #53
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    Predefinito Re: I megaliti

    Grazie Silvia: prendo a piene mani dai tuoi post,sei un faro..........baci!

  4. #54
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    Predefinito Re: I megaliti

    La Stonehenge inglese è una ricostruzione falsata, messa in piedi ai primi del Novecento.

    Niente a che vedere coi siti molto più autentici della Sardegna.

  5. #55
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    Predefinito Re: I megaliti

    Citazione Originariamente Scritto da Tomás de Torquemada Visualizza Messaggio
    Girato in Sicilia, tra l’Etna e i menhir dell’altipiano dell’Argimusco, a Montalbano Elicona, l’ultimo video di “Torneremo ancora”, l’inedito di Franco Battiato, contenuto nell’omonimo album uscito recentemente. Un luogo caro a Franco Battiato l’Argimusco, tra densità spirituale, contemplazione e misteri.


  6. #56
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    Predefinito Re: I megaliti

    SCOPERTO A STONEHENGE UN NUOVO ANELLO DI MEGALITI




    Stonehenge, il sito delle meraviglie. Ha svelato un anello di 20 megaliti, risalenti almeno a 4.500 anni fa, scoperto da un team di archeologici britannici vicino al famoso sito del Neolitico, nel sud dell'Inghilterra. L'annuncio è stato dato dalla Bbc. Gli archeologi hanno scavato un cerchio lungo circa 2 chilometri nell'antico insediamento di Durrington Walls, a circa 3 chilometri da Stonenhenge. L'anello preistorico è formato da megaliti di 10 metri di diametro e 5 metri di larghezza. Il sito appena scoperto aveva un carattere sacro, incentrato sulla stagione dei raccolti agricoli: è stato datato all'età neolitica e secondo gli archeologi era in stretto collegamento con la stessa area sacra di Stonehenge.

    Il professore Richard Bates dell'Università di St. Andrews ha spiegato che la scoperta sta dando "una visione del passato che mostra una società ancora più complessa di quanto potessimo immaginare" per quanto riguarda, ad esempio, la pratica dell'agricoltura durante il Neolitico. Il dottor Tim Kinnaird dello stesso Ateneo ha detto che lo studio dello scavo "offre un ricco e affascinante archivio di informazioni ambientali precedentemente sconosciute. Presto saremo in grado di scrivere una storia dettagliate del paesaggio di Stonehenge 4000 anni fa".


  7. #57
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    Predefinito Re: I megaliti

    ORA C'È LA CONFERMA: STONEHENGE ERA DAVVERO UN CALENDARIO E FUNZIONAVA COSÌ





    Da tempo si sospetta che il sito di Stonehenge servisse da calendario o da osservatorio astronomico, per via dell'allineamento di alcune sue pietre con il Sole nei giorni dei solstizi. Ora una nuova analisi della disposizione dei monoliti conferma la prima teoria: Stonehenge era, di fatto, un "calendario 3D", visibile a tutti e basato sull'anno solare.

    MISURARE IL TEMPO. I costruttori di Stonehenge avevano pensato - questa è la conclusione di Timothy Darvill, professore di Archeologia alla Bournemouth University - a un calendario di 365,25 giorni, che permetteva alle persone che abitavano nelle vicinanze di tenere traccia dello scorrere dei giorni e dei mesi. Un calendario un po' diverso dal nostro ma tutto sommato di facile lettura.

    ORIGINE COMUNE. Darvill è partito da uno studio del 2020 secondo il quale praticamente tutte le pietre di sarsen (uno dei due tipi di pietre usate nella costruzione) provenivano dalla stessa località, a 25 km da Stonehenge, ed erano state portate fino alla piana del monumento nello stesso periodo, attorno a 2.500 anni fa. Ciò significa che dovevano avere un unico scopo e che venivano considerate una singola unità. Quale funzione avessero è parso evidente dal loro numero.




    Stonehenge in una fotografia aerea: dall'alto si coglie bene la disposizione delle pietre



    COME SI LEGGE IL CALENDARIO. Le pietre di sarsen a Stonehenge sono disposte secondo tre diversi schemi. Oltre alla circonferenza esterna di 30 monoliti, ci sono 4 pietre in formazione rettangolare all'esterno del cerchio e cinque triliti all'interno di esso (i triliti sono costruzioni formate da due massi rettangolari verticali e uno disposto orizzontalmente sopra di esse, tipo architrave).
    «Ognuna delle 30 pietre nel cerchio di sarsen rappresenta un giorno del mese, che è diviso in tre periodi di 10 giorni», spiega Darvill: «moltiplichiamo per 12 e otteniamo 360. Aggiungendo altri 5 giorni dai triliti centrali si arriva a 365.» Questi cinque giorni in più avrebbero rappresentato un mese corto intercalare, forse un periodo di celebrazioni a metà dell'inverno dedicato alle divinità del sito.

    ANNI BISESTILI. Per sincronizzare il calendario all'anno solare (che dura 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi) è necessario aggiungere un giorno al calendario ogni 4 anni: le quattro pietre disposte a rettangolo avrebbero avuto proprio questo scopo. Così i solstizi invernale ed estivo sarebbero stati "incorniciati" dalle stesse coppie di pietre ogni anno, e quello invernale anche da uno dei triliti centrali, forse indicante l'inizio di un nuovo anno. Questa regolarità aiutava a correggere eventuali errori nella conta dei giorni, perché altrimenti il Sole si sarebbe trovato al posto sbagliato durante i solstizi.

    UN'ORIGINE ESOTICA? Mesi di 30 giorni più un periodo intercalare di 5 si ritrovano in altri calendari solari, per esempio in quello in uso nell'antico Egitto nel 2700 a.C. (in cui i cinque giorni "extra" erano molto importanti dal punto di vista religioso) o in altri sviluppati nel Mediterraneo orientale dopo il 3000 a.C. La somiglianza potrebbe far ipotizzare una contaminazione tra il calendario di Stonehenge e quelli di culture diverse.



 

 
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