User Tag List

Risultati da 1 a 2 di 2
  1. #1
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    19 Sep 2005
    Località
    Oggiono (LC)
    Messaggi
    19,372
     Likes dati
    212
     Like avuti
    137
    Mentioned
    26 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito I martiri cattolici vittime dell’inquisizione anglicana

    Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
    Comunicato n. 11/12 del 30 gennaio 2012, Santa Martina

    I martiri cattolici vittime dell’inquisizione anglicana

    Quando nell’Inghilterra “riformata” frati e preti cattolici venivano squartati vivi, di Francesco Lamendola

    Se si chiede a uno studente medio italiano (“medio” non nel senso che frequenta la scuola media, ma nel senso della preparazione, della maturità e della capacità critica), anche di livello universitario, che cosa gli facciano venire in mente espressioni come Riforma e Controriforma, nove volte su dieci, crediamo, parlerà dei roghi dell’Inquisizione, dell’Indice dei libri proibiti, insomma delle varie manifestazioni della (cosidetta) intolleranza dei cattolici nei confronti dei protestanti; mettendovi dentro forse anche, per buona misura, il processo a Galilei, sebbene non c’entri nulla con l’argomento suddetto.
    Se poi si chiederà a quel medesimo studente che cosa sappia della vita civile e religiosa in Inghilterra nel Cinquecento, e specialmente durante il regno della “grande” Elisabetta, nove volte su dieci egli parlerà in termini entusiastici della libertà inglese, della tolleranza inglese, del meraviglioso clima di rispetto per le opinioni altrui che caratterizzava quel fortunato Paese, mentre nel resto d’Europa, e specialmente nei Paesi rimasti cattolici, il boia, il carceriere e l’aguzzino addetto alla tortura, lavoravano senza posa per conculcare il sacrosanto diritto di ciascun essere umano a seguire la fede religiosa e le opinioni filosofiche che ritiene vere.
    C’è, sì - è vero - il piccolo neo della persecuzione contro i puritani, da cui lo storico viaggio del Mayflower; ma insomma si tratta di cosa secondaria e, del resto, necessaria alla fondazione di un altro mito caratteristico della storiografia moderna: il fatto che lo spirito di libertà fosse nei cromosomi dei Padri Pellegrini e quindi, attraverso di essi, nei futuri Stati Uniti d’America - che, come tutti sanno, sono la più matura e compiuta democrazia del mondo.
    Che i cattolici, nell’Inghilterra di Enrico VIII e di Elisabetta I, fossero sottoposti a persecuzioni estremamente crudeli; che, per aver governato per cinque anni in senso antiprotestante, la regina Maria Tudor sia stata chiamata dai suoi sudditi, e sia rimasta poi per sempre, “Maria la Sanguinaria”, mentre per aver mandato al patibolo i cattolici durante i quarantacinque anni del suo regno, Elisabetta è passata alla storia come “la grande”: tutto questo o non si sa, o non si dice, o non si dice perché non lo si vuol sapere; e vada per i libri di storia inglesi, dato che la storia, come è ovvio, viene scritta dai vincitori e non dai vinti.
    Ma che questa informazione a senso unico, che questa visione partigiana siano assunte dai nostri professori e dai nostri studenti e, attraverso di loro, dall’intera opinione pubblica italiana, ciò lo si deve a un’altra ragione: alla piaggeria e al servilismo dei nostri studiosi accademici nei confronti della storiografia di marca protestante e anglosassone, per cui tutto ciò che è anticattolico e tutto ciò che è britannico (o americano) viene acriticamente recepito come buono e giusto e, soprattutto, come politicamente corretto.
    Gli Inglesi, popolo di mercanti, hanno perfettamente appreso l’arte di vendere bene la propria merce, compresa quella particolare merce che è la propria immagine pubblica: e l’esportazione della loro cultura, del loro modo di vedere il mondo, del loro stile di vita, costituisce ancor oggi uno dei punti di forza del loro imperialismo commerciale e finanziario, che comprende la capacità di attrarre nei loro college milioni di giovani in costosissimi soggiorni di studio, nonché quello di rubare i migliori cervelli fra i neolaureati di mezzo mondo, per impiegarli nelle loro università, nei loro laboratori scientifici, nelle loro industrie.
    I nostri libri di storia, e specialmente quelli scolastici, sono scritti da professori italiani che hanno totalmente introiettato la visione anglosassone (mentre quelli delle materie scientifiche sono scritti, in buona parte, direttamente da autori anglosassoni, come se non avessimo dei professori di fisica, di biologia o di scienze della Terra capaci di scrivere degnamente dei libri di testo) e che continuano a veicolare quella “leggenda nera” che gli Inglesi del tempo di Elisabetta diffusero nei confronti del cattolicesimo, della Spagna, dell’Italia, nel medesimo tempo in cui erano impegnatissimi a celebrare se stessi come araldi della libertà di pensiero.
    Così, quella che era la propaganda di una parte in lotta durante i conflitti religiosi del Cinquecento, è diventata la verità storica definitiva, vidimata e approvata da tutti gli studiosi “seri” e non più sottoponibile al vaglio della critica; e questo da parte di noi Italiani, che siamo così inclini a criticare, demitizzare e perfino denigrare la nostra propria storia nazionale, da Scipione l’Africano a Cavour e Mazzini, suona decisamente come paradossale.
    Ebbene: cominciamo allora col dire che la maggioranza del popolo inglese, dopo che Enrico VIII, per la fregola di impalmare la bella Anna Bolena (futura madre di Elisabetta), ebbe rotto con la Chiesa che gli negava l’annullamento del matrimonio con Caterina d’Aragona (madre di Maria) e proclamato l’Atto di Supremazia, nel 1534, rimase per non pochi anni fedele al cattolicesimo; che il terribile Re Barbablu, per mettere a tacere la voce critica del suo ministro Thomas More, uno dei maggiori umanisti dell’epoca, non seppe far di meglio che mandarlo al patibolo; e che tutta l’operazione regia del distacco da Roma fu motivata largamente dalla volontà di saccheggiare le immense proprietà della Chiesa cattolica (circa un quinto delle terre del Regno!), ciò che permise di sanare le finanze statali, estremamente dissestate.
    Così fanno gli Inglesi quando si trovano alle prese con il LORO debito pubblico: confiscano le ricchezze di qualche soggetto politicamente scomodo; depredano qualche nazione straniera in nome del “white’s man burden” (ieri con l’India o il Sudafrica, oggi con l’Iraq o la Libia); oppure, come stanno facendo in questi giorni, stampano sterline a volontà, proprio come i loro cugini americani che stampano dollari a tutto andare, mentre i Paesi fessi come il nostro si sottopongono a manovre finanziarie massacranti per pagare onestamente il proprio debito, con una moneta, l’euro, che ormai è come un nodo scorsoio per chi l’adopera.
    Dalla confisca delle immense ricchezze della Chiesa inglese nacque un nuovo ceto di proprietari che, essendo stati complici della monarchia nel perpetrare il crimine - e come altro lo si dovrebbe chiamare, visto che per i preti e i frati che “resistevano” c’era lo squartamento? -, erano ad essa legati materialmente e moralmente; non restava che un’ultima cosa da fare, demonizzare l’avversario sconfitto: e furono varate le leggi anticattoliche che imperversarono per secoli e che ridussero i cattolici, inevitabilmente sempre meno numerosi, al rango di sudditi di serie B (e non parliamo degli irlandesi i quali, oltre che cattolici, avevano pure il torto di essere dei “selvaggi”, un po’ come i Pellerossa d’America, agli occhi dei conquistatori e colonizzatori inglesi: contro di loro qualunque arma andava bene, qualunque crimine diventava lecito).
    Insomma, se è vero che la storiografia deve caratterizzarsi per lo sforzo di equanimità e per la capacità di rimettere incessantemente in discussione le proprie “verità”, mai da considerarsi definitive e intoccabili, è altrettanto vero che non ci sono ragioni per cui, a quasi cinque secoli di distanza, in Italia si debba continuare a studiare la storia inglese con la lente deformante che la propaganda britannica e protestante dispiegò a suo tempo, a fini puramente polemici: anche se siamo, per molti versi, una provincia dell’Impero mondiale anglosassone, definito dal binomio dollaro-sterlina, potremmo anche prenderci il lusso di essere un po’ meno servili, almeno qualche volta.
    Così Angela Loffredo ricorda le vicende dei regni di Enrico VIII, Edoardo VI, Maria I ed Elisabetta I Tudor, in uno dei pochi libri di testo scolastici in cui si ricorda l’aspetto meno noto della cosiddetta Riforma in Inghilterra, chiamandolo con il suo vero nome, ossia «la persecuzione dei cattolici in Inghilterra» (Albrigoni e altri, «Geostoria», La Nuova Itali, Firenze, 2001, volo. 2°, pp. 76-77):

    “Quando Enrico VIII istituì la Chiesa anglicana, molti Inglesi rimasero fedeli alla fede cattolica. La convivenza tra le due religioni fu ancora più difficile che in Francia.Durante il beve regno della cattolica May Tudor (1553-58) i protestanti venero perseguitati così duramente che la regina venne chiamata “bloody Mary””Mary la sanguinaria”.
    Nel 1558, salita al trono la sorellastra Elisabetta, la situazione cambiò e toccò ai cattolici subire feroci persecuzioni. La regina fece chiudere le chiese cattoliche, i “papisti” (così venivano definiti con disprezzo i cattolici) non potevano partecipare a funzioni religiose e ricevere i sacramenti; inoltre essi erano obbligati a educare i propri figli secondo le regole della Chiesa anglicana. Le case dei cattolici potevano essere perquisite dalla polizia in ogni momento e senza alcun preavviso, poiché essi erano considerati come traditori del regno al servizio di una potenza straniera, il Papato.
    I preti e i frati erano stati banditi dalle isole britanniche: se uno di essi veniva scoperto in Inghilterra, veniva condannato a morte per squartamento.
    Nonostante ciò, molti gesuiti sbarcarono clandestinamente in Inghilterra per mantenere viva la fede cattolica. Essi dovevano vivere in clandestinità, ma contemporaneamente dovevano visitare le varie comunità sparse nel paese. Perciò fu organizzata una rete segreta tra i cattolici inglesi per nascondere i gesuiti e gli altri preti: nelle case di campagna della nobiltà furono ricavati dei nascondigli molto ingegnosi (alcuni erano dotati di tubi di collegamento con le cucine per poter nutrire coloro che erano nascosti, altri avevano gallerie per fuggire nei boschi vicini). A capo di questa organizzazione vi erano le donne: a causa della loro dipendenza sociale dai mariti, le moglie e le madri cattoliche godevano di una certa immunità, perché non erano in grado di pagare le multe e difficilmente venivano imprigionate in quanto nel loro ruolo di mogli dovevano essere di aiuto ai mariti. Presso le famiglie di queste donne, i religiosi potevano nascondersi sotto false spoglie, ad esempio come insegnanti; spesso la salvezza dei clandestini dipendeva dalla prontezza di spirito e dal coraggio delle padrone di casa che non si tradivano durante le frequenti irruzioni della polizia. C’era quindi un’inversione di ruoli; nelle questioni religiose, i preti erano guide spirituali, ma per la loro incolumità fisica, spesso dipendevano interamente dalle donne.
    Durante gli ultimi anni del Cinquecento, la situazione migliorò leggermente per i papisti: venne loro concesso di dichiarare apertamente la propria fede, anche molti membri del Parlamento si professavano cattolici. Tuttavia la libertà religiosa doveva essere pagata, poiché i cattolici, per poter continuare a esserlo, dovevano pagare una elevata tassa annuale. Molte famiglie dell’aristocrazia inglese dilapidarono i patrimoni per mantenersi fedeli al papa. “

    Generalmente, quando si parla delle persecuzioni contro i cattolici, vengono in mente quelle avvenute in Giappone alla fine del XVI secolo, oppure quelle che si verificarono in Messico nei primi anni del Novecento, o quelle della Russia bolscevica; di fatto, molte persone ignorano la durezza e la lunga durata delle persecuzioni anticattoliche in Inghilterra e Irlanda, che produssero numerosi martiri. Così pure, molte persone non amano ricordare che il padre nobile del liberalismo anglosassone, il filosofo John Locke, approvava pienamente la discriminazione nei confronti dei cattolici, anzi la loro persecuzione attiva, e ciò proprio mentre componeva quel suo «Trattato sulla tolleranza» che molti suoi improvvidi ammiratori continuano a magnificare come la moderna Bibbia del pensiero pluralista e della libertà di coscienza (cfr. il nostro articolo «Locke auspica libertà religiosa per tutti, ma invoca la persecuzione di cattolici islamici e atei», apparso sul sito di Arianna Editrice in data 10/02/2011).
    Anche questi sono segni del conformismo culturale, dell’appiattimento delle coscienze, della smemoratezza storica e della distorsione del vero, tipici di questa nostra epoca così “illuminata”, “democratica” e “progressista”. Provare per credere: se si cerca, su Internet, qualche immagine delle persecuzioni anticattoliche in Inghilterra, non viene fuori praticamente nulla; in compenso, abbondano le immagini dell’Inquisizione intenta a torturare, a bruciare, a squartare i protestanti...

    Fonte: http://ariannaeditrice.it/articolo.p...articolo=42018

    _______________________

    http://federiciblog.altervista.org/

  2. #2
    Forumista senior
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    IPERURANIO INTERIORE
    Messaggi
    4,328
     Likes dati
    63
     Like avuti
    331
    Mentioned
    47 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Lightbulb Re: I martiri cattolici vittime dell’inquisizione anglicana


    In ricordo dei martiri cattolici inglesi vittime dell’inquisizione anglicana...






    Guéranger, L'anno liturgico - 12 marzo. San Gregorio Magno, Papa e Dottore della Chiesa
    http://www.unavoce-ve.it/pg-12mar.htm
    “12 MARZO SAN GREGORIO MAGNO, PAPA E DOTTORE DELLA CHIESA.
    (...) VITA. - San Gregorio nacque a Roma verso il 540. Entrò prima nella carriera politica; divenuto poi prete di Roma, nel 571, fondò sei monasteri col suo ricco patrimonio e si fece monaco. Creato cardinale diacono nel 577, fu inviato come legato a Costantinopoli per rappresentarvi la Chiesa romana al cospetto di Tiberio. Tornato a Roma nel 584, rientrò nel suo monastero, e vi fu eletto abate. Nel 590 dovette accettare il Papato e fu consacrato a S. Pietro il 3 settembre. Col suo zelo e le sue virtù divenne l'esempio di tutto l'episcopato: ristabilì la fede cattolica là dove maggiormente aveva sofferto, represse gli eretici, inviò missionari nell'Inghilterra, difese i diritti della Chiesa, regolò il culto ed il canto liturgico, fissò le Chiese stazionali, scrisse molti commenti alle sacre Scritture. Operò molti miracoli e morì nel 604 dopo tredici anni di pontificato.
    Preghiera (...)
    ... per l'Inghilterra.
    O Apostolo d'un intero popolo! ricordati anche dell'Inghilterra che ereditò da te la fede cristiana. Quell'isola che ti fu sì cara, e dove germogliò così abbondantemente il seme da te gettato, è diventata infedele alla Cattedra Romana, ed ogni sorta di errori albergano in lei. Quanti secoli sono ormai trascorsi da che si è allontanata dalla vera fede! In questi ultimi tempi pare che la misericordia divina si sia inclinata verso di lei. Aiuta questa nazione che generasti a Gesù Cristo, aiutala ad uscire dalle tenebre che ancora l'avvolgono. A te spetta riaccendere la fiamma che in sé ha fatto estinguere: torni a brillare quella luce, ed il suo popolo darà ancora una volta, come un tempo, eroi per la propagazione della religione e la santificazione di tutto il popolo cristiano. (...)"




    www.radiospada.org
    “*** In occasione del sacrilego svolgimento dei vespri anglicani presso la basilica di San Pietro in Roma, anche su questa pagina avrà luogo - in diretta video - una riparazione pubblica per mezzo della recita del Santo Rosario. Chiediamo pertanto massima diffusione a questo post affinché - alle 21 di questa sera - chiunque voglia possa associarsi a questa preghiera quanto mai necessaria, dandosi appuntamento qui: Radio Spada ***”
    http://www.radiospada.org/2017/03/13...reggio-emilia/
    “Si espande l’iniziativa del rosario di riparazione in occasione dei vespri anglicani, che verranno recitati il 13 marzo nella Chiesa Madre. Dopo l’appuntamento in piazza San Pietro (QUI il post), un’altra veglia a Reggio Emilia.
    [RS] Diamo appuntamento anche a Reggio-Emilia davanti alla Chiesa di San Pietro Apostolo, situata nel pieno centro storico della città, in via Emilia A S. Pietro ore 21-00. Santo Rosario e Litanie di riparazione al Sacro Cuore di Gesù.”

    http://www.radiospada.org/2017/03/th...-a-san-pietro/
    "(...) Concludiamo con l’episodio della vita di un martire, il Beato John Ogilvie, gesuita scozzese, catturato nel 1615 a Glasgow per aver detto la Messa cattolica “in una città riformata”, e messo a morte da Giacomo VI per aver sostenuto il potere del Papa sui Re durante il processo. Questi, condotto all’impiccagione, manifestò fino all’ultimo la sua volontà di non pregare con chi non condivideva la sua stessa fede: «If there be here any hidden Catholics, let them pray for me; but the prayers of heretics I will not have» («Se ci sono qui dei cattolici nascosti, che preghino per me; ma le preghiere degli eretici io non le avrò»)."



    Archivio per | Radio Spada
    http://www.radiospada.org/tag/scisma-anglicano/
    Maria Tudor: quando il fallimento è redenzione | Radio Spada

    [QUI RADIO SPADA] ?Robert Hugh Benson: sacerdote, scrittore, apologeta. Intervista a Luca Fumagalli? | Radio Spada

    Elisabetta, Maria e i martiri inglesi: ?Vieni ruota! Vieni forca!? di R. H. Benson | Radio Spada
    (...) Anche Edmund Campion è un personaggio leggendario. Corsaro del cattolicesimo, il gesuita percorre di nascosto tutta l’Inghilterra amministrando i sacramenti e fuggendo dalle guardie con abili stratagemmi. Il solo nome è fumo negli occhi per gli anglicani che ne temono il carisma, l’intraprendenza e la cultura, qualità che contribuiscono a fare di lui il nemico pubblico numero uno. Ma nel suo cuore non vi è traccia di acredine alcuna nei confronti degli inglesi o di Elisabetta. La sua ben nota ironia arriva addirittura a giustificare, con una punta di provocazione, la ferocia della regina: «Diciamo che prende la legge troppo alla lettera, e che presiede il nostro letto di Procuste protestante». Per lui la palma del martirio sopraggiunge nel 1581.
    Nella morte di questi martiri non si può non scorgere il disegno provvidenziale di Dio, un forte richiamo alla conversione dei cuori e delle menti, un messaggio di concordia indirizzato a un’Inghilterra gretta e sorda. Anche davanti all’approssimarsi della morte, il martire non cede alla tentazione della disperazione. Come il buon ladrone, chiunque muoia per Cristo è certo che il giorno stesso sarà con Lui in Paradiso: «E’ per la fede cattolica che muoio – quella che una volta era la fede di tutta l’Inghilterra – e che, prego, sarà un giorno nuovamente la sua fede. In essa ho vissuto, e in essa morirò. E prego Dio, inoltre, che tutti coloro che mi sentono oggi abbiano la grazia di considerarla, come me – come la vera religione cristiana (e nessun’altra) – rivelata da Cristo nostro Salvatore».

    https://forum.termometropolitico.it/...gh-benson.html
    “S.E.R. Cardinal John Fisher, vescovo di Rochester, cardinale prete del titolo di San Vitale, assassinato il 22 giugno 1535 dal novello Decio, Enrico VIII Tudor. Beatificato da Papa Leone XIII il 29 dicembre 1886, canonizzato infallibilmente da Papa Pio XI il 19 maggio 1935.”


    Il cattolicesimo inglese nell?età vittoriana. Prima parte: verso l?emancipazione | Radio Spada
    Il cattolicesimo inglese nell?età vittoriana. Seconda parte: Wiseman e il ritorno della Chiesa in Inghilterra | Radio Spada
    Il cattolicesimo inglese nell?età vittoriana. Terza parte: Newman e Manning sullo sfondo del secolo | Radio Spada
    Il cattolicesimo inglese nell?età vittoriana. Quarta e ultima parte: tra questione sociale e rinascita culturale | Radio Spada

    “Il cattolicesimo inglese nell’età vittoriana. di Luca Fumagalli
    (…) Sotto molti punti di vista il XIX secolo fu determinante per le fortune del cattolicesimo inglese. In questi anni infatti, dopo decenni di persecuzioni iniziate con l’Atto di supremazia di Enrico VIII nel 1534, con una Chiesa ridotta ovunque alla semi-clandestinità, molti accadimenti portarono alla definitiva emancipazione dei “papisti” (come i cattolici erano comunemente chiamati, con disprezzo, dai protestanti). Conseguentemente si giunse alla libertà di culto, alla sostituzione dei vicariati apostolici con vescovi diocesani e a un clero regolare sapientemente gerarchizzato. Allo stesso modo, in questa epoca, non si incontrano solo grandi avvenimenti, ma soprattutto grandi personaggi, carismi unici che fecero la fortuna della Chiesa in Inghilterra. Uomini e donne, laici ed ecclesiastici, inglesi o immigrati irlandesi che, con i loro sacrifici e instancabilmente animati da quello spirito di carità proprio del Vangelo, riuscirono a ravvivare i centri di una Chiesa che, per la prima volta dopo la Riforma anglicana, riemergeva finalmente dalle catacombe. Non si parla però di una rinascita solo in senso strettamente religioso: a seguito dell’eliminazione delle restrizioni in ambito lavorativo, grandi personalità dell’antica fede, soprattutto nel periodo vittoriano (1837-1901), si distinsero infatti anche nella politica, nell’economia e nella cultura.
    (…) Prima dell’avvento della regina Vittoria sul trono dell’Impero britannico, il cattolicesimo inglese aveva ormai fatto molti passi in avanti, abbandonando le catacombe in cui era stato relegato da tempo per tornare nuovamente a vedere la luce del sole. Non mancavano certo le difficoltà sia sul piano sociale che su quello teologico –l’immigrazione irlandese e gli ultimi scampoli dei gruppi cisalpini continuavano a preoccupare i vicari apostolici – ma la Chiesa di Roma in Inghilterra aveva finalmente ritrovato la speranza per una nuova vita.”




    https://cartusialover.wordpress.com/...n-inghilterra/
    “IL MARTIRIO DEI CERTOSINI INGLESI”

    La catastrofe dell?Occidente (parte I)
    “La catastrofe dell'Occidente (parte II) di Luigi Copertino - EFFEDIEFFE.com
    La persecuzione dei cattolici inglesi”
    La catastrofe dell?Occidente (parte II)




    Quando nell?Inghilterra «riformata» frati e preti cattolici venivano squartati vivi
    “Quando nell’Inghilterra «riformata» frati e preti cattolici venivano squartati vivi di Francesco Lamendola - 18/01/2012”

    “È stata proprio così gloriosa, la «Glorious Revolution» inglese del 1688? di Francesco Lamendola - 25/10/2011
    È stata proprio così gloriosa, la «Glorious Revolution» inglese del 1688?
    (…) La verità è che l’Inghilterra, fin dai tempi dell’Atto di Supremazia di Enrico VIII (1534), era stata un laboratorio di progressivo agnosticismo religioso e di secolarizzazione a tappe forzate: dietro la maschera dell’anglicanesimo, questa insulsa contraffazione del cattolicesimo in chiave autarchica e riformata,e sotto la guida laica del sovrano inglese in persona (cosa che faceva inorridire il filosofo Thomas Hobbes, sostenitore del laicismo a oltranza), la società inglese venne gradualmente spogliata delle proprie tradizioni religiose.
    Non c’era posto, in essa, né per i protestanti non conformisti, che dovettero emigrare in America in cerca di libertà, né, tanto meno, per il cattolicesimo, nel quale i re inglesi vedevano soltanto il cavallo di Troia del papismo per riconquistare il terreno perduto, nonché per reclamare i beni della Chiesa confiscati dal cinico e disinvolto Enrico VIII, quello che fece uno scisma religioso solo per poter sposare la sua nuova amante Anna Bolena e che mandò al patibolo il suoi consigliere migliore, l’umanista Thomas More, solo perché, come un tiranno orientale, non ne sopportava i rimproveri.
    Sarà lo stesso Guglielmo d’Orange, una volta divenuto re d’Inghilterra ed essersi affrettato a sottoscrivere il Bill of Rights, con il quale la monarchia inglese diveniva parlamentare a pieno titolo, a scrivere all’elettrice Sofia di Hannover: «Questo Paese dove si discute sempre di religione, ma dove ce n’è certamente meno di quanto posiate immaginare». E non è affatto certo che lo dicesse con dispiacere: tutt’altro, vista la destinataria e visti gli sviluppi successivi della storia politica inglese.
    Non è certo un caso che sia stata l’Inghilterra, nel 1714, a vedere la fondazione della prima Gran Loggia della Massoneria di tutto il continente, dopo che era salito al trono Giorgio I, primo re della dinastia di Hannover.
    Ed è un fatto che nel 1701 il Parlamento inglese, approvando l’Act of Settlement, escluse dalla successione al trono inglese oltre cinquanta pretendenti alla successione di fede cattolica, spianando la strada alla vecchia intrigante Sofia di Hannover, di oltre settant’anni, ed a suo figlio, che diventerà Giorgio I d’Inghilterra (e, dal 1707, con l’Atto di Unione, del Regno Unito d’Inghilterra e Scozia).
    Si ha l’impressione che la deposizione di Giacomo II, la feroce repressione della insurrezione irlandese (battaglia del Boyne, 1° luglio 1690, tuttora celebrata in tono becero dagli orangisti di Belfast per sfregio della popolazione cattolica), la salita al trono degli Orange e, poi, l’avvento degli Hannover: si ha l’impressione che tutto questo, passando per il Bill of Rights e la monarchia parlamentare, altro non sia stato che un vasto disegno da parte di quelle forze sociali impegnate a dare l’assalto al potere finanziario mondiale e convertire il mondo al nuovo Verbo massonico: che, con le belle parole d’ordine di “libertà, fraternità e uguaglianza”, mirava in realtà a sradicare dalla Gran Bretagna e dall’Europa il cristianesimo, ultimo baluardo al dilagare del capitalismo egoista e distruttivo dei banchieri della City.
    Uno che di queste cose se ne intendeva, Benjamin Disraeli, due volte primo ministro britannico, avrà a dire, una volta, che l’opinione pubblica resterebbe sbalordita se sapesse chi sono i veri protagonisti della storia mondiale, dietro la facciata dei poteri ufficiali…”


    Enrico VIII ed Elisabetta I sanguinari contro la popolazione cattolica inglese
    “Enrico VIII ed Elisabetta I, sanguinari, reprimono il popolo cattolico inglese

    Per tre secoli, in Inghilterra, la tragedia della Riforma protestante di Enrico VIII nel 1534 ha portato persecuzioni violentissime verso i cattolici inglesi che sono stati costretti nelle catacombe fino al 1829 quando le leggi penali inglesi contro i cattolici vennero abrogate anche se le angherie e le discriminazioni sociali sono continuate e solo nel 1850 la Chiesa Cattolica potè ricostituire una Gerarchia. Pensiamo all'esodo di massa degli Irlandesi, cattolici, verso gli Stati Uniti.
    (Tavola rotonda AUDIO su RADIO MARIA del prof. F. Agnoli)
    Enrico VIII (1491-1547) ed Elisabetta I (1533-1603) hanno raggirando progressivamente il popolo inglese, tra i più fedeli alla Chiesa Cattolica, portandola al protestantesimo. Enrico VIII inizialmente ricevette da papa Leone X il titolo di "Difensor Fidei" per essere un fiero oppositore alle eresie di Lutero, in particolare difensore della sacramentalità del matrimonio, tanto che anche attualmente appare l'acronimo "DEF. FID." sulle monete inglesi. Enrico VIII, poi, ha incentrato lo scisma con il Papa basandosi sulla sua lussuria - divorziare dalla moglie Caterina d'Aragona che non riusciva avere eredi maschi per imporre al popolo l'amante Anna Bolena con l'approvazione obbligata di Dio dal Papa che non arrivò - e sulla sua cupidigia - incamerare i beni della Chiesa Cattolica. Enrico VIII, istigato dai suoi consiglieri segretamente protestanti come Thomas Cromwell (1485-1540), per raggiunge l'obiettivo primario della sua lussuria, stacca la chiesa inglese dalla Chiesa di Roma nel 1534; prima con l'atto di sucessione, dopo aver sposato Anna Bolena, e poi con l'atto di supremazia. Il divorzio viene concesso ad Enrico VIII da un personaggio tra i più ipocriti della Storia, Thomas Cranmer l'arcivescovo di Canterbury nonchè amico di Anna Bolena, prima giura fedeltà al Papa ma subito dopo nel 1533 proclama il divorzio. Bisogna ricordare che in quel tempo la Chiesa Cattolica attraversava una crisi perchè i Vescovi venivano nominati dal potere politico; pertanto fu facile per Enrico VIII comprarsene alcuni. Cranmer odia la Santa Messa e nega erroneamente la dottrina della transustanziazione, della presenza reale di Gesù e l’offerta sacrificale del Salvatore fatta dal sacerdote per la salvezza del mondo. Proprio in questi anni abbiamo i PRIMI MARTIRI CATTOLICI che hanno avuto il coraggio di opporsi ad Enrico VIII: Padre Filcock e padre Barkworth, il Cardinal Giovanni Fischer e Tommaso Moro, il Gran Cancelliere del regno, che pagarono con il supremo sacrificio di sé il loro rifiuto alla “supremazia” imposta dal re. Dal 1534, fino al 1681, i martiri cattolici inglesi sotto Enrico VIII, la sanguinaria Elisabetta I e i suoi sucessori, furono innumerevoli. Cromwell aveva promesso ad Enrico VIII che l'avrebbe reso il sovrano più ricco d'Europa, depredando o rubando i beni della Chiesa Cattolica, esattamente come fecero gli altri re protestanti d'Europa. Nel 1536-37 Enrico VIII incamerò i beni della Chiesa iniziando dai monasteri più piccoli ma il popolo specialmente nel NORD, il più fedele al Papa, fece una enorme ribellione che ebbe come risultato il far vacillare il trono di Enrico VIII e di strappargli la promessa di rivedere le sue posizioni verso il Papa. Ma Enrico VIII con un tranello fece catturare e decapitare tutti i capi della rivoluzioni democratica pro-Papa e li mandò al patibolo facendoli squartare sul patibolo da vivi. Quindi Enrico VIII, terminata la durissima repressione anticattolica, si annesse anche le abbazie maggiori con il falso pretesto che avessero parteggiato per i ribelli. Viene istituito un apposito tribubale, "La Corte degli Aumenti", per gestire tutti i terreni rubati alla Chiesa Cattolica ed annessi alla Corona inglese che poi venivano venduti ai figli minori di nobili o borghesi molti ricchi. Le abbazie vengono trasformate in palazzi e si crea una classe gentilizia anticattolica che sapendo che i beni erano stati sottratti alla Chiesa, non volendoli lasciare, è spietatamente anticattolica. Così questa arrampante classe gentilizia protestante inglese soppianta la vecchia classe gentilizia cattolica. Infatti per lo più i nobili inglesi, come il popolo, era cattolico; questo processo di ricambio si conclude nel 1600.
    Enrico VIII aveva coscienza di non essere apprezzato dal popolo inglese nelle sue vergognose malefatte ed orchestra una vergognosa campagna stampa di diffamazione della Chiesa Cattolica, tanto che i maggior diffamatori della Chiesa Cattolica sono tutt'ora della pubblicistica anglosassone. Enrico VIII fa scrivere, paga e assolda personaggi, teologi e uomini di lettere per presentare il Papa e la Chiesa di Roma come mostruosi e nemici dell'Inglilterra coinvolgendo tantissimi soldi e denari nella più grande campagna di diffamazione e fasificazione della storia a danno della Chiesa di Roma. Da questo momento l'Inghilterra e il mondo anglosassone protestante diventano nel mondo la VOCE DELLA DIFFAMAZIONE DELLA CHIESA CATTOLICA NEL MONDO. L'inghilterra cercherà di vincere DIFFAMANDO LA CHIESA e il MONDO CATTOLICO, pensiamo a come diffama i conquistadores gli spagnoli nascondendo per diversi secoli la pulizia etnica degli indiani nel nuovo mondo. Visto che nella corona inglese il POTERE TEMPORALE e RELIGIOSO coincidono, quando invece nella storia la loro separazioni era occassione per impedire degli arbitri del potere temporale, ebbene il POTERE TEMPORALE-RELIGIOSO INGLESE si permette ogni nefandezza, come lo stermio dei pellerossa messo a tacere prima nella coscienza e poi nella storia per tre secoli. Questo dimostra come la pubblicistica inglese sia sempre stata preventivamente anticattolica come ha recentemente dimostrato anche Rodney Stark, sociologo delle religioni.
    Enrico VIII creò una CHIESA IBRIDA tra cattolicesimo e protestantesimo in cui era il capo supremo poi alla sua morte, visto la giovane età del figlio maschio re Edoardo VI, nove anni, si susseguirono i protettori protestanti come Cranmer che si mosse in modo subdolo e determinato verso l’eliminazione totale del Santo Sacrificio della Messa, pubblicando nel 1549 il primo "Book of common prayer", un testo ambiguo indirizzato a trasformare la Messa nella cena protestante, fatto che sarà evidentissimo con il secondo "Book of common prayer" nel 1552. Purtroppo la tristissima operazione era destinata in gran parte al successo. Con l’ascesa al trono di Elisabetta I, nel 1559, con l’Atto di Uniformità, fu proibita la Messa cattolica (detta “la Messa papista!”), e furono imposte agli Inglesi le eresie luterane e calviniste e venne proclamato che il Cattolicesimo era stato solo un coacervo di superstizioni e di invenzioni idolatriche. Intanto il POPOLO INGLESE rimasto PROFONDAMENTE CATTOLICO continuò a ribellarsi all'eresia protestante e le ribellioni vengono schiacciate in modo molto cruento. Alla sua morte Enrico VIII, malgrado le 6 mogli (Caterina d'Aragona, Anna Bolena, Jane Seymour madre di re Edoardo VI, Anna di Clèves, Caterina Howard, Caterina Parr), lascia una situazione molto CONFUSA: un figlio di 9 anni, troppo piccolo per governare, e due figlie da lui dichiarate illegittime Mary la Cattolica ed Elisabetta la Protestante. Che fine fanno le mogli di Enrico VIII? I bambini inglesi imparano una filastrocca che riguardo alle 6 mogli recita: "divorziata, decapitata, morta, divorziata, decapitata, sopravvissuta"; infatti Caterina fu ripudiata ma prima diede Mary ad Enrico VIII, Anna Bolena protestante madre di Elisabetta fu decapitata perchè si era messa contro Cromwell che fece credere al Re che la tradiva, Jane Seymour morì di parto dopo aver dato alla luce Edoardo VI, Anna di Clèves principessa protestante sposata per motivi politici fu ripudiata prima di consumare le nozze, Caterina di Howard ragazza giovane che tradendo Enrico VIII fu decapitata, Caterina Parr sopravvive ad Enrico VIII ed educa nella fede protestante Edoardo ed Elisabetta.
    Edoardo VI, unico figlio maschio di Enrico VIII, muore e prima di morire viene coartato dai precettori protestanti di escludere dalla successione la cattolica Mary e di nominare la cugina protestante Jane Grey. Mary Tudor la Cattolica che avrebbe dovuto legittimamente accedere al trono viene contrastata da un colpo di stato dei protettori protestanti inglesi che insidiano abusivamente sul suo trono Lady Jane per 9 giorni. Mary la Cattolica, ingiustamente chiamata dai protestanti "Mary la sanguinaria", marciò su Londra e grazie al popolo cattolico inglese che l'acclama regina salì al trono, il 19 luglio 1553, senza fare una vittima! Perdonò tutti tranne il duca di Northumberland che andò al patibolo il 22 agosto 1553. Mary cercò di restaurare il cattolicesimo ma i cospiratori protestanti con a capo Elisabetta cercarono di assassinarla. Mary sventò la congiurà ma perdonò la sorellastra Elisabetta.
    Elisabetta I, la regina vergine, dopo la morte per malattia di Mary sale al trono ma secondo i criteri del tempo Maria Stuart, regina cattolica di Scozia, aveva maggior diritto al trono d'Inghilterra ed inoltre Elisabetta non era appoggiata dal popolo. Elisabetta I, appoggiandosi allo scaltro consigliere William Cecil che gestisce gli affari più spinosi al posto della sovrana, salì al trono alla fine del 1558. Differentemente dai film di propaganda inglese che esalta Elisabetta I come lungimirante e tollerante ed umiliano la Spagna cattolica con la "leggenda nera", frutto della vergognosa propaganda anglosassone in chiave anticattolica, siamo lontani dalla verità. Intanto Elisabetta I quando salì al trono, un trono instabile perchè il protestantesimo ci mise 50 anni per imporsi non raramente con il sangue sulla popolazione cattolica inglese, e poi l'Inghilterra decise di rendersi nemica di tutte le potenze europee - Francia, Spagna, Roma - andando a provocarle.
    Elisabetta I opta per il protestantesimo per due ragione:
    1)i protestanti la supportano contro la regina cattolica di Scozia, Maria Stuart che farà imprigionare; 2)simpatizza per i protestanti. La "cricca" inglese che salì al potere con lei era ANTIPAPALE e poi tutto il resto si poteva discutere; Elisabetta era più per una forma IBRIDA a differenza dei suoi consiglieri che tendevano al calvinismo. Comunque erano d'accordo nel istituire campagne di diffamazione contro la Chiesa Cattolica e perseguitare i sudditi cattolici che in quanto obbedienti al Papa - veniva detto - non potevano essere obbedienti alla regina e quindi vennero colpiti con il martirio sistematico da Elisabetta I la sanguinaria che li faceva squartare e ne inchiodava le membra calde agli stipiti delle case inglesi. Avvalendosi del miglior servizio segreto d'Europa con a capo lo spietato Sir Francis Walsingham, si infiltrarono nei seminari cattolici, crearono falsi documenti per buttare discredito sulla Chiesa Cattolica, assassinavano cattolici senza batter ciglio, ecc. In questo contesto Giordano Bruno è una spia assoldati dagli inglesi che mandò a morte molti cattolici.
    L'eresia protestante ed anglicana è stata smontata dal Card John Henry Newman (1801-1890) che passando dall'anglicanesimo alla Verità della fede cattolica disse: "La lettura dei Padri della Chiesa mi hanno fatto cattolico!". Studiando i pensieri scristianizzanti del modernismo, della massoneria e del liberalismo disse: "Per più di ciquant'anni ho cercato di contrastare lo spirito del liberalismo nella religione ... è una trappola mortale ... il liberalismo in campo religioso è la dottrina per cui non c'è nessuna verità positiva nella religione ... e che un credo vale l'altro ... tutte le religioni vadano ugualmente tollerate perchè non sono un fatto oggettivo [soggettivismo e relativismo] ... la religione è un sentimento e si deve ignorarla tra le persone". Per Newman un credo non vale un'altro e il liberalismo è il cancro della Religione; per la Verità che è Cristo custodito dalla Sua unica Chiesa Cattolica vale la pena darsi totalmente!
    (consigliamo i libri della prof.ssa Sala Elisabetta, "L'ira del re è morte", "Elisabetta la sanguinaria", ed ARES)”



    https://forum.termometropolitico.it/...menticati.html
    “I nostri martiri dimenticati di Maurizio Blondet

    C'era quasi sfuggito che il 5 novembre scorso cadeva il quarto centenario (5 novembre 1605) della «congiura delle polveri», presunto complotto cattolico per uccidere re Giacomo e instaurare un regno di nuovo cattolico.
    Ma lo hanno ricordato gli inglesi, con le consuete feste. I giornali ne sono pieni.
    INGHILTERRA - Edmund Campion, gesuita e missionario clandestino nella sua Inghilterra, fu suppliziato a Londra il primo dicembre 1581, nel modo consueto: appeso, gli furono tagliati i genitali, il ventre aperto onde ne uscissero le budella; infine decapitato e il suo corpo squartato.
    Tra la folla plaudente era un giovane di nome Henry Walpole.
    Uno schizzo del sangue di Campion gli macchiò il candido colletto pieghettato: all'istante, il giovane decise di farsi prete e cercare anche
    lui il martirio. Walpole raggiungerà il suo fine quattordici anni più tardi. Non da solo. Centinaia di inglesi lo seguiranno sul patibolo, a compimento della missione che s'erano scelti.
    La stessa di Edmund Campion: brillante studente di Oxford, già famoso in Inghilterra, fuggì a Roma per entrare nella Compagnia di Gesù.
    Fu preparato, da commando della fede, a tornare, clandestino oltre le linee, per celebrare la Messa e dare l'Eucarestia alle famiglie «ricusanti» che si
    celavano alla persecuzione.
    Lui ed altri giovani preti, pallidi e febbrili, vivevano in qualche nobile casa cripto-cattolica, nascosti in preghiera nei sotterranei durante il
    giorno per non essere visti dalla servitù, zelante a denunciare «papisti».
    Ne uscivano di notte per celebrare davanti a piccole folle di fedeli tremanti chiuse in una stanza.
    Non rivedevano la luce se non il giorno della loro cattura, che spesso era il loro ultimo. Furono tanti. Difficile sapere oggi i loro nomi.
    Forse imbarazzano persino la memoria della Chiesa, nel cui nome morirono. Ma l'Inghilterra non dimentica.
    C'era quasi sfuggito che il 5 novembre scorso cadeva il quarto centenario (5 novembre 1605) della «congiura delle polveri», presunto complotto cattolico per uccidere re Giacomo e instaurare un regno di nuovo cattolico.
    Ma lo hanno ricordato gli inglesi, con le consuete feste. I giornali ne sono pieni.
    Una foto del Financial Times ritrae la tradizionale parata della «bonfire night», la notte dei fuochi, che ha avuto luogo a Lewes, quest'anno con più
    solennità: un corteo di plebei in calzoni bianchi e maglia a grosse righe (l'abito delle ciurme britanniche, delinquenziali) eleva croci infuocate come quelle del Ku Klux Klan, e teschi di cartone sotto cui campeggia la scritta «no popery», no al papismo.
    Ancor oggi s'è alzato il grido anglicano: «remember remember/the fifth of november»: ricorda il cinque novembre, il massacro del cattolici.
    E il giornale della finanza britannica non manca di sottolineare la somiglianza di quegli antichi martiri cattolici con i fanatici islamici da cui si sente minacciata oggi.
    Anche oggi giovani inglesi, brillanti e ben inseriti, vanno in scuole coraniche del Pakistan e dell'Arabia per completare la loro educazione
    religiosa, come Edmund Campion andò a formarsi nella madrassa del Vaticano.
    Come loro, tornano - dice il Financial Times - «con un'idea fissa, ideologicamente determinati, incuranti della vita propria e altrui», nonché
    «credenti per le ragioni sbagliate che un singolo atto di violenza possa cambiare il corso della storia».
    L'allusione è all'odierno «terrorismo islamico», come all'antica «congiura delle polveri».
    Ma l'analogia va più nel profondo di quanto il potere britannico e finanziario voglia ammettere.
    La fallita congiura fu forse una provocazione del regime elisabettiano: troppi uomini del governo ne erano al corrente, o fingevano di farne parte,
    al solo scopo di «smascherarla» in tempo, sì da avere il pretesto per scatenare una repressione che prese forma di sterminio.
    Così l'11 settembre è stato un atto del potere e il pretesto per una guerra infinita, e così paiono essere tanti attentati di dubbia origine,
    invariabilmente attribuiti a «kamikaze musulmani».
    La forza di quei cattolici, ci viene ricordato, era la loro disposizione a morire: come oggi, «nessun'arma dello Stato poteva fermare uomini che
    cercavano la propria morte».”



    “Leone XIII Apostolicae curae”
    http://www.totustuustools.net/magistero/l13apost.htm


    “La riforma liturgica anglicana di Michael Davies”
    La riforma liturgica anglicana di Michael Davies | CR ? Agenzia di informazione settimanale


    "Il Novus Ordo di Cranmer: la rivoluzione liturgica anglicana | Radio Spada"
    Il Novus Ordo di Cranmer: la rivoluzione liturgica anglicana | Radio Spada



    Ordinazioni anglicane e ordinazioni montiniane - di Augustinus
    “(…) Le “Ordinazioni anglicane”, promulgate nella chiesa scismatica inglese sotto l’influenza di Cramner da re Edoardo VI nel 1550, sono state inizialmente dichiarate invalide con magistero non infallibile da papa Paolo IV (Bolla Praeclara carissimi, 1555 e Breve Regimini universalis, 1555). Infine sono state infallibilmente e solennemente definite invalide da papa Leone XIII (Bolla Apostolicae curae, 1896, DB 1866) poiché la forma dell’Ordine sacro, nell’Ordinale edoardiano / cranmeriano, è priva di qualsiasi parola che indichi la facoltà di offrire il Sacrificio, il quale è il fine del Sacerdozio.
    Papa Pecci ha insegnato che da tale mutazione non accidentale, ma sostanziale e quindi invalidante (poiché elimina la causa finale dell’ Ordine sacro) della forma del sacramento dell’Ordine, consegue il cambiamento sostanziale (e quindi invalidante) anche dell’intenzione da parte di chi ha promulgato il rito anglicano (Edoardo VI), il quale ha mostrato oggettivamente di non voler fare ciò che fa la Chiesa di Cristo: ordinare Sacerdoti per offrire il Sacrificio.
    Mons. Antonio Piolanti scrive: “È storicamente accertato che gli autori del Rito edoardiano volevano escludere assolutamente tutto ciò che si riferiva al Sacrificio della Messa; pertanto avevano un’ intenzione diametralmente opposta a quella di Cristo, che istituì l’Ordine sacro allo scopo principale di rinnovare il Sacrificio eucaristico” (Dizionario di Teologia dommatica, Roma, Studium, IV ed., 1957, p. 293, voce “Ordinazioni anglicane”). (…)”


    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
    12 marzo, San Gregorio Magno, Papa, Confessore e Dottore della Chiesa (Roma 540 ca - Roma, 12 marzo 604), titolare dell'oratorio riminese dell'Istituto Mater Boni Consilii.
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare san Gregorio primo, Papa, Confessore ed esimio Dottore della Chiesa, il quale, per le ammirabili gesta e per aver convertito gli Inglesi alla fede di Cristo, è stato detto Magno e soprannominato Apostolo dell’Inghiltérra. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Papa e Confessore, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Gregorio primo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
    #sdgcdpr”




    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 

Discussioni Simili

  1. Meloni: «Martiri anche le vittime del Fdg»
    Di METALLO nel forum Destra Radicale
    Risposte: 13
    Ultimo Messaggio: 03-05-08, 10:03
  2. Elogio dell'Inquisizione
    Di Suntzi (POL) nel forum Destra Radicale
    Risposte: 9
    Ultimo Messaggio: 25-12-07, 17:17
  3. Elogio Dell'inquisizione
    Di Affus nel forum Cattolici
    Risposte: 169
    Ultimo Messaggio: 11-05-07, 22:07
  4. Beati 25 Martiri Greco-Cattolici Ucraini
    Di arduinus nel forum Tradizionalismo
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 26-09-06, 23:00
  5. cattolici vittime di Stalin...
    Di ariel nel forum Cattolici
    Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 16-11-03, 23:13

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito