Droghe/Cura negata per due euro in più nella battaglia alle dipendenze
"La Repubblica" - 05 aprile 2011 — pagina 32 sezione: SALUTE
Due euro per migliorare la cura di un tossicodipendente, ma non sempre le Asl, strangolate dai tagli ai fondi per la Sanità, sono disposte a spenderli, e i pazienti dei Sert debbono rinunciare alla terapia migliore che potrebbe aiutarli in modo più proficuo. I due euro sono la differenza fra una scatoletta da 8 milligrammi di suboxone (14 euro a confezione), il farmaco che oggi garantisce il miglior effetto terapeutico, e una scatoletta di subutex (12 euro), sostanza ormai considerata superata dai medici che si occupano di dipendenze. Il dottor Felice Nava, tossicologo e psicoterapeuta di formazione internazionale, presidente della Federazione degli operatori dei Sert (Federserd) del Veneto, consulente per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio, è chiaro a proposito: «Il suboxone attualmente è il miglior farmaco per la cura delle tossicodipendenze e, lì dove viene somministrato, ha dato risultati nettamente superiori alla cura tradizionale basata sul subutex». Il perché è presto spiegato. Il suboxone, sotto forma di una piccola pillola ad assorbimento sublinguale, è un prodotto che combina le proprietà della buprenorfina - un oppiaceo - e del naxolone - antagonista dell' effetto dell' oppio e derivati, ovvero l' eroina. Ma se il primo componente serve a sostituire in modo controllato la droga, il secondo annulla l' effetto medesimo nel caso di un uso "tossico" della pillola: riduzione in polvere e iniezione endovena. Cosa che non avviene per assunzione orale. In questo senso può essere definito un farmaco "intelligente". Ma soprattutto di grande valore terapeutico. «La sicurezza del suboxone consente di affidare il farmaco alle gestione diretta, per quanto controllata, del tossicodipendente - spiega Nava - con la conseguenza di esaltare una componente essenziale della terapia, l' adesione alla cura da parte del paziente: quest' ultimo grazie all' affido si sente responsabilizzato e aderisce meglio al trattamento». E c' è anche un effetto secondario non trascurabile: «Il suboxone non ha valore sul mercato clandestino, e infatti dalla sua comparsa il prezzo di una dose di subutex allo spaccio è passato da 10 a 20 euro». Altro aspetto positivo dell' uso del suboxone è poi la sua azione di contrasto del policonsumo di droghe, principalmente alcol e cocaina, perché taglia un anello della catena a cui è attaccato il tossicodipendente policonsumatore, determinando un beneficio generale. Infine le note negative. La prima l' abbiamo detta, il prezzo maggiore; poi c' è il "timore clinico, cioè la paura di alcuni medici di correre maggiori rischi professionali con l' uso dell' affido. «Ma è una logica difensiva - conclude Felice Nava - con cui forse si dormono sonni tranquilli ma non si è medici». Per ultimo lo stigma sociale, pregiudizio che fa dire a molti: "Se l' è voluta lui!", negando con ciò che la tossicodipendenza sia malattia. - EMILIO RADICE