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    Logiké Latreía
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    Predefinito A tutti quelli che comprendono il valore della vita umana

    Mercoledì, 11 gennaio 2012

    A TUTTI QUELLI CHE COMPRENDONO IL
    VALORE DELLA VITA UMANA:

    Sono un italo brasiliano che chiede scusa per qualsiasi sbaglio
    d'italiano. Scrivo questo messaggio perché il vostro indirizzo di
    posta elettronica mi è stato dato come appartenente a una persona
    profondamente interessata nella difesa della dignità della vita umana.
    Caso quest'indirizzo mi sia stato dato per sbaglio, per favore,
    fatemelo sapere inviandomi un messaggio al seguente indirizzo e non
    tornerò più a scrivervi:

    albertomonteiro@mailandweb.com.br

    ============================================

    URGENTE: L'ABORTO POTRÀ ESSERE
    LEGALIZZATO IN TUTTA LATINO AMERICA

    ============================================

    LA SITUAZIONE È GRAVISSIMA: STIAMO
    NELL'IMMINENZA DELLA LEGALIZZAZIONE
    DEL ABORTO IN TUTTO IL NOSTRO
    CONTINENTE.

    In Europa già si soffre l'imposizione totalitaria dell'aborto,
    promossa dall'ONU e da decina di grandi Fondazioni
    Internazionali. Latino America è anche invasa da queste politiche
    distruttive dell'essere umano e dei fondamenti della democrazia.

    Questo messaggio chiede agli italiani che sono a favore della vita di
    aiutarci a impedire l'imminente legalizzazione dell'aborto nel nostro
    continente.

    Siamo tutti purtroppo vittime dello stesso male, però, al contrario
    dell'Europa, la riprovazione all'aborto in Latino America cresce
    anno dopo anno, in un modo impressionante, in tutto il continente.

    In Brasile l'approvazione all'aborto è diminuita dal 60% nel
    1994 a appena 3% nel 2005, e dopo di questo continua a
    diminuire, però quasi non si fanno più indagine di opinione
    pubblica, giacché venivano pagate dalle proprie organizzazioni che
    promuovono l'aborto.

    In Uruguai l'approvazione all'aborto era di 68% nel 2005 ed è
    diminuita al 49% nel 2008, e dopo di questo anche hanno
    smesso, come in Brasile, di promuovere nuove indagini di opinione.
    Tuttavia, il dicembre di 2011, un programma televisivo uruguaiano
    che favoriva l'aborto intentò un'indagine in diretta con 2000
    persone e trovò 67% di riprovazione alla legalizzazione
    dell'aborto. Sorpreso dal risultato, la settimana seguente tentarono
    una nuova indagine, con diverse parole, ma questa volta risultà una
    riprovazione di 78% all'aborto. Nella terza settimana venne
    un'annunzio, può essere coincidenza o no, che avevano perduto il
    patrocinatore e non si trasmetterebbe più il 2012.

    Simile accade in altre nazione del continente.

    Un'altra differenza tra Latino America e Europa consiste in che,
    oltre alla riprovazione all'aborto, tutta Latino America, con
    eccezione di Cuba e della Guiana, è sottoscritta al Trattato
    Interamericano di Diritti Umani, un trattato che RICONOSCE
    LA PERSONALITÀ GIURIDICA E IL DIRITTO
    ALLA VITA DAL MOMENTO DEL
    CONCEPIMENTO, un trattato che è INCLUSO IN
    TUTTE LE NOSTRE COSTITUZIONI, motivo perché
    in nessun Parlamento si potrebbe nemmeno presentare un progetto di
    legge per legalizzare l'aborto SENZA PRIMA REVOCARE
    LA RATTIFICA DEL TRATTATO
    INTERAMERICANO DI DIRITTI UMANI. I
    comitati interni di controllo di costituzionalità dei parlamenti, che
    esistono in tutti i parlamenti per potere bene avviare il processo
    legislativo, DOVREBBERO PERCIÒ BOCCIARE
    QUESTI PROGETTI, PER
    INCOSTITUZIONALITÀ, NEL PROPRIO
    MOMENTO DELLA LORO PRESENTAZIONE.

    Nonostante tutto ciò, in Uruguay, il Partito di sinistra Frente
    Amplio, approfittandosi di avere la maggioranza dei voti in Senato,
    hà convocato una seduta straordinaria il 27 dicembre 2011, tra
    il Natale e il Capodanno, per approvare una legge che LIBERA
    L'ABORTO PRATICAMENTE DURANTE TUTTI I
    NOVE MESI DELLA GRAVIDANZA. Il marzo 2012
    la stessa legge sarà votata dalla Camera dei Deputati e, nonostante
    la sua incostituzionalità e l'opinione pubblica contraria, potrà
    trasformarsi in legge e in seguito essere copiata in tutta Latino
    America.

    Un mese prima, il 29 novembre 2011, la Conferenza Episcopale
    dell'Uruguay presentò in Senato una rapporto dettagliato sugli
    interessi internazionali che promuovono l'aborto in tutta America.
    Si crede che fù questa denunzia che precipitò la votazione del
    Natale, prima che il pubblico venisse a piena conoscenza del contenuto
    del rapporto. Fù la prima volta che una Conferenza Episcopale
    presentò una denunzia sulla difesa della vita così completa e
    fondamentata.

    Il messaggio seguente chiede a tutti di conoscere i fatti che stanno
    accadendo, di divulgarli e di prepararsi per aiutarci alla battaglia
    per la vita che avverrà a marzo. Mentre ciò non avviene, chiediamo
    a tutti di scrivere un messaggio di appoggio ai Vescovi
    dell'Uruguai, perché possano a marzo dimostrare lo stesso coraggio
    nel difendere la vita come lo hanno fatto in novembre e dicembre.

    LA POSTA ELETTRONICA DEI VESCOVI
    DELL'URUGUAY È IN FINE MESSAGGIO.

    Questo messaggio è grande ma, per favore, non ti importare con
    questo. Studia con pazienza il messaggio, commentalo e divulgalo a
    tutto il tuo listaggio di contatti. Insiste con in tuoi amici perché
    facciano lo stesso.

    La Cultura della Morte che pretende installarsi nel nostro
    continente, come base di UNA NUOVA FORMA DI
    DETTATURA, NON USA LA FORZA PER
    IMPORSI, MA L'IDEOLOGIA E IL CONTROLLO
    DELL'INFORMAZIONE.

    Per vincere questa battaglia contro la vita non abbiamo bisogno del tuo
    sangue, nemmeno del tuo denaro. Abbiamo bisogno appena del tuo
    conoscimento e della tua iniziativa per diffonderlo. Non c'è altra
    maniera di difendere la democrazia moderna.

    Il tuo contributo, in conoscenza e diffusione, è assolutamente
    indispensabile per impedire questo genocidio.

    Fu esattamente in questo modo che, negli ultimi anni, si sono vinte
    diverse altre battaglie per la vita. E, ogni volta che ciò accade,
    tutti capiscono più profondamente cosa veramente succede e la
    democrazia si rafforza.

    CERCHERÒ NELLE PROSSIME SETTIMANE
    MANTENERE A TUTTI CHE SONO IN QUESTO
    LISTAGGIO INFORMATI SULLO SVILUPPO DEI
    FATTI.

    Ringrazio a tutti per l'immenso bene che stanno aiutando a
    promuovere. Il problema trascende le frontiere di qualsiasi nazione,
    giacché fa' parte di una strategia d'insieme pesantemente finanziato
    da organizzazioni internazionali che investono nella promozione
    dell'aborto in tutto il mondo.

    Non vi immaginate come queste cose, che sembrano piccole e
    insignificanti, fanno la differenza e portano alla vittoria della
    vita. È per causa di queste cose che l'approvazione all'aborto è in
    discesa in Latino America, l'aborto ancora non si è imposto e
    speriamo che mai s'imponga. Ed è anche per questo che intentano di
    approvarlo nella settimana del Natale. Temono, e con ragione, che
    se non lo fanno in questo modo, non lo faranno più, e ogni giorno gli
    risulterà sempre più e più difficile a farlo, fino a che tutto il
    continente diventi apertamente a favore della vita, come già
    praticamente lo è.

    Siate sicuri che la partecipazione di ognuno è veramente
    insostituibile e, insieme, si ottiene la differenza.

    Con immensa gratitudine,

    ALBERTO R. S. MONTEIRO

    ============================================

    Leggi in seguito:

    1. CHE STA' ACCADENDO: IN UNA SEDUTA
    STRAORDINARIA, NELLA SETTIMANA TRA IL
    NATALE E CAPODANNO, IL SENATO URUGUAIO
    HÀ APPROVATO L'ABORTO, VIRTUALMENTE
    DURANTE TUTTA LA GRAVIDANZA.

    2. I PARTITI DI SINISTRA IN LATINO
    AMERICA.

    3. IL TRATTATO INTER AMERICANO DI
    DIRITTI UMANI.

    4. L'INTERVENTO DELLA CONFERENZA
    EPISCOPALE DELL'URUGUAY.

    5. COSA FARE.

    6. DOCUMENTO PRESENTATO DALLA
    CONFERENZA EPISCOPALE DELL'URUGUAY
    NELLA COMMISSIONE DI SALUTE DEL SENATO
    IL 29 NOVEMBRE 2011.

    7. POSTA ELETTRONICA DEI VESCOVI
    DELL'URUGUAY.

    ============================================

    1. CHE STA' ACCADENDO: IN UNA SEDUTA
    STRAORDINARIA, NELLA SETTIMANA TRA IL
    NATALE E CAPODANNO, IL SENATO
    URUGUAIANO HÀ APPROVATO L'ABORTO,
    VIRTUALMENTE DURANTE TUTTA LA
    GRAVIDANZA.

    ============================================

    In una votazione straordinaria, avvenuta a tutta fretta il 27
    dicembre 2011, nella settimana di Natale, quando tutta la
    popolazione festeggiava il Natale e Capodanno, tra i protesti di vari
    legislatori, così del partito del governo come dell'opposizione, il
    partito di sinistra Frente Amplio, che possiede la maggioranza dei
    posti nel Senato nazionale, hà convocato una seduta per approvare con
    17 voti contro 14 una legge che depenalizza l'aborto virtualmente
    durante tutti i nove mesi della gravidanza.

    Il progetto di legge originale diceva nel suo primo articolo che
    l'aborto sarebbe un diritto durante i primi tre mesi della gravidanza,
    ma il decimo quinto e ultimo articolo del medesimo progetto revocava gli
    articoli del Codice Penale che punivano tutti i tipi di aborto, di
    modo che qualsiasi aborto, praticato in qualsiasi epoca della
    gravidanza, e non appena durante i primi tre mesi, cesserebbe di
    essere delitto in qualsiasi circostanza, dal concepimento fino al
    momento della nascita, anche se la legge sembrasse affermare che
    l'aborto sarebbe un diritto appena durante i primi tre mesi.

    Sotto l'orientamento degli organi di sorveglianza dei Trattati di
    Diritti Umani dell'ONU, questa strategia già era stata provata
    senza successo in Brasile nel 2005 e dopo nella fine del 2011
    in Argentina. L'idea consiste giustamente presentare un progetto di
    legge che pare dire una cosa mentre in realtà si approva un'altra.

    Nonostante tutte le evidenze in contrario, gli legislatori del Frente
    Amplio, così come quelli del Brasile e dell'Argentina, negarono
    ripetutamente che avessero l'intenzione di legalizzare l'aborto
    durante tutta la gravidanza. Però, davanti alle ripetute denunzie
    della Conferenza Episcopale dell'Uruguai e di altri organizzazioni non
    governative che lavorano a favore della vita, si è dovuto cambiare
    il testo del progetto, che passò a stabilire che l'aborto sarà un
    diritto durante i primi tre mesi della gravidanza e, nei mesi
    restanti, sarà punito con pene alternative alla carcere, ma che il
    proprio progetto di legge si rifiutò a definire quali sarebbero. La
    maggioranza del Frente Amplio hà voluto con ciò approvare il
    progetto immediatamente e lasciare per fare la regolamentazione che
    definirebbe quale saranno le supposte "pene" alternative all'aborto
    durante gli ultimi sei mesi della gravidanza appena dopo che la legge
    fosse completamente approvata.

    Come l'agenda internazionale che è dietro questo progetto, spinta da
    grandi fondazioni, rete internazionali di organizzazioni non governative e
    dalla propria ONU, che è oggi uno dei principali promotori
    dell'inesistente diritto all'aborto, consiste giustamente nel non
    riconoscere la personalità giuridica e il diritto alla vita prima della
    nascita, revocando tutte le penalità all'aborto in qualsiasi epoca
    della gravidanza e trasformando la pratica in un problema di sanità
    pubblica che dovrà essere deciso liberamente dalla donna gravida, ciò
    che è successo fu che si è cambiato qualcosa per il suo equivalente:
    il Frente Amplio con l'appoggio delle grandi Fondazioni
    Internazionali e delle centinaia di organizzazioni non governative che
    lavorano per promuovere la totale liberalizzazione dell'aborto,
    regolamenterà posteriormente la legge in tal modo che nessuno sia
    veramente impedito di abortire in qualsiasi epoca della gravidanza, dal
    concepimento fino al momento della nascita.

    Il progetto, già approvato dal Senato, tornerà a essere nuovamente
    votato dalla Camera dei Deputati il marzo 2012, dove mancano tre
    voti per che il Frente Amplio abbia la maggioranza parlamentare. Se
    approvato dalla Camera dei Deputati, questo infame progetto
    diventerà legge. L'attuale presidente della Repubblica, José
    Mujica, già hà dichiarato che non vieterà la legge.

    Così come il Partito dei Lavoratori in Brasile, il Frente Amplio
    anche si è impegnato a priorizzare, nel suo programma di governo
    approvato il 2008 nel Vº Congresso Straordinario Zelmar
    Michelini, a depenalizzare l'aborto nell'Uruguai. Questa
    affermazione può essere verificata nelle pagine 67, 74 e 75 del
    Vº Congresso Straordinario Zelmar Michelini del Frente Amplio:

    "IL PROSSIMO GOVERNO PROGRESSISTA
    DOVRÀ CONSOLIDARE E APPROFONDIRE LE
    RIFORME INIZIATE NELLA SUA PRIMA
    AMMINISTRAZIONE. TRA I TEMI
    PROGRAMMATICI A SVILUPPARE, SARANNO
    PRIORIZZATI LE POLITICHE NEL CAMPO DEI
    DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI,
    INCLUDENDO LA DEPENALIZZAZIONE
    DELL'ABORTO".

    http://www.frenteamplio.org.uy/files...010-2015_1.pdf

    Questa è stata la politica di tutti i partiti di sinistra nel nostro
    continente.

    Procedendo in questo modo, tali partiti tradiscono le loro proprie
    ideologie e seguono, invece, le direttive di un'agenda internazionale
    molto ben conosciuta, tracciata dall'ONU e da Fondazioni
    Internazionali che lavorano in questo senso dagli anni 50 del secolo
    XX. Questa agenda non hà per obiettivo la promozione delle donne,
    ma la riduzione della crescita demografica, principalmente nei paesi in
    via di sviluppo. Si tratta in ultima analisi di un'imperialismo
    demografico che pretende impedire la crescita del mercato interno dei
    paesi in via di sviluppo per non minacciare il monopolio del controllo
    dell'economia mondiale, cosa che, da parte dei partiti di sinistra,
    dovrebbe essere oggetto di denuncia e no di un vergognoso progetto
    mutuo.

    I partiti di sinistra, invece di favorire la crescita demografica
    moderata che è, riconosciutamente, uno dei principali fattori di
    sviluppo economico per i paesi in via di sviluppo, stanno a promuovere
    invece la crescita demografica negativa, che è giustamente la agenda
    dell'imperialismo capitalista che questi stessi partiti un giorno
    avevano giurato di combattere.

    Questa denuncia, ripetuta costantemente dai gruppi in favore della
    vita in tutto il mondo e esposta con dettagli in innumerevoli
    pubblicazioni scientifiche, ora è stata coraggiosamente presentata
    dalla Conferenza Episcopale dell'Uruguai in una udienza pubblica
    avvenuta il 29 novembre 2011 nel Senato Uruguaiano, mentre si
    discuteva l'approvazione dell'aborto. La Conferenza Episcopale non
    soltanto fece una lunga denuncia, ma anche hà aggiunto alla medesima
    una estesa documentazione bibliografica.

    Il testo della presentazione fu anche disponibilizzato nel sito della
    Conferenza Episcopale e, alcuni giorni dopo, pubblicata e
    distribuita dal giornale ufficiale dell'Arcidiocesi di Montevideo,
    in tutte le parrocchie della capitale.

    L'APPROVAZIONE DELL'ABORTO IN URUGUAI
    È APPENA L'INIZIO DI UN PROCESSO
    PROPOSITALMENTE ARCHITETTATO DA
    ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI PER
    INTRODURRE LA CULTURA DELLA MORTE IN
    TUTTA LATINO AMERICA.

    ABBIAMO BISOGNO DEL TUO AIUTI PER
    IMPEDIRE L'INTRODUZIONE DI QUESTO
    GENOCIDIO NEL NOSTRO CONTINENTE.

    In questo momento il Congresso uruguaiano è in vacanze fino
    all'inizio di marzo. Abbiamo bisogno che leggi con attenzione questo
    messaggio per sapere esattamente cosa stà accadendo e divulgare i fatti
    a tutte le persone che stanno nel tuo listaggio di posta elettronica.

    Questo messaggio, anche se grande, descrive appena riassuntivamente i
    fatti avvenuti e contiene il testo completo della denuncia presentata
    dalla Conferenza Episcopale dell'Uruguai al Senato.

    È LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA RECENTE
    CHE UNA CONFERENZA EPISCOPALE SI
    MANIFESTA DI UN MODO COSÌ CHIARO E
    DOCUMENTATO SULLA QUESTIONE DELLA
    DIFESA DELLA VITA.

    ABBIAMO BISOGNO, IN QUESTO MOMENTO,
    CHE SCRIVETE UN MESSAGGIO DI APPOGGIO
    AI VESCOVI DELL'URUGUAI, CHE
    AFFRONTERANNO NUOVAMENTE, IL MARZO, LA
    BATTAGLIA CONTRO L'INTRODUZIONE DELLA
    CULTURA DELLA MORTE NEL SUO PAESE E NEL
    NOSTRO CONTINENTE.

    LA POSTA ELETTRONICA DEI VESCOVI
    DELL'URUGUAI È ALLA FINE DI QUESTO
    MESSAGGIO.

    PUOI SCRIVERE IN ITALIANO E SARAI BENE
    RICEVUTO E CAPITO.

    I VESCOVI DELL'URUGUAI CAPISCONO BENE
    L'ITALIANO E VARI DI LORO SONO
    DISCENDENTI D'ITALIANI. L'ARCIVESCOVO
    DI MONTEVIDEO È ITALIANO DELLA
    PROVINCIA DI MILANO E ERA GIÀ AVVIATO
    AGLI STUDI ECCLESIASTICI IN ITALIA
    PRIMA DI VENIRE COMO MISSIONARIO IN
    URUGUAI.

    Arquidiócesis de Montevideo

    ============================================

    2. I PARTITI DI SINISTRA IN LATINO
    AMERICA E L'ABORTO.

    ============================================

    Il Partito del Frente Amplio in Uruguai già ha tentato
    innumerevoli volte legalizzare l'aborto nel paese. Furono presentati
    e bocciati progetti di questo tema negli anni di 1986, 1991,
    1993, 1998, 2002 e 2006. L'opinione pubblica hà
    seguito in un crescente il discorso partidario fino al 2005, quando
    è cominciato a registrarsi in Uruguai una diminuzione costante
    all'approvazione all'aborto in Uruguai.

    Nell'anno di 2008, per poter ripetere il tentativo per la settima
    volta ed con più forza, il Vº Congresso Zelmar Michelini del
    Partito del Frente Amplio decise di includere la
    "DEPENALIZZAZIONE ALL'ABORTO" come priorità
    dell'attuale programma di governo, che è quello oggi in esercizio
    sotto la presidenza di José Mujica.

    L'obiettivo di "DEPENALIZZARE L'ABORTO",
    incluso nel programma di governo dal partito, deve essere letto,
    tenendo in conto ciò che si tenta fare in altri paesi del Latino
    America, come equivalente a "REVOCARE TUTTE LE
    PENE A QUALSIASI TIPO DI ABORTO". È per
    questo che in Brasile il presidente Lula insisteva così
    frequentemente che l'aborto era un problema di sanità pubblica. Il
    presidente, e le agenzie che lo ripetono costantemente in tutto il
    mondo, vogliono fare intendere con questo linguaggio che l'aborto
    dovrà essere un problema a essere trattato liberamente solo tra il
    medico e la donna, senza che ci sia nessuna penalità legale per nessun
    tipo di aborto, in nessun momento della gravidanza.

    Vedi il testo ufficiale nelle pagine 67, 74 e 75 del Vº
    Congresso Straordinario Zelmar Michelini:

    "IL PROSSIMO GOVERNO PROGRESSISTA
    DOVRÀ CONSOLIDARE E APPROFONDIRE LE
    RIFORME INIZIATE NELLA SUA PRIMA
    AMMINISTRAZIONE. TRA I TEMI
    PROGRAMMATICI A SVILUPPARE, SARANNO
    PRIORIZZATI LE POLITICHE NEL CAMPO DEI
    DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI,
    INCLUDENDO LA DEPENALIZZAZIONE
    DELL'ABORTO".

    http://www.frenteamplio.org.uy/files...010-2015_1.pdf

    Il progetto di legge, elaborato seguendo le direttive del programma
    del Frente Amplio stabilito nel 2008, fu presentato nella
    Commissione Salute del Senato il luglio 2011.

    17ª Sesión Ordinaria del 1º de junio de 2011

    L'esposizione di motivi del progetto afferma chiaramente che non deve
    esistere qualsiasi tipo di pena per qualsiasi tipo di aborto, e non
    solamente per i tre primi mesi della gravidanza:

    "LA LEGGE GIÀ ESISTENTE DI DIFESA DEL
    DIRITTO ALLA SALUTE SESSUALE E
    RIPRODUTTIVA HÀ TORNATO INVALIDE,
    DALLA SUA APPROVAZIONE, LE PENALITÀ
    ALLA DONNA CHE ABORTA. TALI LEGGI,
    GIACCHÉ GARANTISCONO IL COMPLETO
    ESERCIZIO DEI DIRITTI RIPRODUTTIVI
    DELLA POPOLAZIONE, ANCHE SE NON
    INCLUDONO ESPRESSAMENTE LA
    DEPENALIZZAZIONE DELL'ABORTO,
    REVOCANO NEL SUO ARTICOLO FINALE TUTTE
    LE NORMATIVE CHE POSSONO ESSERE
    CONTRARIE A CIÒ CHE IN ESSI SI
    STABILISCE. IN QUESTO PROGETTO,
    SEGUENDO QUESTA TEORIA, SOSTENIAMO CHE
    CIÒ CHE È PREVISTO NEL CODICE PENALE
    SULLE PENE ALLA DONNA CHE ABORTA, ABBIA
    PERDUTO IL SUO VALORE GIURIDICO DOPO IL
    DICEMBRE 2008, UN SISTEMA MOLTO
    REPRESSIVO, QUASI REAZIONARIO".

    17ª Sesión Ordinaria del 1º de junio de 2011

    Il progetto afferma, nel suo articolo primo, il diritto all'aborto
    durante le prime dodici settimane della gravidanza:

    ARTICOLO 1º. TUTTE LE DONNE MAGGIORI DI
    ETÀ HANNO DIRITTO ALL'INTERRUZIONE
    VOLONTARIA DELLA SUA GRAVIDANZA
    DURANTE LE PRIME DODICI SETTIMANE
    DELLA GRAVIDANZA.

    17ª Sesión Ordinaria del 1º de junio de 2011

    Però questa affermazione non passa si un modo di ingannare il popolo e
    i propri legislatori, facendoli pensare erroneamente che la legge
    solamente permetterebbe l'aborto durante le dodici prime settimane.
    Infatti, nell'articolo 15 con che finisce la stessa legge, si
    revocano tutti gli articoli del Codice Penale che penalizzano
    qualsiasi tipo di aborto, facendo con che l'aborto diventi,
    effettivamente, totalmente libero durante tutti i nove mesi della
    gravidanza:

    ARTICOLO 15º. SI REVOCANO GLI ARTICOLI
    325, 325 BIS E 328 DEL CODICE PENALE.

    Il progetto cominciò a essere discusso il novembre 2011 nella
    Commissione Salute del Senato. Dovuto alle diverse denunzie sul
    contenuto dell'articolo 15, questo fu modificato passando a
    stabilire che:

    ARTICOLO 16 - L'ARTICOLO 325 DEL CODICE
    PENALE SARÀ SOSTITUITO DAL SEGUENTE:

    "ARTICOLO 325. LA DONNA CHE PROVOCHI
    L'ABORTO O IN ESSO CONSENTA FUORI DEI
    LIMITI DI TEMPO STABILITI DALLA LEGGE
    SARÀ SANZIONATA CON PENA ALTERNATIVE
    ALLA PRIVAZIONE DELLA LIBERTÀ".

    Si deve notare che, secondo la nuova redazione, il progetto non hà
    voluto stabilire quali sarebbero le pene alternative alla privazione
    della libertà per gli aborti realizzati negli ultimi sei mesi della
    gravidanza. Il partito vuole approvare il progetto immediatamente e a
    qualsiasi costo e solamente dopo di questo regolamentare quali saranno
    le tali "pene" alternative.

    Ossia, come l'intenzione del progetto fu, fino dall'inizio,
    promuovere l'aborto come un diritto e farlo totalmente libero, la
    legge sarà regolamentata nel momento più opportuno, o forse mai sarà
    regolamentata, di modo a che nessuno sia realmente impedito di abortire
    in qualsiasi epoca della gravidanza.

    ============================================

    3. IL TRATTATO INTER AMERICANO DI
    DIRITTI UMANI.

    ============================================

    Nessuna nazione dell'America Latina potrebbe legalizzare l'aborto,
    una volta che, in virtù del Trattato Inter Americano di Diritti
    Umani promulgato a San José della Costa Rica e ratificato da tutti
    le nazione dell'America Latina, tutti questi paesi passarono a
    RICONOSCERE IL DIRITTO ALLA VITA E ALLA
    PERSONALITÀ GIURIDICA DELL'ESSERE
    UMANO DAL MOMENTO DEL CONCEPIMENTO.

    È IRRILEVANTE, PERCIÒ, DAL PUNTO DI
    VISTA GIURIDICO, DISCUTERE QUANDO LA
    SCIENZA O LA FILOSOFIA AFFERMANO CHE SI
    INIZIA LA VITA UMANA, GIACCHÉ TUTTI LE
    NAZIONI DELL'AMERICA LATINA HANNO
    CONCORDATO, NELL'ORDINE GIURIDICA
    INTERNA E NEL DIRITTO INTERNAZIONALE,
    in virtù di questo Trattato riconosciuto da tutte le nostre
    costituzioni, CHE LA PERSONALITÀ GIURIDICA
    SI INIZIA NEL MOMENTO DELLA
    FECONDAZIONE.

    Le nazioni latino americane sono, per lo tanto, giuridicamente
    obbligati, dal diritto internazionale, a riconoscere la personalità
    giuridica dell'essere umano dal momento del concepimento e a difendere
    la vita come un diritto umano da questo momento. Non è, per
    conseguenza, senza ragione che gli unici paesi di maggiore importanza
    del continente che fino al momento non hanno voluto ratificare il
    trattato furono giustamente anche gli unici dove l'aborto è
    legalizzato, cioè, il Canadà e gli Stati Uniti. Cuba non lo hà
    firmato perché non fà parte della OEA (Organizzazione degli
    Stati Americani). Vedi a questo riguardo:

    Convencao Americana Ratificao

    oppure:

    Signatario y ratificaciones - Convención* Americana sobre Derechos Humanos

    Il Trattato Inter Americano di Diritti Umani fu firmato il
    novembre 1969, nella Conferenza Inter Americana di Diritti
    Umani dell'Organizzazione degli Stati Americani (OEA =
    Organización de los Estados Americanos). DAL 1970,
    COMINCIANDO DALLO STATO DI COSTA RICA,
    FINO AL 1993, CON LA RATIFICAZIONE
    DELLA ISOLA DI DOMINICA, FÙ
    PROGRESSIVAMENTE RATIFICATO DA TUTTE
    LE NAZIONE LATINO AMERICANI, facendo del nostro
    continente il primo a riconoscere la personalità giuridica e il diritto
    alla vita dal momento del concepimento.

    Costa Rica, Colombia, Haiti, Honduras, Ecuador, Venezuela,
    Grenada, Guatemala, Giamaica, Perù, Repubblica Dominicana,
    Panama, Nicaragua, Bolivia, Messico, Barbados, Argentina,
    Uruguai, Suriname, Paraguai, Cile, Trinidad e Tobago,
    Brasile e Dominica, in quest'ordine, tra gli anni di 1970 e
    1993, ratificarono che la personalità giuridica dell'essere umano
    si inizia nel concepimento e che il diritto alla vita deve essere difeso
    anche dal concepimento, lasciando in aperto solamente la possibilità
    per qualche pochissime eccezioni, come quando la vita della madre è in
    pericolo.

    Il Trattato di San José di Costa Rica fu ratificato
    dall'Uruguai nel 1985 e questo fatto fu ampiamente invocato,
    durante questo stesso anno del 2011, dal Partito del Frente
    Amplio per revocare la Legge di Caducità, la legge attraverso la
    quale si erano amnistiati i delitti politici del governo militare
    durante il periodo della dettatura degli anni 70. Il popolo
    uruguaiano fu consultato in un plebiscito e hà deciso in maggioranza
    che la Legge di Caducità non avrebbe dovuto essere revocata. Il
    Partito del Frente Amplio, che era a favore della revocazione, si
    è messo contro il risultato del plebiscito e, anche se contro la
    volontà del popolo, hà invocato ripetutamente il Trattato Inter
    Americano di Diritti Umani come fondamento per approvare una legge
    che revocava la Caducità. Però ora, quando la questione è la
    protezione della vita umana nascitura, il Frente Amplio non accetta
    più discutere il tema, come se l'essere umano solo avessi
    personalità giuridica e diritto alla vita dopo la nascita, e come se
    il Trattato Inter Americano dei Diritti Umani, che fino a poche
    settimane fà era invocato insistentemente come autorità suprema e
    fondamento per revocare la Legge di Caducità, ora non più esistesse
    e non fosse incluso nelle disposizioni costituzionali delle nazione che
    lo hanno ratificato.

    Ecco ciò che dice il Trattato Inter Americano dei Diritti Umani,
    e che fà illegale e incostituzionale la legge che si stà approvando:

    "ARTICOLO 1 - PER EFFETTI DI QUESTA
    CONVENZIONE, PERSONA È QUALSIASI
    ESSERE UMANO.

    ARTICOLO 3 - TUTTE LE PERSONE HANNO
    DIRITTO ALLA RICONOSCENZA DELLA SUA
    PERSONALITÀ GIURIDICA.

    ARTICOLO 4 - TUTTE LE PERSONE HANNO
    DIRITTO AL RISPETTO ALLA LORO VITA.
    QUESTO DIRITTO DEVE ESSERE PROTETTO
    DALLA LEGGE E, IN GENERALE, DAL MOMENTO
    DEL CONCEPIMENTO. NESSUNO PUÒ ESSERE
    PRIVATO DELLA VITA ARBITRARIAMENTE".

    [Vedi:
    Convencao Americana

    o anche

    http://www.cidh.oas.org/Basicos/Spanish/Basicos2.htm

    L'ex presidente uruguaiano Tabaré Vasquez, quando nel 2008
    vietò il sesto tentativo promosso dal Frente Amplio di depenalizzare
    l'aborto in Uruguai, hà citato principalmente il Trattato Inter
    Americano di Diritti Umani per fondamentare il suo veto:

    "LA LEGISLAZIONE URUGUAIANA NON PUÒ
    SCONOSCERE LA REALTÀ DELL'ESISTENZA
    DELLA VITA UMANA DURANTE LA
    GRAVIDANZA, COME DI MANIERA EVIDENTE
    LO RIVELA LA SCIENZA.

    INOLTRE, LA DEPENALIZZAZIONE
    DELL'ABORTO AFFETTA L'ORDINE
    COSTITUZIONALE E GLI IMPEGNI FIRMATI
    DAL NOSTRO PAESE IN TRATTATI
    INTERNAZIONALE, TRA ALTRI IL TRATTATO
    DI SAN JOSÉ DI COSTA RICA APPROVATO
    DALLA LEGGE 15.735 DELL'8 MARZO 1985 E
    LA CONVENZIONE SUI DIRITTI DEL
    BAMBINO, APPROVATA DALLA LEGGE 16.137
    DI 28 SETTEMBRE 1990.

    IL TRATTATO DI SAN JOSÉ DI COSTA RICA,
    CHE ORA, COME LEGGE INTERNA
    DELL'URUGUAI, È UNA MANIERA DI
    AFFERMARE LA SUA ADESIONE ALLA
    PROTEZIONE E ALLA VIGENZA DEI DIRITTI
    UMANI, CONTIENE DISPOSIZIONI
    ESPRESSE, COME IL SUO ARTICOLO 2 E IL
    SUO ARTICOLO 4, CHE OBBLIGANO IL NOSTRO
    PAESE A PROTEGGERE LA VITA DEL ESSERE
    UMANO DAL CONCEPIMENTO.

    INOLTRE, GLI CONFERISCONO LO STATUS DI
    PERSONA.

    ANCHE SE UNA LEGGE PUÒ ESSERE REVOCATA
    DA UN'ALTRA LEGGE, NON SUCCEDE LO
    STESSO CON I TRATTATI INTERNAZIONALI,
    CHE NO POSSONO ESSERE REVOCATI DA UNA
    LEGGE POSTERIORE.

    SE L'URUGUAI VOLESSE SEGUIRE UNA LINEA
    POLITICA DIVERSA A QUELLA CHE
    STABILISCE LA CONVENZIONE INTER
    AMERICANA DI DIRITTI UMANI, DOVREBBE
    IN PRIMO POSTO DENUNCIARE LA
    CONVENZIONE MENZIONATA, D'ACCORDO CON
    L'ARTICOLO 78 DELLA STESSA
    CONVENZIONE.

    MONTEVIDEO 14 NOVEMBRE 2008. TABARÉ
    VASQUEZ. VETO AL PROGETTO
    DELL'ABORTO".

    http://archivo.presidencia.gub.uy/_W...511__00001.PDF

    Per conseguenza, questo progetto di legge, che già è nella sua
    settima tentativo di approvazione, non potrebbe nemmeno essere stato
    proposto una sola volta. Anche se approvato, la legge sarà nulla per
    disposizioni costituzionali e internazionali.

    IL FRENTE AMPLIO STÀ INGANNANDO IL
    POPOLO URUGUAIANO E PROMUOVE UNA LEGGE
    CHE STABILISCE LA PENA DI MORTE A
    INDIVIDUI CHE, PER LA LEGGE,
    POSSIEDONO PERSONALITÀ E DIRITTO ALLA
    VITA.

    ============================================

    4. L'INTERVENTO DELLA CONFERENZA
    EPISCOPALE URUGUAIANA

    ============================================

    La Commissione Salute del Senato Uruguaiano iniziò i lavori per
    l'approvazione del progetto di depenalizzazione dell'aborto l'8
    novembre 2011. Furono agendate diverse udienze pubbliche con
    personalità e organizzazioni che potrebbero mostrare interesse nel
    tema.

    Il 29 novembre fu udita la Conferenza Episcopale dell'Uruguai,
    che presento un rapporto ampiamente documentato sui vari aspetti del
    progetto e una denuncia su come l'aborto è internazionalmente promosso
    con l'obiettivo di controllare la crescita popolazionale. Non si
    tratta dell'iniziativa di un'uruguaiano o uruguaiana, nemmeno di
    alcun politico latino americano. Procede da organizzazione
    internazionali di paesi ricchi che vogliono che ci siano meno poveri.

    Nonostante la denuncia non essere nuova, questa fù la prima volta che
    una Conferenza Episcopale fece una denuncia così chiara e con una
    presentazione di prove documentale così completa sulle attività delle
    organizzazioni internazionali sulla promozione delle aborto.

    Il testo originale conteneva una bibliografia di 20 documenti
    pubblici comprovando le denuncia fatte. Ma, inoltre ciò, i
    rappresentanti della Conferenza Episcopale di hanno dato il lavoro di
    consegnare a ciascuno dei senatori della Commissione Salute, per
    immediata consultazione, un'impresso si circa 500 pagine con grande
    parte del contenuto della bibliografia menzionata.

    Il giorno seguente, però, i periodici uruguaiani non diffusero
    niente di ciò. Hanno passato a riprodurre semplicemente le
    dichiarazioni dei senatori e dei deputati del Frente Amplio presenti
    alla Commissione che si erano sentiti aggrediti dalle denuncia, come
    quella di Ernesto Agazzi, Presidente ad hoc della Commissione
    Salute del Senato, dicendo che le denunzie era privi di fondamento e
    che i senatori discordavano completamente con la esposizione della
    Conferenza.

    Ecco cosa gli uruguaiani hanno potuto leggere nella mattina del 20
    novembre nei principali mezzi do comunicazione del paese:

    " 'L'ESPOSIZIONE FU UN VERO
    SPROPOSITO',

    affermò la senatrice Monica Xavier, la principale autrice del
    progetto che depenalizza l'aborto.

    "I RAPPRESENTANTI DELLA CONFERENZA
    EPISCOPALE AFFERMARONO NEL PARLAMENTO
    CHE ESISTE UN'ORGANIZZAZIONE
    INTERNAZIONALE CHE PRESSIONE E
    FINANZIA QUESTO TIPO D'INIZIATIVE IN
    DIVERSI POSTI DEL MONDO. LA SUA
    FINALITÀ SAREBBE CONTROLLARE LA
    POPOLAZIONE E DIMINUIRE IL NUMERO DI
    PERSONE PER CHE GRUPPI DI POTERE
    ECONOMICO POSSANO ATTRAVERSO DEL
    MONOPOLIO FINANZIARIO DOMINARE IL
    MONDO".

    CEU: acusan a impulsores de despenalización del aborto Sociedad

    " 'SI TRATTA DI UN VERO SPROPOSITO',
    COSÌ HÀ DEFINITO LA SENATRICE MONICA
    XAVIER LA PRESENTAZIONE AVVENUTA IERI
    DEI RAPPRESENTANTI DELLA CONFERENZA
    EPISCOPALE NELLA COMMISSIONE SALUTE
    DELLA CAMERA ALTA.

    PER LA CONFERENZA EPISCOPALE,
    ESISTEREBBE UN'ORGANIZZAZIONE
    INTERNAZIONALE CHE PRESSIONE E
    FINANZIA QUESTO TIPO D'INIZIATIVA IN
    VARI POSTI DEL MONDO CON L'OBIETTIVO DI
    DIMINUIRE LA POPOLAZIONE MONDIALE".

    Utimas Noticias - General

    Il deputato Fernando Amado, presente nella Commissione il giorno
    dell'udienza, molto conosciuto in Uruguai per i suoi libri sulla
    storia della Massoneria nel paese, afferma alla stampa, e questo la
    stampa lo pubblicò, che

    "SENZA NESSUNA BASE DOCUMENTALE O
    SCIENTIFICA PROBATORIA, CIÒ CHE LA
    CONFERENZA EPISCOPALE AFFERMÒ FU CHE
    TUTTI QUELLI CHE PROMUOVIAMO PROGETTI
    DI DEPENALIZZAZIONE DELL'ABORTO NON LO
    FACCIAMO A CAUSA DELLE NOSTRE
    INIZIATIVE INDIVIDUALI, MA A CAUSA DI
    UNA SPECIE DI COMPLOTTO INTERNAZIONALE
    ORGANIZZATO DA MOLTO TEMPO PER
    IMPIANTARE L'ABORTO. DIETRO A QUESTO
    COMPLOTTO CI SAREBBERO, IN REALTÀ,
    FONDAZIONI MOLTO IMPORTANTI E DI
    GRANDE POTERE ECONOMICO".

    180: Iglesia denuncia financiamiento internacional para despenalizar el aborto

    A principio la Conferenza Episcopale rispose a queste provocazioni
    disponibilizando nella prima pagina del suo sito il testo completo della
    presentazione che era avvenuta, testo che nessun organo della stampa
    aveva pubblicato né commentato. La presentazione può essere letta
    nel sito della Conferenza, nell'indirizzo sottostante in spagnolo o
    nella fine di questo messaggio in una traduzione all'italiano. È
    importante notare nella fina le note bibliografiche che fondamentano
    l'esposizione.

    http://www.iglesiauruguaya.com/pasto...senado2011.pdf

    Ma, in vista all'insistenza con che la stampa è passato a diffondere
    che la presentazione era priva di fondamenti e che era stata offensiva
    ai senatori, quattro giorni dopo, il 2 dicembre 2011,. i tre
    vescovi del Consiglio Permanenti della Conferenza Episcopale,
    Monsignore Carlo Collazzi, vescovo di Mercedes, Monsignore
    Rodolfo Wirz, vescovo di Maldonado e Monsignore Heriberto
    Bodeant, vescovo di Melo, che sono, rispettivamente, il
    Presidente, il Vice Presidente e il Segretario Generale della
    Conferenza Episcopale, in una lettera aperta inviata al Senato, hà
    confermato il contenuto della presentazione avvenuta presso la
    Commissione Salute, affermando che le denunzie secondo che l'aborto
    è promosso da interessi internazionali per controllare la popolazione
    non era una posizione personale dei rappresentanti che si erano
    presentati al Senato, ma una posizione che già era stata difesa non
    solamente dalla Conferenza Episcopale dell'Uruguai come anche dalla
    propria Santa Sede:

    "LA POSIZIONE DELLA TOTALITÀ DEI
    VESCOVI CHE FANNO PARTE DELLA
    CONFERENZA EPISCOPALE DELL'URUGUAI, E
    D'ACCORDO CON IL MAGISTERO DELLA
    CHIESA CATTOLICA IN TUTTO IL MONDO, È
    MANIFESTATA NELLA NOSTRA LETTERA
    PASTORALE CON MOTIVO DEL BICENTENARIO
    DELLA NOSTRA PATRIA, CHE GIÀ AVEVAMO
    FATTO ARRIVARE A TUTTI I PARLAMENTARI.

    IN QUESTA LETTERA NOI FACCIAMO
    RIFERIMENTO ALLE RIPETUTE DENUNZIE DAL
    PAPA GIOVANNI PAOLO II SULLA

    'DIFFUSIONE INTERNAZIONALE DI UNA
    CULTURA DELLA MORTE, PROMOSSA DA
    INTERESSI CHE VOGLIONO CONTROLLARE LA
    POPOLAZIONE MONDIALE'.

    QUESTE PAROLE SONO DEL PROPRIO PAPA
    GIOVANNI PAOLO II NELLA SUA ENCICLICA
    EVANGELIUM VITAE DEL 1995.

    E, IN SEGUITO, NOI ANCHE AFFERMIAMO:

    'NON È SEGRETO PER NESSUNO
    L'INVERSIONE CHE ORGANIZZAZIONI
    INTERNAZIONALI FANNO DI GRANDISSIME
    SOMME DI DENARO PER DIFFONDERE LA SUA
    IDEOLOGIA, E CHE CONDIZIONANO L'AIUTO
    PER LO SVILUPPO D'ACCORDO CON IL MODO
    IN CHE I PAESI SI ADATTANO O NO AI LORO
    INTERESSI' ".

    http://www.iglesiauruguaya.com/DOCUM...d%20Senado.pdf

    Sei giorni dopo, l'8 dicembre 2011, l'Arcidiocesi di
    Montevideo anche fece sua la presentazione della Conferenza
    Episcopale al Senato, pubblicando in quattro pagine complete del suo
    periodico settimanale, distribuito nei giorni 10 e 11 dicembre in
    tutte le parrocchie di Montevideo, il documento completo letto nel
    Parlamento che nessun altro periodico nazionale hà osato di
    pubblicare. Il documento pubblicato nel settimanario 'Entre Todos'
    dell'Arcidiocesi fu in seguito riprodotto, con la stessa
    diagrammazione dell'edizione stampata, nel sito dell'Arcidiocesi di
    Montevideo, che può essere visto in questo indirizzo:

    http://www.arquidiocesis.net/imagene...10DicFicha.pdf

    Nel giorno 13 dicembre l'organizzazione a favore della vita
    MADRINAS POR LA VIDA si presentò in udienza nella
    Commissione Salute del Senato, dove presentò denunzie somiglianti a
    quelle che erano state fatte dalla Conferenza Episcopale il 29
    novembre.

    CAMARA DE SENADORES - Distribuido N° 1198/2011

    In questo stesso giorno 13, la Commissione Salute del Senato
    decise all'improvviso chiudere in definitivo tutte le udienze
    pubbliche, non solo quelle che già erano agendate come anche di
    innumerevoli altre organizzazioni che si erano già inscritte per essere
    udite. I senatori hanno deciso immediatamente che la votazione del
    progetto sarebbe avvenuta il 20 dicembre e, il 16 dicembre,
    annunziarono alla stampa che già possedevano tutti i vori necessari per
    approvare il progetto nel plenario del del Senato. La votazione, con
    il corpo completo dei senatori sarebbe agendata in una seduta
    straordinaria del Senato che si riunirebbe nel martedì 27 dicembre
    2011, tra il Natale e il Capodanno.

    (segue)
    gene normanno

  2. #2
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    Predefinito Rif: A TUTTI QUELLI CHE COMPRENDONO IL VALORE DELLA VITA UMANA:

    El FA asegura que tiene votos para aprobar ley de aborto en Senado - Diario EL PAIS - Montevideo - Uruguay

    Vari legislatori, incluso del proprio Frente Amplio, criticarono
    apertamente la subita fretta di convocare una plenaria del Senato tra
    il Natale e il Capodanno per legalizzare l'aborto in Uruguai:

    "IL SENATORE CARLOS BARÁIBAR (DEL
    FRENTE AMPLIO) PRESENTÒ NELLA RIUNIONE
    DEL CONSIGLIO POLITICO NAZIONALE, IL
    MARTEDÌ GIORNO 20, I SUOI DUBBI
    SULL'OPPORTUNITÀ' DI VOTARE
    L'INIZIATIVA LEGISLATIVA. BARÁIBAR
    QUESTIONÒ QUALE SAREBBE L'URGENZA DI
    VOTARE PRIMA DELLA FINE DELL'ANNO.
    AGGIUNSE CHE ERA 'INOPPORTUNO DAL
    PUNTO DI VISTA POLITICO', SECONDO
    AFFERMARONO A EL PAÍS FONTI CHE
    PARTECIPARONO DELL'INCONTRO".

    Aborto: Baráibar dijo que no es oportuno votar ley - Diario EL PAIS - Montevideo - Uruguay

    Il giorno prima della votazione, i senatori Alfredo Solari e Carlos
    Moreira divulgarono un documento in che affermavano:

    "I SENATORI CHE SOTTOSCRIVONO QUESTO
    DOCUMENTO VOGLIONO IN PRIMO POSTO
    SCHIARIRE LA LORO DISCORDANZA
    SULL'OPPORTUNITÀ DI CONSIDERARE IL
    PRESENTE PROGETTO DAL CORPO
    LEGISLATIVO DI CHE FANNO PARTE, IN
    PIENA EPOCA DI VACANZE, APPENA QUATTRO
    GIORNI PRIMA DI CAPODANNO, E PERCHÉ SI
    TRATTA DI UN TEMA DI TANTA PROFONDITÀ E
    TRASCENDENZA, CON CONNOTAZIONI
    D'INDOLE COSÌ DIVERSE E PARTICOLARI,
    SCIENTIFICHE, GIURIDICHE, ETICHE E
    RELIGIOSE, TRA ALTRE.

    È PRECISAMENTE A CAUSA DELLA RILEVANZA
    E DELLA NATURA PARTICOLARE DEL TEMA CHE
    TRATTEREMO CHE SI DOVREBBE AVERE
    POSTERGATO LA SUA CONSIDERAZIONE FINO
    AL PROSSIMO ANNO, DI MODO A POTER
    RICEVERE NEL SUO DOVUTO TEMPO E FORMA
    LE ISTITUZIONI CHE LA PROPRIA
    COMMISSIONE GIÀ AVEVA CONVOCATO E LE
    DIVERSA ORGANIZZAZIONI SOCIALI CHE
    COSÌ LO AVEVANO SOLLECITATO, COME
    ASSOCIAZIONI DI PROFESSIONISTI E
    EMINENTI GIURISTI CHE SPIEGARONO ALLA
    SEGRETERIA DELLA COMMISSIONE LA SUA
    IMPOSSIBILITÀ DI COMPARIRE IN DATE
    COSÌ SPECIALI E PIENE DI IMPEGNI COME È
    IL CASO DEGLI ULTIMI QUINDICI GIORNI DI
    DICEMBRE".

    http://vamosuruguay.com.uy/descarga/...26-12-2011.pdf

    La MESA COORDENADORA POR LA VIDA, una delle
    molte organizzazione che erano in coda per presentarsi in udienza nella
    Commissione Salute, pubblicò un documento dove denunciò

    "LA MANCANZA DI TRASPARENZA DEI
    LEGISLATORI CHE NON VOGLIONO CHE
    ASCOLTINO LA NOSTRA VOCE E VOTANO ALLA
    FRETTA LE LEGGI, GIUSTAMENTE NEI
    MOMENTI IN CHE LE PERSONE SONO
    PREOCCUPATE CON GLI ACQUISTI PER LE
    FESTE DI FINE D'ANNO".

    Flexibilizan penas a mujeres que abortan con más de 12 semanas - Diario EL PAIS - Montevideo - Uruguay

    "I LEGISLATORI DEI PARTITI BLANCO E
    COLORADO QUESTIONARONO IL FRENTE
    AMPLIO CHE INSISTE IN LEGIFERARE ALLA
    FRETTA E AFFERMANO CHE IL PROGETTO NON
    RICONOSCE I DIRITTI DEI PADRI A OPPORSI
    A UN EVENTUALE ABORTO.

    'E QUESTO SARÀ VOTATO TRA LA NASCITA DI
    CRISTO E IL GIORNO DEGLI INNOCENTI!',
    AFFERMÒ IL SENATORE COLORADO ALFREDO
    SOLARI"

    Utimas Noticias - General

    Nel 25 dicembre 2011, la maggioranza dei vescovi dell'Uruguai
    tornò a manifestarsi nei suoi messaggi di Natale sulla questione
    dell'aborto.

    Il vescovo di Minas, Jaime Fuentes, hà chiesto

    "CHE LA LUCE DI DIO ARRIVI ALLE
    INTELLIGENZE DEI LEGISLATORI DELLA
    REPUBBLICA, CHE HANNO LA
    RESPONSABILITÀ DI FARLO IN FAVORE DEL
    BENE COMUNE DEGLI URUGUAIANI, PERCHÉ
    NON COMMETTANO LA TRAGEDIA DI
    LEGALIZZARE IL DELITTO DELL'ABORTO.
    SONO DECISI A PROMUOVERE LA MORTE DEI
    PIÙ INNOCENTI TRA GLI INNOCENTE E LO
    FANNO COSCIENTEMENTE".

    Obispos: que "luz de Dios" llegue a los legisladores - Diario EL PAIS - Montevideo - Uruguay

    Il vescovo di Salto, Pablo Galimberti, che hà presidito la
    Conferenza Episcopale tra il 2004 e il 2006, affermò che
    ciò che stà accadendo è un chiaro esempio di
    "TOTALITARISMO IDEOLOGICO". Lui avvertì che

    "QUANDO PREVALGONO I TOTALITARISMO
    IDEOLOGICI, LA VITA UMANA VALE POCO O
    NIENTE, LA SCIENZA NON SERVE E LE
    DICHIARAZIONI E I TRATTATI DI DIRITTI
    UMANI SONO LETTERA MORTA".

    Obispos: que "luz de Dios" llegue a los legisladores - Diario EL PAIS - Montevideo - Uruguay

    Il vescovo di Mercedes e attuale presidente della Conferenza
    Episcopale, Carlos María Collazzi, osservò, in un video
    pubblicato nel sito della Conferenza Episcopale, insieme con i
    messaggi degli altri vescovi, che

    "SECONDO I DATI DEL CENSO DEL 2011, NEI
    DIPARTIMENTI DI SORIANO E COLONIA LA
    POPOLAZIONE HÀ DIMINUITO NEGLI ULTIMI
    SETTE ANNI. NA NOSTRA TERRA È PIÙ
    SPOPOLATA. IL BANCHETTO DELLA VITA
    TIENE MENO COMMENSALI".

    Obispos: que "luz de Dios" llegue a los legisladores - Diario EL PAIS - Montevideo - Uruguay

    Il lunedì, 26 dicembre, secondo informa il giornale El País,

    "UN GRUPPO DI INTEGRANTE DI DIVERSI
    ORGANIZZAZIONI SOCIALI CHE LAVORANO
    NELLA DIFESA DEI DIRITTI UMANI IN
    URUGUAI PRESENTARONO AL SENATO 500
    FIRME DI CITTADINI CHIEDENDO CHE LA
    VOTAZIONE DEL TEMA FOSSE POSTERGATA
    FINO A MARZO. COMPARIRONO FACENDO USO
    DEL DIRITTO CONSACRATO NELL'ARTICOLO
    30 DELLA COSTITUZIONE".

    [L'articolo 30 della Costituzione stabilisce che "TUTTI
    GLI ABITANTI POSSIEDONO DIRITTO DI
    PETIZIONE DAVANTI A TUTTE E QUALSIASI
    AUTORITÀ DELLA REPUBBLICA"].

    IL GRUPPO SOLLECITÒ LA POSTERGAZIONE
    DELLA VOTAZIONE FINO A CHE TUTTI LE
    ORGANIZZAZIONE INVOLUCRATI NEL TEMA
    DELLA SALUTE RIPRODUTTIVA POTESSERO
    PRONUNZIARSI NELLA COMMISSIONE
    SALUTE".

    Aborto: presentan firmas para aplazar votación en el Senado - Diario EL PAIS - Montevideo - Uruguay

    Tutti questi appelli furono in vano. Nonostante tutti le richieste e
    manifestazioni del popolo, delle organizzazioni e anche dei legislatori
    del proprio Partito, il Frente Ampio hà annunciato il 26 dicembre
    che aveva tutti i voti per approvare il progetto e che la votazione
    sarebbe avvenuta in qualsiasi ipotesi. I mezzi di comunicazione
    dell'Uruguai, il 26 dicembre, già annunciavano che nel giorno
    seguente il progetto sarebbe "APPROVATO", e non appena
    votato:

    "DOPO DI DECADE DI FRUSTRATE
    TENTATIVI",

    annunciava El Espectador,

    "I PROMOTORI DEL PROGETTO LO
    PRESENTERANNO NUOVAMENTE IN CAMERA
    ALTA, DOVE SARÀ APPROVATO PER LA
    MAGGIORANZA DEL FRENTE AMPLIO.

    LA RIDOTTA MAGGIORANZA NECESSARIA
    ESIGE CHE STIANO PRESENTI NEL PALAZZO
    LEGISLATIVO TUTTI I SENATORI DEL
    FRENTE AMPLIO, VARI DEI QUALI GIÀ
    AVEVANO INIZIATO I SUOI VIAGGI DI
    VACANZE.

    PERÒ, SECONDO HÀ INFORMATO A EL
    ESPECTADOR UNA FONTE DEL PARTITO,
    TUTTI I 16 SENATORI GIÀ CONFERMARONO
    CHE SARANNO IN PLENARIO".

    Aborto: todos los senadores oficialistas estarán en sala Política

    Nel martedì, 27 dicembre 2011, la votazione dell'aborto si
    estesi dal mezzogiorno fino alle nove e mezza della notte.

    Tutti i 31 parlamentari che compongono il Senato erano presenti. I
    16 voti del Frente Amplio furono a favore dell'aborto, anche se
    alcuni dei senatori si manifestarono contro il progetto, come fù il
    caso del Senatore Carlos Baráibar.

    L'opposizione, costituita dai partiti Nacional e Colorado, con
    appena una unica eccezione, hà votato unanimemente a favore della
    vita.

    Vari senatori dell'opposizione hanno ripetuto in plenario le stesse
    denuncia presentate dalla Conferenza Episcopale il 29 dicembre
    2011.

    Altri senatori, citando abbondantemente l'ex-presidente Tabaré
    Vasquez, menzionarono l'incostituzionalità del progetto,
    fondamentandosi nel Trattato Inter Americano di Diritti Umani
    incorporato dall'Uruguai al suo sistema costituzionale, che riconosce
    la personalità giuridica del nascituro dal concepimento.

    Tra tutti meritano una citazione speciale i senatori Carlos Moreira e
    Sergio Abreu, ambedue del Partito Nacional, che affermarono
    vigorosamente nel plenario del Senato che se la legge viene approvata,
    IL PAESE STARÀ VIOLANDO I TRATTATI
    INTERNAZIONALI RICONOSCIUTI NELLA SUA
    COSTITUZIONE. Il diritto uruguaiano, d'accordo con i
    drammatici discorsi di questi senatori, in virtù del Trattato Inter
    Americano di Diritti Umani, stabilisce chiaramente che "IL
    DIRITTO ALLA VITA COMINCIA DAL MOMENTO
    DEL CONCEPIMENTO".

    Nell'opposizione solamente il senatore Jorge Saraiva, oggi
    appartenente al Partito Nacional, ma che fino a alcuni mesi fà era
    nei quadri del Frente Amplio e aveva firmato il progetto quando esso
    era appena finito di essere elaborato, votò a favore dell'aborto.

    Come risultato finale della votazione ci furono 17 voti a favore
    dell'aborto, essendo 16 del Frente Amplio più uno del ex-frente
    amplista Jorge Saraiva, e 14 voti a favore della vita, tutti dei
    partiti Nacional e Colorado.

    Non ci sono stati indecisi, nessun colore grigio. Nonostante i
    partiti Colorado e Nacional si fossero uniti in blocco a favore della
    vita, erano minoranza nel Senato.

    Il Frente Amplio, a cui appartiene la maggioranza dei posti nel
    Senato, insieme con gli altri partiti di sinistra del continente,
    suppone che l'aborto, CHE È UN'ATTENTATO CONTRO
    I DIRITTI UMANI E NON PASSA
    DELL'OMICIDIO DEGLI INNOCENTI, è, invece,
    un diritto umano. Il Partito è formalmente impegnato con la totale
    promozione e liberalizzazione della pratica nel paese.

    Il fatto che la legge uruguaiana, così come quella di tutti i paesi
    latino americani, riconosca che la personalità giuridica dell'essere
    umano si inizia nel concepimento, per i legislatori del Frente
    Amplio, non passa di un fatto irrilevante ad essere semplicemente
    sconsiderato.

    ============================================

    5. COSA FARE.

    ============================================

    A marzo il progetto sarà nuovamente votato in Camera dei Deputati,
    dove la predominanza del Frente Amplio è grande, ma la maggioranza
    non è chiara. Se il progetto è approvato in Uruguai, la Cultura
    della Morte si estenderà progressivamente a tutto Latino America.
    È esattamente questo che si pretende.

    Poco tempo fà un rappresentante di uno dei gruppi a favore della vita
    in Uruguai si incontrò, casualmente, in un bar, con uno dei più
    importanti personaggi della sinistra nel paese. Il caso fu raccontato
    con dettagli durante una Conferenza Internazionale, ma come non c'è
    la prova documentale del fatto, non si possono citare nomi. Il
    rappresentante dei gruppi per la vita, nonostante difendere la vita,
    confessò che sempre era stato un profondo ammiratore del personaggio
    della sinistra, e approfittò la rara opportunità per domandargli come
    lui potesse spiegare che durante la dettatura avessi difeso così
    coraggiosamente i diritti umani in Uruguai, incluso a costo di mettere
    a rischio la propria vita, e ora lui lottava per la promozione del
    diritto di eliminare un così grande numero di vite umane prima della
    nascita. Il personaggio, visibilmente irato dalla domanda, risposi:

    "LEI NON HÀ CAPITO NULLA. LA
    LEGALIZZAZIONE DELL'ABORTO NON
    POSSIEDE NESSUNA IMPORTANZA PER IL
    PAESE. L'ABORTO È NECESSARIO A LIVELLO
    INTERNAZIONALE".

    Un fatto somigliante è accaduto anche recentemente in Brasile.

    Nel mercoledì, 10 ottobre 2007, si era realizzato nel
    Plenario 7 della Camera dei Deputati del Brasile la terza udienza
    pubblica per dibattere il progetto di legge, simile a quello ora
    presentato in Uruguai, presentato dal governo Lula, che estingueva
    totalmente il delitto dell'aborto del Codice Penale, legalizzando la
    pratica per qualsiasi caso, per qualsiasi motivo, durante tutti i nove
    mesi della gravidanza. Luiz Bassuma, che a quell'epoca era
    deputato, questionò fortemente il progetto, e approfittò per fare il
    seguente commento, volgendosi al presidente della Camera, reperibile
    in audio:

    "SIGNOR PRESIDENTE, SONO 16 ANNI CHE
    QUESTA CAMERA RESISTE PERCHÉ NON SI
    LEGALIZZI L'ABORTO IN BRASILE. MA, NEL
    PROGRAMMA TELEVISIVO 'RODA VIVA',
    DELLA TV CULTURA, IL NOSTRO MINISTRO
    DELLA SALUTE, RECENTEMENTE, FECE UNA
    DICHIARAZIONE GRAVE, GRAVISSIMA.

    IO HÒ IL NASTRO MAGNETICO REGISTRATO
    NEL MIO UFFICIO.

    IL MINISTRO DELLA SALUTE, JOSÉ
    TEMPORÃO, FÙ DOMANDATO DAI
    GIORNALISTI:

    'SIGNOR MINISTRO, [SE L'ABORTO VERRÀ
    LEGALIZZATO], COME IL BRASILE AVRÀ
    CONDIZIONI DI FINANZIARE [UN MILIONE E
    MEZZO DI] ABORTI [CHE DICONO CHE SI
    FANNO OGNI ANNO] SE NEGLI OSPEDALI
    MANCANO STRISCE, SPARADRAPPI E I
    BRASILIANI IN MOLTI POSTI NON HANNO
    COME FARE NEMMENO UN SEMPLICE ESAME DI
    SANGUE?'

    LEI SÀ COSA IL MINISTRO RISPOSE, SIGNOR
    PRESIDENTE?

    'SE IL BRASILE VERRÀ A LEGALIZZARE
    L'ABORTO, NON MANCHERANNO PER QUESTO I
    RISORSI FINANZIARI INTERNAZIONALI'.

    LUI HÀ DETTO QUESTO! IO TENGO IL NASTRO
    REGISTRATO. QUESTO È GRAVISSIMO! È
    GRAVISSIMO, SIGNOR PRESIDENTE!"

    [L'audio del pronunciamento del deputato Luiz Bassuma può essere
    ascoltato in questo indirizzo:
    http://www.pesquisasedocumentos.com....aaudiencia.mp3

    Stiamo affrontando, in un apparente silenzio artificialmente mantenuto
    dai mezzi di comunicazione, il più grande attacco già scatenato
    contro la dignità della vita umana che già c'è stato nella storia.

    Il problema trascende l'Uruguai e il Brasile e rappresenta il
    coronamento di inversioni finanziari internazionali strategicamente
    pianificati da diverse decade che pretendono imporre l'aborto non solo
    all'Uruguai e al Brasile come anche a tutta Latino America e a
    tutto il mondo.

    PER POTER FRENARE QUESTO GENOCIDIO È
    NECESSARIO CHE LA CONOSCENZA DI CIÒ CHE
    ACCEDE ARRIVI AL MAGGIOR NUMERO DI
    PERSONE POSSIBILE.

    Questo messaggio è lungo, ma è necessario capire che la nuova
    dettatura che si stà preparando nel nostro continente non si darà per
    le armi o per la violenza, ma per la ideologia. Contro l'ideologia
    è inutile la forza. È NECESSARIA LA DIFFUSIONE
    DEL CONOSCIMENTO.

    Abbiamo bisogno del vostro aiuto per mantenere la democrazia e impedire
    lo sviluppo di una nuova forma di dettatura che distruggerà i principi
    dei diritti umani e lo stato di diritto. Per favore, legge e studia
    questo messaggio. Legge il rapporto presentato dalla Conferenza
    Episcopale nel Senato uruguaiano, esamina la bibliografia
    presentata, diffondi questo messaggio tra i tuoi amici, organizza un
    gruppo di studio per comprendere tutta la estensione di ciò che stà
    accadendo.

    LA SITUAZIONE È GRAVISSIMA. STIAMO
    NELL'IMMINENZA DELL'INTRODUZIONE
    DELLA CULTURA DELLA MORTE IN TUTTO IL
    NOSTRO CONTINENTE.

    CERCHEREMO NELLE PROSSIME SETTIMANE
    MANTENERE A TUTTI DI QUESTO LISTAGGIO
    INFORMATI SULLO SVILUPPO DEI FATTI.

    Chiedo che per il momento che scriviate, ognuno d'iniziativa
    propria, un messaggio di incoraggiamento a tutti i vescovi
    dell'Uruguai che procedettero, tanto dinanzi alla Chiesa come
    dinanzi al mondo, in modo esemplare nella difesa della vita. I
    vescovi necessitano del nostro appoggio per restare fermi nelle loro
    posizioni. I vescovi sono anche essere umani e solo hanno ricevuto,
    fino a questo momento, dalle istanze ufficiali, critiche e accusazioni
    per il loro coraggio nella difesa della vita.

    LA POSTA ELETTRONICA DEI VESCOVI E
    DELLA CONFERENZA EPISCOPALE
    DELL'URUGUAI SI TROVA NELLA FINE DI
    QUESTO MESSAGGIO.

    Alcuni giorni prima del Natale, il POPULATION
    RESEARCH INSTITUTE, che disponibiliza uno dei
    principali siti specializzati in questioni popolazionali del mondo,
    pubblicò un commento su cosa accadeva in Uruguai. Con visibile
    sorpresa, durante la votazione del 27 dicembre, la materia fu
    pubblicamente menzionata nel plenario del Parlamento dai senatori che
    erano a favore dell'aborto:

    "I VESCOVI URUGUAIANI SONO PRESSIONATI
    A TACERE, A NON DENUNCIARE.

    CHI SI IDENTIFICA COME NEMICO, LI
    INSULTANO. CHI SI FÀ PASSARE PER
    'CATTOLICO' GLI CHIEDONO DI NON
    AFFRONTARE UN PARTITO DI GOVERNO CHE IN
    PIENA EPOCA NATALINA NON PUÒ
    SPECCHIARE MEGLIO A ERODE.

    MA LA DENUNCIA CHE HANNO FATTO I
    VESCOVI NON SOLO MOSTRA LA MALATTIA
    (L'ABORTO), MA ANCHE MOSTRA LA CAUSA
    (LA LEGALIZZAZIONE DELL'ABORTO É
    PROMOSSA DA POTENTI INTERESSI
    INTERNAZIONALI).

    DIBATTERE SENZA QUESTO DATO SIGNIFICA
    PERDERE TEMPO SCIOCCAMENTE, SIGNIFICA
    DARE UN'ASSEGNO BIANCO AI MANIPOLATORI
    DELLE COSCIENZE. TUTTI SAPPIAMO CHE
    PER CURARE VERAMENTE È NECESSARIO
    ATTACCARE LA CAUSA E QUESTO FU
    ESATTAMENTE CIÒ CHE LA CONFERENZA DEI
    VESCOVI DELL'URUGUAI HA FATTO.

    È NECESSARIO ORA APPOGGIARLI E
    FELICITARLI PER IL LORO CORAGGIO".

    Boletín 130: Conferencia Episcopal Uruguaya reitera que organizaciones internacionales promueven el aborto

    Ringrazio a tutti per il grandissimo bene che stati aiutando a
    promuovere.

    ALBERTO R. S. MONTEIRO

    ============================================

    6. DOCUMENTO PRESENTATO DALLA
    CONFERENZA EPISCOPALE DELL'URUGUAI
    NELLA COMMISSIONE SALUTE DEL SENATO IL
    29 NOVEMBRE 2011.

    ============================================

    COMMISSIONE NAZIONALE DI PASTORALE
    FAMILIARE NEL SENATO

    http://www.iglesiauruguaya.com/pasto...senado2011.pdf

    Scritto che portarono gli integranti della Commissione Nazionale di
    Pastorale Familiare come base del suo intervento nella Commissione
    Salute del Senato che li hà ricevuti il 29 novembre 2011.

    Buona sera a tutti. Ringraziamo l'opportunità di essere presenti
    nella Commissione Salute del Senato, per parlare in nome della
    Pastorale della Famiglia e Vita della Conferenza Episcopale
    dell'Uruguai, su un tema così importante.

    D'inizio vogliamo lasciare presupposto la posizione che la Chiesa
    sempre hà sostenuto, di valorizzare la dignità della vita umana dal
    momento del concepimento e la famiglia come scuola d'umanità e di
    solidarietà. Concetti che oggi sono ratificati dalle scienze
    biologiche e sociali. Oggi, tra altri fonti, è la National
    Geografic che ci dice: "È nel momento del concepimento quando si
    crea il DNA unico di un nuovo essere, una firma umana che non era
    esistita mai e mai si ripeterà".

    Oggi è la scienza che ci dice che esiste un nuovo essere umano dalla
    fecondazione e, perciò, come ogni essere umano membro di questa
    società, hà diritti inerenti alla sua persona che meritano essere
    rispettati e protetti dalle leggi e dalla società civile. Ora
    passeremo a sviluppare basicamente alcuni temi riguardanti a questo
    progetto di legge.

    1 - QUESTO PROGETTO NON RISPETTA LA
    LAICITÀ, NEMMENO LA LIBERTÀ RELIGIOSA
    CONSACRATA NELL'ARTICOLO 5º DELLA
    COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA.

    Già nell'esposizione di motivi incorre in una grande contraddizione
    dicendo testualmente in un paragrafo: "È saputo che in questo tema
    esistono posizioni contrarie che hanno il ,loro fondamento in principi
    religiosi diversi, tutti certamente molto rispettabili". E nel
    paraffo seguente dice: "la depenalizzazione dell'aborto contempla la
    posizione di tutti, riaffermando così la laicità dello Stato
    consacrata nell'articolo 5º della Costituzione della Repubblica".

    In primo posto non contempla la laicità perché, d'accordo con
    indagini realizzate negli ultimi tempi, più della metà degli
    uruguaiani è contro la depenalizzare l'aborto. E ora, attraverso lo
    Stato, siamo tutti gli uruguaiani e con il FONASA, che con i
    nostri risorsi dovremo finanziare gli aborti che si praticherebbero,
    anche se questo è contrario alle nostre convinzioni.

    E in secondo posto attenta contro le istituzioni e tutte le persone che
    fanno parte di loro, come per esempio la Chiesa Cattolica e noi che
    pensiamo che l'aborto è la forma più radicale di violenza intra
    familiare. Considerando che nel capitolo II articolo 9º
    (Obbligatorietà dei Servizi) ci è detto: "Tutti i servizi di
    assistenza medica, tanto pubblici come privati abilitati dal Ministero
    Salute Pubblica, avranno l'obbligo di realizzare la interruzione
    volontaria della gravidanza a quante utenti lo richiedano nelle ipotesi
    previste in questa legge, sia in forma diretta o indiretta, per mezzo
    della contrattazione di servizi adeguati ... chi sollecita essere
    scusato di partecipare di tale atto medico sotto nessuna circostanza
    potrà essere oggetto di sanzioni o di atti che affettino il suo
    lavoro".

    Questo progetto non solo non contempla ciò che dice l'articolo 5º
    della Costituzione sulla libertà di idee e credenze di ogni religione
    ma, oltre a questo, obbliga e sanziona rigorosamente le persone e le
    istituzioni pubbliche e private che pensano diversamente.

    È grave perché fa' credere che tutti le credenze sono d'accordo con
    quello che è stato scritto, che sono a favore della depenalizzazione
    dell'aborto e lo considerano un atto medico, quando evidentemente non
    è così.

    2 - QUESTO PROGETTO DI LEGGE VUOLE
    DEPENALIZZARE L'ABORTO DURANTE I NOVE
    MESI DELLA GRAVIDANZA.

    La strategia di depenalizzare l'aborto durante i nove mesi della
    gravidanza, che si presenta in questo progetto, non è nuova. Già
    è stata utilizzata recentemente in Brasile e in Argentina da quelli
    che vogliono depenalizzare l'aborto in tutta l'America Latina per
    controllare la popolazione.

    Mentre i primi articoli del progetto dicono che l'aborto sarebbe
    depenalizzato solo fino alla dodicesima settimana, l'articolo 15º,
    in questo caso, revoca tutti gli articoli che penalizzano e considerano
    l'aborto come un delitto. Inoltre, l'articolo 9º dichiara che
    l'aborto è un'atto medico.

    Dunque, se l'aborto in se è un atto medico e sono revocati tutti gli
    articoli che lo considerano un delitto, l'aborto è un'atto che può
    essere praticato in tutti i casi, fino al noveno mese della
    gravidanza.

    È stato nel secolo XXI che si hà adoperato questa nuova strategia
    per legalizzare l'aborto, sviluppata dai tecnici delle Nazioni
    Unite. Come tutti sanno, le Nazione Unite, dall'inizio degli
    anni 90, si è unita alle grande fondazioni internazionali per
    avviare la promozione mondiale dell'aborto. L'iniziativa del lavoro
    insieme all'ONU in questo tema è partito dalla Fondazione Ford,
    che nel 1990 hà sviluppato un ampio e ambizioso progetto di diritti
    riproduttivi, concetto inventato dalla propria Fondazione. Fu essa a
    introdurre nel mondo l'ideologia dei diritti riproduttivi come una
    nuova strategia per ridurre la crescita popolazionale nelle nazioni.
    Le Nazione Unite si state coinvolti in questo progetto il 1994
    nella Conferenza Mondiale di Popolazione avvenuta nel Cairo, il
    1995 nella Conferenza Mondiale della Donna avvenuta a Pechino e
    principalmente il 1996 nella Conferenza di Glen Cove, una
    riunione mantenuta in segreto nei primi anni, dove un gruppo di
    organizzazioni non governative e le agenzie di diritti umani
    dell'ONU si sono impegnati a imporre la legalizzazione dell'aborto
    ai paesi che ancora non avessero adottato la pratica [5].

    Furono gli specialisti di queste agenzie quelli che nel 2005
    orientarono il governo brasiliano a presentare un progetto di legge dove
    si diceva, nel suo inizio, che il diritto all'aborto sarebbe
    riconosciuto fino al terzo mese della gravidanza, ma nell'ultimo
    articolo si revocavano, menzionati appena dal loro numero, tutti gli
    articoli del Codice Penale che punivano e definivano l'aborto come un
    delitto. In questo modo, se una donna abortire non solo prima della
    fine del terzo mese, ma anche nei mesi seguenti della gravidanza,
    potrebbe farlo, perché la propria legge penale stabiliva che i suoi
    articoli dovrebbero essere interpretati in modo stretto e tutto ciò che
    la legge non definisse chiaramente come delitto dovrebbe essere
    considerato come diritto del cittadino. In modo generale, per
    conseguenza, approvata la legge, mentre il bambino non nascesse, non
    ci sarebbe nessuna legge che potesse impedire una madre di ammazzare il
    suo figlio nel proprio ventre [6].

    La denuncia di questa trappola fu uno dei motivi per il quale il
    progetto fu bocciato da 33 voti contro zero nella Commissione
    Famiglia in Camera dei Deputati e in seguito si è trasformata in una
    delle principali accuse al governo del Partito dei Lavoratori quando
    esso tentò rieleggersi alla presidenza della Repubblica il 2011.

    Lo stesso progetto fu presentato quest'anno di 2011 in
    Argentina, con la stessa strategia, e alcuni mezzi della stampa
    internazionale denunciarono che si trattava della stessa trappola che
    era stata utilizzata senza esito in Brasile, con la differenza che
    già non era una trappola nuova, ma un semplice plagio di ciò che era
    stato tentato nel paese vicino [7].

    Ora è arrivata il momento dell'Uruguai. Infelicemente questo tipo
    di progetto non è un'iniziativa locale di alcuni legislatori, ma si
    una delle strategie internazionalmente promosse da istituzioni che
    pretendono ingannare a popoli e a legislatori e farli approvare una cosa
    pensando che approverebbero un'altra. Il vero obiettivo di queste
    strategie non è la promozione delle donne. Aderire a questi programmi
    significa sottometterci a interessi esterni che sono ogni giorno più
    conosciuti da tutti e che, a medio termine, solamente serviranno per
    debilitare la propria base popolare su che si basa il prestigio del
    Partito.

    3. L'URUGUAI È OBBLIGATO DAL DIRITTO
    INTERNAZIONALE A PROTEGGERE LA VITA.

    Un'altra strategia adottata internazionalmente per imporre l'aborto
    ai paesi che ancora non lo abbiano legalizzato, consiste in diffondere
    che il diritto all'aborto è consacrato nel diritto internazionale e
    nei trattati di diritti umani firmati dai paesi membri delle Nazioni
    Unite. Per conseguenza, paesi come l'Uruguai e altri sarebbero
    obbligati a legalizzare l'aborto. Questo semplicemente non è vero.

    Si tratta di un'altra trappola. Non esiste nessun trattato
    internazionale firmato dall'Uruguai, e anche non esiste nessun
    trattato internazionale firmato da nessuna nazione in tutto il mondo,
    nel quale si consacra il diritto all'aborto.

    Questa interpretazione del diritto internazionale fu intenzionalmente
    introdotta dalle agenzie di diritti umani dell'ONU dal 1996,
    quando si fece un patto, nella Conferenza di Glen Cove, che di quel
    momento in poi si interpreterebbero distorsionatamente i trattati di
    diritti umani da parte delle Commissioni di Diritti Umani,
    nonostante queste commissioni non possedere autorità per creare
    giurisprudenza vincolante [8].

    La verità è che, molto al contrario, esistono vari trattati
    internazionali che si applicano ai paesi dell'America Latina e che li
    obbligano, invece, a non legalizzare l'aborto e li obbligano a
    difendere il diritto alla vita prima della nascita.

    Tra questi si trova il Trattato di San José di Costa Rica, che
    fu recentemente utilizzato in Uruguai per promuovere i diritti umani
    violati dei cittadini durante il periodo della dettatura, e che dice
    esplicitamente nei suoi primi articoli:

    "Articolo 1 - §2. Per gli effetti di questa convenzione,
    persona è qualsiasi essere umano.

    3º articolo - Diritto al riconoscimento della personalità
    giuridica: Tutte le persone hanno diritto al riconoscimento della sua
    personalità giuridica 4º articolo - Diritto alla vita:

    1. Tutte le persone hanno il diritto a che si rispetti la sua vita.
    Questo diritto deve essere protetto dalla legge e, in generale, dal
    momento del concepimento. Nessuno può essere privato della vita
    arbitrariamente.

    2. Nei paesi che abbiano abolito la pena di morte, questa solo
    potrà essere imposta per i delitti più gravi, [...] e non si
    stenderà la sua applicazione ai delitti che non si penalizzano
    attualmente.

    5. Non si deve imporre la pena di morte... "

    Per conseguenza, in virtù di questo trattato vincolante, firmato
    dall'Uruguai, il nostro paese è obbligato a difendere il diritto
    alla vita dal concepimento, e, perciò, l'aborto non può essere
    legalizzato in tutti i casi, nemmeno durante i nove mesi, come è il
    caso del presente progetto, nemmeno durante i primi tre mesi, perché
    in questo caso non saremmo a proteggere, di modo generale, il diritto
    alla vita dal concepimento, come ci siamo obbligati. La clausola 'di
    modo generale' fu introdotta nel trattato, come msi capisce dalle
    proprie discussioni della sua votazione, per permettere che i paesi che
    lo firmassero potessero introdurre qualche eccezione e permettere
    l'aborto in qualche caso speciale, come i casi di rischio di vita alla
    madre, ma no per permetterlo in tutti i casi fino a una determinata
    età gestazionale, che sono giustamente i casi che si contemplano nella
    presente legge. A causa della Convenzione di San José di Costa
    Rica, l'aborto solamente potrebbe essere praticato, dal momento del
    concepimento, in casi eccezionali, mai in tutti i casi.

    Il carattere vincolante del Trattato di San José di Costa Rica fu
    recentemente riconosciuto dalla Suprema Corte di Giustizia del
    Messico quando 18 Stati messicani hanno riconosciuto il diritto alla
    vita dal concepimento. Dovuto a una causa introdotta in quella Corte
    per dichiarare l'incostituzionalità di queste nuovi legislazioni, i
    giudici che firmarono la sentenza finale della Corte hanno sostenuto
    nei suoi argomenti che non esiste nessun trattato internazionale firmato
    dal Messico che riconosce l'aborto come un diritto. Al contrario, i
    giudici affermarono che esiste sì un trattato internazionale di diritti
    umani che riconosce il diritto alla vita, di modo generale, dal
    concepimento, firmato dal Messico, e che la nazione è obbligato a
    compierlo. Questo trattato è giustamente la Convenzione di San
    José di Costa Rica.

    Qui abbiamo un rapporto che spiega questo punti con molti altri
    dettagli [9].

    4. IL NUMERO DI ABORTI REALIZZATI
    AUMENTANO DOPO LA LEGALIZZAZIONE
    DELL'ABORTO.

    Salvo poche eccezioni, questo è un fenomeno che accade nella grande
    maggioranza dei paesi del mondo dove l'aborto cessa di essere delitto.
    Il numero di aborti è cresciuto costantemente, dopo la
    legalizzazione, a Cuba, in Russia, in Giappone, negli Stati
    nUniti, in Francia, in Spagna, in Australia, in Nuova
    Zelanda, in Canadà, in India, nel Portogallo, nel Regno
    Unito, nel Distretto Federale del Messico, tra altri.

    Il 15 novembre 2011, in questa Commissione, il Senatore
    Solari domandò al Dottor Briozzo come lui poteva dire che quando si
    legalizza l'aborto il suo numero diminuisce e che questo è un fenomeno
    osservato in tutti i paesi del mondo. Il senatore hà menzionato,
    oltre a questo, che il nostro ex-presidente, il Dottor Tabaré
    Vasquez, nel suo veto al progetto [che intendeva legalizzare
    l'aborto] precedente, aveva detto che dopo la depenalizzazione il
    numero dei aborti aumentavano straordinariamente, citando il caso degli
    Stati Uniti e della Spagna.

    Il Dottor Briozzo, nonostante aver detto possedere dati sul tema di
    tutti i paesi, non rispose alla domanda, non presentò i suoi propri
    dati per provare il contrario, né per gli Stati Uniti, nemmeno per
    la Spagna, e si è limitato a commentare che Tabaré Vasquez,
    quando fece tali affermazioni, non aveva menzionato da dove aveva
    ottenuto i suoi dati [1].

    Per schiarire questo tema, spieghiamo che le fonti dei dati del veto
    di Tabaré Vasquez sono, non più non meno che i propri dati
    ufficiali dei servizi salute dei paesi dove l'aborto fu legalizzato.
    Sono fonti che non dovrebbero essere ignorati da nessuno che affermi
    possedere riferenze sicure di che in tutti i paesi del mondo dove si è
    legalizzato l'aborto il suo numero è diminuito.

    Un'esempio sono i dati dei servizi salute degli Stati Uniti che
    affermano che il 1970 il numero di aborti praticati nel paese furono
    circa 200 mila, il 1976 un milione, il 1979 un milione e
    trecento mila, e che attualmente sono 800 mila [2].

    Un'altro esempio sono i dati dei servizi salute della Spagna, che
    mostrano che il numero di aborti è cresciuto di 400 aborti nel
    1986 a 17 mila aborti nel 1987, a 77 mila aborti nel
    2002, e che continuano in aumento [3].

    La BBC di Londra dice chiaramente: "Il numero di aborti è
    cresciuto continuamente nel Regno Unito da quando fu legalizzato 40
    anni fà. Furono 22 mila aborti legali nel 1968 contro 194
    mila nel 2006, con un aumento di 4% in paragone con il 2005"
    [4].

    Come il Dottor Briozzo hà potuto ignorare questi numeri?
    Semplicemente perché tutti sanno che ci sono interessi di grandI
    Fondazioni internazionale che promuovono l'impiantazione dell'aborto
    in tutto il mondo. In tutti i paesi dove si tenta legalizzare
    l'aborto si ripete sempre lo stesso, della stessa forma. Il mondo
    attuale dispone di dati sufficientemente chiari per sapere che quando si
    depenalizza l'aborto il suo numero aumenta. Quel che accade è che
    questo nuovamente è una semplice strategia internazionale, utilizzata
    quando si vuole convincere un paese a legalizzare l'aborto.

    5. ESISTONO DIETRO ALL'ABORTO
    PRESSIONI INTERNAZIONALI.

    Oggi pochissime sono le persone che sconoscono l'esistenza di
    interessi internazionali per imporre l'aborto ai paesi. Dietro queste
    pressioni esistono fondazioni internazionali come le organizzazioni
    Rockefeller, la Fondazione Ford, la Fondazione MacArthur e molte
    altre [10].

    Tutto questo sforzo si iniziò il 1952 quando John Rockefeller
    III fondò, insieme con il professore Kingsley Davis, della
    Università della California, un'organizzazione chiamata Population
    Council. Quest'organizzazione finanziò studi demografici nei cinque
    continenti e programmi di pianificazione familiare nei paesi in via di
    sviluppo. Negli anni 60 passò a promuovere un lobby politico al
    governo americano perché questo riconoscesse la crescita popolazionale
    mondiale come un problema di sicurezza interna degli Stati nUniti
    [11].

    Come frutto di questo lobby fu redatto il famoso Rapporto Kissinger
    che affermava che "certi fatto devono essere considerati: nessun paese
    hà ridotto la crescita della sua popolazione senza ricorrere
    all'aborto" [12].

    Si approvò anche il Titolo X (Programmi Relazionati alla
    Crescita Popolazionale) [13] che hà avuto come risultato la
    contrattazione, da parte della USAID [United States Agency for
    International Development] del Dottor Ravenholt, per dirigere il
    suo ufficio popolazionale. Quest'ufficio, tra il 1968 e la metà
    degli anni 70, spese mille e settecento milioni di dollari per
    distribuire centinaia di migliaia di apparecchi per la pratica
    dell'aborto, legali e clandestini, per diffondere la sterilizzazione
    forzata e la contraccezione. Fu lo stesso Dottor Ravenholt che
    dichiarò che attraverso il suo lavoro sarebbe stato riuscito a
    impedire, in una decada, la nascita di un miliardo di esseri umani, e
    che lui e i suoi funzionari erano in grado di ridurre sostanzialmente i
    numeri della crescita popolazionale di qualsiasi paesi del mondo in
    cinque anni attraverso la contraccezione e in appena due anni attraverso
    dell'aborto [14] [15] [16] [17].

    Dopo gli anni 79, il lavoro dell'USAID fu continuato
    dall'iniziativa privata attraverso un'organizzazione fondata dalla
    propria USAID, conosciuta come IPAS, che promuove tanto
    l'aborto legale come il clandestino. È Frances Kissling, la
    presidente della organizzazione non governativa Cattoliche per il
    Diritto a Decidere, e scrittrice del prologo di Iniziative
    Sanitarie in Uruguai, chi spiega come la sua organizzazione fu
    fortemente finanziata dalla Fondazione Ford e come essa hà lavorato
    durante mesi in Messico, a servizio dell'IPAS, per creare e
    organizzare cliniche di aborto clandestino nel Distretto Federale
    [18].

    Tutto questo sforzo, però, non fù sufficiente poter diminuire la
    crescita popolazionale a zero, che sarebbe ciò che si pretendeva.
    L'unica maniera, secondo Kingsley Davis, di ottenere la crescita
    zero, sarebbe attraverso cambiamenti drastici nella struttura sociale,
    cambiamenti che facessero con che le coppie non volessero più avere
    figli. Kingsley Davis spiegò che "cambiamenti sufficientemente
    fondamentali per affettare la motivazione di avere figli sarebbero
    cambiamenti nella struttura della famiglia, nel ruolo delle donne e
    nelle norme sessuali" [19].

    La Fondazione Ford, appoggiandosi su questi concetti, creò nel
    1990 il termine "diritti riproduttivi" e presentò un rapporto per
    poterli introdurre nella società, nel quale si affermava che "la
    riconoscenza e il rispetto ai diritti riproduttivi, con i quali
    l'aborto hà un rapporto diretto, è uno dei obiettivi stabiliti da
    questo programma" [20].

    Questo si vede riflesso nel nostro paese chiaramente attraverso dei
    risultati del censo che viene eseguito. Da qualche anno il nostro
    presidente mostra una preoccupazione costante per la poca quantità di
    abitanti che esiste in Uruguai, sapendo che questo è un fattore di
    sviluppo molto importante per qualsiasi paese del mondo, come hà
    menzionato in una intervista nella Radio El Espectador alla Signora
    Margarita Varela.

    Non esistono motivi di peso per portare avanti questo progetto, che
    apre le porte per noi continuare a perdere uruguaiane e uruguaiani, che
    ci impoverisce come società e che fà insostenevole la previdenza
    sociale e il futuro sistema di pensioni del nostro paese.

    E con maggior ragione quando gli interessi che si muovono dietro tutto
    ciò sono il controllo della crescita demografica dei paesi,
    principalmente quelli che sono in via di sviluppo, per far sì che i
    monopoli possano conservare il controllo e il potere economico nel
    mondo, anche se questo significhi la contraccezione e l'aborto.
    Così non sarebbe possibile raggiungere un mercato interno più forte e
    potremmo essere privi per più tempo dello sviluppo tecnologico senza
    necessità di ridistribuire o fattori che generano ricchezza. Il
    problema demografico rappresenta, in realtà, una delle più recenti
    contraddizioni del capitalismo moderno.

    Furono i partiti di sinistra quelli che cominciarono a denunciare le
    contraddizioni del capitalismo subito dopo la Rivoluzione Francese,
    quando l'industrializzazione si diffuse per l'Europa Centrale. I
    grandi empresari che possedevano i complessi industriali, nella sua
    cerca sfrenata di lucri ancora più elevati, passarono a opprimere i
    lavoratori e questo provocò il sorgimento di una nuova classe operaia
    che si faceva sempre più povera mentre i padroni dei mezzi di
    produzione si facevano sempre più ricchi, il che si aggravò quando
    gli empresari più prosperi dovettero unirsi al sistema bancario per
    finanziare la crescita dei suoi investimenti, creando grandi monopoli
    internazionali che passarono a servirsi dello Stato per creare
    un'imperialismo economico internazionale dove alcune nazioni,
    controllate da questi monopoli finanziari, dominavano altre nazioni.

    I guadagni ottenuti da questi gruppi di potere potrebbero entrare in
    una situazione complicata perché nei paesi del primo mondo, come erano
    chiamati, la crescita popolazionale cominciò a retrocedere e a
    stabilizarsi, mentre che nei paesi in via di sviluppo la crescita
    popolazionale era ogni volta più significativa. Quando fu necessario
    pensare in soluzioni si crearono allora le diverse forme di controllo
    popolazionale. Ciò che è causa di perplessità è che dovrebbe
    essere la sinistra chi, conoscendo e capendo la vera portata di questi
    temi, e conoscendo lo sforzo internazionale gigantesco promosso dalla
    fondazione che rappresentano gli interessi dei monopoli finanziari e no
    giustamente quelli delle donne, donn e che sono anche vittime innocenti
    di questo ingranaggio dell'aborto, non soltanto quelli che sono
    madri, come anche quelli che sono nel seno materno, non si ponga a
    denunciare questa situazione, ma, molto al contrario, siano i suoi
    propri legislatori quelli che promuovono queste iniziative.

    Non c'è spiegazione come può il Dottor Aníbal Faúndes, membro
    del Population Council delle organizzazioni Rockefeller, e la
    Signora Francis Kissling, che lavorò per l'IPAS, scrivere i
    prologhi di Iniziative Sanitarie. Dobbiamo velare per gli interessi
    degli uruguaiani, per gli interessi del popolo latino americano e non
    lasciarci condurre per interessi estranei a noi.

    Esiste vita che comincia nel concepimento e l'aborto rappresenta una
    violazione dei diritti umani. Il progetto di legge proposto discrimina
    il padre del bambino generato perché neanche è menzionato nel
    progetto, violando l'articolo 41 della nostra Costituzione.
    Peggio ancora, il progetto discrimina e ammazza questo nuovo essere
    umano, uruguaiano o uruguaiana, che dovrebbe nascere, principalmente
    se abbia qualche malformazione. Il vero progressismo e la
    responsabilità sociale, ultimamente tanto menzionati, consistono nel
    proteggere a tutti i nostri abitanti, a tutti i nostri cittadini, come
    lo riconosce e lo ratifica il Trattato di San José di Costa Rica.

    Come voi bene lo sapete, avete la Chiesa Cattolica per promuovere la
    dignità di ogni essere umano, così come anche noi, stimati
    senatori, ci fidiamo a voi per bocciare totalmente questo progetto di
    legge.

    Senz'altro, vi ringraziamo la vostra attenzione.

    NOTE

    [1] Versión taquigráfica de la sesión del día 15 de noviembre
    de 2011:
    "Rep
    1137.htm

    [2] Abortion Surveillance United States, 1998:
    Abortion Surveillance---United States, 1998

    [3] Número de abortos en España desde que se despenalizó -
    Datos oficiales del Ministerio de Sanidad y Consumo:
    http://www.unidosporlavida.org/...%2...ESDE%20QUE%20S
    E%20DESPENALIZ%D3.htm

    [4] BBC News Health - Abortion numbers increase again:
    BBC NEWS | Health | Abortion numbers increase again

    [5] Acoso y derribo a la vida, la alucinante apuesta de la ONU
    por el aborto en America Latina:
    http://www.hazteoir.org/documentos/i...eroamerica.pdf

    [6] Contextualização da Defesa da Vida no Brasil - Como foi
    planejada a introdução da cultura da morte no país:
    http://www.votopelavida.com/defesavidabrasil.pdf

    [7] Piden llamar a diputados para no aprobar aborto en Argentina
    hasta noveno mes:
    Piden llamar a diputados para no aprobar aborto en Argentina hasta noveno mes

    [8] Acoso y derribo a la vida, la alucinante apuesta de la ONU
    por el aborto en America Latina:
    http://www.hazteoir.org/documentos/i...eroamerica.pdf

    [9] Suprema Corte de Justicia de mexico Reconoce el derecho a la
    Vida - 26-29 septiembre 2011: texto distribuido a la
    Comision de Salud del Senado Uruguayo.

    [10] Matthew Connelly: Fatal Misconception, the Struggle to
    Control Eorld Population. Harvard University Press. 2008.

    [11] John Ensor Harr and Peter J. Johnson: The Rockefeller
    Century. Charles Scribner's Sons, New York, 1988.

    John Ensor Harr and Peter J. Johnson: The Rockefeller
    Conscience. Charles Scribner's Sons, New York, 1991.

    [12] National Security Study Memorandum 200 (NSSM
    200) - April 1974: http://www.populationsecurity.
    org/28-APP2.html

    [13] Donald T. Critchlow: Intended Consequences - Birth
    Control, Abortion, and the Federal Government in Modern
    America. Oxford University Press, 1999.

    [14] World Population Crisis - Challenge and Resolution of the
    Global Humanosis Pandemic: Epidemic Investigations:

    [15] USAID Population Program Progress - 1976:
    http://www.ravenholt.com/population/...population.zip

    [16] Overseas Use of Surgical Laparoscopy:
    http://www.ravenholt.com/population/overseas.use.zip

    [17] Use of Surgical Laparoscopy for Fertility Management
    Overseas: http://www.ravenholt.com/population/laparosc.zip

    [18] Population and Reproductive Health Oral History Project
    - Francis Kissling:
    http://www.smith.edu/library/libs/ss...ling-trans.pdf

    [19] Kingsley Davis: Population Policy, will current programs
    succeed? Science, New Series, vol. 158, Issue 3802,
    November 10, 1967: 730-739.

    [20]Ford Foundation: Reproductive Health, a Strategy for the
    1990s:
    http://www.votopelavida.com/fordfoundation1990.pdf

    ============================================

    7. POSTA ELETTRONICA DELLA CONFERENZA
    EPISCOPALE DELL'URUGUAI.

    ============================================

    CONFERENCIA EPISCOPAL DE URUGUAY

    ceusecre@adinet.com.uy

    DIÓCESIS DE SALTO, OBISPO MONS. PABLO
    JAIME GALIMBERTI DI VIETRI

    obispadodesalto@adinet.com.uy

    DIÓCESIS DE TACUAREMBÓ, OBISPO MONS.
    JULIO CÉSAR BONINO BONINO

    recepcióntbo@adinet.com.uy; ceutbo@adinet.com.uy;
    ceurivera@adinet.com.uy ;

    DIÓCESIS DE MELO, OBISPO MONS.
    HERIBERTO BODEANT

    obispadodemelo@hotmail.com; vicariapastoralmelo@gmail.com;
    frmabbtd@adinet.com.uy ;

    DIÓCESIS DE MINAS, OBISPO MONS. JAIME
    RAFAEL FUENTES MARTÍN

    obispojaime@gmail.com

    DIÓCESIS DE MALDONADO, OBISPO MONS.
    RODOLFO WIRZ

    ceumaldo@adinet.com.uy

    CANELONES, OBISPO MONS. ALBERTO
    SANGUINETTI MONTERO

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    DIÓCESIS DE FLORIDA, OBISPO MONS.
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    ARQUIDIÓCESIS DE MONTEVIDEO, OBISPO
    MONS. NICOLAS DOMINGO COTUGNO FANIZZI

    vicariopastoral@gmail.com; cancilleria@arquidiocesis.net;
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    MONS. ARTURO EDUARDO FAJARDO
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    CARLOS MARÍA COLLAZZI

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    TUTTI GLI MAIL

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