Originariamente Scritto da
Pino80
DI MATTEO BERINGHI
Leggo opinioni entusiaste per l’entrata in vigore di un soglia più bassa per l’uso del contante, che viene sempre più equiparata ad una dose di stupefacente. Queste sempre con il fine ultimo della lotta all’evasione (di cui ancora mi sforzo di capire come viene stimata, non ne ho mai sentito parlare in verità). Introdurre sempre più controlli è sia costoso, sia invasivo delle libertà personali.
Perché lo Stato deve sapere tutto di tutti? Perché così riesce a capire meglio chi va colpito in modo ‘equo’, premiare il poveretto e punire il furbo? Ma dai! Credete ancora alle favole? La smania di controllo dei governi sta paralizzando il buonsenso del singolo e lo rende passivo, senza idee e senza stimoli.
Comunque continuare a martellare con l’evasione è soltanto un lavaggio del cervello di tipo sovietico, quando con il reato di “boicottaggio” si poteva inizia a perseguire chiunque. Sarebbe utile alle soglie del 2012 impiegare la tecnologia esistente per misurare effettivamente i servizi erogati dallo Stato, il quale nient’altro è (o per lo meno dovrebbe essere) che un umile erogatore di servizi pre-pagati dai cittadini con i soldi delle tasse. Aggiungo io che dovrebbe essere uno dei tanti fornitori di servizi, mentre spesso è un monopolista (reso tale da sé stesso e dalle stratificazioni di regole che si inventa).
Mi reco in ospedale? Mi presentano il conto e mi prospettano le seguenti opzioni:
- esistenza di un’assicurazione privata che copra i costi;
- pagamento cash dei costi;
- utilizzo della mia tessera sanitaria per la registrazione del servizio a me erogato;
In quest’ultimo caso il cittadino, volontariamente si fa tracciare, e all’erogatore del servizio è lecitamente consentito controllare se il cittadino risulta in regola, oppure no. Tengo sottolineare che il servizio viene comunque erogato, ma il pagamento e la copertura del costo vengono più strettamente controllati. Se il cittadino risulta poco contribuente (o consuma più servizi di quanto contribuisce), potrebbe essere costretto ad integrare per il costo del servizio (magari anche a rate, perché no, si paga a rate il televisore od il divano, perché non lo si può fare anche con i servizi?).
Un analogo discorso si può fare con altri tipi di servizi ad erogazione singola (esempio scuola, università). Solo con la tracciabilità dei servizi si può parlare di equità, cosa c’è di più equo dell’idea di pagare ciò che effettivamente uno consuma? Non stiamo parlando di fantascienza, ma di un normale impiego della tecnologia esistente.
In questo modo:
- si può smettere di parlare di evasione, sparando cifre senza senso per avere mano libera a costruire una società di tipo sovietico
- si può iniziare a vedere lo Stato come uno dei TANTI fornitori. Quando una persona inizia a vedere il costo, allora inizia a ragionare in termini di ricerca del miglior servizio
- si mettono le basi per una maggior concorrenza (Stato-privati)
- si responsabilizza la gente a pagare per quanto consuma e si fa capire che “non esistono pasti gratis”, cioè che un servizio ha un costo anche se erogato dallo Stato (il fatto che non si sborsi subito la cifra, non significa che sia gratis)
- si favorisce una migliore integrazione delle persone che immigrano in Italia, ognuno è libero di vivere dove vuole e contribuire ai servizi che consuma
In definitiva il fatto di non poter scegliere un fornitore di servizi alternativo allo Stato deriva direttamente dall’idea di ridistribure la ricchezza prodotta attraverso il sistema del welfare. Che poi tale redistribuzione si basi largamente sull’accumulazione di un debito insostenibile, limiti la libertà dei cittadini in molte circostanze e avvenga molto più verso chi detiene il potere politico ed economico e chi controlla i meccanismi burocratici, che verso chi ne ha veramente bisogno, è un problema che si preferisce non affrontare e rimandare fino a quando non sarà più possibile gestirne le conseguenze in modo minimamente efficace, continuando, nel frattempo, a riscuotere i proventi delle rendite politiche da esso derivanti.
TRACCIABILITA’ DEI SERVIZI EROGATI | Movimento Libertario