Mercoledì, 11 gennaio 2012
A TUTTI QUELLI CHE COMPRENDONO IL
VALORE DELLA VITA UMANA:
Sono un italo brasiliano che chiede scusa per qualsiasi sbaglio
d'italiano. Scrivo questo messaggio perché il vostro indirizzo di
posta elettronica mi è stato dato come appartenente a una persona
profondamente interessata nella difesa della dignità della vita umana.
Caso quest'indirizzo mi sia stato dato per sbaglio, per favore,
fatemelo sapere inviandomi un messaggio al seguente indirizzo e non
tornerò più a scrivervi:
albertomonteiro@mailandweb.com.br
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URGENTE: L'ABORTO POTRÀ ESSERE
LEGALIZZATO IN TUTTA LATINO AMERICA
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LA SITUAZIONE È GRAVISSIMA: STIAMO
NELL'IMMINENZA DELLA LEGALIZZAZIONE
DEL ABORTO IN TUTTO IL NOSTRO
CONTINENTE.
In Europa già si soffre l'imposizione totalitaria dell'aborto,
promossa dall'ONU e da decina di grandi Fondazioni
Internazionali. Latino America è anche invasa da queste politiche
distruttive dell'essere umano e dei fondamenti della democrazia.
Questo messaggio chiede agli italiani che sono a favore della vita di
aiutarci a impedire l'imminente legalizzazione dell'aborto nel nostro
continente.
Siamo tutti purtroppo vittime dello stesso male, però, al contrario
dell'Europa, la riprovazione all'aborto in Latino America cresce
anno dopo anno, in un modo impressionante, in tutto il continente.
In Brasile l'approvazione all'aborto è diminuita dal 60% nel
1994 a appena 3% nel 2005, e dopo di questo continua a
diminuire, però quasi non si fanno più indagine di opinione
pubblica, giacché venivano pagate dalle proprie organizzazioni che
promuovono l'aborto.
In Uruguai l'approvazione all'aborto era di 68% nel 2005 ed è
diminuita al 49% nel 2008, e dopo di questo anche hanno
smesso, come in Brasile, di promuovere nuove indagini di opinione.
Tuttavia, il dicembre di 2011, un programma televisivo uruguaiano
che favoriva l'aborto intentò un'indagine in diretta con 2000
persone e trovò 67% di riprovazione alla legalizzazione
dell'aborto. Sorpreso dal risultato, la settimana seguente tentarono
una nuova indagine, con diverse parole, ma questa volta risultà una
riprovazione di 78% all'aborto. Nella terza settimana venne
un'annunzio, può essere coincidenza o no, che avevano perduto il
patrocinatore e non si trasmetterebbe più il 2012.
Simile accade in altre nazione del continente.
Un'altra differenza tra Latino America e Europa consiste in che,
oltre alla riprovazione all'aborto, tutta Latino America, con
eccezione di Cuba e della Guiana, è sottoscritta al Trattato
Interamericano di Diritti Umani, un trattato che RICONOSCE
LA PERSONALITÀ GIURIDICA E IL DIRITTO
ALLA VITA DAL MOMENTO DEL
CONCEPIMENTO, un trattato che è INCLUSO IN
TUTTE LE NOSTRE COSTITUZIONI, motivo perché
in nessun Parlamento si potrebbe nemmeno presentare un progetto di
legge per legalizzare l'aborto SENZA PRIMA REVOCARE
LA RATTIFICA DEL TRATTATO
INTERAMERICANO DI DIRITTI UMANI. I
comitati interni di controllo di costituzionalità dei parlamenti, che
esistono in tutti i parlamenti per potere bene avviare il processo
legislativo, DOVREBBERO PERCIÒ BOCCIARE
QUESTI PROGETTI, PER
INCOSTITUZIONALITÀ, NEL PROPRIO
MOMENTO DELLA LORO PRESENTAZIONE.
Nonostante tutto ciò, in Uruguay, il Partito di sinistra Frente
Amplio, approfittandosi di avere la maggioranza dei voti in Senato,
hà convocato una seduta straordinaria il 27 dicembre 2011, tra
il Natale e il Capodanno, per approvare una legge che LIBERA
L'ABORTO PRATICAMENTE DURANTE TUTTI I
NOVE MESI DELLA GRAVIDANZA. Il marzo 2012
la stessa legge sarà votata dalla Camera dei Deputati e, nonostante
la sua incostituzionalità e l'opinione pubblica contraria, potrà
trasformarsi in legge e in seguito essere copiata in tutta Latino
America.
Un mese prima, il 29 novembre 2011, la Conferenza Episcopale
dell'Uruguay presentò in Senato una rapporto dettagliato sugli
interessi internazionali che promuovono l'aborto in tutta America.
Si crede che fù questa denunzia che precipitò la votazione del
Natale, prima che il pubblico venisse a piena conoscenza del contenuto
del rapporto. Fù la prima volta che una Conferenza Episcopale
presentò una denunzia sulla difesa della vita così completa e
fondamentata.
Il messaggio seguente chiede a tutti di conoscere i fatti che stanno
accadendo, di divulgarli e di prepararsi per aiutarci alla battaglia
per la vita che avverrà a marzo. Mentre ciò non avviene, chiediamo
a tutti di scrivere un messaggio di appoggio ai Vescovi
dell'Uruguai, perché possano a marzo dimostrare lo stesso coraggio
nel difendere la vita come lo hanno fatto in novembre e dicembre.
LA POSTA ELETTRONICA DEI VESCOVI
DELL'URUGUAY È IN FINE MESSAGGIO.
Questo messaggio è grande ma, per favore, non ti importare con
questo. Studia con pazienza il messaggio, commentalo e divulgalo a
tutto il tuo listaggio di contatti. Insiste con in tuoi amici perché
facciano lo stesso.
La Cultura della Morte che pretende installarsi nel nostro
continente, come base di UNA NUOVA FORMA DI
DETTATURA, NON USA LA FORZA PER
IMPORSI, MA L'IDEOLOGIA E IL CONTROLLO
DELL'INFORMAZIONE.
Per vincere questa battaglia contro la vita non abbiamo bisogno del tuo
sangue, nemmeno del tuo denaro. Abbiamo bisogno appena del tuo
conoscimento e della tua iniziativa per diffonderlo. Non c'è altra
maniera di difendere la democrazia moderna.
Il tuo contributo, in conoscenza e diffusione, è assolutamente
indispensabile per impedire questo genocidio.
Fu esattamente in questo modo che, negli ultimi anni, si sono vinte
diverse altre battaglie per la vita. E, ogni volta che ciò accade,
tutti capiscono più profondamente cosa veramente succede e la
democrazia si rafforza.
CERCHERÒ NELLE PROSSIME SETTIMANE
MANTENERE A TUTTI CHE SONO IN QUESTO
LISTAGGIO INFORMATI SULLO SVILUPPO DEI
FATTI.
Ringrazio a tutti per l'immenso bene che stanno aiutando a
promuovere. Il problema trascende le frontiere di qualsiasi nazione,
giacché fa' parte di una strategia d'insieme pesantemente finanziato
da organizzazioni internazionali che investono nella promozione
dell'aborto in tutto il mondo.
Non vi immaginate come queste cose, che sembrano piccole e
insignificanti, fanno la differenza e portano alla vittoria della
vita. È per causa di queste cose che l'approvazione all'aborto è in
discesa in Latino America, l'aborto ancora non si è imposto e
speriamo che mai s'imponga. Ed è anche per questo che intentano di
approvarlo nella settimana del Natale. Temono, e con ragione, che
se non lo fanno in questo modo, non lo faranno più, e ogni giorno gli
risulterà sempre più e più difficile a farlo, fino a che tutto il
continente diventi apertamente a favore della vita, come già
praticamente lo è.
Siate sicuri che la partecipazione di ognuno è veramente
insostituibile e, insieme, si ottiene la differenza.
Con immensa gratitudine,
ALBERTO R. S. MONTEIRO
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Leggi in seguito:
1. CHE STA' ACCADENDO: IN UNA SEDUTA
STRAORDINARIA, NELLA SETTIMANA TRA IL
NATALE E CAPODANNO, IL SENATO URUGUAIO
HÀ APPROVATO L'ABORTO, VIRTUALMENTE
DURANTE TUTTA LA GRAVIDANZA.
2. I PARTITI DI SINISTRA IN LATINO
AMERICA.
3. IL TRATTATO INTER AMERICANO DI
DIRITTI UMANI.
4. L'INTERVENTO DELLA CONFERENZA
EPISCOPALE DELL'URUGUAY.
5. COSA FARE.
6. DOCUMENTO PRESENTATO DALLA
CONFERENZA EPISCOPALE DELL'URUGUAY
NELLA COMMISSIONE DI SALUTE DEL SENATO
IL 29 NOVEMBRE 2011.
7. POSTA ELETTRONICA DEI VESCOVI
DELL'URUGUAY.
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1. CHE STA' ACCADENDO: IN UNA SEDUTA
STRAORDINARIA, NELLA SETTIMANA TRA IL
NATALE E CAPODANNO, IL SENATO
URUGUAIANO HÀ APPROVATO L'ABORTO,
VIRTUALMENTE DURANTE TUTTA LA
GRAVIDANZA.
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In una votazione straordinaria, avvenuta a tutta fretta il 27
dicembre 2011, nella settimana di Natale, quando tutta la
popolazione festeggiava il Natale e Capodanno, tra i protesti di vari
legislatori, così del partito del governo come dell'opposizione, il
partito di sinistra Frente Amplio, che possiede la maggioranza dei
posti nel Senato nazionale, hà convocato una seduta per approvare con
17 voti contro 14 una legge che depenalizza l'aborto virtualmente
durante tutti i nove mesi della gravidanza.
Il progetto di legge originale diceva nel suo primo articolo che
l'aborto sarebbe un diritto durante i primi tre mesi della gravidanza,
ma il decimo quinto e ultimo articolo del medesimo progetto revocava gli
articoli del Codice Penale che punivano tutti i tipi di aborto, di
modo che qualsiasi aborto, praticato in qualsiasi epoca della
gravidanza, e non appena durante i primi tre mesi, cesserebbe di
essere delitto in qualsiasi circostanza, dal concepimento fino al
momento della nascita, anche se la legge sembrasse affermare che
l'aborto sarebbe un diritto appena durante i primi tre mesi.
Sotto l'orientamento degli organi di sorveglianza dei Trattati di
Diritti Umani dell'ONU, questa strategia già era stata provata
senza successo in Brasile nel 2005 e dopo nella fine del 2011
in Argentina. L'idea consiste giustamente presentare un progetto di
legge che pare dire una cosa mentre in realtà si approva un'altra.
Nonostante tutte le evidenze in contrario, gli legislatori del Frente
Amplio, così come quelli del Brasile e dell'Argentina, negarono
ripetutamente che avessero l'intenzione di legalizzare l'aborto
durante tutta la gravidanza. Però, davanti alle ripetute denunzie
della Conferenza Episcopale dell'Uruguai e di altri organizzazioni non
governative che lavorano a favore della vita, si è dovuto cambiare
il testo del progetto, che passò a stabilire che l'aborto sarà un
diritto durante i primi tre mesi della gravidanza e, nei mesi
restanti, sarà punito con pene alternative alla carcere, ma che il
proprio progetto di legge si rifiutò a definire quali sarebbero. La
maggioranza del Frente Amplio hà voluto con ciò approvare il
progetto immediatamente e lasciare per fare la regolamentazione che
definirebbe quale saranno le supposte "pene" alternative all'aborto
durante gli ultimi sei mesi della gravidanza appena dopo che la legge
fosse completamente approvata.
Come l'agenda internazionale che è dietro questo progetto, spinta da
grandi fondazioni, rete internazionali di organizzazioni non governative e
dalla propria ONU, che è oggi uno dei principali promotori
dell'inesistente diritto all'aborto, consiste giustamente nel non
riconoscere la personalità giuridica e il diritto alla vita prima della
nascita, revocando tutte le penalità all'aborto in qualsiasi epoca
della gravidanza e trasformando la pratica in un problema di sanità
pubblica che dovrà essere deciso liberamente dalla donna gravida, ciò
che è successo fu che si è cambiato qualcosa per il suo equivalente:
il Frente Amplio con l'appoggio delle grandi Fondazioni
Internazionali e delle centinaia di organizzazioni non governative che
lavorano per promuovere la totale liberalizzazione dell'aborto,
regolamenterà posteriormente la legge in tal modo che nessuno sia
veramente impedito di abortire in qualsiasi epoca della gravidanza, dal
concepimento fino al momento della nascita.
Il progetto, già approvato dal Senato, tornerà a essere nuovamente
votato dalla Camera dei Deputati il marzo 2012, dove mancano tre
voti per che il Frente Amplio abbia la maggioranza parlamentare. Se
approvato dalla Camera dei Deputati, questo infame progetto
diventerà legge. L'attuale presidente della Repubblica, José
Mujica, già hà dichiarato che non vieterà la legge.
Così come il Partito dei Lavoratori in Brasile, il Frente Amplio
anche si è impegnato a priorizzare, nel suo programma di governo
approvato il 2008 nel Vº Congresso Straordinario Zelmar
Michelini, a depenalizzare l'aborto nell'Uruguai. Questa
affermazione può essere verificata nelle pagine 67, 74 e 75 del
Vº Congresso Straordinario Zelmar Michelini del Frente Amplio:
"IL PROSSIMO GOVERNO PROGRESSISTA
DOVRÀ CONSOLIDARE E APPROFONDIRE LE
RIFORME INIZIATE NELLA SUA PRIMA
AMMINISTRAZIONE. TRA I TEMI
PROGRAMMATICI A SVILUPPARE, SARANNO
PRIORIZZATI LE POLITICHE NEL CAMPO DEI
DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI,
INCLUDENDO LA DEPENALIZZAZIONE
DELL'ABORTO".
http://www.frenteamplio.org.uy/files...010-2015_1.pdf
Questa è stata la politica di tutti i partiti di sinistra nel nostro
continente.
Procedendo in questo modo, tali partiti tradiscono le loro proprie
ideologie e seguono, invece, le direttive di un'agenda internazionale
molto ben conosciuta, tracciata dall'ONU e da Fondazioni
Internazionali che lavorano in questo senso dagli anni 50 del secolo
XX. Questa agenda non hà per obiettivo la promozione delle donne,
ma la riduzione della crescita demografica, principalmente nei paesi in
via di sviluppo. Si tratta in ultima analisi di un'imperialismo
demografico che pretende impedire la crescita del mercato interno dei
paesi in via di sviluppo per non minacciare il monopolio del controllo
dell'economia mondiale, cosa che, da parte dei partiti di sinistra,
dovrebbe essere oggetto di denuncia e no di un vergognoso progetto
mutuo.
I partiti di sinistra, invece di favorire la crescita demografica
moderata che è, riconosciutamente, uno dei principali fattori di
sviluppo economico per i paesi in via di sviluppo, stanno a promuovere
invece la crescita demografica negativa, che è giustamente la agenda
dell'imperialismo capitalista che questi stessi partiti un giorno
avevano giurato di combattere.
Questa denuncia, ripetuta costantemente dai gruppi in favore della
vita in tutto il mondo e esposta con dettagli in innumerevoli
pubblicazioni scientifiche, ora è stata coraggiosamente presentata
dalla Conferenza Episcopale dell'Uruguai in una udienza pubblica
avvenuta il 29 novembre 2011 nel Senato Uruguaiano, mentre si
discuteva l'approvazione dell'aborto. La Conferenza Episcopale non
soltanto fece una lunga denuncia, ma anche hà aggiunto alla medesima
una estesa documentazione bibliografica.
Il testo della presentazione fu anche disponibilizzato nel sito della
Conferenza Episcopale e, alcuni giorni dopo, pubblicata e
distribuita dal giornale ufficiale dell'Arcidiocesi di Montevideo,
in tutte le parrocchie della capitale.
L'APPROVAZIONE DELL'ABORTO IN URUGUAI
È APPENA L'INIZIO DI UN PROCESSO
PROPOSITALMENTE ARCHITETTATO DA
ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI PER
INTRODURRE LA CULTURA DELLA MORTE IN
TUTTA LATINO AMERICA.
ABBIAMO BISOGNO DEL TUO AIUTI PER
IMPEDIRE L'INTRODUZIONE DI QUESTO
GENOCIDIO NEL NOSTRO CONTINENTE.
In questo momento il Congresso uruguaiano è in vacanze fino
all'inizio di marzo. Abbiamo bisogno che leggi con attenzione questo
messaggio per sapere esattamente cosa stà accadendo e divulgare i fatti
a tutte le persone che stanno nel tuo listaggio di posta elettronica.
Questo messaggio, anche se grande, descrive appena riassuntivamente i
fatti avvenuti e contiene il testo completo della denuncia presentata
dalla Conferenza Episcopale dell'Uruguai al Senato.
È LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA RECENTE
CHE UNA CONFERENZA EPISCOPALE SI
MANIFESTA DI UN MODO COSÌ CHIARO E
DOCUMENTATO SULLA QUESTIONE DELLA
DIFESA DELLA VITA.
ABBIAMO BISOGNO, IN QUESTO MOMENTO,
CHE SCRIVETE UN MESSAGGIO DI APPOGGIO
AI VESCOVI DELL'URUGUAI, CHE
AFFRONTERANNO NUOVAMENTE, IL MARZO, LA
BATTAGLIA CONTRO L'INTRODUZIONE DELLA
CULTURA DELLA MORTE NEL SUO PAESE E NEL
NOSTRO CONTINENTE.
LA POSTA ELETTRONICA DEI VESCOVI
DELL'URUGUAI È ALLA FINE DI QUESTO
MESSAGGIO.
PUOI SCRIVERE IN ITALIANO E SARAI BENE
RICEVUTO E CAPITO.
I VESCOVI DELL'URUGUAI CAPISCONO BENE
L'ITALIANO E VARI DI LORO SONO
DISCENDENTI D'ITALIANI. L'ARCIVESCOVO
DI MONTEVIDEO È ITALIANO DELLA
PROVINCIA DI MILANO E ERA GIÀ AVVIATO
AGLI STUDI ECCLESIASTICI IN ITALIA
PRIMA DI VENIRE COMO MISSIONARIO IN
URUGUAI.
Arquidiócesis de Montevideo
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2. I PARTITI DI SINISTRA IN LATINO
AMERICA E L'ABORTO.
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Il Partito del Frente Amplio in Uruguai già ha tentato
innumerevoli volte legalizzare l'aborto nel paese. Furono presentati
e bocciati progetti di questo tema negli anni di 1986, 1991,
1993, 1998, 2002 e 2006. L'opinione pubblica hà
seguito in un crescente il discorso partidario fino al 2005, quando
è cominciato a registrarsi in Uruguai una diminuzione costante
all'approvazione all'aborto in Uruguai.
Nell'anno di 2008, per poter ripetere il tentativo per la settima
volta ed con più forza, il Vº Congresso Zelmar Michelini del
Partito del Frente Amplio decise di includere la
"DEPENALIZZAZIONE ALL'ABORTO" come priorità
dell'attuale programma di governo, che è quello oggi in esercizio
sotto la presidenza di José Mujica.
L'obiettivo di "DEPENALIZZARE L'ABORTO",
incluso nel programma di governo dal partito, deve essere letto,
tenendo in conto ciò che si tenta fare in altri paesi del Latino
America, come equivalente a "REVOCARE TUTTE LE
PENE A QUALSIASI TIPO DI ABORTO". È per
questo che in Brasile il presidente Lula insisteva così
frequentemente che l'aborto era un problema di sanità pubblica. Il
presidente, e le agenzie che lo ripetono costantemente in tutto il
mondo, vogliono fare intendere con questo linguaggio che l'aborto
dovrà essere un problema a essere trattato liberamente solo tra il
medico e la donna, senza che ci sia nessuna penalità legale per nessun
tipo di aborto, in nessun momento della gravidanza.
Vedi il testo ufficiale nelle pagine 67, 74 e 75 del Vº
Congresso Straordinario Zelmar Michelini:
"IL PROSSIMO GOVERNO PROGRESSISTA
DOVRÀ CONSOLIDARE E APPROFONDIRE LE
RIFORME INIZIATE NELLA SUA PRIMA
AMMINISTRAZIONE. TRA I TEMI
PROGRAMMATICI A SVILUPPARE, SARANNO
PRIORIZZATI LE POLITICHE NEL CAMPO DEI
DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI,
INCLUDENDO LA DEPENALIZZAZIONE
DELL'ABORTO".
http://www.frenteamplio.org.uy/files...010-2015_1.pdf
Il progetto di legge, elaborato seguendo le direttive del programma
del Frente Amplio stabilito nel 2008, fu presentato nella
Commissione Salute del Senato il luglio 2011.
17ª Sesión Ordinaria del 1º de junio de 2011
L'esposizione di motivi del progetto afferma chiaramente che non deve
esistere qualsiasi tipo di pena per qualsiasi tipo di aborto, e non
solamente per i tre primi mesi della gravidanza:
"LA LEGGE GIÀ ESISTENTE DI DIFESA DEL
DIRITTO ALLA SALUTE SESSUALE E
RIPRODUTTIVA HÀ TORNATO INVALIDE,
DALLA SUA APPROVAZIONE, LE PENALITÀ
ALLA DONNA CHE ABORTA. TALI LEGGI,
GIACCHÉ GARANTISCONO IL COMPLETO
ESERCIZIO DEI DIRITTI RIPRODUTTIVI
DELLA POPOLAZIONE, ANCHE SE NON
INCLUDONO ESPRESSAMENTE LA
DEPENALIZZAZIONE DELL'ABORTO,
REVOCANO NEL SUO ARTICOLO FINALE TUTTE
LE NORMATIVE CHE POSSONO ESSERE
CONTRARIE A CIÒ CHE IN ESSI SI
STABILISCE. IN QUESTO PROGETTO,
SEGUENDO QUESTA TEORIA, SOSTENIAMO CHE
CIÒ CHE È PREVISTO NEL CODICE PENALE
SULLE PENE ALLA DONNA CHE ABORTA, ABBIA
PERDUTO IL SUO VALORE GIURIDICO DOPO IL
DICEMBRE 2008, UN SISTEMA MOLTO
REPRESSIVO, QUASI REAZIONARIO".
17ª Sesión Ordinaria del 1º de junio de 2011
Il progetto afferma, nel suo articolo primo, il diritto all'aborto
durante le prime dodici settimane della gravidanza:
ARTICOLO 1º. TUTTE LE DONNE MAGGIORI DI
ETÀ HANNO DIRITTO ALL'INTERRUZIONE
VOLONTARIA DELLA SUA GRAVIDANZA
DURANTE LE PRIME DODICI SETTIMANE
DELLA GRAVIDANZA.
17ª Sesión Ordinaria del 1º de junio de 2011
Però questa affermazione non passa si un modo di ingannare il popolo e
i propri legislatori, facendoli pensare erroneamente che la legge
solamente permetterebbe l'aborto durante le dodici prime settimane.
Infatti, nell'articolo 15 con che finisce la stessa legge, si
revocano tutti gli articoli del Codice Penale che penalizzano
qualsiasi tipo di aborto, facendo con che l'aborto diventi,
effettivamente, totalmente libero durante tutti i nove mesi della
gravidanza:
ARTICOLO 15º. SI REVOCANO GLI ARTICOLI
325, 325 BIS E 328 DEL CODICE PENALE.
Il progetto cominciò a essere discusso il novembre 2011 nella
Commissione Salute del Senato. Dovuto alle diverse denunzie sul
contenuto dell'articolo 15, questo fu modificato passando a
stabilire che:
ARTICOLO 16 - L'ARTICOLO 325 DEL CODICE
PENALE SARÀ SOSTITUITO DAL SEGUENTE:
"ARTICOLO 325. LA DONNA CHE PROVOCHI
L'ABORTO O IN ESSO CONSENTA FUORI DEI
LIMITI DI TEMPO STABILITI DALLA LEGGE
SARÀ SANZIONATA CON PENA ALTERNATIVE
ALLA PRIVAZIONE DELLA LIBERTÀ".
Si deve notare che, secondo la nuova redazione, il progetto non hà
voluto stabilire quali sarebbero le pene alternative alla privazione
della libertà per gli aborti realizzati negli ultimi sei mesi della
gravidanza. Il partito vuole approvare il progetto immediatamente e a
qualsiasi costo e solamente dopo di questo regolamentare quali saranno
le tali "pene" alternative.
Ossia, come l'intenzione del progetto fu, fino dall'inizio,
promuovere l'aborto come un diritto e farlo totalmente libero, la
legge sarà regolamentata nel momento più opportuno, o forse mai sarà
regolamentata, di modo a che nessuno sia realmente impedito di abortire
in qualsiasi epoca della gravidanza.
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3. IL TRATTATO INTER AMERICANO DI
DIRITTI UMANI.
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Nessuna nazione dell'America Latina potrebbe legalizzare l'aborto,
una volta che, in virtù del Trattato Inter Americano di Diritti
Umani promulgato a San José della Costa Rica e ratificato da tutti
le nazione dell'America Latina, tutti questi paesi passarono a
RICONOSCERE IL DIRITTO ALLA VITA E ALLA
PERSONALITÀ GIURIDICA DELL'ESSERE
UMANO DAL MOMENTO DEL CONCEPIMENTO.
È IRRILEVANTE, PERCIÒ, DAL PUNTO DI
VISTA GIURIDICO, DISCUTERE QUANDO LA
SCIENZA O LA FILOSOFIA AFFERMANO CHE SI
INIZIA LA VITA UMANA, GIACCHÉ TUTTI LE
NAZIONI DELL'AMERICA LATINA HANNO
CONCORDATO, NELL'ORDINE GIURIDICA
INTERNA E NEL DIRITTO INTERNAZIONALE,
in virtù di questo Trattato riconosciuto da tutte le nostre
costituzioni, CHE LA PERSONALITÀ GIURIDICA
SI INIZIA NEL MOMENTO DELLA
FECONDAZIONE.
Le nazioni latino americane sono, per lo tanto, giuridicamente
obbligati, dal diritto internazionale, a riconoscere la personalità
giuridica dell'essere umano dal momento del concepimento e a difendere
la vita come un diritto umano da questo momento. Non è, per
conseguenza, senza ragione che gli unici paesi di maggiore importanza
del continente che fino al momento non hanno voluto ratificare il
trattato furono giustamente anche gli unici dove l'aborto è
legalizzato, cioè, il Canadà e gli Stati Uniti. Cuba non lo hà
firmato perché non fà parte della OEA (Organizzazione degli
Stati Americani). Vedi a questo riguardo:
Convencao Americana Ratificao
oppure:
Signatario y ratificaciones - Convención* Americana sobre Derechos Humanos
Il Trattato Inter Americano di Diritti Umani fu firmato il
novembre 1969, nella Conferenza Inter Americana di Diritti
Umani dell'Organizzazione degli Stati Americani (OEA =
Organización de los Estados Americanos). DAL 1970,
COMINCIANDO DALLO STATO DI COSTA RICA,
FINO AL 1993, CON LA RATIFICAZIONE
DELLA ISOLA DI DOMINICA, FÙ
PROGRESSIVAMENTE RATIFICATO DA TUTTE
LE NAZIONE LATINO AMERICANI, facendo del nostro
continente il primo a riconoscere la personalità giuridica e il diritto
alla vita dal momento del concepimento.
Costa Rica, Colombia, Haiti, Honduras, Ecuador, Venezuela,
Grenada, Guatemala, Giamaica, Perù, Repubblica Dominicana,
Panama, Nicaragua, Bolivia, Messico, Barbados, Argentina,
Uruguai, Suriname, Paraguai, Cile, Trinidad e Tobago,
Brasile e Dominica, in quest'ordine, tra gli anni di 1970 e
1993, ratificarono che la personalità giuridica dell'essere umano
si inizia nel concepimento e che il diritto alla vita deve essere difeso
anche dal concepimento, lasciando in aperto solamente la possibilità
per qualche pochissime eccezioni, come quando la vita della madre è in
pericolo.
Il Trattato di San José di Costa Rica fu ratificato
dall'Uruguai nel 1985 e questo fatto fu ampiamente invocato,
durante questo stesso anno del 2011, dal Partito del Frente
Amplio per revocare la Legge di Caducità, la legge attraverso la
quale si erano amnistiati i delitti politici del governo militare
durante il periodo della dettatura degli anni 70. Il popolo
uruguaiano fu consultato in un plebiscito e hà deciso in maggioranza
che la Legge di Caducità non avrebbe dovuto essere revocata. Il
Partito del Frente Amplio, che era a favore della revocazione, si
è messo contro il risultato del plebiscito e, anche se contro la
volontà del popolo, hà invocato ripetutamente il Trattato Inter
Americano di Diritti Umani come fondamento per approvare una legge
che revocava la Caducità. Però ora, quando la questione è la
protezione della vita umana nascitura, il Frente Amplio non accetta
più discutere il tema, come se l'essere umano solo avessi
personalità giuridica e diritto alla vita dopo la nascita, e come se
il Trattato Inter Americano dei Diritti Umani, che fino a poche
settimane fà era invocato insistentemente come autorità suprema e
fondamento per revocare la Legge di Caducità, ora non più esistesse
e non fosse incluso nelle disposizioni costituzionali delle nazione che
lo hanno ratificato.
Ecco ciò che dice il Trattato Inter Americano dei Diritti Umani,
e che fà illegale e incostituzionale la legge che si stà approvando:
"ARTICOLO 1 - PER EFFETTI DI QUESTA
CONVENZIONE, PERSONA È QUALSIASI
ESSERE UMANO.
ARTICOLO 3 - TUTTE LE PERSONE HANNO
DIRITTO ALLA RICONOSCENZA DELLA SUA
PERSONALITÀ GIURIDICA.
ARTICOLO 4 - TUTTE LE PERSONE HANNO
DIRITTO AL RISPETTO ALLA LORO VITA.
QUESTO DIRITTO DEVE ESSERE PROTETTO
DALLA LEGGE E, IN GENERALE, DAL MOMENTO
DEL CONCEPIMENTO. NESSUNO PUÒ ESSERE
PRIVATO DELLA VITA ARBITRARIAMENTE".
[Vedi:
Convencao Americana
o anche
http://www.cidh.oas.org/Basicos/Spanish/Basicos2.htm
L'ex presidente uruguaiano Tabaré Vasquez, quando nel 2008
vietò il sesto tentativo promosso dal Frente Amplio di depenalizzare
l'aborto in Uruguai, hà citato principalmente il Trattato Inter
Americano di Diritti Umani per fondamentare il suo veto:
"LA LEGISLAZIONE URUGUAIANA NON PUÒ
SCONOSCERE LA REALTÀ DELL'ESISTENZA
DELLA VITA UMANA DURANTE LA
GRAVIDANZA, COME DI MANIERA EVIDENTE
LO RIVELA LA SCIENZA.
INOLTRE, LA DEPENALIZZAZIONE
DELL'ABORTO AFFETTA L'ORDINE
COSTITUZIONALE E GLI IMPEGNI FIRMATI
DAL NOSTRO PAESE IN TRATTATI
INTERNAZIONALE, TRA ALTRI IL TRATTATO
DI SAN JOSÉ DI COSTA RICA APPROVATO
DALLA LEGGE 15.735 DELL'8 MARZO 1985 E
LA CONVENZIONE SUI DIRITTI DEL
BAMBINO, APPROVATA DALLA LEGGE 16.137
DI 28 SETTEMBRE 1990.
IL TRATTATO DI SAN JOSÉ DI COSTA RICA,
CHE ORA, COME LEGGE INTERNA
DELL'URUGUAI, È UNA MANIERA DI
AFFERMARE LA SUA ADESIONE ALLA
PROTEZIONE E ALLA VIGENZA DEI DIRITTI
UMANI, CONTIENE DISPOSIZIONI
ESPRESSE, COME IL SUO ARTICOLO 2 E IL
SUO ARTICOLO 4, CHE OBBLIGANO IL NOSTRO
PAESE A PROTEGGERE LA VITA DEL ESSERE
UMANO DAL CONCEPIMENTO.
INOLTRE, GLI CONFERISCONO LO STATUS DI
PERSONA.
ANCHE SE UNA LEGGE PUÒ ESSERE REVOCATA
DA UN'ALTRA LEGGE, NON SUCCEDE LO
STESSO CON I TRATTATI INTERNAZIONALI,
CHE NO POSSONO ESSERE REVOCATI DA UNA
LEGGE POSTERIORE.
SE L'URUGUAI VOLESSE SEGUIRE UNA LINEA
POLITICA DIVERSA A QUELLA CHE
STABILISCE LA CONVENZIONE INTER
AMERICANA DI DIRITTI UMANI, DOVREBBE
IN PRIMO POSTO DENUNCIARE LA
CONVENZIONE MENZIONATA, D'ACCORDO CON
L'ARTICOLO 78 DELLA STESSA
CONVENZIONE.
MONTEVIDEO 14 NOVEMBRE 2008. TABARÉ
VASQUEZ. VETO AL PROGETTO
DELL'ABORTO".
http://archivo.presidencia.gub.uy/_W...511__00001.PDF
Per conseguenza, questo progetto di legge, che già è nella sua
settima tentativo di approvazione, non potrebbe nemmeno essere stato
proposto una sola volta. Anche se approvato, la legge sarà nulla per
disposizioni costituzionali e internazionali.
IL FRENTE AMPLIO STÀ INGANNANDO IL
POPOLO URUGUAIANO E PROMUOVE UNA LEGGE
CHE STABILISCE LA PENA DI MORTE A
INDIVIDUI CHE, PER LA LEGGE,
POSSIEDONO PERSONALITÀ E DIRITTO ALLA
VITA.
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4. L'INTERVENTO DELLA CONFERENZA
EPISCOPALE URUGUAIANA
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La Commissione Salute del Senato Uruguaiano iniziò i lavori per
l'approvazione del progetto di depenalizzazione dell'aborto l'8
novembre 2011. Furono agendate diverse udienze pubbliche con
personalità e organizzazioni che potrebbero mostrare interesse nel
tema.
Il 29 novembre fu udita la Conferenza Episcopale dell'Uruguai,
che presento un rapporto ampiamente documentato sui vari aspetti del
progetto e una denuncia su come l'aborto è internazionalmente promosso
con l'obiettivo di controllare la crescita popolazionale. Non si
tratta dell'iniziativa di un'uruguaiano o uruguaiana, nemmeno di
alcun politico latino americano. Procede da organizzazione
internazionali di paesi ricchi che vogliono che ci siano meno poveri.
Nonostante la denuncia non essere nuova, questa fù la prima volta che
una Conferenza Episcopale fece una denuncia così chiara e con una
presentazione di prove documentale così completa sulle attività delle
organizzazioni internazionali sulla promozione delle aborto.
Il testo originale conteneva una bibliografia di 20 documenti
pubblici comprovando le denuncia fatte. Ma, inoltre ciò, i
rappresentanti della Conferenza Episcopale di hanno dato il lavoro di
consegnare a ciascuno dei senatori della Commissione Salute, per
immediata consultazione, un'impresso si circa 500 pagine con grande
parte del contenuto della bibliografia menzionata.
Il giorno seguente, però, i periodici uruguaiani non diffusero
niente di ciò. Hanno passato a riprodurre semplicemente le
dichiarazioni dei senatori e dei deputati del Frente Amplio presenti
alla Commissione che si erano sentiti aggrediti dalle denuncia, come
quella di Ernesto Agazzi, Presidente ad hoc della Commissione
Salute del Senato, dicendo che le denunzie era privi di fondamento e
che i senatori discordavano completamente con la esposizione della
Conferenza.
Ecco cosa gli uruguaiani hanno potuto leggere nella mattina del 20
novembre nei principali mezzi do comunicazione del paese:
" 'L'ESPOSIZIONE FU UN VERO
SPROPOSITO',
affermò la senatrice Monica Xavier, la principale autrice del
progetto che depenalizza l'aborto.
"I RAPPRESENTANTI DELLA CONFERENZA
EPISCOPALE AFFERMARONO NEL PARLAMENTO
CHE ESISTE UN'ORGANIZZAZIONE
INTERNAZIONALE CHE PRESSIONE E
FINANZIA QUESTO TIPO D'INIZIATIVE IN
DIVERSI POSTI DEL MONDO. LA SUA
FINALITÀ SAREBBE CONTROLLARE LA
POPOLAZIONE E DIMINUIRE IL NUMERO DI
PERSONE PER CHE GRUPPI DI POTERE
ECONOMICO POSSANO ATTRAVERSO DEL
MONOPOLIO FINANZIARIO DOMINARE IL
MONDO".
CEU: acusan a impulsores de despenalización del aborto Sociedad
" 'SI TRATTA DI UN VERO SPROPOSITO',
COSÌ HÀ DEFINITO LA SENATRICE MONICA
XAVIER LA PRESENTAZIONE AVVENUTA IERI
DEI RAPPRESENTANTI DELLA CONFERENZA
EPISCOPALE NELLA COMMISSIONE SALUTE
DELLA CAMERA ALTA.
PER LA CONFERENZA EPISCOPALE,
ESISTEREBBE UN'ORGANIZZAZIONE
INTERNAZIONALE CHE PRESSIONE E
FINANZIA QUESTO TIPO D'INIZIATIVA IN
VARI POSTI DEL MONDO CON L'OBIETTIVO DI
DIMINUIRE LA POPOLAZIONE MONDIALE".
Utimas Noticias - General
Il deputato Fernando Amado, presente nella Commissione il giorno
dell'udienza, molto conosciuto in Uruguai per i suoi libri sulla
storia della Massoneria nel paese, afferma alla stampa, e questo la
stampa lo pubblicò, che
"SENZA NESSUNA BASE DOCUMENTALE O
SCIENTIFICA PROBATORIA, CIÒ CHE LA
CONFERENZA EPISCOPALE AFFERMÒ FU CHE
TUTTI QUELLI CHE PROMUOVIAMO PROGETTI
DI DEPENALIZZAZIONE DELL'ABORTO NON LO
FACCIAMO A CAUSA DELLE NOSTRE
INIZIATIVE INDIVIDUALI, MA A CAUSA DI
UNA SPECIE DI COMPLOTTO INTERNAZIONALE
ORGANIZZATO DA MOLTO TEMPO PER
IMPIANTARE L'ABORTO. DIETRO A QUESTO
COMPLOTTO CI SAREBBERO, IN REALTÀ,
FONDAZIONI MOLTO IMPORTANTI E DI
GRANDE POTERE ECONOMICO".
180: Iglesia denuncia financiamiento internacional para despenalizar el aborto
A principio la Conferenza Episcopale rispose a queste provocazioni
disponibilizando nella prima pagina del suo sito il testo completo della
presentazione che era avvenuta, testo che nessun organo della stampa
aveva pubblicato né commentato. La presentazione può essere letta
nel sito della Conferenza, nell'indirizzo sottostante in spagnolo o
nella fine di questo messaggio in una traduzione all'italiano. È
importante notare nella fina le note bibliografiche che fondamentano
l'esposizione.
http://www.iglesiauruguaya.com/pasto...senado2011.pdf
Ma, in vista all'insistenza con che la stampa è passato a diffondere
che la presentazione era priva di fondamenti e che era stata offensiva
ai senatori, quattro giorni dopo, il 2 dicembre 2011,. i tre
vescovi del Consiglio Permanenti della Conferenza Episcopale,
Monsignore Carlo Collazzi, vescovo di Mercedes, Monsignore
Rodolfo Wirz, vescovo di Maldonado e Monsignore Heriberto
Bodeant, vescovo di Melo, che sono, rispettivamente, il
Presidente, il Vice Presidente e il Segretario Generale della
Conferenza Episcopale, in una lettera aperta inviata al Senato, hà
confermato il contenuto della presentazione avvenuta presso la
Commissione Salute, affermando che le denunzie secondo che l'aborto
è promosso da interessi internazionali per controllare la popolazione
non era una posizione personale dei rappresentanti che si erano
presentati al Senato, ma una posizione che già era stata difesa non
solamente dalla Conferenza Episcopale dell'Uruguai come anche dalla
propria Santa Sede:
"LA POSIZIONE DELLA TOTALITÀ DEI
VESCOVI CHE FANNO PARTE DELLA
CONFERENZA EPISCOPALE DELL'URUGUAI, E
D'ACCORDO CON IL MAGISTERO DELLA
CHIESA CATTOLICA IN TUTTO IL MONDO, È
MANIFESTATA NELLA NOSTRA LETTERA
PASTORALE CON MOTIVO DEL BICENTENARIO
DELLA NOSTRA PATRIA, CHE GIÀ AVEVAMO
FATTO ARRIVARE A TUTTI I PARLAMENTARI.
IN QUESTA LETTERA NOI FACCIAMO
RIFERIMENTO ALLE RIPETUTE DENUNZIE DAL
PAPA GIOVANNI PAOLO II SULLA
'DIFFUSIONE INTERNAZIONALE DI UNA
CULTURA DELLA MORTE, PROMOSSA DA
INTERESSI CHE VOGLIONO CONTROLLARE LA
POPOLAZIONE MONDIALE'.
QUESTE PAROLE SONO DEL PROPRIO PAPA
GIOVANNI PAOLO II NELLA SUA ENCICLICA
EVANGELIUM VITAE DEL 1995.
E, IN SEGUITO, NOI ANCHE AFFERMIAMO:
'NON È SEGRETO PER NESSUNO
L'INVERSIONE CHE ORGANIZZAZIONI
INTERNAZIONALI FANNO DI GRANDISSIME
SOMME DI DENARO PER DIFFONDERE LA SUA
IDEOLOGIA, E CHE CONDIZIONANO L'AIUTO
PER LO SVILUPPO D'ACCORDO CON IL MODO
IN CHE I PAESI SI ADATTANO O NO AI LORO
INTERESSI' ".
http://www.iglesiauruguaya.com/DOCUM...d%20Senado.pdf
Sei giorni dopo, l'8 dicembre 2011, l'Arcidiocesi di
Montevideo anche fece sua la presentazione della Conferenza
Episcopale al Senato, pubblicando in quattro pagine complete del suo
periodico settimanale, distribuito nei giorni 10 e 11 dicembre in
tutte le parrocchie di Montevideo, il documento completo letto nel
Parlamento che nessun altro periodico nazionale hà osato di
pubblicare. Il documento pubblicato nel settimanario 'Entre Todos'
dell'Arcidiocesi fu in seguito riprodotto, con la stessa
diagrammazione dell'edizione stampata, nel sito dell'Arcidiocesi di
Montevideo, che può essere visto in questo indirizzo:
http://www.arquidiocesis.net/imagene...10DicFicha.pdf
Nel giorno 13 dicembre l'organizzazione a favore della vita
MADRINAS POR LA VIDA si presentò in udienza nella
Commissione Salute del Senato, dove presentò denunzie somiglianti a
quelle che erano state fatte dalla Conferenza Episcopale il 29
novembre.
CAMARA DE SENADORES - Distribuido N° 1198/2011
In questo stesso giorno 13, la Commissione Salute del Senato
decise all'improvviso chiudere in definitivo tutte le udienze
pubbliche, non solo quelle che già erano agendate come anche di
innumerevoli altre organizzazioni che si erano già inscritte per essere
udite. I senatori hanno deciso immediatamente che la votazione del
progetto sarebbe avvenuta il 20 dicembre e, il 16 dicembre,
annunziarono alla stampa che già possedevano tutti i vori necessari per
approvare il progetto nel plenario del del Senato. La votazione, con
il corpo completo dei senatori sarebbe agendata in una seduta
straordinaria del Senato che si riunirebbe nel martedì 27 dicembre
2011, tra il Natale e il Capodanno.
(segue)