Scandalo Sanità
Vendola manda a casa gli assessori
Il nuovo governo regionale potrebbe anche considerare l’apertura ad altre formazioni politiche
BARI - Questione morale, con le inchieste su una sanità che in Puglia “è permeabile agli interessi delle lobby” e voglia di allargare i perimetri della coalizione aprendo un dialogo “senza pregiudizi” ai moderati. Sono queste le ragioni che hanno spinto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, di ritorno da una missione istituzionale in Canada, ad “azzerare” la propria giunta di centrosinistra.
Vendola ci tiene a dire ai giornalisti che non è un “azzeramento”, tutt'altro: è una rinascita, un rilancio, è un confronto che vuole aprire a tutto campo con Udc e Idv proprio per affrontare questioni “spinose” come quelle della sanità un settore che oggi in Puglia significa inchieste, tante, avviate dalla Procura di Bari.
Indagini che coinvolgerebbero politici, imprenditori e anche direttori generali di asl. Vendola non lo nega: “è un sistema permeabile agli interessi delle lobby, delle corporazioni e anche a spinte corruttive”. E c'è una trasversabilità a questi interessi che Vendola dichiara di non voler nascondere. Di qui l’azzeramento, o meglio: “gli assessori che spontaneamente e con grande coraggio – afferma Vendola – hanno rimesso il loro mandato” nelle mani del presidente. Un colpo di genio, dicono i sostenitori di Vendola. Un marchingegno per “coprire” le beghe interne alla giunta, dicono nel Pdl dove si concorda che tutto questo “è l’ammissione di un fallimento totale”.
Una “mossa a sorpresa”, dunque, secondo chi critica Vendola, solo per mettere ad esempio a tacere le voci sul nome del suo vice, l’assessore allo Sviluppo Economico, Sandro Frisullo (Pd). La Procura ha fatto sapere che Frisullo non ha ricevuto avvisi di garanzia ma il suo nome è apparso sui giornali in merito all’inchiesta sul giro di escort messo su in favore dei politici dall’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini.
Una decisione, quella di ieri sera, diffusa poi soprattutto al termine di una giornata politica difficile: la giunta regionale ha deciso la sospensione cautelare del direttore generale della Asl Bari, l’avv.Lea Cosentino, coinvolta in una delle inchieste sulla sanità per turbativa d’asta. Lea Cosentino ha immediatamente convocato i giornalisti, proprio sotto la sede della presidenza della Regione dalla quale era appena uscita dopo un turbolento incontro con Vendola: ha annunciato battaglia in tutte le sedi contro la sospensione, dicendosi delusa di una decisione non equa visto che gli altri direttori generali di asl indagati non hanno ricevuto un simile trattamento.
Una giornata veramente densa: si è conclusa con un primo round, ma oggi è certo ne seguirà un altro. Il centrodestra ha chiesto in serata le dimissioni di Vendola e, soprattutto, che in Puglia si torni a votare. Una lancia in suo favore è stata invece spezzata dal segretario regionale del Pd, Michele Emiliano, riconfermato alla guida del Comune di Bari: “Pieno sostegno” a Vendola che affronta la questione morale. La Regione Puglia si prepara da domani ad affrontare un cammino nuovo che sicuramente riserverà altre sorprese.
Fonte: Gazzetta del mezzogiorno, 1.7.2009