Originariamente Scritto da
Zorro
La Lega corre il rischio di determinarsi come "fenomeno" politico, nel senso più classico: una particolare manifestazione, umana nel caso, da studiare, da valutare, anche per una partolare simpatica bizzarria. Come tutti i fenomeni, specie se politici, caratterizzano un certo periodo, un certo numero di anni, poi, poco a poco, si dissolvono.
Sta mancando, in sostanza, alla Lega, la capacità di consolidarsi, tralasciando alcune sue caratteristiche pure particolari, assumendo migliori capacità di adattamento, facendo comunque scelte definitive che le garantirebbero una fisionomia più chiara, definita e quindi stabile.
Il primo grave errore, del detto Carroccio, è stato quello di aver malamente tentato una sua capacità di governo nazionale, conciliandola con il soddisfacimento di politiche particolari per particolari territori, quelli di sua provenienza. Non era impegno facile, ma La Lega è riuscita a farlo nel peggior modo possibile, risultando, spesso, contraddittoria ed incomprensibile.
Ha, peraltro, garantito, anche per responsabile lealtà agli alleati, la governabilità per circa un triennio, tornando utile a se stessa ed al Paese intero.
Oggi, saltando a grandi passi sul suo percorso, denuncia una grave crisi, per mancanza di lucidità decisionale, per perdita di autorevolezza del suo leader, per una crisi economica che un popolo, come preferiscono chiamarlo con testarda improprietà, quello "padano", sopporta peggio di altri, perchè non avvezzo all'insuccesso, all'insicurezza.
Una grave crisi ha indotto partiti pure più significativi, più "potenti", a rinunciare un po' a se stessi, ad accettarsi sostituiti da altri soggetti sociali, a subire mortificazioni pesanti. Questi subiscono il cosiddetto "governo tecnico", per necessità ritenute ineludibili, non superabili diversamente.
La Lega, nell'evidentemente maldestro tentativo di recuperare una base delusa, scontenta, insofferente, ha ritenuto proficuo. ma solo per lei, quindi egoisticamente, di doversi "distinguere", caratterizzandosi come partito più orgoglioso, per tornare alla protesta, alla rivendicazione, magari anche fini a se stesse.
A tale balzana decisione, ne seguono a catena altre, gravi. Ricatta, lo sgangherato storico calesse, il suo unico attuale "amico", il PDL, chiedendo che anche questo lo segua nell'avventata opposizione, pena una prossima elezione amministrativa affrontata in solitaria. Perderebbe, il centro-destra, tutto il Nord del Paese, a beneficio di avversari politici che molto ben messi non sarebbero. Senza considerare che questa sconsideratezza costringerebbe il PDL, nel prevedibile conseguente sconvolgimento politico generale, ad altre alleanze, con conseguente isolamento del partito bossiano. A meno che questo non abbia già messo in conto un avvicinamento al PD, in omaggio anche a molta parte dei suoi elettori che, ultimamente, si sono mostrati molto insofferenti verso Berlusconi.
Sarebbe un ulteriore grave errore, ma a questo punto, uno più uno meno...