"Quel che è più importante per Gianfranco Fini non è tanto quello che ha già fatto, quanto il molto che dovrà ancora fare. Sono convinto che il suo futuro politico sarà brillante e fruttuoso e questo è una buona notizia per tutti noi". Il saluto è davvero di quelli che si riservano ad un ospite d'onore e le parole con cui José Maria Aznar presenta Gianfranco Fini in apertura del Campus della Fondazione guidata dall'ex premier spagnolo suonano davvero come una 'investitura' per un ulteriore ruolo di riferimento, per Fini, nell'ambito della famiglia politica dei moderati europei.
"In questi tempi di crisi e di incertezza, abbiamo bisogno di leader, e lui lo è con la solidità, i principi, l'affidabilità, il coraggio, l'intelligenza e la generosità di Gianfranco Fini", prosegue Aznar. L'occasione del meeting è significativa, visto che celebra il ventennale della Fondazione presieduta da Aznar e collegata agli altri think tank europei dell'area moderata, tra i quali la Fondazione FareFuturo che invece fa riferimento proprio a Fini, oltre a quella Magna Charta e a quella Liberal. E' vero che il meticolosissimo ex premier spagnolo chiama l'ospite "Giancarlo" come è scritto in un paio di passaggi nel testo e poi torna al reale nome di battesimo di Fini quando ricompare nel testo, alla pagina dopo, ma è vero soprattutto che le sue parole sono di forte stima.
"Conosco molti uomini politici ma tengo a dire che Fini è un politico serio, con idee valide, che ha una brillante carriera alle sue spalle come vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri e che ha prestato e continua a svolgere un grande servigio all'Italia e all'Europa perché difende con lealtà, intelligenza e finezza - e qui Aznar usa il vocabolo italiano - i suoi principi e gli interessi del suo paese in Europa e nel mondo". Dell'ospite d'onore, l'ex premier iberico tiene a marcare "l'intelligenza e la ampiezza di vedute che hanno contribuito a quel processo di integrazione del centrodestra italiano culminato con la creazione del Popolo della libertà, partito che ha avuto una brillante affermazione alle ultime europee".
Riferimento non casuale, quello alle elezioni per Strasburgo perché, da padre nobile del Ppe, Aznar si dice "molto contento della appartenenza del Pdl al Partito popolare europeo, un obiettivo che abbiamo a lungo desiderato e al quale tanti sforzi abbiamo rivolto". "Compagni di schieramento e avversari - prosegue Aznar - riconoscono in Gianfranco grandi qualità politiche e disposizione al dialogo e al raggiungimento dell'accordo e di questo hanno tutti avuto modo di rendergliene atto con la serietà e l'autorevolezza delle opinioni espresse nel corso della Convenzione sul trattato per la Costituzione europea".
A Fini non resta che schermirsi difronte a una così calorosa accoglienza. Le prime parole del suo intervento sono infatti un "grazie per le parole molto belle anche se non credo di meritarle tutte. Certo, c'è per Aznar da parte mia grande stima e considerazione per quello che ha fatto e continua a fare per il suo paese e in ambito europeo". Al leader politico spagnolo Fini rivolge anche un ulteriore credito: "Gli sono grato per aver compreso prima di altri il valore del percorso politico della destra in Italia e per i preziosi consigli che ci ha dato per raggiungere l'obiettivo di una grande coalizione del centrodestra nella famiglia del Ppe con i valori e i principi della cultura occidentale".
http://www.affaritaliani.it/politica...der290609.html
Investitura importante quella di Aznar, che viene da un leaer europeo dei popolari e dei moderati di centrodestra. Un viatico che alza, e non di poco, le quotazioni di Gianfranco Fini...il quale, dallo scranno della Presidenza della Camera, si sta guadagnando consensi trasversali (con il prezzo, più volte sottolineato, di una perdita di fiducia da parte del suo stesso originario elettorato). Un costo che forse Fini ha già valutato come necessario...per la realizzazione di progetti ambiziosi.