Originariamente Scritto da
AURELIO AUGUSTO
Stavo riflettendo un po' sulla questione della diffusione della Verità verso i non-cattolici.
non intendo parlare qui di televisione, ora di religione cattolica, Stato, eccetera: mi riferisco in particolare alla questione del normale dialogo, su forum e nella vita quotidiana, tra cattolici e non-cattolici, soprattutto con gli atei (ir)razionalisti militanti italiani.
Ho ripensato al mio percorso, da ateo a cattolico, un percorso che poi ho visto comune ad altre persone. Dapprima convinti di aver trovato la "ragione" nell'ateismo e poi invece poco alla volta vedere che la ragione è nel cattolicesimo e che l'ateismo è proprio la peggior scelta.
Ho ripensato ad alcune persone che da anni scrivono qui come atei (ir)razionalisti e ancora lo sono, in maniera anche insistente, fastidiosamente ottusa.
Sicuramente in certi casi i non-cattolici hanno difficoltà a capire la verità a causa di nostri limiti personali, ovvero perché non sappiamo comunicare bene a quella determinata persona perché le proprie tesi sono sbagliate.
tuttavia io penso che ci sono tanti casi in cui, nonostante si forniscano al non-cattolico delle buone spiegazioni, il non-cattolico le rifiuta per una propria scelta personale: la scelta di non seguire davvero la ragione ma di proseguire ottusamente nella propria posizione, alla quale si è arroccato per svariati motivi: superstizione, ideologia, conformismo-anti-conformismo, per esempio.
in effetti anche io negli anni in cui ero ateo, in determinate questioni, pur convinto di essere un serio ricercatore della verità, di fatto ricevevo buone spiegazioni ma non le volevo ascoltare e continuavo a ripetere le scemenze omosessualiste, abortiste, ateiste, eccetera che molti media fanno passare come apice del progresso umano.
la mia domanda quindi è: come comportarsi in queste situazioni? dopo essersi impegnati a dare delle buone spiegazioni, dopo aver appurato che il non-cattolico è in quello stato mentale di rifiuto a ragionare sinceramente, come comportarsi?
lasciar stare? insistere? usare la calma o alterarsi? fare cosa?
ad un certo punto penso che c'entri anche la volontà Divina, che concede in misura diversa la grazia di poter capire determinate cose e dunque avvicinarsi a Dio.
comunque chiedo a voi se pensate che c'è un modo di agire specifico quando incontrate delle persone che, nonostante le buone spiegazioni, mostrano una netta chiusura mentale verso la Vera Ragione.