NEW YORK - Ieri mattina sono stati pubblicati i dati sul mercato del lavoro, dai quali emerge che in gennaio l'occupazione è cresciuta a ritmo superiore rispetto a dicembre sconfiggendo le previsioni pessimistiche degli economisti e della stessa Federal Reserve. In un mese sono stati impiegati 243.000 nuovi impieghi. La situazione economica statunitense rimane molto difficile, il bilancio degli ultimi mesi ha consentito di recuperare una frazione dei 9 milioni di posti persi tra il 2007 e il 2009.
Sono cresciuti però i settori produttivi, dall'industria con 50.000 posti in più, 20.000 aggiunti alle costruzioni. L'occupazione negli impieghi pubblici è diminuita per il piano di ridimensionamento imposto dalla crisi di bilancio del governo federale, degli Stati e delle amministrazioni municipali.
Segni di vitalità nel settore privato, e lieve aumento dei salari medi orari e delle ore lavorate mediamente a settimana. Spostamenti molto limitati, che non consentono di recuperare il terreno perduto negli anni della crisi. Ma si tratta comunque di segnali che vanno nella giusta direzione. I mercati hanno subito festeggiato, il dollaro è in rialzo e la Borsa in recupero.
La disoccupazione è all'8,3%, minimi da oltre tre anni, dal febbraio 2009, i giorni dell'insediamento di Obama alla Casa Bianca, e ha affermato trionfale:"I dati, da un mese all'altro possono andare su e giù, c'è ancora molto da fare. Ma è un fatto che negli ultimi 23 mesi abbiamo creato 3,7 milioni di posti di lavoro, dobbiamo stare attenti a non tornare a politiche recessive del passato. Il Congresso non freni l'economia facendo pagare più tasse a 160 milioni di americani, come avverrà se non agisce entro febbraio". Il riferimento è agli sgravi contributivi sulle buste paga, oggetto di un braccio di ferro: i repubblicani non sono contrari a prorogare le detrazioni che scadono tra quattro settimane, ma non vogliono far pagare il conto ai ricchi, come chiede Obama.
Se nei prossimi mesi l'economia statunitense continuerà lievemente a rafforzarsi e a ritrovare posti lavoro, i repubblicani e conservatori non potranno mai definire fallimentare la politica di Obama, sebbene la crisi del 2008 abbiamo comunque diffuso malessere e abbia impoverito tutti.